Dopo un numero, quello di dicembre, esclusivamente
dedicato ai migliori MMO free to play sulla piazza, è ora di tornare alle origini: questo mese
SpazioMMO si occupa di vedere i progetti massivi più interessanti, analizzandone le potenzialità e le novità andate da poco online. Se tanto mi dà tanto, il 2015 si annuncia come un anno per i MMORPG forse non esplosivo, ma sicuramente pieno di giochi molto attesi dagli utenti e di titoli che potrebbero rivelarsi delle gradite sorprese. Così come da tenere d’occhio sono anche MMO già usciti, ma che in questi mesi stanno facendo registrare grandi cambiamenti in divenire, come
The Elder Scrolls Online. Del discusso MMORPG
ZeniMax/Bethesda parleremo già approfonditamente nelle settimane a seguire, quando analizzeremo con minuzia di particolari gli importanti aggiornamenti che il gioco riceverà a febbraio con l’update 1.6, anche in vista delle future versioni PS4 e Xbox One. D’altronde, che sotto ci sia qualcosa di grosso non è certo un mistero: lo studio si sta preparando a un annuncio in pompa magna, non sappiamo se un’espansione a pagamento o il passaggio al modello free to play. Certo, la rimozione delle copie scatolate dalla catena australiana
EB Games potrebbe far pensare alla seconda ipotesi, ma è ancora presto per dirlo. Nel frattempo
Pete Hines di Bethesda ha commentato il rumor della possibile data di lancio su Xbox One a febbraio dicendo che non può commentare il rumor. Simpatico vero?
Chi invece sbarca su Xbox One è
Neverwinter, seppur solo in Beta.
Cryptic Studios e
Perfect World preparano il debutto del loro action-MMO free to play sulla console di casa
Microsoft e per farlo annunciano una Beta che si svolgerà dal 5 all’8 febbraio e a cui è possibile registrarsi
tramite questo indirizzo, a patto di avere attivo l’abbonamento Xbox Live Gold.
Neverwinter è tradotto in italiano, includerà i contenuti gratuiti rilasciati nei mesi scorsi su PC e sfrutterà le funzioni specifiche della console, tra cui l’integrazione con la lista amici e un gameplay ottimizzato per il joypad. Insomma, se avete un Xbox One e qualche amico che vi accompagni nelle vostre scorribande nel Faerûn, febbraio potrebbe essere il mese giusto.
E ora passiamo ai “pezzi grossi”. Questo mese abbiamo alcuni esclusi eccellenti, non perché questi giochi non siano promettenti ma per la mancanza di news fresche da segnalare, come nel caso del misterioso The Division o del “desaparecido” EverQuest Next. Procediamo quindi, che il tempo (e lo spazio) è tiranno.
H1Z1
Pochissimi giorni fa ha debuttato in early access Alpha su Steam H1Z1, il survival zombie MMO di Sony Online Entertainment (per gli amici SOE) ambientato in un mondo post-apocalittico. È difficile esprimere un giudizio su un gioco appena entrato in Alpha, ma sicuramente i problemi non sono mancati: prima i server hanno riscontrato diverse difficoltà a causa dell’alto numero di utenti loggati, poi sono arrivate molte lamentele per i numerosi bug e glitch. E se fin qui rientriamo nell’ambito della normalità per un titolo ancora in sviluppo, subito dopo è venuta alla luce una meccanica che ha fatto storcere il naso ai più: in gioco non è possibile acquistare direttamente armi o munizioni, ma si può comprare un ticket che permette di chiamare un airdrop, una cassa dal loot casuale che può contenere viveri, equipaggiamento militare e persino armi. Ovviamente nella community si è subito scatenata la polemica riguardante il presunto aspetto “pay to win” di questi airdrop, dato che andrebbero a vantaggio di chi li acquista spendendo soldi reali.
SOE ha cercato di calmare le acque spiegando che esistono molte limitazioni al sistema: l’airdrop può essere richiesto solo se il server è popolato almeno al 25% della sua capienza massima e atterra all’interno di un raggio di alcuni chilometri, mostrandosi a tutti i players nelle vicinanze e diventando così conteso, attirando nella zona zombie e sopravvissuti. La cassa non è infatti bindata al giocatore che l’ha richiesta e può dunque essere aperta da chiunque sia arrivato per primo nel punto di atterraggio o abbia sconfitto i contendenti, ma resta comunque un vantaggio non da poco per un gioco basato sulla sopravvivenza e sul crafting di armi. Gli sviluppatori hanno fatto mea culpa dichiarando che stanno tuttora lavorando per rivedere questa meccanica e ridurne l’impatto pay to win, diminuendo la possibilità di trovare equipaggiamento negli airdrop. Viene sinceramente da chiedersi come SOE potesse sperare che non venisse fuori il problema, ma tant’è: d’altro canto H1Z1 è in Alpha è da qui alla release potrebbe ancora cambiare tutto.
