Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon | Recensione – Una fiaba davvero magica
La strega di PlatinumGames diventa protagonista di una originale e inaspettata avventura fiabesca: scopriamo Bayonetta Origins Cereza and the Lost Demon nella nostra recensione.
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a cura di Francesco Corica
Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: PlatinumGames
- Produttore: Nintendo
- Distributore: Nintendo
- Piattaforme: SWITCH
- Generi: Action Adventure
- Data di uscita: 17 marzo 2023
Se doveste immaginare un franchise pubblicato da Nintendo che possa andare bene anche a giocatori più inesperti, probabilmente allontanereste subito Bayonetta dai vostri pensieri: la saga ideata da PlatinumGames è infatti pensata per soddisfare i giocatori più esigenti e desiderosi di mettersi alla prova, mentre chi non ha mai affrontato un titolo del genere dovrebbe impegnarsi molto duramente per superare i diversi ostacoli.
Eppure, con Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon, la software house giapponese ha deciso di osare e di trasformare l'impegnativa saga action in una gradevole e rilassante fiaba, in grado di narrarci la prima vera avventura dell'amata strega e accompagnarci nella scoperta dei suoi primi poteri magici. Un annuncio che ha inevitabilmente incuriosito fan e addetti ai lavori, ma nel quale gli sviluppatori hanno dimostrato di credere fortemente.
Durante la nostra prova iniziale avevamo apprezzato fortemente l'esperimento adottato da PlatinumGames e Nintendo: pur essendo bizzarro pensare a questa saga come adatta a un pubblico più familiare, la direzione artistica e narrativa avevano lasciato spazio a ben pochi dubbi. Dopo aver esplorato fino in fondo questa piccola grande avventura, possiamo finalmente sciogliere tutte le riserve e confermarvi che l'esperimento è sicuramente riuscito, anche se con qualche limite per gli utenti più esperti.
L'inizio di una strana amicizia
In questa avventura interpreteremo due personaggi allo stesso tempo: una giovanissima Cereza, che non ha ancora ricevuto il titolo di "Bayonetta", e lo scorbutico demone Cheshire, prima creatura che la nostra adorabile strega è riuscita a evocare in un momento di panico.
Desiderosa di avere il potere necessario per salvare la madre e dopo aver comunicato in sogno con un misterioso ragazzo che le chiede aiuto, Cereza sceglie — contro gli avvertimenti della sua severa maestra Morgana — di addentrarsi in una foresta magica abitata da perfide fate: al suo interno riuscirà a evocare un demone che, pur di restare in questo mondo, inabiterà la sua bambola di pezza.
Cereza decide così di chiamarlo Cheshire, proprio come la sua bambola, promettendogli che, se la aiuterà, lei riuscirà ad accumulare abbastanza potere magico da poterlo rispedire all'Inferno. Con questa premessa inizia così una improbabile alleanza ed amicizia tra la strega ed il demone, in quella che viene narrata come fosse un'autentica fiaba interattiva.
Bayonetta Origins (lo trovate su Amazon) ci mostra un lato più fragile e vulnerabile della strega Cereza, prima visibile soltanto in alcuni spezzoni della trilogia originale e svelandoci che in principio la nostra protagonista non era affatto così sicura di sé, ma era anzi particolarmente vulnerabile e insicura, al punto da far domandare più e più volte come potrebbe mai riuscire a diventare un'invincibile strega.
Tuttavia, la sua compassione unita alla sua determinazione e a un innato potere magico di cui lei stessa non sembra essere particolarmente consapevole le permetteranno di superare anche imprese che si sono rivelate impossibili per molte altre praticanti di magia molto più esperte.
Il vero potere di una strega
Come vi anticipavamo in apertura, in questa avventura sarà necessario controllare due personaggi allo stesso tempo: con il Joy-Con sinistro avrete a disposizione tutti i comandi relativi a Cereza, mentre con il Joy-Con destro controllerete unicamente Cheshire. Se sceglierete invece di utilizzare un sistema di controllo più tradizionale, come ad esempio il Pro Controller ufficiale, allora potrete immaginarlo come fosse "diviso in due" in base alle azioni necessarie.
Il gameplay è diviso tra una fase esplorativa, in cui potrete non solo affrontare diversi enigmi ma anche scoprire tutto ciò che la mappa ha da offrire, e le tipiche sessioni di combattimento tra una sezione e l'altra della storia: in entrambi i casi, sarà necessario che entrambi i protagonisti collaborino per riuscire ad avere la meglio sugli inganni e i pericoli della foresta incantata.
Questa meccanica rende il titolo ideale anche per le partite in cooperativa locale grazie alla versatilità dei Joy-Con, anche se naturalmente il tutto è stato studiato per essere usufruibile da un singolo giocatore.
Durante la vostra avventura incontrerete spesso alcuni ostacoli che costringeranno i due eroi a separarsi temporaneamente per permettere al proprio compagno di avanzare: Cereza potrà dunque lanciare Cheshire in forma di bambola in aree molto più elevate o utilizzare la propria magia per bloccare gli elementi più pericolosi o modificare alcuni aspetti dell'ambiente circostante, sbloccando strade alternative.
