Commandos e gli spassosi effetti sonori - Rubrica
Consider it done, boss!
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a cura di Francesco Ursino
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Pyro Studios
- Produttore: Eidos
- Distributore: Leader Spa
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH , MOBILE , PS2 , XBOX
- Generi: Strategico
- Data di uscita: disponibile - 24 gennaio 2020 HD Remaster PC
Se avete spulciato le notizie che pubblichiamo quotidianamente su SpazioGames, forse il vostro occhio è caduto sulla news relativa a Commandos, serie che si rinnova con Commands 2: HD Remaster, in uscita proprio in queste ore. Non si tratta di un evento da lasciar passare così alla leggera. Se la vostra carriera videoludica è lunga almeno una ventina d’anni, e la maggior parte l’avete passata su PC, è molto probabile che questo nome vi ricordi qualcosa.
Nel mio caso, il nome Commandos rievoca sensazioni al tempo stesso terrificanti e piacevoli. Iniziamo questo breve viaggio nei ricordi, alla ricerca di particolari che a quanto pare non sono mai passati di moda.
Commandos e la nostalgia canaglia
Ora, questo numero de Il Dettaglio non è un elogio della nostalgia, esercizio che a noi videogiocatori riesce sempre bene. Non lo è perché secondo me i giochi della serie Commandos, in qualche modo, sono ancora attuali. Certo, se li si guarda con un occhio poco attento si farà caso solo alla grafica datata, o alle ovvie mancanze tecniche. Il cuore del titolo, però, è ancora lì, pronto a offrire la sua sfida.
Come spiegato nel numero dedicato ai due Dishonored, i giochi dove bisogna affrontare missioni in segreto, senza farsi scoprire dai nemici, non sono proprio il mio forte. E questa cosa l’ho capita soprattutto grazie alla serie pubblicata all’epoca da Eidos Interactive.
Ricordo chiaramente di aver iniziato il primo Commandos senza sapere una parola di inglese, e soprattutto senza sapere niente di giochi stealth. Il risultato? Sono stato fermo, giorni e giorni, solo a capire come fare per superare il tutorial. All’epoca non c’era la varietà di adesso. Se avevi un gioco, a quello dovevi giocare. Non potevi andare su Steam e scaricare qualcos’altro. Per questo mi misi di impegno e cercai di fare il mio meglio… con scarsi risultati.
Sir yes sir!
Nei giochi della serie Commandos si controllavano agenti speciali che avevano il compito di infiltrarsi tra le linee nemiche, con l’obiettivo di portare a termine missioni di vario tipo. A cambiare non erano solo le tipologie di obiettivi da raggiungere, ma anche tutto il contesto di gioco. Per questo motivo, il comparto sonoro del gioco includeva linee di dialogo con differenti variazioni di accenti in inglese.
Come detto in precedenza, da piccolo non capivo mezza parola di quello che sentivo mentre giocavo. Ora che riascolto i file audio del primo Commandos (lo potete fare anche voi con questo video), mi accorgo di quanto la faccenda avesse un elemento più o meno comico. Un po’ come succedeva in Age of Empires 2, infatti, il doppiaggio di alcuni personaggi era piuttosto sopra le righe. A sentirli oggi, questi accenti così marcati mi fanno sorridere, anche se in effetti erano parte integrante dell’esperienza offerta dai giochi sviluppati da Pyro Studios.
Ma se oggi posso ridere e scherzarci su, da piccolo c’erano alcuni specifici effetti sonori che mi lasciavano piuttosto atterrito.
Alarm! Alarm!
Ci sono due cose che mi ricordo bene dei Commandos, specialmente del primo: le icone dei teschi, che apparivano quando uno dei personaggi controllabili moriva, e il suono delle sirene.
Gli effetti sonori fanno parte integrante dell’esperienza di un titolo stealth – questo lo posso dire anche io che di esperienza nel campo ne ho davvero poca. E devo dire che nei Commandos questo aspetto era davvero enfatizzato, e su di me faceva una grande impressione.
In generale, tutte le linee di dialogo dei soldati nazisti erano come una pugnalata al cuore. Una volta che li sentivi, sapevi che non si poteva tornare indietro: la situazione da lì a poco sarebbe precipitata e saresti stato costretto a ripetere intere sequenze di gioco. Curiosità: dopo anni ho scoperto cosa esclamavano i soldati quando vedevano un cadavere che non avevo (ovviamente) avuto la cura di spostare dalla loro vista: “Ein verletzter”, ovvero “un ferito”. Sentite qui che bellezza. Ricordo chiaramente che in alcuni casi, dopo aver sentito questi effetti sonori, mi facevo scoprire volontariamente dai nemici, per mettere fine all’agonia. Un vero e proprio trauma infantile.
Ma le sirene, se possibile, erano ancora peggio, perché oltre all’effetto sonoro (che ancora oggi mi mette dei discreti brividi) su schermo appariva anche l’apposita icona, che certificava che la situazione era definitivamente compromessa. Almeno, a me all’epoca sembrava così, mentre oggi se guardo YouTube è tutto un fiorire di glitch e trucchetti vari che consentivano di superare anche i livelli più difficili a occhi chiusi. Come nel caso di questo video, dove orde di nazisti sembrano essere desiderosi di buttarsi nel fuoco.
Oggi tutto corre più veloce e sono sicuro (ma non sicurissimo) che riuscirei a portare a termine i Commandos. Nella mia mente, però, questi titoli rimarranno un piacevole ostacolo insormontabile, da ricordare con affetto e in qualche modo simbolo di un mondo videoludico piuttosto diverso da quello attuale. Un mondo che, tra remaster e remake, qualcosa di buono deve pur aver lasciato, visto che continua a ritornare attuale sempre più spesso. In ogni caso: anche voi eravate terrorizzati dalle linee di dialogo dei vari Commandos?
Voto Recensione di Commandos 2 - Recensione
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