Beyond Good & Evil 2, la lunga strada per diventare pirati
Non esattamente quello in cui speravamo, ma lo Space Monkey Report #5 ha fornito materiale interessante sustoria e gameplay
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a cura di Paolo Sirio
Pochi giorni fa vi abbiamo dato notizia, a malincuore, dell’assenza di Beyond Good & Evil 2 all’E3 2019. Una sorpresa abbastanza amara in considerazione del fatto che, dopo l’annuncio dell’esistenza del progetto lo scorso anno e la corposa diretta mandata in onda a dicembre 2018, l’impressione era che l’E3 ormai imminente avrebbe rappresentato l’occasione perfetta per un’esibizione completa delle qualità del gioco in sviluppo presso Ubisoft Montpellier (e non solo).
Tuttavia, dagli uffici della software house francese, qualcuno ha avuto il buon cuore di indorare la pillola con l’annuncio di un quinto Space Monkey Report, che ci avrebbe dato aggiornamenti circa lo stato dei lavori, nuovi particolari sulla storia e sul gameplay, e soprattutto footage inedito. Se avete seguito la live, chiaramente, sapete già che le cose non sono andate per niente così: non c’è stato alcun gameplay e, sebbene non siano mancate delle rivelazioni interessanti di cui parleremo in questa sede, le sole novità ‘visive’ sono state delle concept art alla base del prequel di BGE.
Per fortuna, come dicevamo, non sono mancati gli spunti interessanti nel corso della diretta, relativi principalmente all’inizio dell’avventura (mentre il precedente livestream partiva in medias res) e alla storia dell’universo di cui saremo protagonisti, e siamo qui a parlarne proprio perché, nel bene e nel male, questo appuntamento ha rappresentato un passo in avanti nella ‘timeline’ dello sviluppo del titolo.
Dato conto delle 620.000 adesioni allo Space Monkey Program, che garantirà ai fan di provare il gioco in anteprima assoluta una volta che sarà pronto, è stato il momento di una notizia circa il team di sviluppo, che si è arricchito della collaborazione di Ubisoft Paris; sesta unità del publisher transalpino a partecipare alla realizzazione insieme a Montpellier, Mainz (Blue Byte), Barcelona, Sofia e Bordeaux.
Questo dovrebbe fornire almeno in teoria un’accelerata al progetto, che si sta avvalendo a questo punto di parecchi dei nuclei europei di Ubisoft e sta dunque godendo di una potenza di fuoco notevole che soltanto una realtà qual è quella della casa di Assassin’s Creed e Far Cry potrebbe sprigionare. In aggiunta, Montpellier passerà ad un nuovo ufficio più grande (e con un giardino interno, ci tengono a precisare) nel giro di due settimane.
Inoltre, è stata annunciata un’espansione della partnership con HitRecord di cui sentiremo parlare nelle prossime settimane, ed è stato riservato uno spazio ai contenuti creati dai giocatori e resi pubblici nel precedente stream. Finora sono stati inclusi nel gioco 50 artwork, 18 canzoni e un totale di 20 cantanti: complimenti agli autori.
Detto di queste notizie ‘tecniche’, possiamo passare alla portata principale della diretta, costituita da una serie di novità sull’universo, sui personaggi e sulla trama del sempre più ambizioso Beyond Good & Evil 2. In particolare, gli sviluppatori si sono concentrati su come avrà inizio la nostra storia da pirati dello spazio, sfruttando i nuovi bozzetti per raccontarne l’incipit.
L’intera popolazione di System 3, o Sistema 3 in Italiano, nasce nei laboratori di Chimera Corporation, ambienti bianchi e sterili: tutte le creature viventi sono dei cloni dal momento che non ci sono nascite naturali. Le nascite vengono portate avanti con cloni di uomini ma anche ibridazioni tra esseri umani e animali, pertanto le scimmie che conosciamo bene dal precedente Space Monkey Report non sono creature aliene ma ‘semplicemente’ artificiali.
Disposable heroes
Tutti i cloni nascono su una catena di montaggio, cui è stato dedicato uno degli artwork forse più inquietanti dell’appuntamento, e tutti i cloni di scimmie vengono realizzati sulla base del già fan favorite Knox con il medesimo DNA. Ognuno di essi avrà lo stesso aspetto finché non li personalizzeremo, una volta diventati pirati dello spazio.
