Durante l’E3 2019 abbiamo avuto modo di assistere al prologo, rigorosamente hands-off, di Avengers di Square Enix. Ma l’occasione è stata anche propizia per poter parlare con Scot Amos, a capo dello studio di Crystal Dynamics, durante un’intervista nei giorni della fiera losangelina insieme ad altri due giornalisti d’oltreoceano.
Amos è un uomo molto carismatico, simpatico e alla mano, uno di quelli che è un piacere intervistare perché è solito rispondere alle domande in maniera estremamente articolata. È anche un fan Marvel ovviamente, innamorato dell’universo della Casa delle Idee e dell’industria dei videogiochi. Di tutto questo c’è stato modo di parlare, del grande lavoro che hanno fatto e stanno facendo attraverso i tanti studi coinvolti nello sviluppo di Avengers, della pressione che sentono nell’essere la next big thing multimediale a tema Marvel, e tanto altro.
L’intervista è durata ben 30 minuti, e per questo abbiamo voluto condensare le informazioni più interessanti tra le tante emerse dal piacevole incontro con Amos in tre macro-aree, se vogliamo: trama, multiplayer, e la questione del design dei personaggi.
Chi vi scrive è anche un Vero Credente, e non potevo non chiedere se avessero pensato in qualche modo ad inserire un cammeo del compianto Stan Lee.
La trama di Avengers, tra ispirazione ed innovazione
C’è una frase che Amos ha citato, detta da Stan Lee riguardo i fumetti Marvel, che è un po’ il fulcro del lavoro creativo di Crystal Dynamics. Il Sorridente era solito dire che ogni fumetto Marvel poteva essere il tuo primo fumetto Marvel, e che quindi era necessario che le storie fossero in qualche modo accoglienti per i nuovi lettori. In questo senso, Avengers seguirà proprio questo tipo di considerazione per quanto riguarda la trama.
Non ci sono infatti degli archi narrativi, fumetti, scrittori in particolare a cui Crystal Dynamics si è ispirata, e quella del titolo sarà una storia del tutto originale, ma allo stesso tempo la volontà è quella di riuscire a fare sentire a proprio agio gli appassionati di fumetti, coloro i quali hanno conosciuto i Vendicatori attraverso l’MCU, e magari incuriosire qualche profano. Una sfida complessa, la cui ambizione è nota a Scot Amos.
Troveremo un mood familiare senza che si vada a copiare palesemente qualche storia in particolare, quindi. Interrogato al riguardo, Amos ha fatto capire (senza entrare ovviamente in dettagli specifici), che gli Avengers dovranno affrontare anche dei dissapori interni, come farebbe una famiglia molto affiatata. Nelle storie Marvel abbiamo visto spesso gli eroi più potenti della Terra divisi, in conflitto interno prima ancora che con il villain di turno, ed Amos ha confermato quello che già era possibile intuire dal primo trailer, ovvero delle tensioni interne al gruppo. In una storia che si concentrerà più sul viaggio che sull’inizio e la fine – sempre per citare Amos – i giocatori vivranno molti momenti emozionanti ed emozionali, mentre gli Avengers affronteranno minacce sempre crescenti, nuovi villain in nuove zone del mondo.
E questo ci porta ad affrontare il discorso del supporto continuativo e del multiplayer, non prima di aver parlato del discorso dell’estetica e del design dei personaggi.
“Tutti odiavano Daniel Craig come James Bond finché non l’hanno visto”
Questa è la frase con cui Scot Amos ha risposto quasi istantaneamente alla domanda che gli abbiamo posto riguardo la polemica sul design dei personaggi che, nonostante tutto, Crystal Dynamics non cambierà. In molti si aspettavano di rivedere gli attori visto al cinema negli ultimi undici anni, ed invece la software house ha optato per un design originale. Questo perché, per citare un’altra frase pronunciata dal responsabile dello studio durante l’intervista, secondo loro “nessuno avrebbe amato l’idea di avere Robert Downey Jr. come protagonista”, perché i giocatori avranno la possibilità di personalizzare il proprio eroe in Avengers, e avere dei volti famosi avrebbe tolto tutto il senso del creare la propria versione preferita del proprio Iron Man, ad esempio.
L’MCU è stato un periodo fantastico per il mondo dell’intrattenimento, ma questo è l’Avengers di Crystal Dynamics in tutto e per tutto. La stessa Marvel ha spinto, ed aiutato, affinché questo progetto avesse una sua identità in termini di estetica, in ogni suo aspetto.
Il multiplayer ed i contenuti per gli anni a venire
La chiacchierata non poteva non finire sul multiplayer ed il supporto che Crystal Dynamics ha già pianificato per i prossimi anni. Oltre alla campagna principale, Scot Amos ha lasciato intuire che ci saranno altri villain (precisamente, che “sarebbe noioso affrontare sempre Taskmaster ed Abominio, no?”) collegati ad altre sfide, zone del mondo e quindi mappe. Oltre alla possibilità di poter rigiocare le vecchie missioni nei panni di qualsiasi Vendicatore, per raccogliere equipaggiamento, potenziare il proprio personaggio ed arrivare addirittura a personalizzare la build di ognuno di loro. Ci sarà, infatti, un sistema per cui ogni Vedova Nera sarà diversa da giocatore in giocatore, in base alle scelte fatte in occasione dell’avanzamento del personaggio, sia per estetica che per mosse ed orientamento in combattimento.
Curiosamente, Avengers è un titolo che lo stesso Scot Amos fa ancora fatica a rinchiudere in un singolo genere. Il focus è quello dell’action-adventure con una forte attenzione per lo storytelling d’impatto, ed effettivamente questo è quello che emerge dai primi trailer. Però c’è tutta la questione del multiplayer online, con un elaborato sistema che è ancora in fase di perfezionamento, per cui Crystal Dynamics si è avvalsa della collaborazione e dei consigli di designer che hanno lavorato a titoli della serie di Halo e Call of Duty, con l’obiettivo di rendere tutto il sistema fluido ed impedire che i giocatori si ritrovino con dei doppioni dei personaggi nelle lobby multiplayer.
Quello che Amos ci ha confidato è che Avengers è il loro progetto di punta al momento, e già adesso ci sono contenuti in cantiere per gli anni a venire: personaggi, mappe, villain, missioni, equipaggiamento, elementi cosmetici (che si acquisteranno tramite microtransazioni) e storie, soprattutto storie. Tra i contenuti aggiuntivi ci saranno anche delle vere e proprie storie con tanto di cutscene, delle vere e proprie campagne (magari “mini”? Questo lo suggeriamo noi) aggiuntive.
Infine, in chiusura abbiamo chiesto se ci sarà un cammeo di Stan Lee di qualche tipo all’interno del titolo. Scot Amos ha sorriso in modo sornione, dichiarando: “Non abbiamo annunci da fare al riguardo in questo momento”.
Di solito, queste frasi sono degli elaborati sinonimi per “sì”.