Come spiegato nella
recensione del gioco uscita lo scorso settembre,
Ys VIII: Lacrimosa of DANA è stato un buon passo in avanti per la serie e al contempo un godibile RPG nipponico capace di coniugare un combat system veloce e tecnico, assieme a una buona caratterizzazione dei personaggi e a delle migliorie nello sviluppo della trama.
Nihon Falcom è insomma riuscita a fare centro, nonostante il budget contenuto e il comparto tecnico arretrato, e tutto sommato la promozione è stata meritata. A distanza di quasi un anno la nuova avventura di
Adol arriva su PC, con risultati purtroppo tutt’altro che entusiasmanti.
Redhead adventure
Senza fornire troppi dettagli sulla trama e su tutto ciò che è già stato sviscerato in sede di recensione, vi basti sapere che l’avventura comincia quando i nostri eroi, a bordo della nave Lombardia e durante il loro viaggio verso Eresia, cadono d’improvviso in disgrazia in seguito all’attacco di un mostro marino. La belva distrugge l’imbarcazione coi suoi tentacoli e dell’equipaggio si perde ogni traccia. Adol si risveglia su una spiaggia dell’isola maledetta di Sairen, luogo da cui a quanto pare nessuno è mai riuscito a fare ritorno, e starà al giocatore – durante la prima parte del gioco – cercare i compagni dispersi.
Sebbene Ys non sia di certo una serie famosa per le storie articolate, va ammesso che stavolta gli sviluppatori hanno tentato, riuscendoci per larghi tratti, di inserire una sottotrama che si ricollega con coerenza al tema portante del gioco, dando al contempo più spessore ai personaggi coinvolti.
Ys VIII: Lacrimosa of DANA offre inoltre un solido sistema di combattimento, capace di evolversi dopo una prima fase in cui vige il button mashing, diventando in breve tempo più complesso e profondo, grazie anche ai pattern nemici da studiare, ai loro attacchi variegati e a un generale buon sviluppo della difficoltà e del ritmo di gioco. Oltretutto, si consideri una scelta ampia per quanto riguarda i gradi di difficoltà, adatti davvero a qualunque tipo di giocatore, da quello occasionale al più esigente.
Va però ammesso che il popolo della master race ha ben poco da gioire, poiché quello che abbiamo provato è senza ombra di dubbio un porting davvero pigro della versione per console, che è stata presa di peso e trasportata su una macchina che avrebbe meritato un trattamento migliore. Si tratta spesso di un problema tutto giapponese, poiché storicamente gli sviluppatori del Sol Levante hanno dimostrato di non sapersi adeguare agli standard che un utente PC si aspetterebbe. Sono infatti bastati un paio di giorni per mettere a nudo tutti i problemi che questa versione si porta dietro, con gli sviluppatori che si sono affrettati a comunicare all’utenza di essere consapevoli di tutto ciò che non va. Ad onor del vero, Ys VIII non è un titolo esoso in termini prestazionali, pertanto ci è bastato farlo girare su una configurazione media per non assistere a gran parte dei problemi che in molti stanno lamentando. Ma andiamo con ordine.
Lacrime amare
La personalizzazione dal punto di vista grafico è estremamente povera. Non c’è la possibilità di smanettare molto con le opzioni e non tutto funziona esattamente come dovrebbe. Si tratta di sicuro del primo periodo di assestamento, e in tal senso Nihon Falcom ha già rassicurato i propri clienti, spiegando che i problemi più evidenti sono in fase di correzione e che si sta già lavorando a una (o più) patch dedicate alla loro risoluzione.
Ci sono solo tre preset grafici di base (alto, medio e basso), mentre tra le opzioni avanzate è solo possibile disattivare e attivare quanto proposto, senza poter selezionare delle soluzioni intermedie.
É possibile abilitare le ombre dinamiche, e anzi, è caldamente consigliato mantenerle sempre attive, poiché persino il gioco avverte che il software potrebbe subire qualche destabilizzamento o non produrre le ombre in maniera corretta. Ci sono poi alcuni effetti davvero marginali come il lens flare e la gradazione della luce solare, assieme all’occlusione ambientale e all’antialiasing. Un appunto va fatto anche alla profondità di campo, la cui attivazione potrebbe causare un caricamento delle scene lievemente rallentato.
Lo schermo intero non funziona come dovrebbe, e nel momento in cui scrivo questo articolo (ossia il giorno successivo all’uscita su PC) non è in alcun modo possibile ovviare al problema, nemmeno cambiando la risoluzione o adottando delle forzature. Non esiste un reale supporto per le risoluzioni più elevate, visto che al momento tutto sembra fissato e tarato verso il basso; il supporto per l’accoppiata mouse e tastiera è tremendo, e non è davvero possibile consigliare l’acquisto a chi non ha voglia di giocarselo con un pad.
Il Vsync non funziona, è presente qualche problema con l’audio, ci sono delle ombre irregolari, nella versione GOG la mini mappa ha dei problemi e non viene visualizzata correttamente, nella Towering Coral Forest e in Eroded Valley possono capitare degli sfarfallii, non mancano delle sviste nei testi e in generale è chiaro che si tratta di un lavoro fatto in maniera molto approssimativa. Il gioco regge tranquillamente i 60 frame, ma considerata la buona qualità dell’opera, è davvero un gran peccato constatare in quale stato si trova Ys VIII su PC. Attendere che la situazione migliori è il consiglio più valido e accorato che ci sentiamo di darvi.
– RPG meritevole d’attenzione; uno dei migliori della serie
– Tante migliorie che fanno ben sperare per il futuro della saga
– Porting pigro e con tanti problemi tecnici
– Supporto per mouse e tastiera davvero problematico
– Risoluzione interna fissata, bug inattesi quando si attivano delle opzioni
Ys VIII: Lacrimosa of DANA è indiscutibilmente uno dei migliori capitoli della serie, impreziosito da una serie di miglioramenti evidenti che fanno ben sperare per il futuro della saga di Nihon Falcom. Tuttavia il porting PC è tutt’altro che raccomandabile, e allo stato attuale risulta essere insufficiente per gli standard che ci si aspetterebbe da una conversione fatta in piena regola. La speranza è che gli sviluppatori sistemino al più presto, con delle patch, tutto ciò che al momento non va. Il titolo non è ingiocabile, sia ben chiaro, ma è evidente che non ci siamo affatto e che gli utenti avrebbero meritato un altro tipo di trattamento.