La settimana scorsa vi abbiamo raccontato, nel primo episodio di Zona Revival, la genesi di Sonic the Hedgehog e la sfida di SEGA al colosso Nintendo. Questa settimana invece, ci tuffiamo nel 1992 anno in cui la stabilità degli equilibri videoludici venne rotta da un picchiaduro 2D caratterizzato da una brutalità senza pari: Mortal Kombat.
L’anno della scimmia
Il 1992 seguì la linea tracciata dal suo predecessore e attraverso eventi di incredibile importanza, si inserì con forza nel paniere degli anni più significativi dell’età contemporanea. In quest’anno infatti fu firmato il Trattato di Maastricht (Trattato sull’Unione Europea), ci fu la Guerra Civile in Algeria, iniziò Tangentopoli e fu l’anno della Strage di Capaci. Il 1992 però fu anche l’anno delle Olimpiadi estive di Barcellona e di quelle invernali di Albertville e fu l’anno dei cinque premi Oscar a Il silenzio degli innocenti.
Il mondo videoludico invece, viveva un momento di perfetto equilibrio in cui SEGA e Nintendo si spartivano il mercato hardware e il primato nel campo dei platform, e Capcom invece dominava il mercato dei picchiaduro con il franchise Street Fighter. Proprio nel 1992, una software house chiamata Midway Games decise di scuotere questo equilibrio con la sua versione del genere picchiaduro dal nome Mortal Kombat.
Il torneo Mortal Kombat
Il torneo Mortal Kombat si sussegue di generazione in generazione per sancire quale lottatore sia il migliore in assoluto; in pochi però, conoscono il segreto che si cela dietro la facciata di tale competizione. Il Mortal Kombat infatti è semplicemente il tramite con il quale Shao Kahn, imperatore dell’Outworld, vuole impadronirsi della Terra. Shang Tsung, stregone alleato di Shao Kahn, ha il compito di vincere 10 volte consecutive il torneo così da permettere alle truppe dell’imperatore di arrivare sulla Terra e conquistarla. Nel momento in cui iniziano le vincende, il male (rappresentato da Shao Kahn e Shang Tsung) ha alle sue spalle 9 vittorie e si appresta ad incominciare l’ultimo e decisivo torneo. Goro, principe della razza degli Shokan, ha infatti vinto in nome di Shang Tsung le precedenti edizioni aiutato anche da un misterioso ninja rettile di nome Reptile. Le forze del bene invece, sono state rappresentate soprattutto da Kung Lao grande maestro dell’ordine del Loto Bianco e campione di Raiden, dio del tuono protettore della Terra (Earthrealm). Quando tutto sembrava perduto però, il dio iscrisse al torneo il giovane Liu Kang: orfano che fin dalla tenera età era stato allenato alle arti Shaolin dal leggendario Bo’ Rai Cho. Il suo incredibile talento, e l’aiuto di personaggi come Johnny Cage, Sub-Zero, Sonya Blade e Raiden permetteranno a Liu Kang di arrestare la minaccia di Goro e di sconfiggere definitivamente Shang Tsung.
Mortal Kombat, dal punto di vista narrativo non era straordinario ma sapeva coinvolgere il pubblico sia per quei toni e quelle dinamiche che avevano reso celebri i film sulle arti marziali (quelli con Bruce Lee in primis), sia per il supporto che la spettacolarità del titolo offriva. Inoltre, il sistema a round classico (al meglio dei tre) ben si sposava con il contesto del gioco. Il gioco, che propone sette personaggi, può essere affrontato in singolo o in due giocatori. La modalità principale consiste in una serie di sette scontri iniziali in cui si affrontano tutti gli altri personaggi più il proprio nell’ultimo round. Una volta vinti tutti gli scontri, il giocatore dovrà affrontare due endurance match, in cui alla fine del primo non verrà ripristinata la vita ma affronterete direttamente l’avversario successivo. Se supererete anche questi due scontri, acquisirete il diritto di affrontare Goro prima e Shang Tsung dopo, per essere decretati campioni.
Fatality
Se dunque dal punto di vista narrativo il titolo Midway, non apportava grandi innovazioni al genere dei picchiaduro, dove invece il gioco puntava enormemente erano il lato tecnico e il gameplay. Dal punto di vista grafico Mortal Kombat riuscì a introdurre una digitalizzazione degli attori all’interno del gioco stabile e senza nessun sfarfallio o rallentamento degli sprite. La digitalizzazione di attori in carne ed ossa era una tecnica molto ambita in ambito videoludico, ma che fino ad allora non aveva trovato grande riscontro in termini di efficacia e stabilità. I personaggi in Mortal Kombat (Daniel Pessina per Johnny Cage, Scorpion e Sub-Zero, Richard Divizio per Kano e Ho Sung Pak per Shang Tsung e Liu Kang) erano dunque più vicini che mai ad un termine che di lì a qualche anno, avrebbe assunto un valore molto importante: “fotorealismo”.
Assodata quindi l’innovazione del lato grafico, le altre importanti introduzioni riguardarono il gameplay e più precisamente: la brutalità degli scontri esaltata dalle finisher chiamate Fatality, e il juggling. L’introduzione delle Fatality aumentò la spettacolarità e la brutalità dei match, e data la loro poca immediatezza per essere eseguite, sottolineava la difficoltà generale del titolo e il suo elevato tecnicismo. L’inserimento inoltre di un tasto apposito per la parata, eliminando la pressione del tasto per indietreggiare, aumentava la sensazione di innovazione. Infine, arrivò il juggling: una tecnica che indica la possibilità di concatenare una serie di colpi dopo che l’avversario è stato lanciato in aria. Il juggling che oggi è dato per scontato all’interno dei picchiaduro, all’epoca fu una vera e propria rivoluzione, con anche i giocatori più esperti che dovettero adattarsi a un sistema di giococompletamente inedito.
Un piccolo primato inoltre, vede Mortal Kombat come il primo titolo ad inserire all’interno del gioco un personaggio segreto sbloccabile, ovvero Reptile.
Nel 1992 si scrisse il primo atto di una lunga storia di successo, che portò Mortal Kombat a diventare uno dei franchise più celebri nel mondo videoludico e una delle pietre miliari più importanti del genere piacchiaduro. Nonostante le polemiche alzatesi per la sua strabordante brutalità, il titolo Midway seppe innovare ed evolvere un genere che fino ad allora si era appoggiato su una sola serie: Street Fighter. Grazie al coraggio e alle intuizioni di Midway, oggi Mortal Kombat occupa un posto nell’olimpo dei videogiochi, e sicuramente anche un posto speciale nel cuore di molti giocatori.