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RECENSIONE

Chained Echoes | Recensione - Degno dei mostri sacri del JRPG

Chained Echoes è uno dei migliori titoli del genere e stavolta non arriva dal Giappone. Nella nostra recensione vi raccontiamo perché si tratta di un'opera da non perdere.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Chained Echoes
Chained Echoes
  • Sviluppatore: Matthias Linda
  • Produttore: Deck13
  • Distributore: Deck13
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 08 dicembre 2022

Chained Echoes è soprattutto il sogno di un ragazzino che diventa realtà. Ed è al contempo uno dei rari casi in cui un jrpg non giapponese si impone in modo talmente prorompente da riuscire a rivaleggiare agevolmente coi mostri sacri del genere provenienti dai gloriosi anni '90.

Matthias Linda è uno sviluppatore tedesco che aveva il grande desiderio di creare il suo gioco di ruolo di matrice nipponica esattamente come quelli della sua infanzia. Non voleva scimmiottarli e farne una copia moderna, ma voleva dare alla luce qualcosa che fosse l'insieme dei suoi più bei ricordi. Ci ha impiegato ben sette anni.

Dapprima si è cimentato con diversi progetti su RPG Maker, esperimenti incompleti che non sono mai davvero venuti alla luce né tanto meno miravano a una pubblicazione. In questo lasso di tempo, e dopo una campagna Kickstarter di grande successo che ha riscosso più del doppio della cifra richiesta, l'autore ha in definitiva dato i natali a Chained Echoes. E credeteci quando vi diciamo che si tratta di uno dei migliori jrpg degli ultimi anni.

Non vogliamo ripetere la solita manfrina o le frasi trite e ritrite che si tirano fuori in questi casi, ma non sentiamo di fare un torto a nessuno asserendo che Chained Echoes non ha nulla da invidiare (e a tratti supera) i grandi classici a cui si ispira.

Chained Echoes e il grande passato che ritorna

Non bastasse la citazione a Chrono Trigger all'inizio di Chained Echoes, i chiari rimandi a Xenogears, ai Suikoden e tutta una serie di momenti che gli amanti del genere assoceranno ai capolavori del passato, Matthias Linda si spinge oltre e incastona all'interno del suo progetto anche meccaniche moderne (ci riferiamo a Xenoblade Chronicles, che trovate su Amazon nella sua Definitive Edition).

Bisogna sin da subito sottolineare che in questo caso specifico non si tratta affatto di un jrpg che vuole essere la summa di tutto ciò che si è visto finora. Al contrario, Chained Echoes è il frutto della passione di chi quei titoli di una volta li ha compresi davvero e li ha assimilati fino in fondo, facendosi ispirare ma mai condizionare al punto da bloccare le propria creatività in un limbo perennemente sospeso tra i ricordi un po' offuscati del passato.

Quando l'autore spiega di aver avuto da sempre l'intenzione di creare esattamente il gioco dei sogni, non mente mai e dimostra con chiarezza che la sua opera non è asservita allo scopo di ricevere il consenso dei fan che si esaltano quando hanno ciò che vogliono. E sebbene Chained Echoes non sarebbe mai esistito senza quei punti fermi inamovibili per il genere, siamo inequivocabilmente di fronte a un titolo meritevole di sedersi a fianco dei più grandi.

La storia potrebbe apparire di primo acchito piuttosto scontata e tutto sommato molto classica, se si considera che Chained Echoes racconta di un manipolo di personaggi in viaggio in lungo e in largo nel continente di Valandis per mettere fine a una lunga guerra tra tre regni. Non ci sarebbe errore più grande di considerarla tale, perché nel corso delle circa quaranta ore che impiegherete per portarlo a termine, il gioco di Matthias Linda vi regalerà colpi di scena, momenti memorabili e anche una buona introspezione dei personaggi, ciascuno mosso dalle proprie motivazioni e dai propri drammi personali.

Le rivelazioni della città delle piogge perenni di Tormund ne sono un chiaro esempio. Quando uno dei protagonisti svela il suo tribolato passato, scavando tra le solitudini dell'anima che si perdono tra i cieli osservati dal tetto più alto, o quando un dialogo approfondisce motivazioni che sanno di triste senso di rivalsa, si capisce come il racconto ne tragga pieno beneficio e come si dia un certo spessore ai personaggi. Sebbene non tutti siano stati trattati con guanti di velluto, va detto che Chained Echoes non dimentica mai di delineare profili chiari e ben distinti. E benché sia complicato uscire fuori da certi cliché, non sarà facile dimenticarne almeno un paio tra loro.

Ci riesce anche tramite rapide incursioni narrative, dettagli sparsi apparentemente insignificanti, battute che potrebbero sembrare di poco conto, e più in generale riesce sempre a punteggiare coi giusti ritmi una storia capace di incuriosire e intrattenere dall'inizio alla fine. Nelle vostre peregrinazioni non solo conoscerete i destini degli eroi, ma anche quelli degli antagonisti, di coloro che tramano in gran segreto nell'ombra, le manovre dei delatori e le quotidiane consuetudini di chi abita quelle terre vessate dal conflitto.

Siamo rammaricati nel dirvi che Chained Echoes non supporta la nostra lingua, perché siamo piuttosto certi che sin troppi utenti si perderanno un titolo che dovrebbe invece entrare di diritto nella biblioteca di tutti gli amanti del videogioco. Perdersi dei dettagli non solo sarebbe un gran peccato, ma potrebbe anche crearvi qualche grattacapo durante l'avventura: lo diciamo perché dopo le spiegazioni delle meccaniche di gioco introdotte man mano, non esiste più modo di rileggere il tutto attraverso un menù dedicato. Non che i sistemi di gioco siano particolarmente complessi (specialmente se siete cresciuti a pane e jrpg), ma dobbiamo comunque registrare questa mancanza.

