Questo di aprile è un numero ricco di news ed annunci. Come potete leggere (spazioMMO – Marzo 2013) il mese scorso ci eravamo lasciati parlando di pezzi grossi come Guild Wars 2 e Neverwinter, titoli che riprendiamo oggi in vista delle molte novità in arrivo. A proposito di MMORPG fantasy, un’occhiata approfondita la merita anche Dragon’s Prophet, già analizzato poche settimane or sono grazie ad un’esauriente preview (Dragon’s Prophet preview).
Ma non è tutto; l’onda del successo impone di trattare un fenomeno come quello di Kickstarter, piattaforma virtuale di crowfunding che sta diventando sempre più centrale nel finanziamento e lo sviluppo dei nostri MMORPG. Ne sono un fulgido esempio Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues e Camelot Unchained, giochi online in fase di realizzazione, finanziati dagli utenti sul sito web in questione e che vedranno la luce solo nei prossimi anni. Entrambi questi progetti non sono capitanati da perfetti sconosciuti, ma da volti noti dell’industria quali Richard “British” Garriott e Mark Jacobs.
Tuttavia è opportuno iniziare questa rubrica con Defiance, atteso MMOG che ha finalmente aperto i battenti a inizio mese.
Defiance
Uscito il 2 aprile, Defiance è il nuovo sparatutto massivo creato da Trion Worlds (gli sviluppatori di Rift), di cui abbiamo già parlato in passato su queste pagine. Ambientato in un futuro post-apocalittico in cui la sopravvivenza sulla Terra è difficile e costantemente minacciata da alieni e mutanti, la caratteristica più interessante (e pubblicizzata) di questo titolo è probabilmente la sua natura transmediale, ben riassunta dal motto “watch the show, play the game”, visto che insieme al gioco è stata prodotta un’omonima serie TV presto in uscita anche in Europa.
Dal punto di vista del gameplay Defiance si presenta come un MMOTPS, in cui ogni giocatore, in-game chiamato Ark Hunter, può esplorare il mondo e collaborare con centinaia di altri utenti nella disperata guerra contro gli alieni. Oltre a un massiccio PVE, costituito da eventi dinamici open-world, combattimenti contro i boss e missioni in coop istanziate, Defiance propone anche un comparto PVP con le cosiddette Shadow War (battaglie multigiocatore fino a 64 giocatori per parte) o i più classici battleground.
Il modello buy to play è una buona scelta, anche se forse un po’ costretta dalle circostanze, dato che il gioco presenta alcune lacune e la presenza di contenuti avanzati è ancora da valutare. È stato però annunciato un Season Pass che, al costo di € 29.99, conterrà i primi cinque pacchetti DLC che verranno a mano a mano resi disponibili dopo il lancio per PlayStation 3, Xbox 360 e PC.
I primi giorni sono passati con qualche (prevedibile) problema di troppo dovuto al pesante carico dei server e ad alcuni crash e disconnessioni improvvise del client. Adesso la situazione è migliorata non poco grazie al primo major update rilasciato, atto soprattutto a ottimizzare la stabilità e risolvere vari bug. Trion Worlds si è comunque voluta far perdonare per il day-one concedendo diversi doni agli utenti, compreso un titolo esclusivo, “daredevil”, e un boost di sette giorni per skill, script, loot ed exp.
In generale la versione migliore pare quella per computer, mentre le controparti console peccano un po’ in fatto di prestazioni e pulizia grafica. Si spera quindi che la software house californiana rimedierà presto ai difetti di Defiance con altri provvidenziali aggiornamenti e lo stesso ottimo supporto per cui è diventato famoso Rift. D’altronde di MMOTPS sci-fi non ce ne sono molti sulla piazza.
Guild Wars 2
Abbiamo già trattato Guild Wars 2 nella rubrica di marzo, e intendevamo saltarlo in questo numero. D’altronde che cosa potrà mai cambiare in un mesetto, pensavamo?
Come non detto: siamo stati prontamente smentiti da quello che costituisce a tutti gli effetti un colpo di genio di ArenaNet. I developer hanno infatti escogitato un originale pesce d’aprile per il primo del mese, ma al contrario di altre sh non si sono accontentati di qualche risicata pagina web e un trailer farlocco, bensì hanno seriamente trasposto la loro idea nel mondo di Tyria: ecco così il super adventure box, un gioco nel gioco. Quest’ultimo altro non è che un folle dungeon con sfide di velocità, sezioni di platform e assurdi puzzle da risolvere in compagnia dei propri amici, il tutto con una stilosissima grafica vintage che fa l’occhiolino ai platform 2D del passato; il super adventure box rappresenta un affettuoso omaggio ai videogiochi dell’era dei 16 bit che hanno accompagnato tante generazioni di gamer, da Zelda a Sonic fino a Super Mario. Questo dungeon sarà disponibile sino al 30 aprile e vi si può accedere da Rata Sum, la capitale degli asura; oltre che per puro divertimento, i tre livelli dell’istanza possono essere completati per ricevere skin delle armi speciali. Se volete farvi un’idea più precisa di cosa sia l’adventure box puntate il cursore a questa pagina del sito ufficiale (https://www.guildwars2.com/en/the-game/releases/april-2013/).
