Children of the Sun | Recensione – Bersaglio centrato
Abbiamo recensito il platform shooter di Devolver Digital e René Rother ed ecco quanto ci ha sorpreso la loro folle visione.
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a cura di Marino Puntorieri
Redattore
In sintesi
- Un geniale rompicapo mascherato da shooter.
- Missioni ricche di opzioni per eliminare i vari bersagli.
- Nonostante l'enfasi sulla pianificazione bisogna prepararsi ad alcuni momenti molto più tosti del previsto.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: René Rother
- Produttore: Devolver Digital
- Distributore: Devolver Digital
- Testato su: PC
- Piattaforme: PC
- Generi: Sparatutto , Azione
- Data di uscita: 9 aprile 2024
Se c’è una cosa che Devolver Digital ha sempre dimostrato negli anni, è di saper sprigionare carattere e personalità da ogni loro progetto.
Sono elementi che spesso hanno combaciato con un pizzico di follia, quel tanto che basta per compensare i lavori non proprio di rilievo dal punto di vista prettamente qualitativo, riuscendo comunque ad attirare l’attenzione di critica e pubblico.
Il recente Children of the Sun, invece, non ha proprio bisogno di scendere a patti con ciò che sa offrire, puntando sull’immediatezza di un vero e proprio rompicapo - mascherato da sparatutto - per esaltare le sinapsi dei videogiocatori in un tripudio di violenza digitale.
Il risultato finale, come ben presto approfondiremo nei prossimi paragrafi, è riuscito a sorprenderci e convincerci sopra ogni più rosea aspettativa.
Ma andiamo con ordine.
La vendetta secondo Devolver Digital
Parlare di una storia per Children of the Sun è alquanto complesso perché non viene data al videogiocatore una chiara visione agli inizi della partita.
Abbiamo un “semplice” pretesto, ovvero quello di impersonare una giovane assassina con poteri psichici e un’irrefrenabile voglia di vendicarsi nei confronti della setta che le ha portato via i familiari, tra sangue e irrimediabili traumi che ne hanno logorato la psiche.
La setta è in realtà strutturata come una vera e proprio organizzazione militare che si prende con la forza luoghi e persone illudendole di una qualche salvezza e redenzione, attraverso un leader venerato come una vera e propria divinità.
Il nostro compito è proprio quello, di missione in missione, di avvicinarsi ai suoi fedeli luogotenenti ed eliminarli tutti, per portare così allo scoperto il leader. Il tutto, facendo luce su numerosi dettagli su quanto riguarda la storia, di ora in ora passata in-game.
Di recente, avevamo già avuto modo di testare il concetto di vendetta secondo Devolger Digital: basti pensare a Gunbrella, recensito qualche mese addietro, ma in questo caso viene enfatizzato ciò che smuove nelle viscere un sentimento così violento e inquietante, che passa dalla scrupolosa premeditazione. I toni, insomma, sono piuttosto diversi.
La particolarità, in Children of the Sun, è che la carneficina avviene con l’ausilio di un singolo proiettile, di cui dovremo modificare la traiettoria in ogni stage in modo più o meno ingegnoso per fare piazza pulita dei nemici presenti, in modo da poter avanzare.
Non una trama chissà quanto elaborata, sia chiaro, ma il modo in cui viene mostrata e svelata agli occhi del giocatore è sicuramente di impatto. Merito anche di vignette che tra un livello e il successivo mostrano tutta la brutalità della malvagia setta, oppure che ci mettono di fronte a come la follia consumi in modo più o meno marcato il senno della nostra giovane protagonista dai poteri psichici.
Abbiamo impiegato circa cinque ore (abbondanti) a raggiungere i titoli di coda di Children of the Sun e, considerando la parziale rigiocabilità di livelli dove ci si può mettere mettere alla prova nei punteggi, ci riteniamo tutto sommato soddisfatti.
Tanti nemici un solo proiettile
Dal punto di vista del puro gameplay, come già anticipato, Children of the Sun è a tutti gli effetti un platform camuffato da violento shooter, dove sfruttare il potere della ragazza per deviare il proiettile ed eliminare tutti i nemici presenti nello scenario.
Se il colpo si infrange su qualche superficie, o finisce al di fuori di un limite area in volo, prima di aver eliminato tutti i nemici presenti, è game over e siamo obbligati a ripetere il livello da zero. In questo, le logiche sembrano quasi richiamare quelle à la Ghostrunner, dove sbagliare una singola azione nella propria sequenza e venire quindi colpiti prima di aver eliminato tutti decretava il fallimento. Qui vale lo stesso, ma con la "guida" del proiettile.
