Il mese scorso, al ritorno dalle sospirate vacanze estive, abbiamo intervistato Marsala, il bardo delle canzoni italiane su World of Warcraft (e non solo), a cui va un affettuoso saluto; se vi siete persi l’articolo non è troppo tardi per rimediare e potete trovarlo qua. Quello di settembre però è stato davvero un mese pantagruelico per i giochi multiutente in rete, tra guerre di gilda, draghi profetici, antiche pergamene e fantasie finali. Restiamo dunque aggiornati sulle novità con il nostro consueto recap mensile.
Continua il periodo non propriamente roseo per World of Warcraft, come confermato da un calo di fatturato del 54% negli ultimi sette mesi. La crisi è ufficialmente aperta o si tratta di un evento fisiologico per un gioco al suo nono anno di vita? Mentre giocatori paganti e semplici appassionati dibattono, Blizzard si interroga se continuare sulla strada delle microtransazioni o se virare imboccando decisa la via del free to play per riprendersi. Nel mentre è da poco approdata la patch 5.4, Assedio di Orgrimmar. Siete curiosi di sapere quali novità ha portato sui server? Lo scoprite nel nostro speciale dedicato al colosso della casa di Irvine.
Intanto a fine agosto è partita una nuova avventura per Final Fantasy XIV: A Realm Reborn, reboot totale del fallimentare MMORPG uscito nel 2010. Un lancio anche questo travagliato, a dir la verità, tant’è che per le prime settimane Square Enix ha dovuto addirittura sospendere le vendite digitali a causa dei server congestionati, con tanto di lettera di scuse alla community e una settimana in più di periodo di gioco gratuito come compensazione. Bug e problemi del day-one a parte, quel che è certo è che la versione 2.0 di Final Fantasy XIV è di gran lunga più riuscita della prima, come spiegato approfonditamente nella prima parte della nostra recensione, a cui seguirà presto un verdetto finale per soppesare principali pregi e difetti di questo nuovo titolo.
Superati nel frattempo i cinque milioni di utenti registrati per PlanetSide 2, MMOFPS free to play di Sony Online Entertainment che avanza nel suo cammino evolutivo fatto di patch e aggiornamenti gratuiti. Come riferito da Ryan Elam, technical director, al momento l’obiettivo prioritario del team di sviluppo è migliorare le prestazioni di gioco attraverso l’ottimizzazione del client, aumentando il frame rate e consentendo così di giocare decentemente anche a chi non possiede un PC di fascia alta; una puntualizzazione che fa venire qualche dubbio per la precisione con cui è arrivata, guarda caso, in concomitanza con l’annuncio della versione per Playstation 4 che debutterà nel 2014, ma che sicuramente non potrà che far bene al gioco.
Ai tre continenti già giocabili a breve ne verrà aggiunto un quarto, Hossin, caratterizzato da territori cupi e paludosi particolarmente adatti per gli scontri di fanteria. Nel mentre è stato annunciato l’inizio delle World Domination Series, chiamata alle armi per tutti i soldati di Auraxis: l’evento dura cinque settimane, finirà il 21 ottobre e decreterà un vincitore nella guerra tra le fazioni della Repubblica Terrestre, la Sovranità Vanu e il Nuovo Conglomerato. Tutti i dettagli qui.
In fatto di utenti, ha invece sfondato quota quattro milioni Warframe, sparatutto online gratuito ambientato in un universo futuristico. In open beta da più di sei mesi, il prodotto di Digital Extremes si aggiorna con l’update 10, Shadows of the Dead, che aggiunge tra le altre cose due warframe, nuove mappe, armi, boss elite e personaggi (come il negromante Nekros), inedite survival mission e l’introduzione dei conclave (duelli PVP ristretti); Warframe dà tuttavia il meglio di sé in PVE contro i bot, grazie ad una forte enfasi sulla modalità coop. Ora come ora il titolo è liberamente scaricabile e giocabile da Steam, ma presto sbarcherà anche su console next-gen, con un’esclusiva temporale di tre mesi su PS4, dove uscirà il 29 novembre 2013.
Guild Wars 2
Con Guild Wars 2 eravamo rimasi all’update di luglio, ma a quello sono seguite tante, tantissime altre novità in questi ultimi mesi; dopotutto, non sarà solo un caso se il gioco ha venduto più di tre milioni e mezzo di copie ed è stato eletto “il MMORPG venduto più velocemente di sempre”. Ad oltre un anno dalla release il titolo è ancora giocatissimo, tant’è che spesso si finisce nei server overflow per il sovraffollamento.