Inoltre sono state ampliate le guild mission grazie all’introduzione di tre ricercati per le bounty hunt e nuovi reward, tra cui un set di armi inedito. ArenaNet ha poi inaugurato le leaderboard, tramite cui i giocatori possono vedere i propri punti ed achievement e confrontarsi tra loro in PVE, PVP e WVW (il world versus world); si tratta solo di una prima versione, a cui gli sviluppatori promettono verranno presto aggiunte nuove e più dettagliate statistiche. Con maggio uscirà pure l’ultima parte della serie di update Flame & Frost, chiamata Retribution, che vedrà concludersi questa storyline con l’attacco finale al cuore della Molten Alliance.
Guild Wars 2 continua insomma a riscuotere un grande successo, e ne è la prova l’aumento di capienza dei server nei mesi scorsi da parte di ArenaNet.
NeverwinterIntanto manca davvero poco all’uscita di Neverwinter, MMORPG free to play ambientato nell’immortale universo di Dungeons & Dragons che abbiamo sviscerato un paio di settimane fa. Usciti anche i dettagli sul preorder (tre i pacchetti disponibili, che forniscono per lo più mount e ricompense estetiche: Starter kit, Guardian of Neverwinter pack e Hero of the North’s founder pack), gli sviluppatori di Champions Online hanno annunciato l’ultimo weekend di closed beta, che si è tenuto dal 12 al 14 aprile. In questo weekend è stato possibile portare i personaggi fino al cinquantesimo livello e provare tutte le cinque classi finora svelate, insieme a quattro professioni di crafting (mailsmithing, platesmithing, leadership e leatherworking). Oltretutto i betatester hanno avuto modo di provare il rinnovato power system, grazie ad alcuni cambiamenti sostanziali: in primis la scelta delle skill non avviene più automaticamente, permettendo ai giocatori di decidere quali poteri e abilità imparare o migliorare quando si aumenta di livello, per poi equipaggiarli nella skill bar (composta da 8 slot); i feat point corrispondono invece ai talenti, e si sviluppano su un tipico percorso ad albero costituito da dodici heroic talent. Questi accorgimenti, più simili alle meccaniche del gioco cartaceo, dovrebbero consentire una maggiore personalizzazione degli eroi e così dare un’impronta più GDR a Neverwinter (che è senza dubbio apprezzata).
È allora giunto il momento dell’agognata open beta: Perfect World e Cryptic Studios hanno comunicato che il gioco entrerà in open il 30 aprile; questa data ha di fatto ha la valenza di una vera release visto che non avverrano più wipe dei personaggi creati (ergo, si potrà giocare ed expare senza il timore di vedersi cancellati i PG). Inutile dire che l’hype per provare questo nuovo gioco di ruolo online è alle stelle; peccato per il comparto tecnico che, pur discreto, non sembra nulla di eccezionale (sicuramente ben lontano dalla grafica di Tera o Guild Wars 2 a high settings), mentre per i giudizi sull’endgame e sulla varietà di contenuti ovviamente è tutto rimandato a dopo il lancio.
Per ulteriori dettagli, come al solito, collegatevi al sito ufficiale (www.playneverwinter.com).
Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues
Passiamo adesso ad analizzare meglio il fenomeno Kickstarter: un importante progetto annunciato il mese scorso (e finanziato con successo) è Shroud of the Avatar, presentato nientemeno che dal “guru” dei videogiochi di ruolo Richard Garriott. Padre della gloriosa serie Ultima, nonché di un insuccesso come il fallimentare MMORPG del 2007 Tabula Rasa, Garriott fa il suo ritorno con questo titolo che si ispira fortemente proprio alla saga di Ultima, pur non potendone sfruttare il nome (i cui diritti appartengono ancora ad Electronic Arts).
