Un caldo benvenuto sulle pagine di SpazioMMO, vista anche la temperatura estiva di questi giorni. Pure in questa puntata andremo a scoprire quali sorprese ci riservano i prossimi mesi nel mercato sempre in movimento dei giochi multiplayer. L’estate, da sempre, è un periodo nel quale si gustano gli antipasti di quel che costituirà poi la grande abbuffata autunnale: stiamo parlando della fase beta di tanti titoli previsti per l’uscita entro fine anno, da ArcheAge a Destiny fino a quel Warlords of Draenor di “mamma” Blizzard.
Il primo gioco di cui parliamo, tuttavia, ha ambizioni più modeste e meno hype sulle spalle:
Transformers Universe è un MOBA, anzi un MOTA (massively online tactical action) free to play per PC dedicato all’universo dei mitici robottoni. I giocatori possono scegliere la loro alleanza, schierare la propria squadra di guerrieri meccanizzati e buttarsi in furiosi scontri in arene. L’open beta, disponibile via browser, è cominciata a inizio mese e conta oltre seicentomila iscritti: per registrarsi e saziare i propri istinti guerrafondai è sufficiente connettersi
al sito di Transformers Universe.
Alla legge dell’open beta non si sottrae nemmeno
Swordsman, MMO free to play sulle arti marziali.
Swordsman ci catapulta in un mondo fantasy ispirato all’antica Cina, in cui dovremo scegliere una tra dieci discipline marziali, forgiare il nostro guerriero e diventare un maestro del kung fu. Il titolo si presenta come un themepark piuttosto classico ma curato nella grafica, con un setting originale, centinaia di quest e una storyline cinematica interamente doppiata. Grazie a un tutorial esaustivo e a una struttura piuttosto guidata
Swordsman sarà sicuramente apprezzato dai neofiti al genere MMO: il gioco è scaricabile gratuitamente
dal sito ufficiale, funziona tramite la piattaforma digitale Arc e presenta dei requisiti assolutamente abbordabili. Infine, notizia freschissima,
Perfect World Entertainment ha annunciato che
Swordsman uscirà ufficialmente il 29 luglio.
Dicevamo prima di
Destiny. Uscita da poco la conferma che girerà a 1080p anche su Xbox One, lo sparatutto sci-fi di
Bungie si è concesso al pubblico per diversi giorni, in una beta non rappresentativa del prodotto finale ma comunque già piuttosto matura e avanzata. Tecnicamente solido e contenutisticamente imponente, il gioco ha molte frecce vincenti al suo arco, così come qualche difetto che dovrà essere rivisto prima della release (programmata per il 9 settembre). Il nostro Pregianza ha avuto modo di provarlo abbondantemente su PS4: da questa prova è scaturito
un lungo live e
un’anteprima in versione video e cartacea. Per sapere tutto quel che c’è da conoscere su uno dei titoli più attesi dell’anno sapete dove rivolgervi.
Ora passiamo ad analizzare più in dettaglio i MMORPG che hanno catalizzato la nostra attenzione, non prima di aver dispensato un consiglio: non perdetevi il numero del prossimo mese, perchè abbiamo in mente un articolo interamente dedicato agli MMO sandbox più promettenti del panorama massivo.
Guild Wars 2
Iniziamo dedicando qualche riga a Guild Wars 2. Il MMORPG fantasy di ArenaNet è stato protagonista di un altro risultato lusinghiero al botteghino: dopo il successo già riscontrato in Occidente Guild Wars 2 si è riconfermato in Cina, con ben 3,8 milioni di copie vendute in due mesi dal lancio; segno che evidentemente il buy to play è un modello amato da molti giocatori, qui come dall’altra parte del globo.
Intanto la software house prosegue con gli aggiornamenti a cadenza bimensile. Implementato lo story journal a giugno, a inizio luglio ha finalmente debuttato la seconda stagione della living story, ovvero una serie di eventi temporanei con cui
ArenaNet porta avanti la narrazione del mondo di gioco. La prima living era stata invero deludente, con una trama inutilmente complicata e difficile da seguire e un villain poco riuscito, ma per fortuna questa stagione si sta rivelando su livelli di qualità molto superiori. Dopo
Gates of Maguuma, che ha narrato la caduta degli Zefiriti e ha introdotto una nuova zona (Dry Top) ricca di loot ed eventi dinamici, sui server è arrivato il secondo episodio,
Entanglement, attualmente live.
Entanglement fa proseguire le avventure nella giungla di Maguuma, dove un antico male sta minacciando la regione, svela nuove aree segrete da esplorare e implementa missioni e nemici inediti, nonché materiali speciali utili per craftare il nuovo set Ambrite. Adesso il gioco si prepara a ricevere la prima parte dell’update
The Dragon’s Reach (di cui
potete vedere il trailer), che uscirà il 29 luglio e sconvolgerà nuovamente il mondo di Tyria con un oscuro e terribile nemico.
