È passato precisamente un anno da quando l’ormai defunta ATI (recentemente inglobata sotto il marchio AMD) ha lanciato la prima linea di schede grafiche basate sulle librerie Microsoft DirectX 11, le Radeon della serie HD 5800. In netto anticipo rispetto alla diretta concorrente Nvidia, che ha rilasciato la sua line-up abilitata alle nuove API solo a Marzo di quest’anno. Uno scontro che sul mercato ha visto l’azienda canadese uscirne decisamente vincitrice, grazie soprattutto ad un rapporto prezzo/prestazioni superiore alla controparte californiana. A questo si aggiungono i consumi e le temperature raggiunte dal chip grafico GF100 dell’accoppiata GeForce GTX 470 e 480 che per qualcuno possono rivelarsi uno scoglio non irrilevante ai fini dell’acquisto (anche se il tardo rilascio della GTX 460 ha migliorato considerevolmente le cose). Il turno di quest’anno vede l’azienda AMD, con la sicurezza di chi si trova in una posizione predominante, proporre una nuova coppia di schede video dedicate alla fascia di mercato mainstream, che andranno a rivaleggiare con la scheda GeForce GTX 460: stiamo parlando delle nuove Radeon HD 6870 e Radeon HD 6850.
L’apparenza inganna: attenti al nome!La comparsa dei numeri sei e otto come prime due cifre della nomenclatura di queste nuove schede, farebbe pensare che si tratti di prodotti superiori alla serie Radeon HD 5800. Ma non è così. Le due schede video oggetto di questo articolo, sono state denominate in questo modo perché, a detta dei grandi pensatori AMD, aggiungono nuove caratteristiche assenti nella precedente generazione ottimizzandone la già ottima architettura, senza però migliorarne le prestazioni. Quindi, la Radeon HD 6870 e la Radeon HD 6850 sono rispettivamente inferiori, a livello prestazionale, delle Radeon HD 5870 e Radeon HD 5850. Infatti, come già accennato, l’obiettivo di queste schede sarà quello di offrire una nuova proposta esclusivamente per il mercato mainstream. A nostro modo di vedere, la scelta di questa controversa denominazione potrebbe risultare piuttosto fuorviante ed ingannatrice, soprattutto per quegli acquirenti poco informati o smaliziati in ambito informatico.
Caratteristiche tecniche, temperature e consumiIl processo produttivo delle due schede rimane ancorato ai 40 nanometri della vecchia generazione e, guardando la tabella, si può facilmente intuire come l’architettura di base fra nuove e “vecchie”schede sia rimasta pressoché invariata. Gli stream processor hanno subito una lieve riduzione, ma nel contempo sono incrementate le frequenze della GPU, che ora raggiungono 775 MHz per la Radeon HD 6850 e 900 Mhz per la Radeon HD 6870. A livello di memoria, siamo ancora a 1.024 MB con una frequenza pari a 4 Ghz nella Radeon HD 6850 e 4,2 Ghz nella Radeon HD 6870. La riduzione del DIE della nuova GPU ha portato qualche leggera miglioria a livello di consumo, che vede le due schede raggiungere in idle 125/130 Watt, circa 20 Watt in meno rispetto alle Radeon HD 5870 e HD 5850. Inevitabilmente tale minor dispendio energetico ne giova anche durante un utilizzo a pieno carico, che rimane inferiore alla scheda NVIDIA GeForce GTX 460 e anche alla Radeon HD 5870. Le temperature prodotte sono simili a tutte le altre schede AMD (e non) presenti sul mercato (quindi accettabili e intorno ai 50 gradi centigradi durante fasi di stress), mentre la rumorosità per quanto riguarda la scheda Radeon HD 6850 non è fastidiosa, discorso diverso per la sorella maggiore che risulta leggermente più rumorosa in fase di alto carico.
