Immagine di Age of Mythology: Retold | Recensione - Il ritorno di un mito
Recensione

Age of Mythology: Retold | Recensione - Il ritorno di un mito

Dopo una lunga attesa, anche questo spin-off a tema mitologico ha ricevuto il suo restauro, che rende Age of Mythology: Retold ancora più divertente.

Avatar

a cura di Daniele Spelta

Redattore

In sintesi

  • I miglioramenti al gameplay non saltano subito all'occhio, ma hanno un notevole impatto.
  • La grafica è decisamente migliorata, anche se siamo lontani dagli standard attuali.
  • Se avete amato l'edizione originale, non avete molte scuse per non ritornare in questo passato mitologico.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Age of Mythology: Retold
Age of Mythology: Retold
  • Sviluppatore: World's Edge, Forgotten Empires
  • Produttore: Xbox Game Studios
  • Distributore: Microsoft
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Strategico
  • Data di uscita: 04/09/2024

Age of Mythology: Retold è la chiusura di un cerchio, l’ultima versione rivisitata delle infinite riedizioni, remastered e collezioni varie ed eventuali riguardanti la celebre serie di strategici in tempo reale creata da Microsoft ed Ensamble Studios. La lunghissima lista di Age of Empires presente su Steam rivela quanto questa opera non sia mai passata di moda nonostante ne sia passata, di acqua sotto i ponti.

Stiamo sempre parlando di uno dei massimi esponenti di un genere che ha vissuto il suo periodo d’oro a cavallo degli anni Novanta e Duemila e che, con ogni probabilità, gli stessi nostalgici stanno ancora giocando ora.

L’elenco di versioni 2.0 ha però avuto sino ad ora una gravissima mancanza, per l’appunto una edizione aggiornata e al passo con i tempi dello spin-off mitologico. 

Dopo infinite richieste, messaggi caduti nel vuoto e anche nuovi capitoli non troppo esaltanti, Microsoft ha tappato questa falla, dando ai giocatori l’ultimo tassello necessario per completare la loro collezione

Interventi divini

È sempre difficile analizzare una rimasterizzazione o una riedizione di un titolo uscito oltre venti anni fa. L’originale Age of Mythology risale infatti al lontano 2002, è naturalmente figlio di un'epoca decisamente superata sotto molti punti di vista e, al netto delle migliorie tecnologiche e dei numerosi ritocchi lato gameplay, la struttura ludica della versione Retold è rimasta fedele al suo passato.

Bisogna dunque analizzare un titolo figlio dei suoi tempi e metterlo al confronto con i suoi "colleghi" più moderni? Magari è meglio soffermarsi sugli eventuali nuovi contenuti?  Oppure occorre dedicarsi solo al commento sul restauro tecnico effettuato dal nuovo team di sviluppo? 

Ecco, se partiamo da quest'ultimo punto, il lavoro svolto da Forgotten Empires, Tantalus Media e World’s Edge è davvero encomiabile. Lo stacco visivo di Age of Mythology: Retold rispetto al suo predecessore è davvero notevole e non stiamo parlando solo di qualche texture in alta definizione o di un banale upscaling.

Ogni unità è stata ricreata praticamente da zero, le animazioni dei vari modelli sono molto più fluide, il livello del dettaglio è incrementato in maniera esponenziale e soprattutto è stato implementato un sistema di distruzione per gli edifici molto più credibile, che sostituisce quello strano effetto sparizione con le costruzioni abbattute che prendevano fuoco dal nulla e poi non lasciavano alcuna traccia se non una nuvoletta di cenere.

Ora le varie caserme, torri e centri città vanno in frantumi un pezzo alla volta, fino a cedere del tutto nelle loro fondamenta. 

Il secondo elemento che subito salta all’occhio è una interfaccia grafica molto più intuitiva nella distribuzione delle icone e anche realizzata con un gusto estetico decisamente più affine alle nuove mode. Inoltre, a differenza di molti RTS, anche la mini-mappa mette subito ben in evidenza le differenti unità e tramite qualche semplice indicatore si intuisce subito quale pedina sia un eroe oppure un banale arciere.

La base di partenza resta quella di un titolo che si porta sulle spalle oltre due decenni di storia e sarebbe quindi scorretto aspettarsi una effettistica esagerata o chissà quale sistema di illuminazione, ma l’elenco delle opzioni dedicate alla grafica è davvero lungo e ricco di voci utili per creare un’esperienza adatta a numerose configurazioni hardware.

Sempre parlando di menù, siamo rimasti piacevolmente colpiti sia dalle tante impostazioni sull’accessibilità, sia dalla molte possibilità di regolare a piacimento l’HUD di gioco e di aggiungere moltissimi aiuti visivi durante le partite 

Passato e presente

La veste grafica nuova di zecca è certamente la prima cosa che si nota avviando Age of Mythology: Retold, ma bastano poche partite per accorgersi che i veri passi in avanti riguardano il gameplay.

Come detto in apertura, le fondamenta restano quelle che tutti i fan della serie conoscono e che hanno accomunato praticamente tutti gli RTS dell’epoca, fra raccolta risorse, costruzioni delle basi e arruolamento dell’esercito. 

La vera differenza risiede nei tanti dettagli passati al setaccio dal team di sviluppo, perché l’elenco dei ritocchi alle unità e alle statistiche degli edifici è davvero sconfinato.

L'intenzione principale di questi interventi è stata il porre rimedio agli evidenti sbilanciamenti presenti nel titolo originale, che veniva penalizzato da fazioni del tutto asimmetriche e da poteri divini eccessivamente potenti, fattori che ne hanno penalizzato lo sviluppo in ottica competitiva.