Shroud of the Avatar promette di raccontare una storyline ricca e matura, integrata con una profonda esperienza RPG e un mondo in continua evoluzione. Fin qui non ci sarebbe nulla di atipico, visto che già diversi giochi singleplayer sono approdati su Kickstarter dove sono stati supportati dai fan (basti ricordare, tra gli altri, Project Eternity e Torment: Tides of Numenera). La differenza è che questo titolo si baserà anche su una marcata componente online, che gli autori definiscono “selective multi-player”: i giocatori potranno difatti ritrovarsi e interagire nelle città e nei villaggi, mentre le varie aree di gioco saranno istanziate e comuni ai player dello stesso party; un sistema che ricorda un po’ quello del primo Guild Wars, per intenderci. Con il raggiungimento dei 2 milioni di dollari sono state tuttavia aggiunte delle feature che rendono il titolo più “MMO”: in particolare saranno implementati il PVP, il GVG (guild versus guild) e i castelli e le fortezze di gilda.
Il gioco adopera l’Unity Engine, che al momento tecnicamente non sembra fare faville, ma bisogna dire che la grafica è ancora ad uno stato embrionale, una sorta di prototipo mentre è in sviluppo la versione definitiva, per cui gli screen diffusi finora non sono da considerarsi dimostrativi della qualità finale.
Shroud of the Avatar dovrebbe inaugurare una nuova serie GDR fatta di cinque episodi stand-alone, di cui Forsaken Virtues costituisce solo il primo, previsto per ottobre 2014. Ricordiamo che il gioco sarà buy to play, non richiedendo dunque una sottoscrizione per essere fruito, e godrà di localizzazione in italiano.
Camelot Unchained
A differenza di Shroud of the Avatar, Camelot Unchained si propone come un MMORPG al 100%. La campagna su Kickstarter è stata lanciata da City State Entertainment, software house indipendente che contiene al suo interno molti veterani di Mythic Entertainment. L’intento degli sviluppatori è di sfornare il successore spirituale di Dark Age of Camelot, storico titolo del 2001 che vanta ancora oggi uno stuolo di fedeli seguaci. Per far questo il gioco proporrà un gameplay RVR (realm versus realm) totalmente basato sugli scontri fra le tre fazioni giocanti, in cui il PVE di fatto non esiste; a dimostrazione di ciò gli NPC non lasceranno alcun loot morendo.
Non solo: Mark Jacobs, ex game designer proprio di Dark Age of Camelot e Warhammer Online, giura che si tratterà di un vero sandbox old-school, che lascerà libertà assoluta ai giocatori; ad esempio si potrà scegliere di specializzare un PG nel crafting, facendogli reperire materiali unici e preziosi e facendolo così divenire un artigiano famoso all’interno della propria fazione. Altre importanti caratteristiche di questo promettente MMORPG saranno la socializzazione tra player (un giocatore isolato potrà fare ben poco) e un ciclo giorno-notte realistico.
Jacobs ha già rivelato i primi due stretch goals in programma: il primo riguarda un aumento delle razze e delle classi giocabili, mentre il secondo è un dungeon RVR in pieno stile Darkness Falls (famoso dungeon di Dark Age of Camelot) soprannominato The Depths. Il progetto ha già superato il milione di dollari ottenuti sui due richiesti, ma la campagna è tuttora in corso ed è destinata a terminare il 2 maggio. In ogni caso Camelot Unchained è in fase di alpha, e certamente non uscirà prima del 2015 (nella migliore delle ipotesi); i tecnici di City State stanno investendo energie per creare internamente un motore capace di gestire contemporaneamente centinaia di soldati su schermo senza eccessivi tentennamenti e cali di fps (aspetto fondamentale per un titolo così massivo). Molte feature del gioco sono ancora coperte da un velo di mistero, si sa già però che adopererà un modello pay to play, quindi con sottoscrizione mensile.
Appuntamento immancabile del mese, SpazioMMO esordisce con un numero particolarmente carico di novità: tra queste la release di Defiance, gli aggiornamenti per Guild Wars 2 e l’annuncio dell’open beta di Neverwinter.
Come un fulmine a ciel sereno, Kickstarter ha inoltre stravolto il classico sistema di finanziamento dei videogiochi, MMORPG compresi. Il suo successo è uno specchio dei tempi e di come nel settore stiano nascendo nuove tendenze che differiscono dai “soliti” giochi tripla-A da decine di milioni di dollari. Tutto ciò forse richiederebbe un’analisi più approfondita, ma già così ognuno può trarre le proprie conclusioni e scegliere se supportare o meno questo sistema di crowfunding. Certo è che Kickstarter rappresenta un chiaro esempio di come per finanziare progetti innovativi e ambiziosi non servano per forza il benestare di potenti publisher e budget faraonici.