Con gli update Clockwork Chaos e Super Adventure Box: Back to School (che ha segnato il ritorno del divertentissimo gioco virtuale “a 8 bit” ammirato già lo scorso aprile) sono state implementate due importanti modifiche alle meccaniche di gioco, l’ascended weapon crafting e l’account magic find: la prima consiste nell’inserimento delle armi ascese, collocate a metà strada tra le esotiche e le leggendarie, e nella possibilità di craftarle grazie all’aumento delle skill di crafting da 400 a 500 (con relative nuove ricette); la seconda invece riguarda il funzionamento del magic find (statistica che aumenta le chance di trovare oggetti rari), che adesso non è più legato alle varie armor ma è un parametro account bound, e può essere potenziato grazie a speciali polveri chiamate essence of luck.
Dopodichè, il MMORPG di ArenaNet ha ricevuto un grosso aggiornamento una settimana fa con il contenuto Tequatl Rising: stavolta a farla da padrone è la versione rinnovata di Tequatl the Sunless, uno degli antichi draghi di Tyria, boss open world la cui dinamica è stata ripensata dagli sviluppatori fin dalla base per fornire un grado di sfida più impegnativo e appagante. Il risultato è che ora Tequatl ha più vita, è molto più forte e letale e va sconfitto prima che il timer scada, pena il fallimento dell’evento; inoltre per essere affrontato richiede un numero realmente “massivo” di giocatori e anche una certa coordinazione e strategia di gruppo, visto che attaccare a testa bassa senza sapere cosa fare non è sufficiente per avere la meglio. Alcuni server sono già riusciti nell’epica impresa, altri ci stanno ancora provando.
La patch include finalmente l’LFG (looking for group), strumento dell’interfaccia utilissimo per trovare in fretta party con cui fare dungeon, frattali, PVP o qualsiasi altra cosa ci venga in mente; non mancano poi un revamp di tutti i champion boss nelle lande di Tyria, una nuova maestria per il world versus world (la flame ram mastery) e cinque nuove ruins of power, punti di cattura che possono essere conquistati per garantire benefici sotto forma di boost all’intero server.
Sul sito ufficiale sono anche uscite le anticipazioni riguardo al nuovo update, che si farà strada sui server il primo ottobre. Twilight Assault, questo il nome, porterà nuovi backpack e un nuovo set di armi esotiche chiamato Nightmare weapons, oltre a un nuovo capitolo della living story ambientato nella profonda Caledon Forest, dove un oscuro male ha trovato radici: questo si tradurrà in un nuovo path livello 80 per il dungeon Twilight Arbor. Infine, per chi ancora non avesse provato Guild Wars 2 ArenaNet sta preparando una free trial con cui giocare gratuitamente dal 27 al 3 ottobre.
WildStar
È il momento di parlare di WildStar, MMORPG per computer sviluppato da Carbine Studios e prodotto da NCSoft che abbiamo trattato nuovamente in anteprima poche settimane or sono. Il gioco è riuscito ad attirare un discreto hype attorno a sé grazie a un design spiccatamente cartoon, un flessibile sistema di housing e alcune idee nel gameplay interessanti, per esempio in materia di crowd control. WildStar permetterà di creare un PG scegliendo tra otto razze e sei classi (due delle quali non ancora svelate), tutte rigorosamente in tema con il peculiare setting sci-fi. Il titolo sembra voler puntare un po’ alla fetta di pubblico costituita dai giocatori di World of Warcraft di lunga data; visto in quest’ottica, non è un caso che all’endgame il gioco proporrà raid da venti e quaranta giocatori come ai tempi di WoW vanilla.
WildStar è attualmente in closed beta; al Gamescon di agosto è stato visto per la prima volta sotto forma di demo giocabile ed è stato annunciato che la sua finestra d’uscita non è più da collocarsi entro fine anno, bensì solo nella primavera del 2014: il motivo di questo ritardo è dovuto principalmente al fatto che i developer hanno intenzione di rivedere molti aspetti del gioco sulla base dei feedback finora ricevuti dai beta tester.
In ogni caso il modello commerciale adoperato sarà il pay to play: l’acquisto del software in versione retail o digitale darà accesso a tre pass da una settimana di gioco da regalare agli amici e a trenta giorni di abbonamento inclusi, finiti i quali sarà necessario pagare la sottoscrizione attraverso carta di credito o prepagata. In aggiunta a queste opzioni ne arriverà però una terza, che prende il nome di C.R.E.D.D. (Certificato di ricerca, esplorazione, distruzione e sviluppo) e consiste in un sistema che permette di pagare l’abbonamento tramite la valuta in game. I giocatori potranno insomma vendere e acquistare C.R.E.D.D. in cambio di tempo di gioco; detta così questa possibilità ricorda un po’ alla lontana i PLEX di EVE Online, anche se andrà testata approfonditamente prima di trarre giudizi.
