Benvenuti ad un’altra puntata di SpazioMMO, per un mese che si rivela foriero di tante news in campo massivo. D’altronde da sempre le grandi case tendono a collocare l’uscita dei loro titoli di punta verso la fine dell’anno, in prossimità del periodo natalizio; stranamente però, in questo bizzarro 2013 nessun MMO importante vedrà la luce nei mesi finali, contando che Bethesda e NCSoft hanno preferito far slittare l’uscita di The Elder Scrolls Online e WildStar direttamente al prossimo anno.
Non si può tuttavia non iniziare citando World of Warcraft, a cui non a caso è dedicato il titolo dell’articolo: ebbene, volenti o nolenti bisogna riconoscere che Blizzard ha la capacità di trasformare ogni suo annuncio in un vero e proprio evento mediatico, e quando rivela un nuovo titolo in sviluppo persino i muri ne parlano. È stato questo anche il caso di Warlords of Draenor, quinta espansione annunciata al Blizzcon per il MMORPG di maggior successo di sempre.
Sì, perchè se c’è un gioco che sembra destinato a non aver mai fine quello è proprio il vecchio caro “WoW”. Dopo
Mists of Pandaria gli appassionati chiedevano un deciso cambio di rotta; non che quest’ultima espansione sia stata brutta, ma serviva un ritorno a un setting più affascinante legato al lore di
Warcraft.
Blizzard sembra voler accontentare i fan:
Warlords of Draenor tornerà letteralmente “indietro nel tempo”, a causa dell’apertura di un portale che consente di viaggiare nel passato e modificare il corso degli eventi, scatenando così un’invasione su larga scala sul mondo di Azeroth. I giocatori si avventureranno nel selvaggio mondo di Draenor, patria degli orchi e rifugio dei draenei dove è stata forgiata la nuova spietata Orda di Ferro. Le novità naturalmente sono tante, e comprendono un revamp grafico delle varie razze, un continente con sette regioni inedite, tantissime nuove quest e dungeon, la guarnigione (un campo base ampliabile e personalizzabile) come nuovo sistema di housing, una nuova zona di PvP esterno, il cap level fissato al fatidico 100 e la possibilità di far avanzare un personaggio direttamente al 90. Per avere una panoramica completa su tutto ciò che sappiamo leggetevi
la nostra anteprima.
Dopo che, come un fulmine che squarcia il cielo, è stato svelato il futuro prossimo di
World of Warcraft, potevano forse i concorrenti di
Blizzard stare a guardare? Ovvio che no. Non si fa pregare
Neverwinter, l’action MMO free to play rilasciato la scorsa estate e ambientato negli amati Forgotten Realms di
Dungeons & Dragons.
Cryptic Studios ha infatti annunciato
Shadowmantle, secondo modulo gratuito dopo
Fury of the Feywild, che dovrebbe arrivare sui server entro fine anno. Introduzione più importante di questo aggiornamento è certamente la sesta classe rappresentata dal ranger arciere, ma non mancano nuovi artefatti e istanze, miglioramenti all’interfaccia, l’introduzione di un sistema di achievement e nuovi paragon path per i PG di alto livello. Pure di questo abbiamo già parlato
nella preview di FireZdragon; rammentiamo, a tal proposito, che il gioco è tradotto in italiano e liberamente scaricabile
dal sito ufficiale di Neverwinter.
Continua le danze EVE Online, il decennale sandbox sci-fi di CCP che sta giusto per ricevere l’update gratuito Rubicon, il quale corrisponde a una vera e propria espansione, la ventesima per l’esattezza. Rubicon include nuovi contenuti, zone da esplorare e navi inedite particolarmente adatte per la navigazione e l’infiltrazione nei sistemi spaziali dell’universo di gioco, oltre a un ribilanciamento generale dell’equilibrio di navi e armi. Questa espansione inoltre introduce il supporto alle DX11, che permettono di attivare effetti grafici all’avanguardia per i PC più performanti, lasciando però la possibilità di continuare a usare le librerie DX9 per tutti gli altri.
Al fascino di una nuova espansione, questa però a pagamento, non si sottrae nemmeno
Lord of the Rings Online, il quale vede approdare proprio oggi sui server
Helm’s Deep che, come potete intuire dal nome, implementa le regioni di Western Rohan e del mitico Fosso di Helm in cui si è combattuta la battaglia del Trombatorrione contro le forze di Isengard. In aggiunta alle nuove aree arrivano il cap level al 95, tre nuovi capitoli (chiamati books) dell’epic story e importanti cambiamenti alle meccaniche delle classi. Senza dubbio questo aggiornamento non mancherà di portare player vecchi e nuovi nelle lande della Terra di Mezzo. Mentre il gioco base è F2P,
Helm’s Deep è acquistabile in due edizioni, la base edition a 35,99 € e la premium a 53,99 € con numerosi contenuti aggiuntivi e Turbine Points;
cliccate qui per vedere il trailer di lancio.
