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A Quiet Place: The Road Ahead | Recensione - Silenzio tombale

A Quiet Place: The Road Ahead è l'unica trasposizione possibile per la serie cinematografica. Scopriamo l'horror stealth nella recensione.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

In sintesi

  • Survival horror stealth, integrale e senza compromessi.
  • Una trasposizione molto logica, l'unica possibile.
  • Richiede una enorme dose di pazienza.

Informazioni sul prodotto

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A Quiet Place: The Road Ahead
  • Sviluppatore: Stormind Games
  • Produttore: Saber Interactive
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , PS5 , XSX
  • Generi: Survival Horror
  • Data di uscita: 17 ottobre 2024

A Quiet Place: The Road Ahead è esattamente la più logica delle trasposizioni possibili per la saga cinematografica ideata da John Krasinski.

Ciò che si cerca da questo tipo di operazioni è in primis la massima fedeltà possibile, fondamentale per non scontentare tutti quegli estimatori che si avvicinano al gioco proprio perché già sedotti dalle opere originali.

In seconda battuta – e questo diventa spesso un grattacapo per gli sviluppatori – bisogna trovare la forma ludica adatta per poter rendere il videogioco piacevole e in grado di funzionare dall'inizio alla fine. 

A Quiet Place: The Road Ahead - Zitti o morti

A Quiet Place è una saga già piuttosto particolare e lontana dai tipici horror americani un po' spiccioli, fatti di spaventi improvvisi e sprovveduti adolescenti; riesce a far sentire l'utente pienamente coinvolto, nella sua piena passività dove sente quasi lui stesso la necessità di non fiatare mai.

Passare dall'altra parte della barricata con un prodotto che richiede naturalmente un'importante componente attiva è invece più complesso, poiché proporre una conduzione di gioco estremamente compassata, ragionata e attenta, oltretutto per l'intera durata dell'avventura (poco meno di una decina di ore), è un altro paio di maniche.

Se il declino dei giochi stealth nel mercato moderno ci ha dato delle indicazioni piuttosto chiare su come è cambiato il gusto comune di un'alta percentuale di giocatori, con A Quiet Place: The Road Ahead, innegabilmente, Stormind Games ha deciso di prendersi un rischio non indifferente.

D'altra parte non era possibile fare diversamente, se si voleva tenere intatta l'impronta cinematografica del franchise, e in tal senso A Quiet Place: The Road Ahead fa davvero tutto ciò che una trasposizione fedele ha il dovere di fare. Si tratta però di una brutta gatta da pelare.

Il realtà lo è anche in chiave cinematografica, ma un paio di ottimi escamotage hanno fatto in modo di rendere i film tutto fuorché delle pellicole vicine al cinema muto, introducendo dei forti rumori ambientali che coprono quelli emessi dai parlanti, così da rendere i dialoghi credibili all'interno del contesto.

 

Se il declino dei giochi stealth nel mercato moderno ci ha dato delle indicazioni piuttosto chiare su come è cambiato il gusto comune di un'alta percentuale di giocatori, con A Quiet Place: The Road Ahead gli sviluppatori hanno deciso di prendersi un rischio non indifferente.

Questo lungo e necessario preambolo serve per far ben comprendere come A Quiet Place: The Road Ahead scelga di non sfruttare a sufficienza questi e altri espedienti, in questo caso ancora più utili per evitare che il giocatore sia obbligato a sottostare a dei ritmi lentissimi e spesso a una discreta frustrazione nel muoversi di soppiatto e ripetere le sezioni per via di qualche disattenzione di troppo.

Attenzione però, perché A Quiet Place: The Road Ahead sceglie indubbiamente di imboccare la strada corretta, quella più sensata, che in definitiva meglio si presta a portare ancora più all'estremo la formula di certi survival horror orientati all'occultamento. Alien Isolation dovrebbe avervi già insegnato qualcosa, in termini di pazienza, ma in questo caso tutto viene portato a un livello più elevato di attenzione media.

Tuttavia, proprio la mancanza di una vasta presenza di sezioni di più ampio respiro, di parti di gioco dove la formula poteva presentarsi con molte più variazioni sul tema, risulta essere un po' indigesta. Al di là di questo, ossia di tutto ciò che non compete all'ambito dei "dovrebbe" e "potrebbe", di A Quiet Place: The Road Ahead rimane la certezza che si tratta di un survival horror stealth molto integralista, a tratti anche hardcore.

