Cocoon | Recensione - Mondi nei mondi
Cocoon è il nuovo gioco di Geometric Interactive e Jeppe Carlsen, già lead designer su Limbo e Inside. Scopriamolo nella recensione.
a cura di Nicolò Bicego
Redattore
In sintesi
- Un'avventura onirica e affascinante, dal designer di Limbo e Inside
- Sa trasmettere uno straordinario senso di scoperta senza mai ricorrere alla verbosità
- Design davvero sopraffino
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Geometric Interactive
- Produttore: Annapurna Interactive
- Distributore: Annapurna Interactive
- Testato su: XSX
- Piattaforme: PC , XSX , SWITCH , PS4 , PS5
- Generi: Avventura , Puzzle game
- Data di uscita: 29 settembre 2023
Cocoon è uno dei titoli indipendenti più attesi di questo autunno 2023. La ragione è molto semplice: la firma dietro al gioco in qualità di director è quella di Jeppe Carlsen, che aveva in precedenza ricoperto il ruolo di designer all’interno del team di Playdead, occupandosi sia di Limbo che di Inside, titoli acclamati da pubblico e critica.
Cocoon è la prima opera del team Geometric Interactive, ma nonostante il nuovo team l’influenza delle opere precedenti rimane in qualche modo evidente, sebbene il gioco cambi completamente tono rispetto alle esperienze precedenti.
L'opera è disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch e PC, e noi ovviamente siamo pronti a darvi la nostra disamina nella recensione.
Un piccolo insetto in un vasto mondo
Cocoon ha inizio con una brevissima scena in cui vediamo un bozzolo aprirsi, facendo nascere il piccolo insetto che andremo ad interpretare nel corso del gioco. Questa è l’unica premessa narrativa esistente, se così vogliamo chiamarla. Immediatamente dopo la nascita dell’insetto, ne assumeremo immediatamente il controllo, senza alcun tipo di spiegazione su dove ci troviamo o cosa dobbiamo fare.
Questo potrà ricordarvi da vicino Limbo e Inside. In effetti, entrambi i giochi iniziavano con uno scarso, se non nullo, background narrativo, e lasciavano al giocatore il compito di scoprire quello che stava accadendo.
Cocoon opera una scelta simile, in un certo senso, ma è al contempo del tutto differente. Non troverete in questa avventura un’atmosfera oppressiva, o una storia più o meno complessa da scoprire attraverso la narrativa ambientale.
Anche se come in Limbo e Inside, è l’atmosfera a farla da padrona, a raccontarci qualcosa, qui i toni sono completamente diversi. Cocoon trasmette sensazioni di avventura ed esplorazione, complice il fatto che stiamo interpretando un piccolo insetto intento a scoprire un mondo enormemente più grande di lui.
Anzi, mondi – al plurale. Come vedremo a breve, al centro dell’avventura ci sono delle strane sfere, ciascuna delle quali contiene un vero e proprio mondo. Spostarsi tra questi mondi è il centro dell’esperienza, sia dal punto di vista “narrativo”, se così vogliamo definirlo, che del gameplay.
Da un viaggio su pianeti alieni da scoprire ci potremmo aspettare una sensazione di libertà sconfinata, quasi soverchiante. Cocoon invece assomiglia di più ad un viaggio rilassato, dove c’è molto da esplorare ma al contempo non c’è mai la sensazione che sia “troppo”.
È una cosa su cui torneremo anche in seguito, ma a nostro parere è uno dei punti chiave della produzione: Cocoon ci lascia una completa libertà fin dall’inizio, ma al contempo ci tende una mano invisibile che non ci fa mai sentire persi, né limita la nostra libertà.
È difficile esprimere a parole la sensazione provata giocando, dunque non possiamo che invitarvi a provarla pad alla mano.
Esteticamente, Cocoon ci aveva rapiti già dai primi trailer, e possiamo confermarvi che la sublime direzione artistica mantiene una consistente alta qualità per tutta la durata dell’avventura. Ogni mondo è differente dal precedente in tanti, piccoli dettagli, resi benissimo da uno stile che fa della semplicità la sua forza.
La nostra prova si è svolta su Xbox Series X (la trovate su Amazon), e non abbiamo avuto alcun tipo di problema tecnico nel corso di tutta l’avventura. Non possiamo esprimerci sulle altre versioni – in particolare su quella Nintendo Switch, l’unica che potrebbe presentare una conversione problematica; visto che parliamo di un titolo poco esoso dal punto di vista tecnico, però, pensiamo che la qualità possa essere non dissimile su tutte le piattaforme.
