Assassin’s Creed III Remastered | Recensione PS4
Torniamo all’epoca della Rivoluzione Americana con la remastered del titolo della saga di Assassin’s Creed di maggior successo ma anche più contestato in assoluto
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a cura di Adriano Di Medio
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Ubisoft
- Produttore: Ubisoft
- Distributore: Ubisoft
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH , PS3 , X360
- Generi: Azione
- Data di uscita: 31 ottobre 2012 console - 22 novembre 2012 PC - 21 maggio 2019 Switch
Rieccoci qui a parlare di riedizioni. L’attuale generazione non sembra proprio in grado di districarsi del tutto da questa politica, e Assassin’s Creed è di certo uno dei brand che più vi ha fatto affidamento. La prima grande “ondata” l’abbiamo avuta con la Ezio Collection, ma più di recente Ubisoft ha portato su PS4 e Xbox One uno dei capitoli più oscuri e meno compresi della saga, quell’Assassin’s Creed Rogue che inizialmente pareva destinato a una triste obsolescenza. A completamento della cosiddetta “trilogia delle Americhe” Ubisoft ha pubblicato in questa primavera 2019 Assassin’s Creed III anche sull’attuale generazione, con Assassin’s Creed III Remastered. Pronti a fare la rivoluzione?
Alla Ubisoft leggono Zagor?
Definitivamente conclusa la storia di Ezio Auditore, la lente di ingrandimento di Desmond Miles si sposta nelle colonie americane della seconda metà del Settecento. Personaggio cardine per questo contesto sarà Connor Kenway, nativo americano il cui istinto ferale lo porterà a essere coinvolto nella guerra d’indipendenza delle tredici colonie. Non staremo qui ad approfondire molto la vicenda: la critica ai tempi fu decisamente benevola, e il pubblico premiò AC III con un successo commerciale di oltre diciassette milioni di copie. Eppure a guardarla ora l’avventura di Connor mostra il fianco a diversi difetti, da un protagonista non in grado di coinvolgere come il buon Ezio a una sceneggiatura che prima ha bisogno di molte ore per ingranare e poi si affretta verso un finale che chiude in maniera fin troppo brusca la parabola di Desmond.
È un peccato, perché tuttora Assassin’s Creed III è in grado di tirar fuori delle sequenze dal forte impatto scenico ed emotivo. Se pedinamenti, uccisioni e inseguimenti per le città piene di vita sono diventati quasi un’abitudine, a fare ancora una notevole figura sono le scene di guerra aperta che la storia principale è in grado di imbastire, che fa assumere al conflitto un respiro “universale” ancora oggi notevole. Tutta questa abbondanza è però tristemente bilanciata dalle sezioni nel presente con Desmond, dove traspare l’inesperienza degli sviluppatori cui furono ai tempi affidate.
In ogni caso l’avventura di Connor giunge su ottava generazione appaiata ad Assassin’s Creed: Liberation. Quest’avventura venne ai tempi pubblicata sull’ormai dimenticata PlayStation Vita e vedeva come protagonista l’Assassina Aveline de Grandpré nella Louisiana settecentesca. Una storia che, nonostante sia stata ai tempi offuscata dalle ben più grandi ambizioni di Connor, ha le sue ragioni nell’introdurre la tematica razziale e i primi indizi sull’Abstergo Entertainment, successiva base concettuale per le sequenze nel presente di Black Flag.
+ Miglioramenti grafici soddisfacenti
+ Quantità e varietà di contenuti imponente
+ Liberation fa inaspettatamente ancora la sua figura
- Narrativa e design un po’ troppo “stiracchiati”
- I problemi tecnici e di audio del terzo capitolo persistono
- Multigiocatore assente e pochi altri veri extra
7.1
Ritrovarsi a guardare oggi Assassin’a Creed III Remastered fa piuttosto strano. Il pargolo di Ubisoft conserva un’ambizione e una magniloquenza visiva rimaste per certi versi ancora insuperate, ma di contro si vede quanto l’avventura di Connor sia stata vittima delle sue stesse aspirazioni. L’evidente miglioramento nella resa grafica di questa remastered nasconde solo fino a un certo punto i tanti piccoli difetti e problemi tecnici che ormai non possono più essere ignorati, specialmente se non corretti o addirittura nuovi. Ne consegue che il solo Connor non vale il prezzo del biglietto. Ma a fronte dell’inclusione di Liberation e di un potenziale congiunto ben più di una trentina di ore totali potrebbe valerne comunque la pena.
Voto Recensione di Assassin's Creed III - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Ambientazione e momenti ancora di forte impatto
-
Miglioramenti grafici soddisfacenti
-
Quantità e varietà di contenuti imponente
-
Liberation fa inaspettatamente ancora la sua figura
Contro
-
Connor ha poco mordente
-
Narrativa e design un po’ troppo “stiracchiati”
-
I problemi tecnici e di audio del terzo capitolo persistono
-
Multigiocatore assente e pochi altri veri extra