È la volta di EverQuest Next, sandbox in lavorazione presso Sony Online Entertainment. Il MMORPG in questione procede a piccoli passi verso il completamento, tra un diario dei progressi e numerose dichiarazioni degli sviluppatori; questi ultimi ascoltano con frequenza i pareri della community sui vari aspetti e feature del titolo, chiedendogli spesso di esprimersi tramite sondaggi sul forum. Nelle intenzioni di SOE il 28 febbraio dovrebbe iniziare l’alpha del Landmark, che costituisce lo scenario builder adoperato dai developer per realizzare il mondo di Norrath; i giocatori stessi potranno allora accedere a questo strumento e utilizzarlo per collaborare o creare contenuti da condividere online con gli altri utenti, siano essi case, castelli, città o foreste. L’idea ricorda un po’ alla lontana Minecraft ed è estremamente ambiziosa per un gioco persistente, per questo andrà testata nei dettagli. A braccetto con l’annuncio dell’alpha è arrivato anche l’avvio del preorder del gioco, disponibile in tre diverse edizioni, settler pack, explorer pack e trailblazer pack, rispettivamente a 16,99 €, 53,99 € e 89,99 €: il primo garantirà l’entrata in closed beta e il titolo di founder, l’explorer darà accesso già all’alpha e infine il traiblazer fornirà tutta una serie di oggetti e titoli esclusivi, oltre ai contenuti compresi nei pack precedenti.
Per quanto riguarda invece
The Elder Scrolls Online (che nella puntata di dicembre tratteremo in modo più esaustivo), il gioco dovrebbe ormai uscire entro sei mesi e di conseguenza l’hype si fa sempre più pressante. Per calmare le scimmie (o forse proprio il contrario),
Zenimax Online Studios ha diffuso
il trailer del character creation: il video mostra l’editor attraverso cui potremo creare i nostri eroi virtuali, siano essi umani, elfi, orchi, bretoni o altro ancora. Il sistema sembra promettere una certa varietà di corporature e volti, consentendo persino di scegliere se avere un PG magro, muscoloso o sovrappeso (l’argoniano grasso si preannuncia essere una combinazione esplosiva). La closed beta non dovrebbe tardare troppo a partire, quindi non ci resta che incrociare le dita e sperare di essere estratti tra i fortunati per provare il prodotto in anteprima.
Oltre a quelli appena trattati ci sono poi altri giochi di ruolo online, già usciti o attesi per i prossimi anni, che richiedono uno sguardo più approfondito. Iniziamo da una vecchia conoscenza.
Star Wars: The Old Republic
Il MMORPG ambientato “in una galassia lontana, lontana” si rinnova ancora. A inizio ottobre è andata live la patch 2.4 The Dread War. Tante sono le novità sfiziose per gli appassionati: focalizzato sulla fazione omonima del pianeta Oricon, l’update comprende una storyline inedita, due nuove operation endgame (Dread Fortress e Dread Palace), la nuova arena warzone 4vs4 con tre mappe mai viste, la season one del PvP con tanto di leaderboard per le arene ranked, nuove daily quest livello 55, nuovi gear set e veicoli.
Come ricorderete Star Wars: The Old Republic è freemium ma con possibilità di pagare la sottoscrizione mensile e diventare utenti premium con vantaggi esclusivi. Per invogliare i giocatori a riattivare l’abbonamento, da settembre è valida la promozione per cui ogni subscriber riceve gratuitamente l’addon Rise of the Hutt Cartel, compresi i cinque livelli aggiuntivi e la questline ambientata a Makeb.
Ma la notizia più importante riguarda ciò che deve ancora arrivare: Bioware ed Electronic Arts hanno infatti annunciato Galactic Starfighter, digital expansion che introdurrà il combat spaziale PvP. Ed effettivamente non ci sono dubbi sul fatto che una delle mancanze più gravi di Star Wars: The Old Republic fosse proprio il combattimento spaziale ridotto a un semplice minigame, mentre già Star Wars: Galaxies quasi dieci anni fa implementava la parte spaziale con il bellissimo Jump to Lightspeed. Bioware cercherà dunque di mettere una pezza con questo nuovo addon, anche se invero non si tratterà di un open space ma di due mappe istanziate su cui potranno scontrarsi fino a 24 giocatori in 12vs12. Le missioni daranno come ricompensa punti esperienza, gold ed equipaggiamento per i piloti virtuali, mentre le astronavi saranno customizzabili fin nei dettagli, potendo scegliere armi, scudi e livree.
