In occasione di Halloween, ritorna la nostra Top 10 rigorosamente non numerata. Sebbene abbiamo già stilato una lista dedicata ai migliori horror, oggi ve ne proponiamo una completamente diversa, fatta di titoli che i più nostalgici sicuramente apprezzeranno e altri da riscoprire in occasione di questa festività, anche solo per passare un weekend diverso dal solito.
Prima che From Software diventasse popolare con i suoi soulslike, tra i giochi del passato sviluppò anche Kuon, un survival horror classico ambientato per gran parte all’interno di un tipico maniero nipponico, durante il periodo Heian. Nonostante qualche problema tecnico e di gameplay, il modo in cui si intersecano le vicende, assieme all’ottima atmosfera che riesce a mantenere in tensione il giocatore anche a distanza di dieci anni, fanno di Kuon un titolo classico purtroppo poco considerato. Si tratta di un gioco che ha avuto poca diffusione e che non è stato accolto con clamore, ma che gli amanti del genere dovrebbero quantomeno recuperare, fermo restando che rimane un gioco non facile da reperire.
Cold Fear può essere considerato il primo gioco horror di Ubisoft. Uscito nell’ormai lontano 2005 e sviluppato da Darkworks – già al lavoro su Alone in the Dark: The New Nightmare -, il titolo vi faceva impersonare un membro dei Navy Seal a bordo di una baleniera russa, in transito lungo l’area gelida dello Stretto di Bering. A bordo dell’Eastern Spirit scoprirete come un organismo parassita stia usando ciò che resta dei membri dell’equipaggio per creare nuove forme di terrore, fino a venire a conoscenza di verità nascoste molto più grandi di quanto vi aspettavate. Il gioco non manca di omaggiare in molti frangenti La Cosa, indimenticabile capolavoro di Carpenter, offrendo al contempo un’alternativa ai survival horror del periodo.
I due ObsCure sono il meglio che possiate provare durante una lunga maratona di orrore in cooperativa locale. Il gioco permette di passare da un personaggio all’altro e di farsi sempre accompagnare da un secondo giocatore, mettendo in scena una storia e un’ambientazione tipicamente da teen horror, senza mai risparmiare diversi momenti in cui salterete dalla sedia. Le meccaniche cooperative e la perfetta gestione dei ritmi fanno di ObsCure una delle serie survival horror più originali dell’epoca, che riusciva a far mettere in secondo piano il comparto tecnico in favore di un sistema di gioco in coppia pressoché perfetto e sempre molto divertente.
Pubblicato da Sony all’inizio del ciclo vitale di PS2, Extermination vi faceva impersonare un membro del corpo dei Marine costretto a subire le condizioni estreme dell’Antartide durante una missione investigativa all’interno di un laboratorio di ricerca top secret. Lungo gli scenari era possibile assistere agli effetti di un’infezione organica molto aggressiva, casusata da un batterio in grado di essere preservato dal gelo e crescere rapidamente a contatto con l’acqua. L’alto livello di difficoltà e la scarsa presenza di munizioni lasciavano intendere come Extermination fosse adatto ai veri puristi del genere.
Nightmare Creatures
Non poteva mancare per il nostro speciale di Halloween un classico come Nightmare Creatures, che pescava a piene mani dall’immaginario gothic-horror del diciannovesimo secolo. La storia vedeva un culto satanico condurre dei sinistri esperimenti per impossessarsi della città di Londra e del mondo intero, e durante tutte l’arco dell’avventura il protagonista doveva affrontare degli abomini che ancora oggi i giocatori ricorderanno senz’altro. Il suo seguito arrivò tre anni dopo, ma la qualità grafica e un po’ di farraginosità nei controlli non lo elevarono mai titolo di culto. Ciononostante, è ricordato come uno dei titoli più estremi dell’epoca PSOne.
Galerians
Al fiorente periodo dei survival horror di fine anni ’90 appartiene anche Galerians, la cui particolarità consisteva nel mettere a disposizione un personaggio che poteva fare affidamento sui propri poteri psichici. A differenza degli altri giochi in cui si sparava, il protagonista poteva disporre dei poteri della propria mente, muovendosi all’interno di un laboratorio dove venivano effettuati esperimenti sul potenziamento degli esseri umani. Rion si risvegliava con un’amnesia totale, ma nel corso dell’avventura veniva a conoscenza di dettagli agghiaccianti, che si mescolavano alla sua storia personale. Sebbene anche questo titolo non venne accolto con tripudio, consigliamo di recuperarlo magari proprio in occasione di Halloween.
Non possiamo fare a meno di inserire in questa lista anche la serie di Dracula, che sebbene appartenga al genere dei punta e clicca ha sempre avuto una gran bella atmosfera, ed è adatta soprattutto a chi non sa resistere al fascino del principe delle tenebre. Il primo capitolo era una sorta di seguito non ufficiale del capolavoro di Bram Stoker, ambientato sette anni dopo la fine del romanzo. Dopo un seguito diretto, il terzo capitolo narrava una storia differente, pur riuscendo a mantenere gran parte del suo appeal. Nonostante abbiano sul groppone un po’ di anni, una serata a tema non può davvero mancare.
Condemned: Criminal Origins e Condemned 2: Bloodshot non possono in alcun modo mancare nella collezione di un appassionato del genere. Capace di offrire una valida alternativa ai combattimenti tipici, basandosi principalmente su un approccio melee, la serie è da annoverare in senso assoluto tra quelle dotate della migliore atmosfera. I combattimenti brutali, il continuo senso di pericolo e le sezioni in cui bisogna investigare con attenzione, riescono insieme a creare un mix perfetto da survival horror. Se volete un weekend fatto di nottate all’insegna dell’orrore, avete trovato il vostro candidato ideale.
Nato come risposta a Resident Evil, Deep Fear era senza dubbio il simbolo del survival horror per il Sega Saturn. Il gioco presentava diversi aspetti già migliori rispetto al capostipite della serie Capcom, aveva una colonna sonora di tutto rispetto, meno limitazioni di gameplay e una buona storia, in parte ispirata a film come Leviathan e The Abyss. Deep Fear era infatti ambientato nelle profondità dell’Oceano Pacifico, ma conteneva degli elementi fantascientifici legati alle radiazioni cosmiche e a dei mutanti ostili. Se nella vostra carriera da videogiocatori ve lo siete persi e vi considerate amanti del genere, dovrete assolutamente farlo vostro.
Moonlight Syndrome
Chiudiamo questo speciale di Halloween con una serie che non tutti conosceranno, soprattutto perché non è mai uscita dal suolo giapponese. La citiamo soprattutto perché è stata ideata da un designer molto noto e amato, Suda 51, di cui già s’intravedevano i primi tratti distintivi. In Moonlight Syndrome, terzo episodio della saga, si avevano due punti di vista: quello di Mika e Ryo. Ryo è un solitario con una relazione incestuosa con la sorella più grande, ma quando questa muore, s’infatua di Mika, che le somiglia non poco. Oltre ad alcuni elementi della trama un po’ turpi e non per tutti, l’aspetto fortemente retrò e il fascino malato delle opere nipponiche potrebbero fare al caso vostro. A patto che riusciate in qualche modo a recuperarlo.