Bioshock: Infinite e la musica dal futuro
In Bioshock: Infinite la musica non è mai un elemento secondario. Anche accostare Elizabeth a Cyndi Lauper, così, ha un suo senso...
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a cura di Francesco Ursino
Attenzione: l’articolo include alcuni spoiler su Bioshock e Bioshock: Infinite
Torno a parlare dell’universo di Bioshock dopo uno speciale di qualche tempo fa dedicato a quel geniaccio maledetto di Sander Cohen. In quell’occasione mi sono occupato soprattutto delle atmosfere del primo, probabilmente inarrivabile, Bioshock, mentre questa volta faccio un salto in avanti e mi sposto a Columbia. Di Bioshock: Infinite ho in mente qualche ricordo ben nitido: il bel modo in cui Courtnee Draper, la doppiatrice di Elizabeth, pronunciava “Mr. Dewitt”, la trama ingarbugliata che verso la fine del gioco avevo quasi rinunciato a seguire, e poi una scena ben precisa. Anche in questo caso, il tema portante è la musica.
I mediocri copiano, i geni rubano. O qualcosa del genere
Saltiamo tutta la spiegazione riguardante chi o cosa siano Elizabeth, Booker, Comstock, la stessa Columbia e compagnia bella, e arriviamo a parlare di lui, Albert Fink, il genio della musica. Il nostro, secondo quanto si apprende in modo più o meno velato, è un compositore e proprietario dello studio Magical Melodies. Fink se la passa piuttosto bene: le sue opere conoscono un successo senza eguali, tanto è vero che durante il gioco è possibile ascoltarle in diverse ambientazioni. C’è solo un problema: le canzoni di Fink sono dei plagi provenienti…da un’altra dimensione.
In effetti, i grandi successi del compositore sono frutto del grande caos spazio-temporale causato dall’arrivo di Elizabeth a Columbia. Fink non ha fatto altro che approfittare della situazione e sfruttare quelle strane melodie che filtravano dagli squarci. Il segreto viene svelato ascoltando la registrazione Out of the Thin Air, riproducibile all’interno proprio dello studio Magic Melodies. Nell’annotazione, il fratello di Fink, Jeremiah, spiega:
Caro fratello, questi squarci nell’aria continuano a essere proficui. Non conosco il musicista dal quale stai prendendo in prestito le tue note, ma se questo ha la metà del genio del biologo che sto osservando io adesso, beh…tra poco sarei il Mozart di Columbia.
Piccola precisazione: il “biologo” di cui parla Jeremiah è il dott. Suchong di Bioshock, una delle menti che hanno dato vita ai plasmidi. Come al solito, in Bioshock tutto è collegato.
La scena pop di Columbia
Facendo un po’ i conti, Bioshock: Infinite è ambientato nel 1912. Le canzoni spacciate per originali da Fink, invece, sono state composte dai venti agli ottanta anni dopo. Durante il gioco, questo evidente anacronismo viene un po’ celato dal fatto che le canzoni sono state riarrangiate secondo i dettami del tempo. Ciò non toglie, però, che alcuni dei pezzi scelti siano lontani veramente anni luce dal mondo di Columbia. Questo, infatti, è l’elenco delle canzoni coinvolte, con tanto di cantante e anno di pubblicazione:
- Goodnight Irene, Lead Belly (1933)
- Tainted Love, Gloria Jones (1965)
- God Only Knows, The Beach Boys (1966)
- Fortunate Son, Creedence Clearwater Revival (1969)
- Girls Just Want to Have Fun, Cyndi Lauper (1983)
- Everybody Wants to Rule the World, Tears for Fears (1985)
- Shiny Happy People, R.E.M. (1993)
Questo video raccoglie la quasi maggioranza delle canzoni citate, e dà modo anche di capire in quali aree del gioco siano state utilizzate. Durante la mia esperienza del gioco, ad esempio, ne avevo notate solo un paio.
Insomma, questo Fink aveva veramente trovato la gallina dalle uova d’oro, almeno prima di finire gambe all’aria. In una delle dimensioni parallele esplorabili nel gioco, infatti, si scopre che il buon compositore è rimasto vittima durante l’attacco dei Vox Populi a Emporia. La scena in cui viene svelato il suo grande imbroglio (questa qui), è la stessa che ne conferma la morte.
Le ragazze vogliono solo divertirsi, anche a Columbia
Lo spunto principale per la scrittura di questo articolo è stata proprio la scena di cui ho parlato alla fine del paragrafo precedente. Il fatto che una canzone come Girls Just Want to Have Fun abbia trovato posto in un gioco come Bioshock: Inifnite, secondo me, è una gran trovata. E lo è non solo da un mero punto di vista musicale (rifatevi gli occhi e le orecchie riguardando quella adorabile pacchianata del video), ma anche da quello narrativo.
In Bioshock, la musica è sempre stata molto presente, ed è sempre stata portatrice di messaggi. Se il capolavoro di Cohen era una folle esaltazione dell’arte, in Bioshock: Infinite le canzoni sono state capaci in qualche modo di sottolineare alcuni punti della trama. Per fare ciò è stato utilizzato qualsiasi tipo di pezzo, anche un inno cristiano diventato un classico country come Will the Circle Be Unbroken, ripetuto più volte nel corso del gioco, come in questa scena. Già solo il titolo rimanda alla dimensione circolare, e temporalmente complessa, di tutto il mondo di Bioshock.
Ritornando a Cyndi Lauper, è molto interessante soffermarsi sui versi della canzone ascoltabili durante la scena in cui si entra nello studio Magical Melodies:
Oh daddy dear you’re still number one / But girls they want to have fun
Si tratta del ritornello della canzone, certo, ma le parole assumono un significato piuttosto diverso da quello originale se lo si mette in relazione alla storia di Bioshock: Infinite. Il riferimento al padre, alle ragazze nascoste dal resto del mondo e che invece vogliono solo camminare alla luce del sole, non possono che far venire in mente proprio la storia personale di Elizabeth.
E per concludere questa riflessione, ecco un bel video del sempre ottimo canale Youtube PostmodernJukebox, creato da Scott Bradlee, in cui Robyn Adele Anderson ci delizia con una versione in stile 1912 proprio di Girls Just Wanna Have Fun. E tanto per ribadire che le coincidenze, nel mondo di Bioshock, non sono mai coincidenze, il personaggio di Albert Fink è stato creato a immagine e somiglianza di Scott Bradlee, che ha curato l’arrangiamento di tutti i pezzi inclusi nel gioco.
La musica, all’interno di Bioshock: Infinite, gioca un ruolo piuttosto importante e riesce persino a sottolineare, seppur alla lontana, alcune tematiche della trama. Avevate notato tutte le canzoni elencate nell’articolo, e cosa ne pensate di questa commistione musicale all’interno delle avventure di Elizabeth?
Voto Recensione di Bioshock: Infinite e la musica dal futuro - Recensione
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