Intanto, ammettendo di fatto le responsabilità sui problemi di login, il presidente John Smedley si è detto disposto a rimborsare i giocatori delusi, com’è possibile leggere
nella nostra news. In ogni caso se siete interessati all’accesso anticipato potete visitare
la pagina Steam del progetto, dove è già possibile reperire svariate recensioni degli utenti. Al momento
H1Z1 costa 19,99€, ma alla release vera e propria sarà free to play (anche su PS4), per cui fatevi i vostri conti.
Per essere un gioco appena uscito in accesso anticipato, insomma, H1Z1 ha già fatto il pieno di polemiche. Se da una parte non possiamo che lodare la scelta di rimborsare gli utenti, dall’altra l’impressione è quella di un grosso passo falso da parte di una software house che ultimamente sta faticando un po’ a ritrovare la rotta, come dimostra anche l’ambizioso EverQuest Next annunciato l’anno scorso e poi praticamente scomparso dai radar. Da parte nostra ci auspichiamo che i creatori di giochi come Star Wars Galaxies e i due EverQuest sappiano riprendersi e tornare a sfornare i titoloni di cui l’utenza ha bisogno, oggi più che mai.
Mortal Online
Continuiamo con un gioco che, in realtà, è piuttosto di nicchia. Mortal Online è un MMORPG sandbox di quelli duri e puri, full PvP e full loot, memore dei tempi (e delle lamerate) di Ultima Online. Il gioco ci ha sempre intrigato per la sua notevole complessità, nonostante una serie di problemi tecnici ne abbiano minato il successo, oltre a un sistema F2P limitante (per giocare bene all’endgame è necessario pagare il canone mensile). D’altra parte la software house indie Star Vault si è sempre impegnata a supportare il gioco, benchè spesso con tempi biblici (e bug in quantità) tra un aggiornamento e l’altro. Ma non c’è niente da fare, Mortal è un gioco unico e il suo mondo spietato rimane nel cuore di chi l’ha provato. Abbiamo dunque accolto con piacere la notizia che la prossima grande patch introdurrà Sarducaa, continente dall’ambientazione desertica situato a sud-ovest di Myrland, fosse anche solo perchè presto avremo una buona scusa per tornare a giocarlo. Arriveranno musiche inedite per il continente, nuovi nemici, nuove mount, città e campagne da esplorare con la propria gilda: sì, perchè Mortal è un MMORPG che dà il meglio di sé quando giocato in compagnia, mentre il lupo solitario si troverà spesso a mangiare la polvere, tra letali player killers e mob troppo coriacei. I developers hanno inoltre dichiarato che Sarducaa concederà molto più spazio per le strutture degli utenti, che si potranno sbizzarrire tra case, villaggi e fortezze. Basti pensare che, per accedere alla nuova regione, i giocatori stessi dovranno collaborare per ricostruire un ponte al momento distrutto: ne vedremo delle belle.
Pare quindi che questo sandbox si prepari a vivere una seconda giovinezza grazie all’espansione, la quale dovrebbe poi essere seguita dal rilascio su Steam, cosa che certamente porterà un’orda di nuovi giocatori. Non si ha ancora una data ufficiale, ma il continente inedito dovrebbe arrivare entro primavera, a meno di ritardi nel testing. Conoscendo la storia di questo titolo, probabilmente all’inizio non mancherà la solita dose di glitch e bug: poi non dite che non vi avevamo avvertito.
Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues
Come Mortal Online, Shroud of the Avatar è un altro gioco che si ispira all’indimenticato Ultima Online. Paradossalmente, però, i due titoli sono diversi sotto quasi tutti i punti di vista, tant’è che viene difficile pensare che abbiano una fonte di ispirazione comune. Se Mortal imita Ultima nel gameplay “hardcore”, Shroud of the Avatar mira ad esserne il successore spirituale ricalcandone le atmosfere e le tematiche morali. Non a caso quest’ultimo progetto è capitanato da Richard Garriott, il “Lord British” che ha mietuto solo successi in un glorioso ventennio di gaming, tra gli anni ’80 e il 2000. Peccato che ultimamente Garriott sia diventato una specie di Re Mida al contrario, avendo trasformato tutto ciò in cui ha messo becco in sonanti ciofeche: in questo senso il fallimentare Tabula Rasa fa ancora da memento.
Shroud of the Avatar, insomma, rappresenta per Garriott l’ultima possibilità di rivincita, di dimostrare al mercato degli MMO che non è un rottame di un’epoca passata. Come pensa di farlo? Con un RPG single-multiplayer vecchia scuola, che può vantare tante idee riprese dai GdR del passato e qualche novità interessante. Tuttavia del gioco in sé ha già parlato Mascalzone
con un’anteprima apposita, perciò in questa sede ci limiteremo a vedere le ultime news sullo sviluppo del prodotto.