Un gameplay che migliora le criticità del passato

Chained Echoes è un jrpg con combattimenti a turni piuttosto classico: attacchi semplici, abilità, uso degli oggetti e della difesa inseriti tra i comandi in lista; l'avvicendamento di nemici e protagonisti che rimane sempre ben in vista; la gestione dell'inventario tra armi, armature e accessori e un party ben differenziato che garantisce un buon equilibrio per tutte le battaglie. Oltre la superficie si nascondono però tante meccaniche di gioco – tutte ben studiate e perfettamente integrate – che sanno esattamente come tenere sempre sulla corda il giocatore.

Ciò dipende dal fatto che il sistema di combattimento, nonostante si poggi sulla stessa base per tutte le ore di gioco previste, tende a cambiare in diverse fasi grazie all'introduzione progressiva di numerose novità. Innanzitutto, quando il vostro party sarà ben più nutrito dei soliti quattro personaggi, potrete impostare la formazione ed effettuare uno scambio rapida tramite la doppia pressione di un tasto. Quest'azione non vi farà perdere un turno, ma risulterà al contrario fondamentale per mettere in campo forze fresche e inserire coloro che si dimostreranno più adatti a quella specifica battaglia.

L'overdrive è invece una meccanica di gioco che punta a farvi variare il più possibile gli attacchi. Dimenticatevi scontri in cui basta premere all'impazzata il comando dell'attacco, perché in Chained Echoes la ripetizione vi porterà dritti alla sconfitta. In sostanza, il gioco vi consiglia di mantenere il cursore apposito sempre nella sezione centrale in verde, senza mai farlo sconfinare nel rossore acceso in cui risiede invece il cosiddetto overdrive. Quando questo accade, solitamente per abuso delle stesse mosse o per via di diversi danni ingenti subiti, il vostro party sarà meno granitico e meno efficace, facendo diminuire le vostre chance di vittoria.

Dato che è importante sfruttare le debolezze nemiche, e al contempo usare le giuste abilità nel momento più adeguato, va da sé che le battaglie assumono una grande componente strategica (soprattutto se sceglierete la difficoltà più elevata). Gli incontri non sono casuali e i nemici sono ben visibili su schermo; è inoltre possibile fuggire ma è quasi sempre sconsigliato, mentre talvolta esistono fasi di sbarramento che non possono in alcun modo essere evitate. Non è prevista una crescita di livello del personaggio, ma al contrario sono le singole abilità a migliorare, secondo un sistema che consente di acquisire punti spendibili per rinforzare attacchi o abilità che si ritengono migliori o più carenti.

Dei punti utili allo sblocco delle abilità vengono poi concessi solitamente in determinati momenti legati alla storia, proprio per evitare sbilanciamenti o abusi da parte del giocatore, che in altri giochi del genere poteva diventare un panzer che passa sopra tutto e tutti. All'aumentare delle ore di gioco vi renderete anche conto di come sia cruciale il miglioramento strategico dell'armamentario, che avviene tramite l'uso di determinati oggetti che ne migliorano la potenza, e soprattutto grazie a delle sfere incastonabili che determinano resistenze, buff, attacchi peculiari e tutta una serie di caratteristiche uniche che possono pesare non poco sull'esito di certi scontri.

Come se non bastasse, a un certo punto il gioco introduce anche le cosiddette Sky Armor, che cambiano in modo non trascurabile il gameplay fin lì assimilato dal giocatore: se non nelle basi, certamente nella sostanza e nella gestione delle potenzialità legate alle "marce" del proprio mech, da gestire con attenzione a seconda delle fasi delle battaglie.

Non scendiamo in dettagli, ma vi assicuriamo che raramente abbiamo visto un jrpg classico così curato e con tutta questa attenzione ai dettagli. Non solo dal punto di vista del gameplay, ma per tutto ciò che gli gravita attorno. Chained Echoes è un classico moderno imperdibile e al contempo un titolo che sa come si guarda al passato mentre ci si proietta con leggiadria verso un brillante futuro.

Versione recensita: PC

Voto Recensione di Chained Echoes - Recensione


9.2

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Jrpg vecchia scuola curatissimo, meritevole di essere elevato come uno dei migliori esponenti del genere

  • Sistema di combattimento profondo, stimolante e complesso, che mira a farvi vivere le battaglie col giusto tatticismo

  • Ottima storia, con diversi colpi di scena e una buona introspezione sui personaggi

Contro

  • L'assenza dell'italiano è un colpo al cuore per chi non mastica l'inglese

Commento

Chained Echoes è un piccolo miracolo: pensare che il grosso del lavoro sia stato fatto da una sola persona, con una simile qualità e con una cura ai dettagli così alta, dovrebbe automaticamente farvi comprendere come la bruciante passione per ciò che si ama possa far raggiungere obiettivi apparentemente fuori portata. Matthias Linda ama il genere e i jrpg vecchia scuola con cui è cresciuto sin da ragazzino. Li ha assimilati e compresi fino in fondo, fino a crearne uno tutto suo. E merita tutta la vostra attenzione, senza che dobbiate necessariamente fare scomodi paragoni. La verità è che ci crogioliamo fin troppo coi vecchi ricordi, mitizzando ciò che appartiene al passato e non vedendo ciò che abbiamo di fronte ai nostri occhi. Guardate bene Chained Echoes, adesso. Se lo merita tantissimo.
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