Animal Well | Recensione - Un viaggio enigmatico che colpisce al cuore
Abbiamo deciso di recuperare Animal Well perché è un metroidvania indie che, a differenza di molti, ha un'identità unica che lo rende tra i migliori.
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a cura di Salvatore Pilò
Contributor
In sintesi
- Un metroidvania unico e che sprizza originalità.
- Puzzle estremamente soddisfacenti.
- Estetica da urlo.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Billy Basso
- Produttore: Bigmode
- Testato su: SWITCH
- Piattaforme: PC , PS5 , SWITCH , XSX
- Generi: Metroidvania
- Data di uscita: 9 maggio 2024 (PC, PS5, Switch) - 17 ottobre 2024 (Xbox)
Quando si parla di metroidvania, nell’ultimo periodo si tende ad andare con i piedi di piombo: il genere, specie nell'ultimo anno, ha visto infatti una crescita notevole di esponenti, soprattutto se andiamo a guardare il mercato indipendente – che sembrerebbe aver trovato all’interno di questa particolare struttura di gioco la sua nuova ragione d’essere.
Proprio per questo siamo passati dal guardare un nuovo metroidvania come una piacevole scoperta al cercare di capire se l’ennesimo titolo del genere abbia qualcosa di realmente interessante da offrire al grande pubblico.
Durante l’ultimo anno sono state tante le produzioni che abbiamo avuto modo di giocare, dalla nuovissima e ottima declinazione di Prince of Persia che vede in The Lost Crown (potete acquistarlo su Amazon) un gioiellino mica male, a Ultros che al netto del suo genere d’appartenenza non è riuscito ad avere il mordente necessario per essere ricordato sul lungo periodo.
All’interno dello stesso anno è arrivato anche Animal Well, un gioiello sviluppato da un’unica persona durante gli ultimi sette anni, che il sottoscritto non esita a reputare come il miglior metroidvania che abbia mai visto la luce del sole. Difficile riuscire a condensare all’interno di una recensione tutta la grandezza e la magnificenza di un titolo come questo senza andare, in qualche modo, a “togliere” qualcosa da un’opera che ha così pochi difetti (anche se purtroppo esistono) da rasentare quasi la perfezione.
Ma una recensione ci impone, in qualche modo, di catturare con la scrittura quello che Animal Well è, cercando sia di non rovinare troppo l’esperienza dei lettori. Siamo un po' late to the party, come si suol dire, rispetto ai tempi delle nostre abituali recensioni, ma capirete da quanto segue perché non potevamo esimerci dal parlarvi di questo gioco.
Un metroidvania tutto particolare
Iniziamo con lo spiegare di che tipo di gioco stiamo parlando, perché definirlo semplicemente un metroidvania è piuttosto riduttivo: Animal Well è, infatti, un puzzle platform in cui non si combatte (anche se esistono delle minacce da affrontare) all’interno del quale è necessario ingegnarsi con gli oggetti a disposizione (sbloccabili man mano) per comprendere al meglio sia come proseguire nell’avventura che la lore del mondo di gioco.
Il titolo, infatti, non presenta dialoghi di alcun tipo ma mette il giocatore di fronte a numerosi “layer” di gameplay necessari a ricostruire un po’ tutta la storia del mondo di gioco. Questo gli permette di offrire un livello di sfida sempre più crescente e interessante, che è paragonabile solo a quanto fatto da Blow con The Witness (titolo a cui Basso si è dichiaratamente ispirato, per quanto riguarda la costruzione del gameplay).
Ed è proprio questo suo aspetto peculiare che rende Animal Well una perla rara e unica nel suo genere: i puzzle richiedono una notevole dose di pensiero laterale, di fantasia e quel giusto guizzo di ingegno per essere risolti.
Insomma, la quantità e varietà di approcci che il gioco riserva ai giocatori a seconda del loro stile è senza alcun dubbio notevole ed interessante, così come lo è la varietà dei puzzle che andremo ad affrontare, per cui non ci troveremo mai di fronte alla stessa situazione più d'una volta. E questo ci costringe, quindi, a pensare continuamente a come incastrare le nostre conoscenze del gioco per proseguire.