Le meccaniche di gioco sono particolarmente semplici e ideate per essere utilizzate anche dagli utenti alle prime armi, così come i combattimenti: le fate che affronterete non rappresentano minimamente una sfida per gli sforzi combinati di Cereza e Cheshire, ma spesso anche il micio demone sarà in grado di cavarsela da solo con ben pochi aiuti. In altre parole, se non avete mai affrontato un gioco action in vita vostra — o un singolo capitolo di Bayonetta — non avrete alcun problema ad affrontare questa storia, né dovrete temere di non cogliere qualche riferimento alla storia.
Rispetto alla trilogia originale, la difficoltà è dunque incredibilmente tarata verso il basso e senza che venga offerta alcuna possibilità di renderla più difficile — a meno di non aver già completato la storia almeno una volta — ma offrendo addirittura la possibilità di renderla ancora più semplice con numerose opzioni di accessibilità.
Sebbene si tratti dunque di un gioco ideale per chi vuole rilassarsi o per chiunque non abbia praticità con il genere, la scelta di non rendere disponibili nuovi livelli di difficoltà è destinata inevitabilmente a far storcere il naso ai fan storici, che non dovrebbero trovare alcuna vera sfida.
Ciò però non significa che il gameplay sia monotono e rimanga identico dall'inizio alla fine: con l'avanzare dell'avventura potrete infatti sbloccare nuove forme speciali per Cheshire e sbloccare nuovi poteri, grazie a un sistema di upgrade con speciali valute separate tra i due eroi.
Anche Cereza stessa sbloccherà nelle fasi finali alcune nuove abilità particolarmente utili che renderanno le fasi esplorative decisamente più interessanti, che soddisferanno chi vuole vedere la protagonista evolversi nell'eroina che tutti conosciamo e amiamo — ma che non vi riveleremo in questa sede.
Un racconto inaspettato
Una delle sfide più interessanti di Bayonetta Origins viene proposta invece dai "Tír na nÓg": si tratta di zone speciali in cui bisognerà tendenzialmente risolvere enigmi più complessi e dove il tempismo e la collaborazione tra i nostri due eroi saranno ancora più importanti.
Anche in questo caso, non si tratta comunque di nulla di impossibile o di particolarmente impegnativo, richiedendo semplicemente di utilizzare tutte le abilità sbloccate fino a quel momento, ma è una variazione di gameplay che abbiamo apprezzato particolarmente e che avremmo voluto vedere approfondita maggiormente.
Il tutto si concluderà poi con una battaglia solitamente più impegnativa ma che, come vi abbiamo già spiegato in più occasioni, non dovrebbe mai causare alcuna vostra sconfitta.
Per i fan che avessero comunque bisogno di qualche aiuto in più, avrete la possibilità di creare o trovare delle speciali pozioni per ricaricare la salute o avere alcun vantaggio in battaglia: non vi nascondiamo di non averne mai avuto realmente bisogno, ma è comunque un'opzione aggiuntiva che i giocatori alle prime armi avranno sempre a disposizione.
L'assenza di una sfida impegnativa potrebbe inevitabilmente scoraggiare gli utenti più esperti, ma i più grandi fan della saga dovrebbero comunque voler tenere d'occhio questo episodio per approfondire la storia principale: esistono infatti alcuni collegamenti al primo e al terzo capitolo che potrebbero rivelarsi particolarmente interessanti — ma ovviamente non vi diremo di più e vi lasceremo il piacere di scoprirli voi stessi.
La mappa principale è stata studiata per poter essere esplorata liberamente, consentendo in alcuni momenti anche un po' di backtracking per accedere a zone prima impossibili da sbloccare: il tutto è condito poi da segreti che spingeranno i fan più esigenti a continuare a giocare per poter ottenere tutto il possibile.
Per quanto riguarda invece la nostra esperienza diretta, abbiamo impiegato dalle 11 alle 12 ore per riuscire a scoprire tutto ciò che Bayonetta Origins ha da offrire: una longevità dunque in linea con gli standard della serie, anche se non prevediamo alcun intoppo che potrebbe rendere le cose più spinose dato, come dicevamo, il livello di sfida particolarmente permissivo.
L'idea di trasformare la saga in un'avventura fiabesca — con tanto di pagine sfogliate al termine di ogni capitolo e dialoghi che ascolteremo da una narratrice — è sicuramente originale e inaspettata, ma che si è rivelata allo stesso tempo positivamente riuscita: Cereza and the Lost Demon è la dimostrazione che PlatinumGames non ha ancora finito con Bayonetta e che ci sono ancora tante idee per mandare avanti la saga.
E gli sviluppatori non hanno assolutamente bisogno di attenersi agli standard dei fan più "hardcore" per riuscirci, ma possono ancora sperimentare con altre idee ancora più curiose e originali. Come questa.
Voto Recensione di Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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La direzione artistica è davvero una gioia per gli occhi
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Trasformare Bayonetta in una fiaba è un'idea coraggiosa, ma azzeccata
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Il gameplay è accessibile e adatto a tutti
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I collegamenti alla trilogia principale faranno piacere ai fan storici
Contro
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La difficoltà è quasi totalmente inesistente, anche durante il boss finale
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Controllare due personaggi non è sempre un'operazione così immediata
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Pochi incentivi per esplorare approfonditamente la mappa
Commento
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