Un mondo di necessario silenzio

In termini narrativi, A Quiet Place: The Road Ahead non brilla particolarmente, soprattutto se si fa un paragone con le buonissime se non addirittura brillanti intuizioni delle pellicole. Le condizioni di salute e le strette necessità di chi controllerete sono ad esempio un buon punto di partenza, ma vengono poco sfruttate come forti peculiarità che avrebbero potuto cambiare sensibilmente e in modo decisivo anche le variabili di gioco.

Ridotto ai minimi termini, A Quiet Place: The Road Ahead è un horror in prima persona piuttosto classico, dove è vitale nascondersi e non farsi braccare dagli alieni che vi daranno la caccia a ogni pie' sospinto. In questa iterazione di una formula diventata ormai classica, anche il rumore apparentemente più insignificante influisce sulla vostra sorte.

Camminare in maniera più sostenuta sul terreno, sbattendo contro rami, lattine o senza evitare accuratamente lo sciacquio rumoroso dei passi sulle pozzanghere, significa allertare la minaccia e essere impossibilitati a trovare una via di fuga, incontrando prematuramente la morte.

A Quiet Place: The Road Ahead è pertanto molto coerente col contesto cinematografico e del franchise, e non c'è davvero nessun valido motivo per asserire che il gioco diverga dalle tipiche dinamiche già viste al cinema. 

Il punto, come già lasciato intendere, è che A Quiet Place: The Road Ahead richiede un livello di pazienza e dedizione davvero fuori dal normale, che potrebbe tagliare via tutti coloro che non hanno mai visto un film o che non hanno bene idea di cosa tratti questo franchise. 

Restare accovacciati o avanzare dinoccolati è una consuetudine a cui dovrete ben presto abituarvi, così come aprire con circospezione le porte e persino i cassetti, attraverso una meccanica di gioco che aiuta senza dubbio l'immersione all'interno del mondo di gioco.

Allo stesso modo, di sicuro interesse è anche l'opzione per poter attivare a piacimento il proprio microfono, che capta ogni rumore all'interno della vostra stanza. Naturalmente, avere animali in casa o una prole particolarmente rumorosa vi indurrà a scartare immediatamente questa opzione, mentre in altre situazioni può certamente aiutare col livello di coinvolgimento.

Tecnicamente A Quiet Place: The Road Ahead ha diverse criticità che sono già apparse in alcune opere che usano lo stesso motore grafico. Sebbene non sia nulla che non possa essere risolto con diverse patch correttive, il numero di bug, glitch e situazioni un po' fuori controllo (come accedere ad aree che dovrebbero essere interdette) è numeroso, limitando non poco la valutazione finale.

A Quiet Place: The Road Ahead ha un impatto grafico generale piuttosto buono, ma le problematiche emerse (perlomeno in questo momento) non sono da sottovalutare. Urgono alcuni correttivi utili a rendere l'esperienza di gioco meno problematica. Per il resto, si tratta di una buonissima trasposizione che deve però fare i conti con equilibri dei sistemi di gioco che avrebbero dovuto essere valutati con maggior attenzione.

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Voto Recensione di A Quiet Place: The Road Ahead | Recensione


7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Survival horror stealth, integrale e senza compromessi.

  • Una trasposizione molto logica e sensata, vicina al concept originale dei film.

Contro

  • Richiede una pazienza fuori dal normale, anche per chi è abituato a ritmi estremamente compassati.

  • Non poche problematiche tecniche, con bug e glitch disseminati lungo tutta l'avventura.

Commento

A Quiet Place: The Road Ahead è una fedele trasposizione e al contempo un valido horror in prima persona, che trova nella sua onnipervadente componente stealth la sua ragion d'essere. Le poche variazioni sul tema lungo tutto l'arco dell'avventura costringono il giocatore a un ritmo estremamente compassato e a una dose di pazienza davvero elevata, pertanto sarebbe stato più utile all'opera riuscire ad avere al suo interno molti più escamotage di quanti se ne siano visti nei film, soprattutto per delle necessarie variazioni di ritmo che avrebbero ampliato a dismisura la platea dei giocatori interessati al titolo.
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