Born of Bread | Recensione - Un eroe buono come il pane
Born of Bread è un gioco di avventura con meccaniche GDR in cui impersoniamo un'impavida pagnotta pronta a salvare il mondo a colpi di... cucchiaio.
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a cura di Giulia Francolino
Redattrice
In sintesi
- In Born of Bread impersoniamo un eroe davvero peculiare.
- Il sistema di combattimento combina perfettamente i punti di forza delle opere classiche del genere e alcune funzionalità più avanzate.
- Il gameplay è semplice e rilassante.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: WildArts Studio
- Produttore: Dear Villagers
- Distributore: Dear Villagers
- Testato su: SWITCH
- Piattaforme: PC , XSX , SWITCH , PS5
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 5 dicembre 2023
I migliori RPG della storia ci hanno insegnato che a volte anche la persona più improbabile del pianeta può diventare un eroe. Questo concetto viene estremizzato nell’ultima opera di WildArts Studio Inc. e Dear Villagers, Born of Bread, in cui vestiamo i panni di un golem di farina dal cuore d’oro e dall’incredibile coraggio.
Il nostro eroe è Loaf (in italiano “pagnotta”), un vero e proprio bocconcino di pane senziente nato da una ricetta riuscita male, ma accolto subito con grande emozione dal cuoco di corte, felice di aver messo finalmente al mondo un figlio con le sue sole forze.
Ed è così che, appena venuti al mondo, siamo subito partiti per un’avventura incredibile in un magico mondo abitato da animaletti antropomorfi dallo spiccato senso dell’umorismo.
Quello di Born of Bread è un mondo colorato, allegro e tutto da esplorare, arricchito da tanti misteri da risolvere e da un’infinità di personaggi molto ben caratterizzati: ve lo raccontiamo nella nostra recensione.
Bake it ‘till you make it
Born of Bread è un’avventura in 2.5D creata per essere un vero e proprio tributo a Paper Mario (che potete recuperare su Amazon a prezzo scontato).
Il gioco si apre con due piccoli grandi disastri: mentre un gruppo di archeologi un po’ imbranati risveglia per errore un antico male, lo chef di corte Papa Loaf crea erroneamente una pagnotta senziente e piuttosto eroica.
Il nostro nuovo eroe è davvero il frutto di un errore o è nato per compiere un incredibile destino e salvare il mondo da un nemico più antico del regno stesso?
Probabilmente non lo sapremo mai. Ciò che è certo, è che il nostro protagonista non si lascerà fermare dal suo cuore di farina, né dal fatto di essere appena nato, o ancora dalle sue sembianze infantili e innocenti. Il mondo ha bisogno di un eroe e Loaf è la pagnotta giusta per il compito.
Il primo è Lint, un adorabile e piccolissimo procione che ha perso la strada di casa e che ci implorerà di accoglierlo nella nostra nuova famiglia. Ogni nuovo membro del party ci offrirà supporto in battaglia con attacchi e abilità speciali.
Potremo sfruttare le straordinarie capacità dei nostri compagni di viaggio anche durante le fasi di esplorazione per visitare zone della mappa altrimenti inaccessibili: per esempio, Lint potrà scavare e aprirsi un varco nel fango, aiutandoci a raggiungere nuovi angoli della mappa e a guadagnare qualche soldino in più.
Un altro esempio è Yagi, che ci aiuterà a meditare e a far materializzare alcuni funghi luminosi in punti strategici, che potremo utilizzare nelle fasi platformer per raggiungere anche i punti più alti degli scenari.
Potremo anche contare fin da subito sull’aiuto di Dub, un saver che avrà il compito di salvare i dati di gioco ogni qualvolta incontreremo un palloncino rosa e, come vedremo in seguito, di streammare le nostre battaglie.
Nonostante il nostro party diventi fin da subito incredibilmente ricco, in battaglia potremo contare sulle abilità di un unico personaggio di supporto, che potremo selezionare in qualsiasi momento dal menu principale.
Il gioco fa un ottimo lavoro nel creare fin da subito un caldo senso di amicizia, mettendo insieme un gruppo di personaggi soli e incompresi e creando una piccola grande famiglia composta da membri improbabili ma incredibilmente affini.
Lo stesso vale per gli scenari, che in pochi minuti di gioco diventano subito familiari e piacevoli da esplorare. In questo senso, Born of Bread offre al giocatore una grandissima varietà di villaggi, foreste, miniere, dungeon ricchi di collezionabili, NPC molto ben caratterizzati e alcune simpatiche sotto-quest.
Le missioni secondarie sono semplici e divertenti, e vanno ad aggiungere pezzo per pezzo tasselli importanti per apprezzare appieno l’universo di gioco e le sue storie.
Nel complesso, Born of Bread ci accoglie in un mondo colorato e variegato, ricco di personaggi divertenti e ottimisti – e reso ancora più gioioso dall’allegrissima colonna sonora, che in alcuni frangenti ricorda alcuni brani dei vecchi Final Fantasy.