Ottima anche la colonna sonora. Come da tradizione per questo tipo di produzioni, abbiamo una raccolta di brani di grande atmosfera, volti a sottolineare le emozioni di ogni momento: scoperta, paura, avventura, sorpresa e così via. Ogni traccia si farà a suo modo complice, per rapirvi all’interno del mondo di Cocoon.
Pianeti nei pianeti
Veniamo quindi al gameplay di Cocoon. A differenza di Limbo e Inside, Cocoon (che, vi ricordiamo, potete giocare gratuitamente tramite Xbox Game Pass, lo trovate su Amazon) è un puzzle-adventure in 3D dalla visuale isometrica. Il vostro insetto ha a disposizione solamente due comandi: oltre al movimento, infatti, c’è un singolo tasto deputato ad interagire con gli oggetti. Fine. Tutto il gameplay ruota intorno a questo semplicissimo schema di comando.
È incredibile come gli sviluppatori siano riusciti a confezionare così tanti enigmi utilizzando solamente delle interazioni basilari con l’ambiente, senza l’utilizzo di strumenti o altre abilità.
A dire il vero, ci sono delle abilità aggiuntive, anche se le utilizzerete di rado nei puzzle, e saranno più deputate all’aprirvi la strada per proseguire l’avventura. Stiamo parlando di alcune sfere che incontrerete nel corso del gioco, che sono fondamentali all’interno della storia.
Ciascuna sfera, infatti, svolge due funzioni: dona un’abilità aggiuntiva e contiene un mondo al suo interno. Le abilità aggiuntive variano: la prima sfera che troverete, quella arancione, vi permetterà ad esempio di scorgere dei percorsi altrimenti invisibili.
Per accedere ai mondi all’interno delle sfere, invece, dovrete depositarle in dei macchinari specifici, che vi apriranno un portale da attraversare. Proseguendo nell’avventura, potrete accedere ad un portale portando con voi una sfera di un altro colore, e questo dona al titolo una struttura un po’ più complessa, perché potrete tornare in mondi già visitati con una nuova abilità in grado di sbloccare percorsi prima inaccessibili – un po' come in un metroidvania.
Di nuovo, spiegata a parole questa struttura di gioco potrebbe sembrare complessa, quasi cervellotica: mondi che danno accesso ad altri mondi, sfere da scambiare continuamente per avere l’accesso al potere giusto nel momento giusto, e così via.
Eppure, Cocoon riesce a rendere tutto questo estremamente semplice. Non facile, badate bene: c’è un certo livello di sfida e dovrete stare attenti per risolvere gli enigmi presenti nell’avventura. Al contempo, però, non vi sentirete mai persi, non vi sentirete mai in dubbio su cosa fare.
Il gioco è stato progettato magistralmente da questo punto di vista: avrete continuamente sottili indizi visivi e uditivi che vi faranno capire cosa fare senza che neanche ve ne accorgiate.
L’intuitività è infatti un altro punto forte di Cocoon: fin dall’inizio capirete come adattarvi ad ogni situazione senza bisogno di spiegazioni. L’utilizzo dei portali di cui vi abbiamo parlato, ad esempio, non viene mai spiegato dal gioco, eppure riuscirete a capire benissimo il meccanismo dopo pochi secondi dalla sua scoperta.
Questo contribuisce a generare una continua sensazione di stupore nel corso del gioco – e anche di soddisfazione, perché avrete sempre la sensazione di “farcela da soli”, identificandovi con l’insettino senza nome che sta imparando a scoprire in solitudine questo mondo.
Cocoon trova un delicato equilibrio, e l’esperienza nel suo complesso riesce ad essere coinvolgente, ma anche rilassante. È un po’ come un viaggio onirico, complice anche il mondo immaginifico che ci viene presentato durante l’avventura.
Nel corso del gioco, tra l’altro, sono presenti anche alcune boss fight. Si tratta di scontri abbastanza semplici, dove dovrete capire come evitare gli attacchi dei nemici per poi passare al contrattacco nel momento in cui l’ambientazione vi fornirà uno strumento di difesa.
Probabilmente, se il gioco fosse durato eccessivamente questa struttura sarebbe diventata ripetitiva, ma Cocoon si ferma intorno alle 5-6 ore, dicendo tutto quello che ha da dire in questo lasso di tempo.
Non ci sono grandi motivi per rigiocare l’avventura, ma possiamo garantirvi che arriverete ai titoli di coda con un grande sorriso sulle labbra ed un inspiegabile senso di soddisfazione. E sarà questo a farvi capire quanto Cocoon sia riuscito a realizzare il suo intento.
Voto Recensione di Cocoon | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Esteticamente sublime
-
Semplice ma estremamente soddisfacente e divertente
Contro
-
Non stravolge il panorama del genere
Commento
Pur non reinventando la ruota, è una delle produzioni più interessanti e di grande personalità arrivate in questo ricchissimo anno.