Captain Tsubasa Rise of the New Champions, il primo match non si scorda mai
Il calcio secondo i giapponesi: regole e aspettative dal nuovo titolo del brand Captain Tsubasa.
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a cura di Matteo Bussani
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Tamsoft
- Produttore: Bandai Namco
- Piattaforme: PC , PS4 , SWITCH
- Generi: Sportivo
- Data di uscita: 28 agosto 2020
Dimenticate Holly e Benji, e mettetevi in testa un solo nome Captain Tsubasa. Non si tratta di rivoluzioni. Il rebrand internazionale che ha interessato lo storico franchise dedicato allo shonen calcistico per eccellenza non poteva non chiamare all’appello un videogioco per le console di attuale generazione, che non è difatti tardato ad arrivare. Dopo il rifacimento di manga, anime e l’arrivo di un gioco mobile che ha dissanguato il portafoglio di moltissimi giocatori, è giunto il momento di parlare anche di Captain Tsubasa Rise of the new Champions.
In concomitanza con l’annuncio, arrivato a mezzogiorno del 21 gennaio, abbiamo avuto l’occasione di provare il gioco, dandoci così la possibilità di darne i nostri primi pareri.
Captain Tsubasa Rise of the New Champions ci catapulta nell’universo di gioco in cui Tsubasa Ozora è la giovane promessa del calcio giapponese. Dallo stadio internazionale del suo liceo fino ai campi più rinomati al mondo, l’eroe è chiamato a sfidare i giocatori più forti di sempre in una scalata al mondiale che si configura secondo i canoni degli shonen più classici. Dato per buono ciò, in che modo dunque il calcio arcade secondo Tamsoft e Bandai Namco potrebbe trasformarsi in una imperdibile realtà videoludica? Ricordiamo tutti le caratteristiche dell’anime. Cavalcate illimitate da un’area all’altra del campo, lungo 14km e mezzo se non di più, tiri improbabili con palloni che si sdoppiano e tigri che spuntano dai tacchetti dei giocatori. Per non dimenticare i portieri che saltano sui pali o che vengono scaraventati con impronunciabile violenza contro la rete della porta dopo aver tentato di parare un tiro.
Captain Tsubasa Rise of the new Champions è esattamente tutto questo, un titolo dove il gioco del calcio è un accenno condito da abbondanti e divertenti escamotage necessari per far sì che la resa sia esattamente quella che vi abbiamo raccontato poco fa. Il gioco, poi si proietta a ospitare oltre alle solite modalità di gioco classiche tipiche dei calcistici, anche una modalità storia, e non latiterà contenuti multigiocatore che potrebbero davvero beneficiare delle caratteristiche uniche di questo peculiare titolo arcade.
Il gioco parte dalle basi del classico gioco del calcio, niente di più niente di meno. Ci sono passaggi bassi, filtranti, cross e tiri. Ogni giocatore può scattare o fare uso di un tasto dribbling per scavalcare un avversario o per cercare di impedirne l’avanzata. Tutte queste attività sono governate dal motore di gioco di Captain Tsubasa che tiene in considerazione le statistiche dei giocatori, e le mette al servizio della tattica e in particolare nell’utilizzo della stamina. Più è alta la stamina dei giocatori chiamati a effettuare un contrasto o un tiro, più è statisticamente probabile che il tackle abbia successo o la palla finisca in porta. Questa si ricarica più velocemente quando un giocatore non ha palla, ma si scarica altrettanto velocemente quando ci si muove con la sfera tra i piedi. Considerato che i giocatori si muovono abbastanza lentamente, l’idea dopo aver metabolizzato l’andamento di gioco è quella di avere la sensazione di dover affrontare una serie di avversari interminabile o un campo particolarmente lungo, prima di tirare. Ogni giocatore in campo ha poi perks passivi e attivi, che aumentano le statistiche in determinati momenti della partita, o con particolari risultati, mentre altri ancora sbloccano temporanei miglioramenti alle statistiche se la squadra è intervenuta nel gioco con passaggi o tackle prima di giungere a quel giocatore.
Ogni membro della squadra ha un tiro speciale più o meno raro, che si attiva riuscendo a tenere premuto il tasto tiro per un lungo periodo (fino al fondoscala) prima che un intervento ne blocchi il caricamento. Alcuni hanno anche passaggi e triangolazioni speciali, che servono per invertire i rapporti di forza delle statistiche dei giocatori in campo e così riuscire a superare una difesa particolarmente forte o lanciare palla nel posto giusto con il tempismo giusto senza che sia intercettata dagli avversari.
Se dunque la parte più dinamica del gioco ha meccaniche semplici, tipiche del gioco del calcio, sostanzialmente rallentate, la reale sfida di una partita in Captain Tsubasa si gioca in fase di schieramento dei giocatori e nel riuscire a leggere la partita interpretando al meglio le statistiche dei giocatori in campo, con le relative modifiche dettate dalle abilità, e sfruttarle al meglio per portare la partita in vantaggio.
Le differenze tra il gioco della Nankatsu di Tsubasa e della Toho di Kojiro Hyuga, le uniche due squadre disponibili in questa prima demo giocabile, sono davvero tante. La prima ha meccaniche più bilanciate che culminano nelle abilità del capitano, le cui statistiche si potenziano con l’aumentare del gioco a monte della squadra. Dall’altra parte Hyuga aumenta la potenza del proprio tiro quando la squadra è in difficoltà, sotto di un goal, o ancora nei minuti finali, rendendo possibile in ogni momento la rimonta.
Il gioco vanta una partnership con la nazionale francese che dura già da qualche tempo con l’anime e il gioco mobile, e più in generale con gli europei di calcio di quest’estate.
+ Già traspaiono meccaniche che possono fare la differenza
+ Il lavoro svolto sul rebranding lascia ben presagire
Il primo approccio con Captain Tsubasa Rise of the New Champions è di quelli che non ti aspetti. La struttura e le meccaniche di gioco sono fedeli a quelle che determinano le meccaniche attorno al brand e danno carattere al titolo. Il calcio c’è, ma è giusto lo sfondo che accompagna le avventure di questo manga. Fin da subito si nota l’impronta “arcade-strategica” che può attirare chi semplicemente vuole sparare tiri impossibili con la forza di mille uomini, ma fa anche intravedere grandissime potenzialità nell’emisfero multiplayer, oltre che in quello di uno struttura end-game. Che possa cavalcare il ritorno al successo di questo universo è una certezza, che possa anche dargli il gioco che merita non sembra un’ipotesi così lontana. Il gioco è atteso per il 2020, senza ulteriori specificazioni per PS4, PC e Nintendo Switch.