Dopo l’affascinante Jotun, i canadesi Thunder Lotus Games ci riprovano con Sundered, un metroidvania molto impegnativo e dalla narrativa essenziale.
Eshe è la protagonista dell’avventura ambientata in un mondo caduto in rovina, una giovane donna con abiti mediorientali e fluenti movenze che sembra quasi danzare dentro la sua trappola fatta di luoghi mutevoli e belve che difficilmente le lasceranno scampo. Ma Eshe può scegliere, ha il dovere di capire come vorrà affrontare le ostilità; può decidere se farsi sedurre dai poteri degli antichi e affrontare le minacce più agevolmente, o resistere fino alla fine e bruciare le schegge in cui risiede la corruzione. La vostra umanità – e i finali previsti – dipenderanno proprio da questa scelta.
Embrace the darkness
Sundered racconta la storia di un terrore misterioso e strisciante che viene identificato come un cataclisma reo di aver ridotto in rovina la società e aver immerso il mondo nella follia totale. Eshe è una cacciatrice di tesori che viene travolta da una strana tempesta che la trascina in una caverna, luogo in cui giace il potere malevolo che ha distrutto il mondo secoli fa. È lo stesso potere che un tempo attrasse un gruppo armato di rivoluzionari chiamati Valkyrie, assieme agli Eschaton, dei cultisti deviati che seguivano gli insegnamenti di un dio oscuro.
La vostra avventura partirà da una sorta di antico santuario, hub da cui ripartirete tutte le volte che verrete uccisi e al contempo zona franca da dove è possibile effettuare numerosi upgrade tramite un albero delle abilità intricato e ricco di ramificazioni. Oltre ai miglioramenti inerenti la salute, l’energia che consente di rotolare via ed evitare gli assalti nemici, la resistenza ai colpi subiti e l’efficacia di quelli inferti, ci sono sette abilità principali, ciascuna di esse convertibili in una versione potenziata da poteri maledetti. Tra queste, la possibilità di effettuare il doppio salto, la corsa sui muri, un cannone che spara un raggio devastante e altre che vi lasciamo il piacere di scoprire. Scegliere se mantenere le versioni di base o quelle migliorate ha delle ripercussioni sul gameplay, così come il miglioramento delle caratteristiche diventa determinante per uscire incolumi dalle orde generate in maniera casuale, che ad onor del vero sono talvolta mal gestite e oltremodo soverchianti per numero e pericolosità. D’altra parte, Sundered è stato realizzato per i giocatori più esperti, per coloro che non si fanno intimidire dalle morti frequenti e dalle vere sfide. L’avanzamento lungo gli scenari è infatti scandito dalle uccisioni dei mostri che rilasceranno dei materiali utili per potenziare Eshe, essenziali per non lasciarsi prendere dallo sconforto e dalla frustrazione. E beninteso, non è un mistero che il gioco si accanisca di proposito proprio per farvi perire più e più volte al fine di rendervi più forti e adeguati alle sfide che vi si pareranno innanzi. È facile dunque immaginare quanto l’esplorazione sia premiata, perché durante le peregrinazioni tra una zona e l’altra potreste imbattervi in tesori corrotti o contro orde improvvise, entrambi utili per accumulare i punti da spendere nel santuario. A tal proposito, è bene specificare che sarà proprio quello l’unico punto da cui ripartirete tutte le volte, e che non esistono dunque delle stanze intermedie di salvataggio. Gli sviluppatori giustificano questa scelta affermando che i metroidvania possono includere al loro interno la generazione procedurale degli ambienti, in grado di stimolare il giocatore e favorire un backtracking congenito al genere senza farlo pesare più del necessario. Nonostante Sundered sia riuscito a trovare un buon mix tra proceduralità e strutture di base immutabili, vi spieghiamo perché non siamo d’accordo con quest’affermazione che vorrebbe farci accettare di buon grado i suoi limiti più conclamati.
Explore. Fight. Die. Upgrade.
