È maggio, inizia finalmente a far caldo e, come ogni mese, si rinnova l’abituale appuntamento col recap che vi aggiorna sulle MMO-novità più importanti dell’industria. Gli annunci, d’altronde, non mancano, così come le news sui giochi multiplayer più attesi o in dirittura d’arrivo.
Partiamo a spron battuto con un rinvio, quello di Tom Clancy’s: The Division. Alzi la mano chi non se l’aspettava: lo sparatutto online di Ubisoft, dopo un reveal stupefacente che aveva fatto schizzare l’hype alle stelle, era sparito un po’ dai radar. Difficile capire se questo sia dovuto a difficoltà sorte nello sviluppo o alla volontà di Ubisoft di realizzare un prodotto completo e all’altezza delle aspettative dopo i casi di Watch Dogs e Unity. Quel che è certo è che la produzione del gioco sta richiedendo risorse enormi, come dimostra l’impiego di un terzo studio sul progetto, Ubisoft Annecy, oltre ai team di Ubisoft Massive e Reflections. Le voci maligne già parlavano di un possibile downgrade rispetto ai primi trailer e la notizia del rinvio era nell’aria: fatto sta che The Division non uscirà prima di gennaio/marzo 2016. L’amministratore delegato di Ubisoft Yves Guillemot ha parlato di una scelta dolorosa ma presa nell’interesse dei giocatori: speriamo che per una volta sia davvero così.
Nell’ambito dei rumor, non si può non parlare di WildStar: pubblicato nell’estate scorsa, il MMORPG themepark di Carbine Studios potrebbe presto essere convertito al free to play. Stiamo infatti assistendo ad un progressivo ritiro delle copie fisiche presso rivenditori come EB Games e JB Hi-Fi, mossa che, pochi mesi fa, aveva fatto da preludio al cambio di formula per The Elder Scrolls Online. Quella che era solo una voce di corridoio è quindi diventata un vero e proprio spiffero: d’altra parte lo scarso successo del gioco è purtroppo sotto gli occhi di tutti, come evidenziato anche dal financial report di NCSoft, negativo alla voce riguardante WildStar. Che dire? Restiamo in attesa di una comunicazione ufficiale da parte di NCSoft.
Passiamo ora a
Mortal Online, l’hardcore sandbox di
Star Vault. Domenica è stato il grande giorno della patch 1.82 che ha introdotto in gioco Sarducca, nuovo continente desertico ispirato all’antica Persia. A detta del CEO di
Star Vault Henrik Nystrom col nuovo continente il mondo di gioco “aumenta di oltre il doppio” rispetto alle sue dimensioni iniziali. Insieme a Sarducca arrivano diverse funzionalità inedite, come il sistema di calore (che influenza PG, armatura e mount) e l’IA di gruppo per i nemici. Ci sono alcuni mobs e luoghi dell’espansione che non sono ancora pronti, ma verranno aggiunti via via con una serie di patch nei prossimi tempi. Per rendere le cose più appetitose, il ponte che collega il mondo di Myrland a Sarducca è distrutto e dev’essere ricostruito dai giocatori: aspettatevi tante mazzate in arrivo. Godetevi il trailer che potete trovare
al seguente link.
Mortal è freemium e può dunque essere provato gratuitamente, anche se per essere competitivi è pressochè necessario pagare il canone mensile.
Neverwinter
Neverwinter è uscito il mese scorso su Xbox One e si è rivelato un vero successo: Cryptic Studios ha infatti annunciato che l’action MMO F2P ambientato nei Forgotten Realms ha già collezionato 1,6 milioni di giocatori sulla console di casa Microsoft, cifre molto superiori alla controparte PC. La mancanza di concorrenza ha sicuramente aiutato: i MMORPG free to play disponibili su console current-gen, al momento, si contano davvero sulle dita di una mano. La software house ha poi dichiarato di avere in serbo altri cinque aggiornamenti di contenuto per l’anno in corso, compreso il modulo Elemental Evil che è uscito ad aprile sulla versione PC ma non ha ancora visto la luce su Xbox One.
Nel frattempo è stato annunciato anche Underdark, il prossimo major update: Underdark porterà i players nella regione omonima, permettendo di esplorare il regno dei Drow e vivere una quest scritta dal noto autore fantasy R. A. Salvatore, e vedrà anche la comparsa di un personaggio leggendario nel lore di Dungeons & Dragons, Drizzt Do’Urden. Il modulo è previsto per quest’anno su PC, con una release successiva su console. Underdark sarà tuttavia preceduto da altri update, uno dei quali interamente dedicato all’housing di gilda.
