Dopo il grande successo riscosso dalle cuffie della precedente generazione dedicate a Call of Duty: Modern Warfare 3 e forte dell’appoggio di Activision, Turtle Beach quest’anno torna con alcune soluzioni brandizzate Black Ops II che puntano a ridefinire l’esperienza audio su console e PC. Dopo aver provato per tre settimane le Ear Force Tango, siamo qui per esporvi le nostre impressioni a riguardo.
Granata Pracivnika!
Aperta la scatola troviamo la medesima dotazione presente in tutti modelli già recensiti sulle nostre pagine. Si annovera ovviamente l’headset, la radio wireless da collegare alla console o a un PC, la cavettistica necessaria al setup, l’adattatore per la chat senza fili su Xbox 360 e i consueti manuali relativi al montaggio e alla garanzia. Rispetto alle Ear Force Delta, le Ear Force Tango si rivelano sin da subito molto più leggere, complice in primo luogo l’assenza di un vano pile AA in favore di una più performante e comoda batteria al litio. Come sempre i materiali utilizzati per la realizzazione delle cuffie sono delle plastiche di buona qualità che le rendono resistenti agli urti e alle sollecitazioni. Il layout dei tasti è cambiato radicalmente: se nel modello precedente li trovavamo lungo la parte esterna dei padiglioni, nelle Ear Force Tango tutti i pulsanti sono collocati nella parte centrale degli stessi, il che rende molto più semplice ed accessibile la modifica delle impostazioni sonore on the go da parte dell’utente. A tal proposito, le dimensioni dei padiglioni sono principalmente le medesime, e l’unica cosa che cambia è l’imbottitura, con l’abbandono del tessuto a favore di un materiale in similpelle che si rivela sicuramente molto buona. L’arco superiore presenta il medesimo rivestimento, anche se Turtle Beach avrebbe potuto abbondare di più con l’imbottitura, forse un po’ carente.
Per quanto riguarda la radio wireless, invece, la casa produttrice ha apportato alcune modifiche che potrebbero tuttavia scontentare i più. Sulla parte frontale, infatti, è stata rimossa l’uscita audio jack da 3,5mm che rendeva possibile precedentemente il collegamento di un paio di cuffie standard e che poteva essere utilizzata anche per trasmettere il segnale analogico ad altri dispositivi come le casse di un normalissimo computer. Al suo posto si annovera un nuovo tasto che permette di regolare gli angoli surround per un’esperienza di gioco ottimale, sopra al quale è presente quello relativo all’attivazione del Dolby Digital 5.1 e alla sincronizzazione del device. Volgendo invece l’attenzione alla parte sul retro troviamo il classico S/PDIF in/out, che permette di inserire il cavo audio ottico e utilizzare la radio per replicarne il segnale, i due RCA in e la volume wheel per regolare il volume del sonoro in entrata. Insomma, Turtle Beach cerca la svolta stravolgendo il layout a cui tutti gli utenti più affezionati erano ormai abituati, e non possiamo di certo dire che le decisioni prese non siano più che azzeccate.
Una volta cablato l’intero sistema, operazione che vi richiederà dai cinque ai dieci minuti massimo, collegare le cuffie al ricevitore si rivela semplicissimo. Basterà infatti tenere premuto il tasto di accensione dell’headset e della radio per farli entrare in modalità pairing, e dopo qualche secondo saremo subito pronti a giocare. Interfacciareil bluetooth con Xbox 360, Playstation 3 e PC richiederà invece un po’ più di tempo: nel primo caso, sarà necessario installare l’adattatore incluso nella confezione sul pad, pena la necessità di utilizzare un cavo da 2.5mm per la chat vocale, sulla console Sony, invece, sarà sufficiente recarsi nelle impostazioni della XMB e seguire le impostazioni a schermo, e su PC occorrerà un dongle USB acquistabile a parte, pena l’impossibilità di utilizzare il microfono. Come sempre ricordiamo che su Xbox 360 sarà necessario possedere un controller standard per beneficiare della chat senza fili, data la presenza del plug proprietario sull’adattatore.
Fire in the hole!
Durante la nostra prova abbiamo testato il prodotto sia su console sia su PC. La qualità audio è eccellente, con un’ottima riproduzione favorita anche dal Dolby Surround 5.1. L’utilizzo di frequenze wireless a 2.4 e 5 GHz elimina radicalmente i problemi di interferenza che avevamo rilevato con gli headset della precedente generazione: anche ponendo la radio nelle prossimità di altri dispositivi senza fili, router o console per esempio, il segnale non viene in alcun modo disturbato evitando quindi la compromissione di un’esperienza di gioco più che buona. Compare ancora la possibilità di regolare il volume di gioco e della chat in modo totalmente indipendente, e tale operazione è facilitata, come già accennato poco sopra, dalla nuova disposizione dei tasti direttamente sul padiglione destro. In particolar modo, la dimensione dei pulsanti è molto buona e già dopo qualche ora di gioco è possibile ricordarne la mappatura senza essere obbligati a togliersi le cuffie per le regolazioni. Il microfono, posto invece sul padiglione sinistro, presenta ancora l’opzione di monitoraggio della propria voce, questa volta regolabile in intensità con la presenza di una scroll wheel. Tale operazione consente di evitare il più volte citato fenomeno di Clogged Ears, che potrebbe portare l’utente ad urlare eccessivamente.
La presenza di numerosi preset sonori permette inoltre di beneficiare di molteplici vantaggi durante la riproduzione dei più svariati titoli presenti sul mercato. Per fare ciò basterà premere il tasto posto sul padiglione auricolare sinistro per modificare in maniera praticamente istantanea le impostazioni audio, e andare per esempio ad aumentare il volume dei bassi. A fianco di questo è inoltre possibile impostare altrettanti preset anche per il microfono, alcuni dalla dubbia utilità ma sicuramente simpatici. È infatti presente, ancora una volta, la funzione di Voice Morphing che consente, per esempio, di storpiare la propria voce e renderla praticamente irriconoscibile: un’opzione decisamente interessante per chi si diverte, durante le proprie partite a Call of Duty: Black Ops II, a trollare il nemico dopo averlo ucciso. Tutte queste impostazioni secondarie possono anche essere regolate mediante un software scaricabile dal sito ufficiale turtlebeach.com, il quale consentirà anche di aggiornarne il firmware o cambiare la lingua dell’interfaccia sonora.
Focalizzandoci invece sull’autonomia, la già citata presenza di una batteria al litio è sicuramente un enorme passo avanti fatto dalla compagnia. È infatti piuttosto strano che questa sia stata introdotta nelle Ear Force Bravo e non nelle Ear Force Delta, e tale fattore obbligava i più a tenere una coppia di pile sempre in ricarica onde evitare di rimanere a piedi durante le sessioni di gioco. Ora però, le cose cambiano: la classica voce computerizzata notificherà lo stato dell’autonomia, segnalando la scarsa carica e invitando a collegare il cavo USB a console o PC per ricaricare l’headset. In caso di inattività superiore ai cinque minuti, inoltre, le cuffie si spegneranno automaticamente ed entreranno in modalità standby per salvaguardare la carica rimanente.
La nostra prova con le Ear Force Tango si è rivelata più che positiva. Rispetto al modello precedente Turtle Beach ha apportato diverse migliorie, apprezzabili soprattutto sul fronte dell’autonomia e della qualità audio: la presenza di una doppia frequenza wireless riesce infatti a eliminare qualsiasi tipo di interferenza, consentendo all’utente di godere di un’eccellente esperienza ludica. Rimane qualche riserva sul prezzo, forse un po’ troppo alto (300-350 euro).