Sundered è un metroidvania classico composto da un mondo di gioco dallo scheletro solido, costruito con attenzione dagli sviluppatori e in grado di offrire aree che, a partire dal santuario, si espandono a radice e si allargano verso i tre lati. La mappa è idealmente divisa in celle quadrate e rettangolari, al cui interno esistono sotto-strutture generate proceduralmente, così come lo sono le ondate nemiche. Se nel primo caso questa commistione di level design casuale e oculato funziona discretamente (nonostante il risultato finale sia altalenante), lo stesso non si può dire per le orde, che evidenziano un cattivo bilanciamento della difficoltà anche a normale. Lo si capisce sin da subito, quando vi troverete davanti a delle aree di sbarramento che la maggior parte delle volte vi costringeranno a seguire altre strade meno accidentate. Aggiungete il fatto che dovrete tutte le volte attraversare nuovamente le aree già visitate a partire dal santuario ed ecco che un po’ di fastidio, inevitabilmente, emergerà a più riprese. Considerando oltretutto che i miniboss e i boss giganteschi andrebbero affrontati con le statistiche del personaggio adeguate, Sundered lascia intendere che la morte è un atto abitudinario a cui gli sviluppatori vogliono abituarvi affinché possiate espandere l’albero delle abilità e giochiate di più, allungando così il brodo in maniera artificiosa. Se la media di una partita è di circa dieci ore, potreste tranquillamente raddoppiarle qualora non foste in grado di fronteggiare i nemici. E in effetti è un’eventualità che capita sin troppo spesso, al di là delle capacità del singolo giocatore. Immaginate dunque se doveste selezionare la difficoltà massima a quale sfida andreste incontro.
Al di là delle sotto-sezioni dei dungeon che rappresentano in ogni senso un’incognita, Sundered riesce a divertire e a spingervi ad andare avanti per scoprire di più della storia che vuole condividere con voi, disseminando qua e là elementi narrativi che costituiscono una buona lore, capace di ricondurre a una mitologia oscura ricreata con toni e tratti dark-fantasy.
La caduta degli Déi
Il sistema di combattimento di Sundered è tutto sommato semplice, immediato e intuitivo: comprende un tasto per la schivata e uno da premere ripetutamente per l’unica combo di base, a cui vanno aggiunte le abilità speciali per completare la gamma di azioni a disposizione. Non aspettatevi dunque grande complessità, ma solo tanto button mashing e l’uso intelligente dei salti, degli attacchi in sospensione e le rotolate che aprono finestre di invulnerabilità, essenziali quando la situazione diventa davvero caotica. Quando ciò succede, può capitare di avere qualche drop di frame rate, ma nulla che possa davvero condizionare la godibilità del gioco, che rimane nonostante tutto molto buona e piacevole. Fondamentali sono anche i perk che sbloccherete, i quali presentano dei pro e dei contro che dovrete valutare con attenzione a seconda delle situazioni. Tuttavia, per avere quelli più vantaggiosi dovrete in qualche modo obbligarvi a giocare più del previsto per ottenere i materiali richiesti e per attivare le abilità. E in effetti, il gioco fa di tutto per assecondare questa pratica un po’ ossessiva del farming, soprattutto perché vi costringe a ripetere il passaggio dalle stesse aree e vi mette i bastoni tra le ruote proprio quando avrete raggiunto le profondità di un mini dungeon.
Un plauso agli sviluppatori va fatto per il comparto artistico, addirittura migliore di quello visto in Jotun, con animazioni più fluide e credibili e uno stile grafico sulla falsariga del lavoro precedente ma a tinte più fosche. Il risultato è un art design ammirevole, che si fregia di mostri e scenari interamente realizzati a mano e davvero molto ispirati, in parte vicini alle opere di Ralph Bakshi. Tecnicamente siamo su buoni livelli e durante la nostra prova su PC non siamo incappati in alcun bug.
Sundered rappresenta in definitiva un passo in avanti per Thunder Lotus Games e si configura come un progetto senz’altro più elaborato del precedente e con maggiori aspirazioni, pur non allontanandosi troppo da quello che visivamente è un po’ diventato il marchio di fabbrica degli autori.
MINIMI:
Sistema operativo: Microsoft® Windows® 7
Processore: 1.8 GHz Processor
Memoria: 4 GB di RAM
Scheda video: DirectX 10-compatible graphics card with at least 256MB of video memory
DirectX: Versione 10
Memoria: 4 GB di spazio disponibile
– Impegnativo
– Ottima gestione di abilità e potenziamenti
– Artisticamente notevole
– Gestione della proceduralità non ottimale
– Bilanciamento della difficoltà non perfetto
– Costringe in maniera artificiosa a rivisitare le stesse aree
Sundered è un metroidvania piuttosto classico e al contempo l’opera più complessa di Thunder Lotus Games, capace di di unire con buoni risultati tradizione e innovazione. La pecca, come accade quasi sempre, è rappresentata dalla gestione non ottimale di alcuni elementi affidati al procedurale, ma anche a un bilanciamento della difficoltà non proprio perfetto. Ciò nonostante, Sundered è in grado di offrire una sfida degna di nota e un’avventura che saprà trascinarvi nel suo mondo in rovina ricco di fascino oscuro e interrogativi mai sopiti.