Pochi giorni fa il nuovo lead designer Scott Shicoff ha inoltre dichiarato che il team si sta concentrando con particolare attenzione sul risolvere bug e problemi di bilanciamento che il gioco ancora presenta, migliorare l’esperienza di levelling e incrementare la varietà di ricompense per i giocatori. Se volete provare
Neverwinter questo è l’indirizzo da raggiungere.
Crowfall
Dopo la trionfale campagna di finanziamento su Kickstarter a marzo, l’innovativo MMO sandbox PvP di ArtCraft Entertainment è in pieno sviluppo. Da parte degli utenti Crowfall ha finora ricevuto un finanziamento di oltre un milione e novecentomila dollari, a cui bisogna aggiungere investitori privati e fondi degli stessi sviluppatori per un totale di circa sei milioni: questo è il budget con cui Crowfall verrà sviluppato e diventerà realtà. Se a qualcuno possono sembrare tanti, è opportuno ricordare che in confronto ai costi dei videogiochi tripla A un budget di sei milioni per un MMO rappresenta una produzione indie di piccolo calibro. Per fortuna, però, al talentuoso team texano non mancano le idee e l’esperienza necessaria per realizzarle. Le features promesse sono davvero interessanti per chiunque ami i GdR online: conquista territoriale, mondi procedurali in continua evoluzione, housing non istanziato, economia guidata dai giocatori, distruttibilità ambientale grazie all’uso dei voxel e diverse modalità PvP tra cui non mancheranno le guerre tra fazioni e tra gilde. Sono intanto state rivelate nuove classi giocabili, come il Mirmidone e il Legionario: gli eroi (chiamati Corvi) potranno specializzarsi in almeno 13 diversi archetipi.
In una recente intervista il producer Gordon Walton ha dichiarato che il problema dei MMORPG è che sono stati fatti nello stesso modo per vent’anni, e che Crowfall intende scuotere l’industria: dichiarazioni altisonanti che abbiamo già sentito in passato, ma che al momento trovano effettiva conferma nel gioco. Che dire invece del fatto che tramite lo store sono già stati venduti oggetti virtuali, come forti e castelli, che in futuro potrebbero subire dei cambiamenti dal loro design originario? Walton ha spiegato che è normale, e anzi inevitabile, che alcune cose cambino durante lo sviluppo, ma ha garantito gli sforzi del team verso una comunicazione trasparente e che venga incontro agli utenti. Infine, verranno offerti rimborsi nel caso di downgrade o che i giocatori non siano soddisfatti del risultato finale.
È ora possibile contribuire al progetto direttamente
dal sito ufficiale, prenotando una copia del gioco quando uscirà e alimentando gli stretch goals. Col raggiungimento dell’ultimo obiettivo è stato assunto un programmatore grafico che migliori il comparto visivo e l’effettistica del titolo, perchè anche l’occhio vuole la sua parte, mentre con lo stretch goal da 1,94 milioni
Crowfall verrà ufficialmente localizzato in sei lingue, tra cui l’italiano.
Staremo a vedere: se tutto va bene Crowfall uscirà a 2016 inoltrato, ma già alla fine di quest’anno potrebbero esserci fasi di alpha test aperte ai giocatori.
Shroud of the Avatar
Nel frattempo in sviluppo, anche se a uno stadio più avanzato, è anche Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues. Sì, perchè l’RPG fantasy multiplayer di Richard Garriott e Starr Long è sotto i ferri dal 2013 ed è approdato in accesso anticipato su Steam a novembre, anche se inizialmente in una veste molto scarna e povera di contenuti. Portalarium sta tuttavia aggiornando con cura e amore la sua creatura prediletta, aggiungendo nuove features con ogni release e migliorando aspetti come la grafica e l’ottimizzazione dell’engine (a proposito, il mese scorso è stata completata la transizione a Unity 5). Da fine aprile è disponibile la release 17 che ha implementato l’abilità di evocare una Fenice, due scene esplorabili (le Soltown Sewers e il Solace Bridge), eventi di crafting addizionali, nuovi recinti e palizzate, titoli inediti per i giocatori e gli achievement di Steam. Oltre a questo, la release 17 ha introdotto la prima città gestita dai giocatori, PaxLair, che sarà presto seguita da altre grazie a un template predefinito con cui poter creare un villaggio personalizzato. Piano piano sta insomma decollando la parte più libera e “sandbox” del titolo: non a caso attorno a Shroud of the Avatar si sta formando una solida comunità di appassionati, che organizza eventi in-game e con i suoi feedback orienta lo sviluppo di questo gioco in crowdsurcing.
