Con The Last of Us Part II Naughty Dog dimostra che l'“allarme spoiler” è solo una follia
Naughty Dog non ha paura di mostrare da subito le svolte potenzialmente più importanti della trama. Questo perché gli spoiler non sono un danno ma, anzi, possono generare ancora più attenzione verso un prodotto se usati con attenzione.
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a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Naughty Dog
- Produttore: Sony Interactive Entertainment
- Distributore: Sony
- Piattaforme: PS4
- Generi: Action Adventure
- Data di uscita: 19 giugno 2020
Durante lo State of Play del 24 settembre abbiamo finalmente scoperto la data di uscita di The Last of Us Part II: 21 febbraio 2020. Un periodo che era già stato preventivato e, di fatto, non è stato una grande sorpresa. Ma non è di questo che voglio parlare oggi, ma di come Naughty Dog abbia fatto una cosa a dir poco impensabile nell’epoca della psicosi da spoiler, della gente che non vuole sapere niente di nessun prodotto di intrattenimento per “allarme spoiler”. Infatti, nell’ultimo trailer scopriamo due cose fondamentali: Joel è vivo, e la rabbia di Ellie nasce dall’assassinio della sua fidanzata Dina.
Due vere e proprie bombe, elementi narrativi che fino a pochi giorni fa hanno alimentato articoli di ogni tipo e le speculazioni più impensabili. Ricorderete infatti tutto il parlare intorno al primo trailer, sul fatto che Joel potesse essere una sorta di fantasma e che in realtà in Part II avremmo appreso che nel periodo trascorso tra i due episodi potesse essere morto. Naughty Dog annienta questo tipo di speculazioni, rovinando potenzialmente uno dei colpi di scena più importanti che si sarebbe potuta giocare durante l’avventura di The Last of Us Part II.
Nel farlo, dimostra anche una cosa a dir poco fondamentale in un mercato dell’intrattenimento che sui plot twist arriva a costruire finanche le campagne promozionali: l’allarme spoiler è solo una psicosi collettiva.
“Non c’è niente al mondo di più potente di una buona storia”
Prendiamo in prestito una citazione di Tyrion Lannister dal finale de Il Trono di Spade per arrivare diretti al punto: l’allarme spoiler non esiste se c’è una buona storia. Se una storia è ben scritta, appassionante, e in generale meritevole di essere vissuta, non c’è nessun problema nel venirne a sapere in anticipo le svolte fondamentali. Proprio Il Trono di Spade vive di colpi di scena, morti, tradimenti, e in generale di tanti momenti che puntano a lasciare lo spettatore a bocca aperta. Paradossalmente, sapere che un personaggio morirà rende ancora più emozionante scoprire la sua evoluzione.
Perché in una buona storia (perché torniamo sempre lì) un personaggio muore, o scompare dalla trama, quando ha esaurito tutte le sue potenzialità. Ed in funzione di quel momento, della sua dipartita che sia epica, tragica, miserabile o addirittura comica, deve dare il suo contributo alla storia ed è compito degli sceneggiatori costruire una scala di scene, emozioni e scelte che compie in grado di portarlo il più in alto possibile, per poi cadere.
Tornando a The Last of Us Part II è un sollievo vedere che Naughty Dog se ne sia palesemente fregata di costruire l’hype intorno al titolo solo con i colpi di scena. Perché è arrabbiata Ellie? Joel sarà vivo? Magari è arrabbiata proprio per questo? Ma chi se ne frega: Joel è vivo, incontrerà anche Ellie, e la ragazza è rancorosa perché la sua fidanzata è stata uccisa. Con buona pace di chi oscura i social network quando vanno in onda le serie preferite, o di chi non guarda i trailer perché non vuole rovinarsi la sorpresa.
Lo spoiler palese, spiattellato in faccia, diventa un motore per generare ancora più interesse. Perché Dina è stata uccisa? Da chi? Perché? Magari è morta proprio a causa di Ellie, per un errore, una disattenzione o una scelta sbagliata. E allora la furia di Ellie potrebbe assumere una sfaccettatura molto interessante. Oppure la ragazza è solo furiosa, e The Last of Us Part II diventa una sorta di revenge movie nudo e crudo. E Joel? Perché l’ha abbandonata, cosa gli è successo? È ancora una persona che vorrebbe essere un padre amorevole, o magari si è rammollito complice l’età ed i probabili acciacchi dell’età? Che rapporto c’è tra loro due?
I ragazzi di Naughty Dog sono fenomenali anche per queste cose. Loro sanno di avere una storia più profonda, di poter raccontare dell’altro, e questi due elementi narrativi (la morte di Dina ed il ritorno di Joel) sono delle sciocchezze in confronto a quello che vogliono raccontare. E con questo trailer ce lo dimostrano, e come se ci volessero dire: “aspettatevi qualcosa di meglio di tutto questo”. Questo funziona quando hai un’ottima storia, degli ottimi personaggi, ed un intreccio che sai essere esplosivo. Gli spoiler non la rovineranno, perché non è con i colpi di scena che si intesse una trama.
Alla luce di tutto ciò, The Last of Us Part II diventa un lavoro sempre più interessante. E ve lo dice uno che, lo ricorderete da un articolo di qualche anno fa, era abbastanza scettico riguardo l’annuncio di un seguito di The Last of Us. C’è sempre da considerare quel finale lì, che è uno dei motivi perché il lavoro di Naughty Dog è diventato immortale. Continuare è difficile, a tratti pericoloso, ma da ciò che abbiamo visto finora c’è la volontà di stupire, con la sicurezza di chi è consapevole dei propri mezzi, al punto da non avere paura di fare degli spoiler pesanti.
Che, ricordatevi, fanno paura solo se ci credete.
Con l’ultimo trailer di The Last of Us Part II, Naughty Dog non ha paura di mostrare da subito le svolte potenzialmente più importanti della trama. Questo perché gli spoiler non sono un danno ma, anzi, possono generare ancora più attenzione verso un prodotto se usati con attenzione. Una buona storia, solida, con personaggi interessanti ed uno svolgimento ottimo, non ha bisogno dei colpi di scena per essere vissuta a pieno e il percorso che porta ai suddetti colpi di scena può diventare esponenzialmente più interessante. Conta più il viaggio della destinazione, insomma.
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