Nell’universo di Beyond Good & Evil 2 ci sono tre risorse principali: Diwalite, una delle più difficili da reperire come vedremo tra poco; acqua; titanio, disponibili sui vari pianeti disponibili nel sistema solare del gioco.
Le nozioni fondamentali alla base della filosofia del gioco sono due: predeterminazione e libero arbitrio. La predeterminazione “è la società corporativa che ti sopprime e ti dice che hai una sola cosa al mondo da fare e non sei stato fatto per nient’altro”, e i Pirati si oppongono con forza a quest’idea.
Uno dei bozzetti mostra gli scienziati compiere dei test dopo la creazione dei cloni; in caso di difetti rinvenuti durante le prove, senza alcuna pietà o rimorso di coscienza, questi vengono scartati. La cosa curiosa è che anche i tecnici sono dei cloni, e allo stesso modo di tutti gli altri personaggi visti nel livestream saranno giocabili attraverso l’avanzato editor all’inizio dell’avventura.
Superati i test, i cloni ibridi scimmia e uomo vengono venduti ad altre aziende e mandati a condurre una vita da schiavi nei pianeti più pericolosi della terra per raccogliere la Diwalite; sono i più adatti per via della loro agilità e della loro forza a lavorare come minatori.
In questa fase del loro ciclo vitale si distinguono per gli outfit gialli, e li abbiamo visti in una nave della corporazione mentre venivano deportati: altra sequenza dai toni molto dark. Questa nave sorvola Naraka, il cosiddetto “lato oscuro di Soma” – uno dei pianeti principali del System 3 e lo stesso pianeta di Ganesha (la metropoli che abbiamo visto nel precedente stream). Naraka è una sorta di enorme wasteland in cui si verificano continuamente piogge di meteoriti, che creano enormi crateri e formazioni rocciose spaventose (cui vengono attribuite nomi e leggende dovute all’esplorazione rudimentale e problematica del posto).
Sarà una zona completamente esplorabile anche con la propria nave e ci si potrà avere delle battaglie spaziali come in ogni altra area della vasta ambientazione open world. Il punto di maggiore interesse è una sorta di arco che sovrasta la wasteland, “scavato” dai meteoriti, e sarà proprio quel punto a rendere tanto suggestiva la traversata in queste lande.
Gli schiavi vengono lasciati su Naraka appositamente quando c’è una pioggia di meteoriti, occorrenza che la corporazione Diwalite è in grado di prevedere grazie a raffinati sistemi meteorologici. La scena che si prefigura ha dell’apocalittico: gli schiavi vengono portati a terra e corrono cercando di evitare i meteoriti, e raccogliere la Diwalite che nasce dall’impatto tra i campi di zolfo e i meteoriti.
Nel covo dei pirati
La Diwalite è peraltro estremamente volatile, sparisce dopo quindici secondi circa, per cui la corsa per la raccolta è letterale; i cloni sono equipaggiati con enormi guanti gialli in modo da poterla raccogliere fresca (bollente) e con zaini in cui metterla per stabilizzarla, altrimenti scomparirebbe. Se non riescono a racimolare una determinata quota soddisfacente per la corporazione, vengono lasciati a terra a morire… e molti ne muoiono ad ogni spedizione.
Nel momento in cui vengono a contatto con le sostanze sprigionate all’impatto tra lo zolfo e i meteoriti, i cloni si trasformano in statue istantaneamente. I campi di zolfo li ritroviamo pieni di corpi, fumi dall’aspetto non troppo salubri e distruzione dopo le piogge di meteoriti, e ce ne sono anche alcuni che, feriti, vengono abbandonati sul posto senza speranze di sopravvivere perché lì intorno non c’è niente per chilometri e chilometri.
“Ci sono rumor su ibridi che sarebbero riusciti a scappare”, suggeriscono gli sviluppatori, e avrebbero condotto vite da rifugiati, solitamente grazie agli space pirate che si prendono la briga di andarli a recuperare superando la sicurezza della corporazione Diwalite che sorveglia la zona per questo scopo umanitario. Gli ibridi salvati vengono assoldati come membri delle ciurme dei pirati e noi stessi, una volta diventati pirati, potremo salvarne degli altri e portarli dalla nostra.