L’universo di gioco offre un’esplorazione piuttosto guidata ma mai noiosa, arricchita in alcuni momenti da fasi platform che richiedono la pressione di un tasto per saltare da un ponticello all’altro.
Durante la nostra run su Nintendo Switch abbiamo trovato un po’ tediosa la funzionalità di salto, spesso troppo imprecisa per riuscire a raggiungere con successo i punti desiderati senza perdere punti vita.
Nonostante ciò, l’esplorazione degli scenari è semplice e divertente, facilitata ulteriormente dalla comodità di poter correre tenendo premuto il tasto B di Switch. Grazie a questa funzionalità, anche le inevitabili fasi di backtracking diventano decisamente più scorrevoli e veloci.
Salvare il mondo a colpi di cucchiaio
Born of Bread è un gioco di avventura con meccaniche RPG, che ancora una volta rimandano all’amatissima saga di Final Fantasy, ma anche al sistema di battaglia del vecchio Kingdom Hearts: Chain of Memories, che basava i propri combattimenti sulle carte.
Avremo infatti a disposizione una carta attacco, difesa, oggetti, attacco speciale e fuga, che potremo utilizzare a piacimento e a seconda delle esigenze.
Le boss fight e gli incontri casuali si fondano su combattimenti a turni, il cui esito dipende non tanto dalle abilità e mosse speciali dei singoli personaggi, ma dalla tempestività del giocatore nel premere determinati tasti.
Le meccaniche RPG sono infatti arricchite da una serie di quick time event che richiedono la pressione di un tasto al momento giusto o la digitazione di sequenze specifiche di pulsanti.
Potremo poi contare su un inventario a griglia à la Resident Evil 4, nel quale dovremo incastrare l'arsenale occupando le caselle a nostra disposizione.
Durante il nostro cammino troveremo una grande varietà di armi, come coltelli, asce e archi, che potremo utilizzare a seconda del nemico che ci troveremo davanti. Infatti, grazie ad alcune abilità saremo in grado di capire quali attacchi saranno efficaci contro un determinato avversario, e quali invece dovremo evitare.
Nel menu principale troveremo anche un secondo inventario contenente gli oggetti curativi e gli oggetti missione, oltre a un ulteriore slot nel quale potremo inserire diversi bonus che troveremo nei bauli sparsi per gli scenari.
Questi bonus ci daranno un grande aiuto in battaglia, per esempio mostrandoci i punti vita degli avversari o aiutandoci a recuperare HP in seguito a un attacco.
Questi tre menù, inizialmente molto ridotti, potranno essere espansi grazie ai punti esperienza guadagnati in battaglia: a ogni level up, potremo utilizzare un punto per incrementare i nostri HP (punti vita), WP (punti volontà che ci consentiranno di utilizzare gli attacchi speciali) o RP (resolve points). Questi ultimi, se accumulati, ci daranno modo di utilizzare alcune mosse speciali in battaglia.
Un altro punto, potrà poi essere utilizzato per espandere l’inventario delle armi o dei bonus.
Sempre all’interno del menu principale troveremo le schede personaggio, all’interno delle quali potremo verificare e migliorare i parametri di ogni eroe. Infine, troveremo la mappa del mondo di gioco, a nostro avviso un po’ inutile per orientarsi tra gli scenari, e la lista delle missioni principali e secondarie.
Molto particolare anche la possibilità di streammare i combattimenti su una piattaforma che ricorda in tutto e per tutto Twitch: questa funzionalità, messa in atto dal nostro fedele saver Dub, ci darà modo di ricevere una serie di aiuti dal pubblico da utilizzare in battaglia, come per esempio punti vita o volontà aggiuntivi.
Durante gli incontri potremo anche aprire una vera e propria live chat e leggere "in diretta" i commenti del nostro pubblico appassionato.
Tutto sommato, il gioco offre un gameplay divertente, semplice e scorrevole, con battaglie poco impegnative e alcuni dungeon che richiedono invece una strategia ben pianificata per essere superati con successo.
Nel corso della nostra run su Nintendo Switch ci siamo imbattuti in alcuni bug e problemi tecnici di poco conto, che verranno sicuramente risolti con delle patch e che non compromettono in alcun modo l’esperienza di gioco.
La nostra avventura nel mondo di Born of Bread è stata divertente e gradevole: l’opera può essere completata in una decina di ore e offre una modalità di gioco semplice e allegra, arricchita da un universo colorato e da una lunga serie di dialoghi spiritosi e sagaci.
Infine, segnaliamo in chiusura che purtroppo Born of Bread non è disponibile in italiano, il che potrebbe rendere difficoltoso per qualcuno perdersi tra le sue battute comiche.
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Voto Recensione di Born of Bread | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Mondo di gioco allegro e colorato
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Personaggi simpatici e molto ben caratterizzati
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Colonna sonora piacevole e orecchiabile
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Dialoghi e battute sagaci
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Gameplay divertente e variegato
Contro
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Funzionalità di salto molto scomoda
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La mappa è pressoché inutile
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Non è disponibile in italiano
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Durante la nostra run ci siamo imbattuti in alcuni bug, che però non compromettono l'esperienza di gioco
Commento
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