Un fulgido esempio dell’evoluzione subita dal gioco si può vedere nell’overland map, la mappa del mondo di gioco vista dall’alto, che ha subito un enorme miglioramento passando da una schermata in 2D piuttosto brutta a una colorata schermata tridimensionale e animata molto più piacevole a vedersi (com’è possibile notare guardando l’immagine nella galleria).
Nei giorni scorsi sia il gioco sia il sito ufficiale sono stati vittima di un attacco DDOS, ma fortunatamente ora la situazione sta tornando alla normalità. Shroud of the Avatar è ancora sprovvisto di una data di rilascio, ma l’uscita dell’Episode One: Forsaken Virtues è prevista indicativamente entro la fine dell’anno. La prossima release è la numero 18, che arriverà sui server il 28 maggio e i cui contenuti non sono ancora stati svelati nel dettaglio, anche se possiamo aspettarci la solita pletora di nuove mappe, edifici, armi, armature e nemici. Che Lord British riesca a compiere un altro miracolo? Tutti speriamo in una nuova grande esperienza ruolistica online.
Guild Wars 2: Heart of Thorns
Torniamo infine a trattare l’espansione di Guild Wars 2 che debutterà nell’anno in corso. Di Heart of Thorns avevamo già parlato nella puntata del mese scorso, ma le novità sono tante e così succose che era impossibile ignorarle. Questo mese ArenaNet ha infatti cominciato a togliere decisamente il velo che copriva le specializzazioni, classi elite che vanno a estendere il gameplay di ogni professione del gioco. Ecco così arrivare il Dragonhunter, il Reaper e il Chronomancer, specializzazioni appartenenti rispettivamente al Guardian, al Necromancer e al Mesmer. Il Dragonhunter potrà usare l’arco e fare uso di diverse trappole e abilità di supporto (tra cui un paio di ali con cui piombare sul nemico), mentre il Reaper potrà imbracciare falci e spade a due mani e distribuire morte come il tristo mietitore (a cui è ispirato visivamente). Il concept del Chronomancer deriva invece da Guild Wars: Utopia, campagna del primo Guild Wars cancellata anni fa, e consentirà ai Mesmer di usare lo scudo ed impiegare un’ampia varietà di abilità riguardanti la manipolazione temporale. È già stato rivelato anche il Druido, spec elite del Ranger, mentre per conoscere le altre specializzazioni dovremo attendere ancora.
ArenaNet ha inoltre ideato un sistema quantomeno originale per distribuire le chiavi di accesso alla prossima closed beta PvE di
Heart of Thorns. Oltre a iscriversi alla newsletter
dal sito ufficiale (requisito necessario se si spera di essere ammessi alla beta), è possibile trovare una key direttamente in gioco tramite un raro oggetto, il “Portal to the Heart of Maguuma”, che può essere droppato giocando nelle regioni di Dry Top e Silverwastes. Ovviamente molti giocatori nelle scorse settimane si sono riversati in queste zone per farmare nel tentativo di ottenere l’agognato oggetto, ma solo in pochi sono riusciti nell’impresa. Il drop rate del portale è infatti molto basso e va a fortuna più che a bravura, cosa che non ha mancato di suscitare qualche timida polemica nella community. Rimane però da lodare l’idea di poter ottenere accesso alla beta dell’espansione semplicemente giocando il titolo base, una trovata che speriamo venga ripresa anche da altri MMO in futuro. La prossima volta però,
ArenaNet, facci un favore: alza la percentuale di drop di questo benedetto portale.
Per ogni MMO le cui quotazioni scendono, come nel caso di WildStar o del rinviato The Division, ce ne sono almeno altrettanti che alzano un po’ di più l’asticella dell’hype: è questo il caso dei “crowdfundati” Crowfall e Shroud of the Avatar, ma anche di Heart of Thorns, la prima espansione di Guild Wars 2 che giungerà sui nostri hard disk nel corso dell’anno. Nel frattempo si prepara a uscire anche su PlayStation 4 e Xbox One The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited, edizione rivista e aggiornata del discusso MMORPG di ZeniMax (appuntamento alle prossime settimane per il nostro verdetto). Neanche a farlo apposta, tutti i quattro titoli sopra menzionati sfruttano il modello buy to play, senza necessità del canone mensile. Un caso o il simbolo dei tempi che corrono?