Shroud of the Avatar è attualmente in Pre-Alpha, è anch’esso disponibile su Steam tramite accesso anticipato e sarà B2P al lancio (paghi una volta e hai il gioco per sempre). La softco Portalarium si sta attualmente concentrando nell’implementare un po’ per volta tutti i contenuti che il titolo esibirà alla release, e al tempo stesso migliorare quelli già ora presenti in forma basilare. Con gli ultimi aggiornamenti sono arrivati pet e nemici inediti, nuove abilità e incantesimi, nuove musiche (alcune realizzate in crowdsourcing con gli utenti stessi), nuove zone della mappa di gioco, l’ampiamento del crafting, del combat system e delle funzioni di gilda, il miglioramento della mappa globale, degli incontri casuali e della personalizzazione dei PG. In altre parole una pletora di novità, per un gioco che ogni mese si avvicina a una forma più completa e stabile: con le prossime uscite i developers si dedicheranno invece al miglioramento delle performance e del comparto grafico, all’introduzione delle banche, dell’encumbrance system, dei libri scritti dai players e degli achievement di Steam, al completamento dell’housing system e, infine, alla traduzione del gioco in varie lingue, tra cui dovrebbe essere presente anche l’italiano.
Attorno al titolo si è già costruita una community fedele, che organizza periodicamente eventi e incontri di roleplay virtuale, tant’è che Shroud of the Avatar è stato nominato il gioco più atteso del 2015 dagli utenti sui siti inglesi Massively e Ten Ton Hammer. La versione Beta è prevista verso metà anno, col rilascio definitivo qualche settimana dopo. Noi continueremo a seguirne lo sviluppo con curiosità.
Black Desert
Black Desert è probabilmente uno dei MMORPG per PC con più hype dell’anno, o forse dovremmo dire del 2016, dato che ancora non sappiamo con certezza se il gioco arriverà in Occidente a fine anno o all’inizio del prossimo. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un MMORPG fantasy con un orientamento sandbox sviluppato dai coreani Pearl Abyss e che verrà pubblicato, sia in Corea che in Europa, da Daum Communications. Qua da noi la prima fase di Beta arriverà entro metà anno, mentre in Oriente il gioco è già passato sotto diverse Closed Beta: dal 17 gennaio, per esempio, nella versione coreana sono diventati disponibili anche gli assedi PvP ai castelli, piuttosto confusionari ma comunque spettacolari. Sì, perché se c’è qualcosa che stupisce di Black Desert è la sua grafica. Il motore interno realizzato dai programmatori è stupefacente, quanto di meglio si sia mai visto in un MMO: texture ed effetti sono incredibilmente avanzati, mentre i personaggi risultano curatissimi e quasi fotorealistici. Speriamo che per far girare tale ben di dio non serva un computer della Nasa.
Se dal punto di vista tecnico ci sono pochi dubbi sulla validità del prodotto, restano ancora da chiarire diversi aspetti del gameplay: superata una fase di creazione del personaggio dettagliatissima, il PG può essere scelto tra otto classi gender-lock (ad esempio il samurai è per forza un uomo, mentre l’arciere una donna). In generale, Black Desert può vantare tante features interessanti, quali il tempo atmosferico dinamico e la possibilità di arrampicarsi su edifici e strutture in pieno stile Assassin’s Creed, ma è il cuore del gioco che risulta ancora abbastanza nebuloso: più precisamente, per essere un sandbox la progressione pare un po’ troppo legata alle quest e al grind di mob invece che all’interazione tra i giocatori, come dimostra anche la mancanza della funzione di trade. Insomma, a occhio Black Desert sembra più un tipico MMORPG coreano con alcune caratteristiche da sandbox. Il che, intendiamoci, non è assolutamente un male; solo non aspettiamoci un leveling veloce e indolore fino al cap. Ma se in questi mesi il gioco verrà aggiornato e supportato con abilità e passione, alla release potremmo trovarci con un grande titolo tra le mani.
Black Desert potrebbe uscire già a fine anno, sarà free to play e dovrebbe essere tradotto anche in italiano per la gioia dei gamer nostrani. Non ci resta dunque che attendere.
The Elder Scrolls Online, Final Fantasy XIV, Skyforge, Shroud of the Avatar, Black Desert, The Division: non stiamo dando i numeri, sono solo i titoli degli MMO da tenere d’occhio, che per un motivo o per l’altro potrebbero riservarci delle belle sorprese nel 2015. Che siano già usciti o che debbano ancora vedere la luce, i progetti meritevoli non mancano, così come, inevitabilmente, anche le delusioni. Tuttavia, ci aspettiamo di ricevere qualche altro botto massivo per l’anno in corso, magari sotto forma di un nuovo gioco o un’espansione non ancora annunciata. Qualcosa bolle in pentola, c’è da scommetterci. Appuntamento al prossimo mese, o anche prima, per ulteriori novità.