La difficoltà ovviamente risiede nella necessità di eliminare tutti i bersagli con un singolo colpo, ingegnandoci sul come farlo nel miglior modo: dovremo ad esempio ottimizzare tempi e precisione, che vanno in parallelo alla possibilità di attribuire punteggi che ci posizionano in una classifica online, utile per rimpolpare quanto basta il fattore rigiocabilità.
Non è possibile muoversi liberamente lungo i livelli, ma si è limitati a una loro area circoscritta. Solo nei casi più fortunati è possibile gironzolare per il perimetro, in scenari che danno quindi maggiore ampiezza per calcolare le proprie traiettorie.
Diventa poi fondamentale individuare e marchiare con un comodo segnale i nemici presenti per decidere come eliminarli. Dopo aver premuto il grilletto, infatti, dovremo attendere di eliminare un bersaglio per bloccare il tempo e poter cambiare totalmente la direzione del colpo, ottenendo una nuova linea di tiro pulita e utile a far proseguire la scia di morte premeditata.
Un’attenta pianificazione che rende Children of the Sun davvero coinvolgente, obbligando a ragionare a mente fredda e calma in un contesto violento, frenetico, brutale – dove tutte le emozioni sono paradossalmente accelerate all’inverosimile.
Diventa fondamentale, ad esempio, individuare anche soluzioni alternative per offrire un nuovo “rimbalzo” del proiettile e permetterci di continuare con il colpo, come passare per i volatili eventualmente presenti in cielo o sfruttare i serbatoi dei veicoli. Soluzioni che valorizzano la fantasia, sicuramente, anche se in alcuni casi rimane obbligatorio affidarsi al caso per individuare al meglio i nemici ben nascosti, il che rovina un po’ l’atmosfera generale.
La vendetta che ci piace
Ovviamente la stratificazione del gameplay di Children of the Sun non passa solo per livelli via via più articolati e complessi nei quali “muoverci” con il nostro proiettile, bensì per il potenziamento dei nostri poteri telecinetici.
Infatti, sbloccheremo progressivamente abilità per curvare leggermente il proiettile in volo, rallentare il tempo per una maggiore precisione, così come per velocizzarlo per perforare i nemici con le armature più pesanti.
Proprio i nemici variano con alcune opzioni più complesse da eliminare, differenziandosi per alcune routine nelle ronde tra le varie postazioni che obbligano a ragionare più del dovuto. E questo genera tantissima soddisfazione per ogni colpo andato a segno.
In alcuni casi avremo nemici con poteri simili ai nostri, protetti da una barriera che devia il nostro colpo, prima di scaricarsi temporaneamente e lasciarli vulnerabili, obbligandoci a cambi di traiettoria repentini per essere eliminati (basta anche un semplice mouse come questo Logitech disponibile su Amazon per godere al meglio dell'esperienza).
La manciata di opzioni nei nemici, però, per quanto significativa per ottenere gruppi ben amalgamati tra i vari livelli, ci soddisfa solo fino a un certo punto e avremmo voluto qualche tipologia ulteriore per movimentare ancora di più le acque, di livello in livello.
Non mancano nemmeno alcune idee, tra le missioni, che inframezzano sorprendentemente bene uno schema che solo a tratti rischia di sembrare un poco ripetitivo, ma proprio per questo motivo non vogliamo assolutamente rovinarvi la sorpresa.
Stilisticamente, invece, Children of the Sun presenta un incredibile carisma, con una grafica volutamente grezza e graffiante, dove i colori accesi irrompono nelle cornee del giocatore, esibendo fieramente la violenza di ogni uccisione.
Anche le scene di intermezzo assolvono molto bene al loro scopo e, oltre al fatto che hanno stile da vendere, trasmettono un clima di tensione e di follia. Nonostante gli apprezzamenti, però, sul sonoro e la palette cromatica, il livello qualitativo delle varie texture di personaggi e ambientazioni funziona solo parzialmente e speravamo in un lavoro comunque più rifinito, per quanto apprezzabile.
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Voto Recensione di Children of the Sun | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Uno stile unico per mostrare il lato più violento e brutale della vendetta
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Presenta alcune idee geniali tanto nel gameplay quanto nella storia che gli fa da cornice
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Le missioni più avanzate offrono vari approcci e regalano tantissime soddisfazioni...
Contro
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... ma avremmo preferito un pizzico di varietà in più, soprattutto per i nemici
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A volte è necessario affidarsi al caso per raggiungere una soluzione, ed è un peccato
Commento
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