Dopo aver trattato il 1993 di Myst, questa settimana ci tuffiamo nel 1994 e più precisamente in ambito RTS. Parleremo infatti del primo capitolo di una saga incredibile che ha segnato la storia dei videogiochi e che nell’immaginario generale che li avvolge ricopre sicuramente un ruolo fondamentale: Warcraft.
L’anno del cane
Sulla falsa riga del 1993, anche il 1994 offrì diversi sporadici avvenimenti importanti e uno estremamente tragico e sconvolgente, ovvero il Genocidio del Ruanda. Tra gli altri invece, ricordiamo la morte di Kurt Cobain, quella di Ayrton Senna, i sette premi Oscar a Schindler’s List, i mondiali di calcio negli Stati Uniti, e l’ultimo concerto dal vivo di Frank Sinatra. Nel mondo videoludico invece, oltre al debutto in territorio giapponese della PlayStation di Sony, un altro evento molto importante fu il lancio di Warcraft: Orcs & Humans: titolo RTS sviluppato da Blizzard Entertainment per MS-DOS e Mac OS (il sistema operativo sviluppato da Apple nel 1984 e aggiornato continuamente fino al 2001).
Costruiamo e combattiamo
Gli strategici in tempo reale fondano le loro radici nella seconda metà degli anni ’80 quando titoli come The Ancient Art of War o Nether Earth spopolavano nel mercato videoludico. Col passare degli anni però, il genere necessitò di una sostanziale evoluzione; questa avvenne grazie ad uno studio di sviluppo chiamato Westwood che nel 1992 produsse Dune 2, titolo innovativo che tra le sue varie introduzioni propose il controllo diretto delle unità schierate dal giocatore. Questo titolo dunque, è universalmente considerato il precursore del genere RTS per come lo intendiamo oggi. Il successo smisurato di Dune 2 portò negli anni a venire alla produzione delle due saghe RTS per eccellenza: Warcraft e Command & Conquer (1995).
Warcraft: Orcs & Humans proponeva un gameplay in cui il giocatore doveva raccogliere risorse attraverso il lavoro di alcune unità, costruire degli edifici per creare unità da guerra e/o edifici di difesa e infine assaltare l’accampamento (o gli accampamenti) nemici per vincere la partita. Il tutto mentre il nemco in tempo reale faceva esattamente la stessa cosa. Le alternative a questo gameplay erano proposte solamente da alcune missioni della campagna in cui il giocatore controllava un numero determinato di unità e con quelle doveva arrivare dal punto A al punto B scortando un’unità speciale o eliminando uno specifico obiettivo. Sebbene il gameplay potesse sembrare abbastanza monotono, le partite risultavano davvero divertenti, con la possibilità di plasmare la propria strategia a seconda delle opportunità offerte sia dalla mappa che dagli eventi legati alle azioni dell’avversario (CPU o giocatore reale indistintamente). Creare la propria fortezza e scortare il proprio esercito di lancieri e Grunt di massimo livello non aveva prezzo. Proprio la differenziazione e la caratterizzazione delle unità sono state una delle note più importanti del gioco; fanti, grunt, arcieri, lancieri, cavalieri, maghi, sciamani, ecc. ognuno di essi aveva caratteristiche ben precise e il loro utilizzo condizionava le tattiche con cui approcciare la battaglia.
Alleanza o Orda?
Quello che lanciò Warcraft: Orcs & Humans, ma più in generale il franchise di Warcraft, verso una gloriosa strada di successi fu sicuramente l’immaginario fantasy che avvolgeva il titolo e la trama affascinante che faceva da background alle azioni compiute dal giocatore. Le vicende sono ambientate ad Azeroth, dove l’Orda (ovvero il nome dato all’unione di tutti i clan degli orchi) ha invaso i territori degli uomini grazie ad un portale dimensionale creato da Medivh l’ultimo guardiano di Trisfal (corrotto dallo spirito di Sargeras) al fine di condurre l’Orda da Draenor alla Palude Nera di Azeroth. Così il gioco vi metterà davanti agli avvenimenti della cosiddetta Prima Guerra, dove farete la conoscenza di personaggi storici come Medivh, Gul’dan, Anduin Lothar e Khadgar. Nella campagna di Warcraft: Orcs & Humans avrete l’opportunità di giocare dodici missioni da entrambi i punti di vista, ovvero quello degli orchi o degli umani.
Il fascino dell’universo creato da Blizzard ammaliava i giocatori, il segreto del successo fu quello di far sentire i giocatori padroni delle sorti di Azeroth attraverso lo svolgimento di battaglie così ad ampio respiro. La possibilità di scegliere da quale parte stare attraverso le due campagne, creò anche nei fan uno scisma positivo che sfociò in una rivalità che trainò la saga anche nei capitoli successivi. Inoltre il carisma dei personaggi principali, e la loro caratterizzazione permise di saldare in maniera ancora più stabile questo legame tra i fan e il gioco.
Insomma, Warcraft: Orcs & Humans fu il primo capitolo di una saga fondamentale della storia dei videogiochi, che ancor prima di Command & Conquer segnò il successo degli RTS. Il suo gameplay vario nelle strategie, e solido nei fondamentali permise ai giocatori di divertirsi per molto tempo, creando una nutrita fanbase. Il franchise di Warcraft inoltre è uno dei più rappresentativi di Blizzard Entertainment (attualmente parte del gruppo Activision Blizzard) che dal 1991 ad oggi ha rappresentato una delle fondamenta del mondo videoludico. Long live Horde!