Una delle principali modifiche riguarda proprio le abilità speciali collegate alle divinità dei vari pantheon. Nella versione originale, ogni potere aveva una singola carica e, ad esempio, solo una volta per match poteva essere scaricato un devastante terremoto nella base avversaria o scagliato un fulmine per incenerire un bosco.

Questa scarsità, a detta degli stessi sviluppatori, portava i giocatori ad adottare strategie fin troppo conservative e spesso si arrivava a fine battaglia senza nemmeno aver toccato la barra dedicata a queste azioni. Al contrario, in Age of Mythology: Retold non c’è un limite vero e proprio al loro utilizzo, ma ogni volta che si ricorre ad uno di questi poteri cresce la richiesta di Favore, una delle risorse oltre ai classici legno, cibo e oro. 

Grazie a questa implementazione, i match risultano ancora più divertenti e imprevedibili – ma il vero miracolo riguarda il pathfinding, uno dei problemi cronici di tutti gli RTS.

Con gli accorgimenti apportati, Retold è uno degli strategici più divertenti sulla piazza.
Anche Age of Mythology: Retold ne è in parte afflitto, capita di vedere qualche unità finita chissà come dall’altra parte della mappa, ma grazie all’azione di attacco e avanzamento simultaneo non c’è più il rischio di lanciare verso il suicidio un proprio oplita solo perché si è cliccato per sbaglio su una casa avversaria.

Ora, grazie a un nuovo ordine inserito nella UI di ogni unità, si può comandare al proprio esercito di avanzare fino al punto desiderato e, allo stesso tempo, di attaccare tutte le pedine che incontrano lungo il loro cammino. Un'idea tanto semplice quanto geniale.

Grazie a tutti questi accorgimenti, più o meno visibili, Age of Mythology: Retold è semplicemente uno degli strategici più divertenti sulla piazza, soprattutto grazie alla convivenza di unità umane, eroi ed esseri mitologici.

Uno dei punti di forza – lo era già per l’edizione originale – è proprio la profonda differenza che esiste fra le fazioni. Utilizzare i greci, i norreni, gli egizi o gli atlantidei – mancano ancora i cinesi, aggiunti ai tempi con l'espansione Tale of the Dragon – comporta un pesante cambio di strategia, una variabilità che aumenta inoltre con la selezione delle varie divinità principali e secondarie che accompagna ogni avanzamento di epoca.

Giusto per fare un esempio, la semplice raccolta delle risorse avviene in modo del tutto unico a seconda della fazione scelta. I greci hanno un magazzino unico per legno e oro, gli egizi devono costruire singole miniere e falegnamerie, i norreni possono contare su carretti mobili e, infine, i cittadini atlantidei raccolgono le risorse senza l’aiuto di nessuna struttura e possono essere trasformati in eroi per aumentare le loro statistiche. 

Vecchie amicizie

Il sistema di gioco è invecchiato come un buon vino, ma lo stesso non si può dire per i contenuti disponibili in questa versione aggiornata.

Dal punto di vista quantitativo non c’è motivo di lamentarsi: le tre campagne in single player garantiscono un quantitativo di ore di gioco notevole, a cui vanno aggiunte le immancabili schermaglie contro l’AI da personalizzare a piacere e necessario step prima di lanciarsi nei duelli online.

In ogni caso siamo lontani da quella enciclopedia virtuale che diventato Age of Empires II nel corso degli anni, un capitolo che ha visto un continuo affluire di nuove campagne e missioni, un'abbondanza – forse anche bulimia – fuori scala che in Age of Mythology: Retold è assente.

Il discorso però cambia se si osservano le tre storie da un punto di vista qualitativo, dei racconti che risentono di uno stile di scrittura fuori tempo massimo. Le vicende di Arkantos e i suoi viaggi fra la Grecia, Atlantide, Troia e l’Egitto, i tranelli tessuti ai danni dei fratelli nani Brokk ed Eitri o la rinascita del continente perduto faticano a mantenere un tono coerente missione dopo missione, sono infarcite di un umorismo alle volte fuori luogo, spesso si viene catapultati ai quattro angoli del globo senza una vera spiegazione e il nuovo doppiaggio non contribuisce certo a migliorare la situazione, con una recitazione spesso didascalica e piatta.

Inoltre, anche la qualità delle stesse missioni è piuttosto altalenante e spesso ci si ritrova al cospetto di obiettivi fin troppo simili o creati solo per allungare un po' il brodo.

Voto Recensione di Age of Mythology: Retold | Recensione


8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Semplicemente, uno dei migliori RTS mai sviluppati, anche nel 2024

  • L'interfaccia ha ricevuto i necessari ammodernamenti

  • Tante gli interventi effettuati per rendere più bilanciate le partite

Contro

  • Forse ci si poteva aspettare qualcosa in più per quel che riguarda dei nuovi contenuti

  • Le campagne portano tutti i segni del trascorrere del tempo

  • Il doppiaggio non è dello stesso livello di tutti gli altri ritocchi effettuati

Commento

Age of Mythology: Retold è la perfetta fusione tra passato e presente. I team di sviluppo hanno saggiamente scelto di non stravolgere le basi di uno dei migliori RTS di sempre e hanno preferito concentrarsi sul lavoro di fino, andando ad apportare sensibili miglioramenti al gameplay, reso ora molto più fluido e moderno. Accanto a questi accorgimenti, spiccano poi l'ottima veste grafica e una UI molto più funzionale e intuitiva. L'unico elemento che àncora Age of Mythology: Retold ai tempi che furono è il tono delle varie campagne, con una scrittura che ad oggi difficilmente incontrerebbe i gusti dei giocatori.
Leggi altri articoli