Va(le) Pensiero

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Ero lì, a ciurlare nel manico in attesa dell’ispirazione e di un argomento di cui scrivere in queste settimane molto noiose, che mi arriva una mail da PlayStation. “Mi avranno rubato l’account di nuovo”, ho pensato subito. E invece no, o meglio, quasi, perché di furticello si tratta in ogni caso. Lo sapete, dal prossimo settembre PlayStation Plus costerà di più. Fischi, sputi e carcasse di procioni dalla prima fila. Complotto delle lobby dei server, vampirismo presso i consumatori più fedeli, i nuovi marchigiani dell’industria dei videogiochi (la sapete quella sui marchigiani alla porta, no?).Eppure, tutto ha tremendamente senso. Sessanta euro all’anno per quasi sessanta console vendute, un euro per ogni milione.

Tutti in monetine da un centesimoI più maliziosi hanno gridato al complotto. Quelli ancora più maliziosi hanno cominciato a sentire l’odore del lubrificante aromatizzato alla fragola. L’aumento di prezzo arriva effettivamente dopo due mesi inaspettatamente generosi in termini di videogiochi gratuiti, perché gli abbonati a PlayStation Plus hanno potuto scaricare Until Dawn e potranno scaricare Just Cause 3 da agosto, tra gli altri.Invece potremmo dire che, visto che sono arrivati dei titoli tripla A, l’aumento di prezzo può servire a farne arrivare degli altri nei prossimi mesi. Non ci spero troppo, ma qualcosa dovrà pur significare questo aumento. Anche perché l’offerta ha dei risvolti strani, visto che il mensile costerà €7.99, mentre il trimestrale €24.99, fate due conti.L’annuale, invece, passerà da €49.99 a €59.99, dieci euro in più, 80 centesimi in più al mese ma quasi il 25% di rincaro. Insomma, non è una mossa estremamente felice, soprattutto perché non accompagnata da nessun tipo di annuncio. “Abbiamo deciso di aumentare il prezzo del servizio perché…”, già: perché?Questo viziaccio inizia ad averlo qualsiasi abbonamento in qualsiasi settore, tra chi porta da 30 a 28 i giorni per definire la “mensilità” (creandone una nuova nel corso dell’anno) e chi semplicemente alza i prezzi con più o meno trasparenza.Difficile ipotizzare un aumento dei costi di mantenimento del servizio da parte di Sony, perché di fatto non è che sia cambiato nulla. L’infrastruttura è la stessa, continuano ad esserci lo stesso numero di server dedicati, le stesse funzionalità L’unica cosa, e lo dico senza la minima punta di sarcasmo (anche se può sembrare), è che finalmente si sia cominciato ad attuare un piano per impedire ulteriori attacchi da parte degli hacker. Effettivamente, dopo la serie negativa di incidenti nei meandri del PlayStation Network, è un po’ che non accadono exploit del genere. Che il rincaro serva proprio a questo?

Prendi il malloppo e scappaFacciamo due conti molto banali. All’aprile scorso, PlayStation 4 ha registrato 60.4 milioni di console vendute (fonte). A giugno 2016, con 40+ milioni console vendute, gli utenti iscritti al PlayStation Plus erano 20.8 milioni (ri-fonte), ovvero un 50% sommario. In mancanza di dati ufficiali aggiornati, se volessimo mantenere lo stesso rapporto potremmo dire che i membri iscritti al servizio siano circa 30 milioni, attualmente. Se tutti questi utenti rinnovassero il PlayStation Plus dopo il 31 agosto (termine ultimo per il prezzo attuale), Sony si ritroverebbe a fare cassa a fine 2017 con un bonus considerevole. Cosa ci si fa con tutti questi danari? Io ne farei parecchie, e il publisher giapponese potrebbe fare altrettanto.Si può migliorare l’infrastruttura in termini di sicurezza, come già detto, la si può arricchire con altri servizi, renderla più stabile, rendere la selezione di giochi gratuiti ogni mese ancora più accattivante, e qualsiasi altra cosa Sony possa avere in mente di fare. L’importante è che non si fugga col malloppo, perché la corda degli utenti è sempre più logora in questo senso.Di sicuro ora la base installata di PlayStation 4 è stratosferica, le uscite degli ultimi mesi l’hanno aumenta a dismisura, e il futuro non è da meno. Inoltre, il recente importante sconto ha portato sicuramente tanti nuovi iscritti ed altrettante riconferme, che nell’ottica di un aumento di prezzo successivo è una cosa utile quanto rischiosa per Sony.È quindi giusto infuriarsi per l’aumento di prezzo di PlayStation Plus? No, perché dieci euro sono irrisori. Ma voglio darvi dei motivi per non rinnovarlo, se ne cercate, ben più validi di quelli che probabilmente avrete sentito in giro. Prendete carta e penna.

Andare avanti per tornare indietroDieci euro in senso assoluto sono irrisori, ma sessanta euro in senso assoluto sono considerevoli. Con quella cifra ci si compra praticamente l’edizione base di Destiny 2 (titolo che si gioca online, quindi con PlayStation Plus) che esce proprio a settembre, quando l’aumento di prezzo del servizio sarà già in atto. Cogliete il nesso.In un momento in cui i videogiochi multiplayer diventano sempre più preponderanti (ne è giusto uscito uno di recente che vi chiede soldi prima di diventare free-to-play), ed i servizi proposti sono una buona parte delle motivazioni per l’acquisto di una console (Switch non ha Netflix, ecc.), Sony decide di aumentare il costo del biglietto del parco giochi, rendendolo meno accessibile per definizione. Pagare di più per giocare con sempre più amici. Oltretutto, per molti pagare il PlayStation Plus potrebbe comportare il rinunciare ad un titolo all’anno, in un momento in cui le uscite si accavallano ed è sempre più difficile indirizzare i propri acquisti.PlayStation Plus diventa quindi equivalente a Xbox Live Gold, il cui abbonamento annuale costa proprio €59.99. Solo che, come chiunque non sia un fanboy dal cervello annebbiato sa, i due servizi non si equivalgono affatto in termini di funzionalità, perché dall’epoca di Xbox 360 Microsoft è sempre riuscita a mantenere la superiorità. Poi c’è l’Online App di Nintendo Switch, ma quello è un altro discorso.

L’annuncio del rincaro di PlayStation Plus è una mossa impopolare, aggravata dal fatto che non è stato accompagnato da nessun tipo di motivazione. Non ci sono novità all’orizzonte per l’infrastruttura, né certezze, ma solo alcune possibilità e delle speranze.

Sessanta euro sono tanti, anche se l’aumento in sé non è così grave. Però, se volete davvero rinunciare al servizio, fatelo almeno per i giusti motivi. Perché rendere più difficile l’accesso al mondo del multiplayer online nel 2017 è ancora più anacronistico di togliere la chat vocale in uno sparatutto in terza persona tripla A.

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