Galactic Starfighter arriverà il 3 dicembre per i premium e un mese dopo per chi ha fatto almeno un acquisto nello shop del gioco, ma a partire dal 4 febbraio sarà disponibile per tutti i player, compresi quelli free.
Final Fantasy XIV
Torniamo a occuparci di Final Fantasy XIV, titolo che, com’è ormai noto, ha subito un reboot completo da parte di Square Enix dopo essere stato dato a lungo per spacciato. La versione totalmente rinnovata, chiamata A Realm Reborn, si è ripresentata sugli scaffali a fine estate con tanto di costo della scatola (assente per chi già possedeva l’originale) e abbonamento mensile.
I fatti sembrano aver dato ragione a
Square: in questi primi mesi il prodotto ha ottenuto oltre 1,5 milioni di utenti paganti, dimostrando che il modello pay to play può ancora dire la sua ma, soprattutto, che
A Realm Reborn è di gran lunga più riuscito della prima acerba versione.
Recensito a inizio ottobre, il gioco ha infatti confermato tutte le qualità che ci avevano fatto ben sperare già in sede di anteprima. Merito di un lavoro certosino sul comparto grafico e delle animazioni, davvero ottimo, nochè sul piano dell’interfaccia e del content: le cose da fare a Eorzea sono tantissime, e vi serviranno mesi per vederle (e provarle) tutte. Come da tradizione di
Final Fantasy il focus del titolo è principalmente PvE, il quale riesce a coinvolgere grazie ai FATE, eventi che si alternano alle solite quest dando un approccio più fresco e dinamico al genere. L’esperienza di gioco è completa e soddisfacente, grazie a una storia ben amalgamata e a una pletora di missioni secondarie, mentre il sistema delle classi in jobs è flessibile e ben realizzato. La cura per il dettaglio riveste insomma ogni aspetto di
A Realm Reborn, dall’impianto estetico a tutti quei contenuti pensati per i giocatori più esigenti e abituati agli MMO, quali crafting, daily e achievement.
Dopo aver bannato quasi 8000 account per attività illecite di goldselling, l’executive procuder Naoki Yoshida ha dichiarato che il team tiene in grande conto i feedback dei player e per venire incontro a loro è stato programmato il primo major update. La patch 2.1 verrà rilasciata nel corso di dicembre e aggiungerà l’housing istanziato, un’arena PvP chiamata Wolves Den, l’inedito dungeon Pharos Sirius e il raid da ventiquattro giocatori The Crystal Tower, oltre a moltissimi piccoli fix e miglioramenti come un ribilanciamento delle classi. Da segnalare che l’arrivo del gioco è previsto anche su PS4, cosa che però non avverrà prima del prossimo anno.
Senza voler scadere nel retorico, Final Fantasy XIV è l’esempio di come esista sempre una seconda possibilità per rimediare agli errori commessi. Pollice in alto dunque per questo MMORPG che, ci scommettiamo, avrà ancora una vita molto lunga.
Black Desert
Adesso parliamo di Black Desert, l’atteso MMO sandpark che giunge dalla lontana Corea. Nelle scorse settimane si è svolta la closed beta coreana, alla quale sono stati ammessi circa cinquemila utenti; da qui si è potuta ricavare una miriade di succose informazioni circa il gioco e le sue meccaniche, per quanto ovviamente non ci sia nulla di definitivo mancando ancora molto alla release. Ma perchè così tanto interesse attorno all’ennesimo MMO che arriva da Oriente?
Innanzitutto, Black Desert è graficamente clamoroso, quanto di più next-gen si sia visto finora in ambito massivo. Ambientazioni, giochi di luce e shader sono spettacolari, mentre i volti dei personaggi restituiscono un feeling spiccatamente cinematografico; ovviamente tutto questo ben di dio richiede un PC adeguatamente attrezzato per poter girare al meglio, ma il risultato vale la pena. Grazie al cosiddetto real time weather system, inoltre, il mondo di gioco prevede la simulazione di climi differenti in base ai territori.