Eyefinity e l’ingresso del 3DL’ingresso della serie HD 6800 ha visto giungere al termine il disinteressamento da parte di AMD nei confronti della stereoscopia. Nonostante la tecnologia Nvidia 3D Vision non abbia mai raggiunto una vera consacrazione e sia tuttora ritenuta “di nicchia”, anche AMD ha finalmente deciso di entrare in partita, con una filosofia diversa rispetto alla concorrenza, adottando una tecnologia proprietaria (driver, monitor, occhialini). AMD ha infatti deciso di tentare un approccio più aperto, che sottenda diversi middleware atti a costituire la riproduzione della stereoscopia AMD, denominata HD3D. L’idea è quella di avere solo schede video che supportino il 3D, ma tutto ciò che ruota intorno al loro funzionamento, sia software che hardware, venga prodotto da terzi. Quindi, per poter videogiocare in tre dimensioni, non sarà possibile eseguire il semplice aggiornamento dei driver Catalyst, ma sarà indispensabile utilizzare driver sviluppati da esterni, come DDD o iZ3D. Allo stesso modo, godersi un film in blue ray, richiederà un player come CyberLink PowerDVD 10. Il problema più grande in questa scelta di condivisione sta nella reperibilità degli schermi dotati di una porta HDMI 1.4 capaci di riprodurre le tre dimensioni, e che non siano legati al brand Nvidia 3D Vision. In Europa l’unico modello disponibile finora è il Viewsonic V3D241wm, ma l’alternativa stereoscopica messa in campo da AMD stimolerà sicuramente nuovi produttori a mettere in commercio altri schermi dedicati a questo scopo. Altrimenti, se siete tra i pochissimi possessori di un televisore 3D, potrete collegarlo alla vostra scheda HD 6800 e godervi tranquillamente la stereoscopia. Per quanto riguarda Eyefinity, queste nuove schede daranno la possibilità di collegare fino a sei schermi ciascuna grazie alla presenza di due porte Display Port 1.2 che, se collegate ad un HUB MST (Multi Stream Transport), possono gestire tre schermi di diversa natura (DVI/VGA/HDMI).
Prestazioni sul campo e considerazioniA livello prestazionale, la scheda Radeon HD 6870 e la vecchia Radeon HD 5850 sono circa sullo stesso piano, con la prima addirittura superiore alla seconda in molti test. La nuova Radeon HD 6850, invece, si inserisce fra la Radeon HD 5830 e la Radeon HD 5850, risultando però molto più vicina alla seconda. Considerando il rapporto prestazioni/prezzo, la nuova HD 6870 che si può trovare al prezzo di 210/220 euro, pensiona tranquillamente la vecchia HD 5850, che costa ancora circa 200 euro. Stesso discorso per la HD 6850, che surclassa la vecchia generazione rappresentata in prestazioni dalla HD 5830, ma si trova allo stesso prezzo, ovvero 160/170 euro. Grazie ad una scelta di prezzi onesta, quindi, queste due nuove schede stanno mandando letteralmente in prepensionamento la vecchia guardia. A confermare questo è anche l’esigua presenza di schede della serie HD 5800 nei magazzini dei rivenditori. Confrontando però il rapporto prezzo/prestazioni con la concorrenza, a quasi un mese dall’uscita, la situazione non gioca a favore di AMD. Allo stesso prezzo con cui si potrebbe acquistare una Radeon HD 6870, si può portare a casa una Nvidia GTX 470, che però riesce a macinare più frame al secondo, ugualmente la HD 6850 costa più o meno come la GTX 460, ma ancora una volta la soluzione Nvidia è più performante. Le nuove nate di AMD consumano e scaldano meno, ma al videogiocatore medio poco importerà questo piccolo pregio ecologico; l’importante è giocare al meglio, senza compromessi. Quindi, la soluzione che al momento ci sentiamo di consigliare, tenendo presente il rapporto prezzo/prestazioni, è la scheda Nvidia GeForce GTX 470. Ovviamente le soluzioni AMD possono ora vantare l’ottima implementazione dell’Eyefinity o il nuovo inserimento della stereoscopia, ma niente che Nvidia non possa già offrire.
Se ricercate un aggiornamento ma possedete già le vecchie Radeon HD 5870 e HD 5850, è vivamente sconsigliato l’acquisto di queste nuove schede. Per un vero upgrade dovrete aspettare l’arrivo della serie HD 6900, che proporrà prestazioni superiori alla vecchia generazione ATI. Comunque le nuove proposte AMD, nonostante l’infelice scelta nominativa, riescono a raggiungere l’obiettivo sostituendo egregiamente la vecchia guardia grazie all’aggiunta di una migliore implementazione di Eyefinity, l’ingresso della stereoscopia, minor consumi e temperature. Purtroppo per AMD, l’intelligente taglio prezzi di Nvidia metterà a dura prova il loro sviluppo sul mercato mainstream, che verrà fortemente minato dalla presenza delle GeForce GTX 460 e GTX 470. Per ora diciamo: “1 a 1, palla al centro”, ma la partita è ancora lunga.