Attendiamo con una certa curiosità WildStar, anche se non nascondiamo che l’entusiasmo è scemato un po’ quando abbiamo saputo che il titolo adotterà la classica formula a canone mensile; le perplessità sono dovute al fatto che, in un mercato così vorace e competitivo, è difficile imporsi usando una formula che ormai non tira più come un tempo. Probabilmente WildStar seguirà la strada dei tanti MMO che sono usciti con la sottoscrizione, per poi passare a un più abbordabile free to play a qualche annetto dalla release. Sarà, intanto ci tocca attendere ancora.
The Elder Scrolls Online
Ma il gioco più atteso del momento, manco a dirlo, è quell’Elder Scrolls Online realizzato da Bethesda e ZeniMax Online Studios che si è aggiudicato la palma di “miglior RPG” al Gamescon; basti sapere che per la closed beta si sono registrati oltre tre milioni di account, e ZeniMax ha già iniziato a mandare i primi inviti a scaglioni per i più fortunati.
Ma più in generale, gli ultimi mesi sono stati estremamente impegnati per ZeniMax che a Colonia, tramite Matt Firor, ha dichiarato che il gioco non uscirà prima della prossima primavera e, udite udite, userà anch’esso una formula a sottoscrizione. È dunque ufficiale, The Elder Scrolls Online sarà pay to play. Ma non solo: ad un abbonamento mensile del costo di 13 euro si affiancheranno il pagamento della scatola (com’è naturale), un sistema di microtransazioni (con cui poter fare acquisti in game) e frequenti DLC a supportare il gioco dopo il lancio, anche se questi contenuti scaricabili saranno probabilmente gratuiti.
Pure qui, non sono mancate accese discussioni nella community: semplice volontà di reclamare un posto nella già affollata tavola dei MMORPG o tentativo di sfruttare un brand forte e di successo per monetizzare al massimo? È indubbiamente presto per esprimere un giudizio, anche se la critica che ha provato il titolo in forma giocabile è concorde nel definire TESO un prodotto di qualità, seppur poco innovativo nell’impostazione. Resta tuttavia qualche perplessità legata soprattutto alle versioni console: gli utenti PS4 e XboxOne saranno disposti a scucire senza indugi i soldi per un secondo abbonamento, oltre a quello che già pagano per giocare online? Quesiti spinosi, ai quali solo il tempo saprà dare una risposta.
Parlando più propriamente del gameplay, il titolo offrirà un feeling non lontano da quello di Skyrim, con un action combat viscerale e un sistema di crescita libero dei personaggi (con level cap al 50), e sarà giocabile sia in prima sia in terza persona, come da tradizione della serie. La ciliegina sulla torta dovrebbe poi essere rappresentata dal mondo di gioco che sarà immenso e riprodurrà la quasi totalità del continente di Tamriel, rendendo l’esplorazione del territorio un elemento cardine. Peccato non si sappia ancora molto invece sul versante PVP, in particolare le Alliance War: queste dovrebbero consistere (il condizionale è d’obbligo finchè non si prova con mano) in grandi scontri massivi e assedi nella regione di Cyrodil fra le tre fazioni giocabili, con tanto di giocatore più meritevole di un reame eletto come suo Imperatore. Insomma, sulla carta ce n’è a sufficienza per ingolosire anche gli amanti del realm versus realm alla Dark Age of Camelot.
Dragon’s Prophet
Per un gioco che si prepara a uscire la prossima primavera, eccone uno che ha appena visto la luce. Stiamo parlando di Dragon’s Prophet di Infernum Productions e Runewaker Entertainment (creatori di Runes of Magic), MMORPG gratuito uscito il 18 settembre e che punta tutto sulla presenza dei draghi. Nel mondo fantasy di Auratia è infatti possibile sbizzarrirsi nel catturare e addestrare centinaia di draghi, ognuno con le proprie abilità, e farsi aiutare da queste potenti creature alate per compiere missioni e avventure con il nostro personaggio.
Il release update ha introdotto tante novità degne di nota: l’innalzamento del livello massimo all’80, l’inedito continente di Inartia, nuove quest, miglioramenti all’interfaccia e alle case dei player, nonché il mounted combat in groppa ai draghi. Per gli amanti degli scontri tra giocatori è presente un sistema di PVP dinamico, chiamato citadel system, che consiste in battaglie tra alleanze per il controllo del territorio: una volta conquistata una cittadella, quest’ultima va difesa dall’assedio delle gilde avversarie. Non mancano neanche i tornei tra gilde grazie all’Osiran tournament, tramite il quale più gilde possono sfidarsi e ottenere dei premi settimanali in base al loro piazzamento.
Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica: una prova più approfondita di questo MMORPG ha messo in mostra diverse lacune, come una certa tendenza alla ripetitività e quindi al farming di contenuti, un’ottimizzazione del motore grafico ancora carente e un mondo di gioco troppo anonimo e privo di carisma. I ragazzi di Runewaker stanno operando per risolvere i molti bug, ma per gli altri problemi sarà più difficile. Mai come in questo caso, per giudicare conviene provare in prima persona: per scaricare il client e rimanere aggiornati sulle ultime news basta dirigersi sul sito ufficiale del titolo.