In un’immagine successiva vediamo un’enorme nave dei pirati dello spazio ritratta dopo che questi hanno recuperato uno schiavo e lo hanno portato in salvo, curandolo a bordo; come promesso in fase di presentazione, anche noi, diventando pirati leggendari, potremo possedere una mothership di quelle dimensioni.
Nella stessa immagine vediamo una location blu che rappresenta un covo segreto dei pirati, nascosto in una fascia di asteroidi e dunque raggiungibile soltanto da coloro che ne conoscano le coordinate. Trasportati in questo misterioso covo, noi giocatori, nei panni della scimmia recuperata in quei campi di zolfo, verremo iniziati alla vita dei pirati dello spazio: l’iniziazione prevede che parliamo con un personaggio che ha i modi e i toni di un inquietante oracolo, che ci dà il benvenuto e ci insegna cosa significhi essere un pirata.
Il suo nome è Primera, ed è stato suggerito dalla community di Space Monkey Program come omaggio a Secundo, l’IA dell’originale Beyond Good & Evil (ha senso: questo è un prequel, d’altronde). Primera è un’intelligenza artificiale “super vecchia” ed è “un simbolo dei pirati”, “sa tutto” del Sistema 3 e ha una conoscenza superiore persino a quella degli uomini della Corporazione Chimera.
Quando un pirata inizia la sua vita, viene mandato lì per apprendere tutto quello che ha bisogno di sapere prima di cominciare. Ad esempio, ci dirà dove trovare i mercanti, ma anche della leggendaria crew originale dei pirati dello spazio, incluso il capitano Dakini; ci si potrà parlare liberamente e scoprire di più dell’universo.
“Come oracolo ha perso parte della sua conoscenza”, quindi in qualità di pirati dello spazio andremo in giro a raccogliere informazioni sotto forma di MDisk, un altro riferimento al primo BGE, che sono sparsi in tutto il Sistema 3: potremo inserirli in Primera per avere questa conoscenza aggiuntiva a nostra disposizione ma anche, così facendo, condividerla con tutta la community. A ben vedere si tratta di un primo accenno alla componente online del gioco (che dovrà essere sempre connesso alla rete) all’infuori della co-op.
Una volta diventati pirati potremo cambiare il nostro outfit e personalizzarlo come meglio crederemo, e riceveremo una nave, soldi, armi e un jetpack per poter ‘lavorare’. Potremo a questo punto esplorare liberamente il covo dei pirati, parlare con i personaggi (come il gestore del bar, un ibrido tra uomo e squalo, stile Street Sharks), ricevere missioni principali e secondarie, e dare il via alla nostra avventura come space pirate. Questo percorso ci porterà dall’essere uno sconosciuto al più grande pirata di tutti i tempi.
Infine è stato presentato il design dei nuovi Mamago, i membri del clan dei Mamago, ibridi di rinoceronti e umani, anche in questo caso molto colorati e ispirati alla Jamaica. Abbiamo visto sia i concept art, uno dei quali è la nostra copertina di oggi, che i modelli 3D. Saranno molto importanti nell’economia del gioco, dunque non saranno solo un richiamo all’originale, perché gestiranno i garage in cui potremo potenziare e acquistare parti per le nostre astronavi. Ci avremo spesso a che fare.
Ci saranno altri ibridi di rinoceronti e umani con lo stesso DNA ma che condurranno vite completamente differenti; anche gli ibridi dei rinoceronti potranno essere giocati in base alla scelta iniziale in cui decideremo che personaggio avere nella nostra storia.
Lo Space Monkey Report #5 non è stato esattamente ciò in cui speravamo e che ci aspettavamo, più o meno legittimamente considerando che Beyond Good & Evil 2 sarebbe stato all’E3 2019 se avesse avuto qualcosa di sostanzioso da mostrare, del resto. Abbiamo appreso qualche particolare in più circa la storia e i personaggi, e rafforzato la nostra idea circa la natura cross-gen, o addirittura a pensar male esclusivamente next-gen, di una produzione che stimavamo pronta per il 2020 ma che potrebbe protrarsi ancora oltre; un destino curioso per un titolo che in origine si vociferava potesse essere un’esclusiva Nintendo Switch.