Ma di che oggetti stiamo parlando? Quali sono questo strumenti (che rappresentano le classiche abilità in un metroidvania) che Animal Well consegna nella mani del nostro rotondissimo protagonista? Uno slinky, una pallina, una bacchetta che spara le bolle di sapone, una macchinina giocattolo, un frisbee e così via.
E se questi oggetti vi suonano “strani”, lo saranno ancora di più sapendo che l’intero titolo è ambientato all’interno di un pozzo in cui la natura incontaminata sembrerebbe farla da padrona, con quindi un contrasto molto interessante fra il mondo artificiale dell’uomo e quello selvaggio della natura.
Puzzle, puzzle e ancora puzzle
Ma su questo aspetto non entreremo nel dettaglio perché proprio scoprire cosa è successo in questi luoghi, chi siamo e perché stiamo compiendo questo viaggio è una delle esperienze più esaltanti che Animal Well riesce a costruire per due ragioni.
La prima è che questo tipo di narrazione silenziosa si sposa perfettamente con le atmosfere e i luoghi che il titolo mette a disposizione; la seconda è che la scoperta dell’intreccio narrativo è delegata non tanto ai puzzle principali, necessari dunque a raggiungere i titoli di coda, ma a tutto un intricato e ingegnosissimo sistema di enigmi ambientali che porterà il giocatore ad altri due finali, uno più esplosivo dell’altro.
E proprio all’interno di questo sistema che si cela la grandezza di Animal Well, che non solo offre un primo livello di gioco molto intricato ed intrigante per il giocatore, ma lo mette poi di fronte ad un tipo di metagioco che raramente vede la luce – e che, quando lo fa è (e lo fa così bene), è sempre un successo assicurato.
Vi basti pensare che esiste un puzzle che non è superabile con la vostra sola copia di gioco ma è necessario combinare più copie di più utenti per avere tutte le informazioni necessarie per il suo completamento, o che il terzo livello di gameplay è così complesso che ci sono volute intere settimane di condivisione fra gli appassionati di tutto il mondo per giungere ad una possibile ipotesi di soluzione (anche questo è già stato risolto e, anche se è possibile farlo in autonomia è stato chiaramente pensato per un lavoro di community).
Ed è proprio in questi semplici e complessi concetti che si nasconde la grandezza di Animal Well, un titolo che mette in mano al giocatore delle meccaniche decisamente intuitive (il frisbee funziona esattamente come ci si aspetta da un frisbee, per capirci) il cui utilizzo peculiare riesce a creare delle situazioni a dir poco pazzesche (dopotutto, come pensate di utilizzare uno slinky all’interno di un gioco?) che portano, ora dopo ora, a scoprire che completare il gioco è stata solo la punta di un iceberg di meraviglie che aspettano solo chi è paziente ed entusiasta, con la voglia di imparare a scoprirle.
Il tutto è incorniciato da una delle migliori pixel art di sempre, dallo stile unico e particolarissimo, pieno di effetti visivi che, al netto della semplicità dello stile, vi faranno spalancare la mascella in ben più di un’occasione – ricordando ancora una volta che non basta “disegnare coi pixel” per dare vita ad uno stile così bello che, purtroppo, ormai è stato inflazionato al punto che il pubblico lo guarda quasi con disprezzo.
Insomma, Animal Well è una di quelle sorprese dal valore immenso che ci ricordano, fortunatamente, perché videogiochiamo e perché amiamo tanto farlo.
Voto Recensione di Animal Well | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Gameplay originalissimo
-
Puzzle intriganti e mai banali
-
Narrativa silenziosa molto coinvolgente
-
Estetica sbalorditiva
Contro
-
Una manciata di puzzle troppo "artificiosi"
-
Qualche incertezza in alcune delle "boss fight"
Commento
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