EverQuest Next
Direttamente da Sony Online Entertainment arriva un altro gioco online che merita tutta la nostra attenzione. Ci riferiamo a EverQuest Next, rivelato in pompa magna al SOE Live di Las Vegas: trattasi di un promettente MMORPG free to play ambientato nelle stesse terre fantasy di EverQuest 1 e 2, ma totalmente slegato dai precedenti capitoli della serie; EverQuest Next è infatti un sandbox e tenta di cambiare molti dei clichè più abusati degli MMO, sostituendoli con idee aperte alla sperimentazione dei player.
Innanzitutto non ci saranno livelli, ma più di 40 professioni, con cui sarà possibile creare personaggi multi-classe adatti al proprio stile di gioco: a contare saranno le skill, specializzazioni che saliranno a seconda del nostro utilizzo, con un sistema versatile che ricorda quello del compianto Star Wars: Galaxies. Un’altra feature sensibilmente diversa rispetto a quanto siamo abituati oggi è costituita dall’IA, che secondo i developer muoverà gli NPC in maniera intelligente facendoli rispondere dinamicamente alle azioni dei giocatori; se ad esempio i player distruggeranno l’accampamento di una tribù di orchi, questi ultimi potrebbero spostarsi in un’altra regione, attaccando i nemici (umani e non) nel loro raggio e cercando di stabilire un nuovo insediamento nel luogo in questione. Tutto ciò è riassumibile con la formula “azioni e conseguenze”, visto che quel che accadrà a Norrath dipenderà dalle scelte dei giocatori e dalle reazioni dell’ambiente circostante, in una terra piena di avventure e opportunità. EverQuest Next non sarà dunque caratterizzato da quest fatte con lo stampino e da punti di spawn statici degli NPC, bensì da un sistema di gioco potente e flessibile che garantirà una reale libertà ai nostri avatar.
Tutto questo ben di dio non si svolgerà in un ambiente piatto e istanziato, ma in un open world in perenne evoluzione, in cui i giocatori potranno creare e distruggere tutto ciò che gli capiterà sotto mano (o quasi). Il motore di gioco, il Forgelight engine, è lo stesso usato per PlanetSide 2, a cui è stata sommata la tecnologia dei voxel per permettere il terraforming in un ambiente altamente interattivo. La grafica fumettosa si avvicina allo stile di un film Pixar, ma non ci si lasci ingannare dalle apparenze: sotto la pelle di EverQuest Next batte un cuore pulsante di vita. Detto in soldoni, la distruttibilità del mondo non si limita alla possibilità di creare qualche buco nel terreno: unendo i loro sforzi, i giocatori potranno abbattere mura ed edifici o costruire da zero intere città e villaggi; di conseguenza non stupisce sapere che il PVP sarà presente, anche se non se ne conoscono ancora i dettagli. Importantissima sarà pure la parte social, grazie alle canoniche gilde, a un mercato gestito dagli utenti e a un evoluto sistema di chat ed emote, tramite il quale poter interagire e socializzare con altri compagni di ventura.
Prima di concludere è necessario parlare dell’EverQuest Landmark, che presto SOE rilascerà in maniera gratuita. Il Landmark è un building tool, lo stesso editor che gli sviluppatori stanno usando per plasmare il mondo di gioco, che verrà messo nelle mani dei player consentendo loro di creare paesaggi e contenuti e di condividere i propri progetti con la comunità; una specie di Minecraft persistente insomma, con la differenza che le migliori opere degli utenti potranno persino confluire nel software completo e diventare così parte integrante del mondo di Norrath. Il Landmark è previsto entro fine anno, mentre per EverQuest Next ci sarà da aspettare di più, almeno fino alla seconda metà del 2014.
A una prima occhiata EQN sembra proporre un’esperienza di gioco condita da feature veramente innovative rispetto alla concorrenza, che dovranno però confrontarsi con il non facile “battesimo del fuoco” online a cui ogni MMO, alla sua uscita, deve inevitabilmente andare incontro.
Con due MMORPG usciti in queste settimane (Final Fantasy XIV: A Realm Reborn e Dragon’s Prophet) e un altro che continua a riscuotere un grande successo (Guild Wars 2), quello che si appresta a finire è stato un mese particolarmente vivace. Ora l’asticella dell’interesse si sposta alla primavera del prossimo anno, quando dovrebbe vedere la luce il trittico di titoli composto da The Elder Scrolls Online, WildStar e forse EverQuest Next. Speriamo che questi attesi giochi di ruolo online si rivelino per una volta davvero “next-gen” come promesso e riescano nel non banale compito di portare una boccata d’aria fresca nel panorama massivo.