Il gioco di Pearl Abyss ha un gameplay semi-sandbox che si basa su quattro elementi, PvE, PvP, GvG e housing. Partiamo appunto dal PvE, che sembra abbastanza classico e si struttura su centinaia di quest da completare e mob da uccidere per salire di livello e diventare più potenti. A vivacizzare la formula arriva però l’action combat, particolarmente veloce e impegnativo, con sequenze d’attacco e combo da concatenare per sopraffare goblin e compagnia varia. Come se ciò non bastasse, il titolo implementa anche un parkour system ispirato a quello di Assassin’s Creed, feature inedita per gli MMO: arrampicate, corse e salti tra case e tetti sono infatti all’ordine del giorno in Black Desert. Gli NPC hanno poi delle routine simili alla Radiant AI di Oblivion e Skyrim, per cui si sveglieranno la mattina e la sera andranno a dormire. Di conseguenza quando sarà notte in-game non si potranno consegnare alcune quest né si potrà parlare con gli skill trainer nei villaggi.
Pure il PvP, come dicevamo, sarà parte rilevante dell’esperienza. Nell’open world gli scontri tra player potranno avvenire solo nel caso in cui questi ultimi si siano flaggati per il PvP o le rispettive gilde siano in guerra tra loro (anche se queste regole potrebbero cambiare a seconda del server). Il gioco contempla il partial loot: questo vuol dire che quando moriremo il nostro PG dropperà a terra un item a caso tra quelli equipaggiati o nell’inventario, con il conseguente rischio di perdere oggetti anche molto forti! Se a ciò si aggiunge il fatto che ad ogni morte si subirà una piccola perdita di exp, è evidente come avremo tutte le ragioni del mondo per cercare di morire il meno possibile. Volendo ci si potrà sbizzarrire a fare i PK (player killer, i giocatori che mirano a uccidere altri utenti), con comprese le “vigliaccate” nei confronti di personaggi di basso livello. Saranno in ogni caso presenti diverse zone sicure per i non amanti del PvP.
Meritevole d’attenzione risulta pure il GvG (guild versus guild), che prende forma in fortezze da conquistare e proteggere. Gli assedi di gilda saranno il pane quotidiano in Black Desert: per catturare un castello la gilda deve prima sfondare la porta delle mura e la porta interna, poi, una volta nella piazza centrale, bisogna abbattere una statua di pietra che rappresenta il cuore pulsante della cittadella. Il processo è faticoso e richiede la presenza di tanti giocatori, per evitare che il keep venga conquistato prima da una gilda rivale; le gilde potranno anche allearsi tra loro per difendere una fortezza in comune dagli attacchi nemici. Per quanto a una prima occhiata le meccaniche di zerg possano sembrare favorite in questa modalità, gilde piccole potranno comunque dire la loro grazie a un’organizzazione e una strategia di gruppo migliori. Certo è che l’engine necessita di ulteriore ottimizzazione, perché pare che nei momenti più concitati lag e cali di fps siano molto pesanti.
Da non sottovalutare la funzione di trade: il commercio darà importanza alla categoria dei crafter, grazie a un trading system che permetterà di muovere le proprie mercanzie da una città all’altra (magari attraverso una carovana) per venderle e ottenerne un profitto. Last but not least, l’housing consente di personalizzare e arredare a piacimento case che vanno prima comprate all’auction house da un NPC apposito. Le aste sono “alla migliore offerta”, vengono cioè vinte da chi ha offerto di più; peccato che in beta si siano trasformate in un vero e proprio assedio all’NPC di turno, a causa della quantità di giocatori smaniosi di possedere una casa, e al momento queste ultime non possano essere scambiate o vendute tra player. Le abitazioni sono spaziose e ben fatte, ma invero questa feature ha ancora bisogno di tanto lavoro per ammissione stessa degli sviluppatori. D’altro canto, il tempo sicuramente non manca: voci di corridoio danno un possibile debutto europeo solo per il 2015.
Espansioni a go-go: così potrebbe essere riassunto il trend massivo di novembre. In un mese catalizzato soprattutto dal Blizzcon e dall’annuncio della nuova espansione di World of Warcraft, quel Warlords of Draenor che vedrà la luce il prossimo anno, tante sono le novità in arrivo per gli MMO-addicted: dalle espansioni gratuite Rubicon per EVE Online e Shadowmantle per Neverwinter a quelle a pagamento, Helm’s Deep per Lord of the Rings Online e infine Galactic Starfighter per Star Wars: The Old Republic.
Concludono la rassegna il rinato Final Fantasy XIV: A Realm Reborn e l’atteso sandbox ibrido Black Desert, che il mese scorso ha visto iniziare la closed beta in Corea. Peccato che per poter provare (e giocare) questo MMO di prossima generazione qui in Occidente passerà sicuramente un bel po’ di tempo. Conviene insomma mettersi il cuore in pace e aspettare, come accade sempre in questi casi.