The Elder Scrolls Online
È notizia di pochi giorni fa che The Elder Scrolls Online viaggerebbe sotto la soglia del milione di utenti: secondo SuperData Research, infatti, il titolo contava 772,374 account attivi nel mese di giugno. Cifre tutt’altro che entusiasmanti per un MMORPG tripla-A appena uscito, a maggior ragione se ricordiamo che Skyrim ha venduto oltre venti milioni di copie. Bisogna tuttavia contare che al momento The Elder Scrolls Online è disponibile solo su PC e Mac, con la versione PS4 e Xbox One rinviata a data da destinarsi. Inoltre il gioco è solo da poco approdato su Steam al prezzo di 54,99€.
Bethesda però non ci sta e ha in programma cambiamenti sostanziosi: mentre il trasferimento del megaserver EU a Francoforte è previsto per la prima metà di agosto, con l’update 3 (non a caso chiamato Guild Extravaganza) arriveranno numerose possibilità di personalizzazione per le gilde: tra queste tinture per l’equipaggiamento, stendardi e ranghi di gilda, negozi pubblici delle gilde, un nuovo livello di difficoltà per le trial e una riduzione della difficoltà nelle zone veteran, oggetto di numerose critiche. Proprio sul discutibile veteran system si concentra buona parte degli sforzi a lungo termine di ZeniMax, intenzionata a rivedere il sistema per renderlo più divertente. In pratica i veteran point verranno sostituiti da normali punti esperienza e PvP XP, mentre l’attuale rank system sarà rimpiazzato dal champion system, che il creative director Paul Sage ha paragonato all’alternate advancement in voga su EverQuest II. Attraverso questo sistema verranno introdotte molte skill passive inedite; queste abilità saranno suddivise in costellazioni non dissimili da quelle viste nella schermata del personaggio di Skyrim. Da notare che i champion point saranno account-bound e non più legati ai singoli PG.
Intanto al Quakecon 2014 di Dallas, tra un Doom 4 e un The Evil Within, Bethesda e ZeniMax hanno tenuto una lunga conferenza intitolata “Il Futuro di ESO” in cui hanno illustrato le novità che vedremo arrivare in gioco nei mesi venturi. Mettetevi comodi e prendete qualcosa da bere, perchè la lista è sterminata: si parte da un revamp delle animazioni facciali e dall’inserimento dello spellcrafting, ossia l’arte di creare magie combinando più incantesimi tra loro, per arrivare fino a nuove gilde e all’apertura dell’Imperial City posta al centro di Cyrodiil: la Città Imperiale visitata in Oblivion qui di fatto costituirà un grosso dungeon pubblico PvP in cui le tre alleanze potranno darsele di santa ragione, combattendo nel frattempo contro l’esercito di Molag Bal per ottenere ricompense leggendarie.
A livello di meccaniche tuttavia la novità più interessante è l’implementazione del justice system: il sistema di giustizia farà in modo che un personaggio colto a compiere crimini, come l’omicidio di NPC o il furto di oggetti, venga perseguito dalle guardie, le quali gli intimeranno di restituire il malloppo o cercheranno di fargli la pelle nei casi più gravi; la vera bomba è data dal fatto che anche i giocatori potranno collaborare per uccidere i PG criminali, istituendo di fatto un sistema di PvP cittadino in stile “guardie e ladri” (e questa feature, se sfruttata bene, ha un potenziale immenso).
Non manca poi una secchiata di nuovi contenuti PvE: in arrivo la terza parte della regione endgame di Craglorn, una zona per l’exping in solitaria, Wrothgar, e un’adventure zone per quattro giocatori, Murkmire, con al suo interno una trial da dodici player. Completano il quadro tutta una serie di modifiche come il miglioramento dell’interfaccia per party, il fix dei problemi legati al phasing, un affinamento delle animazioni e una maggior responsività del combat. Insomma, una mole gargantuesca di novità per Elder Scrolls Online. A occhio e croce, si direbbe che nei prossimi tempi ne vedremo delle belle.
ArcheAge
Giù il cappello per il protagonista massivo di questo mese. Sviluppato da XL Games, ArcheAge è un MMORPG già uscito in Corea, Cina e Russia, ma che fino a qualche mese fa ancora non aveva un publisher che lo portasse sul mercato occidentale. Alla fine se l’è aggiudicato Trion Worlds, che ha lavorato sulla localizzazione inglese del titolo. Dopo una fase alpha durata fin troppo, il gioco è finalmente approdato in closed beta. Il primo beta event è avvenuto lo scorso weekend e noi vi abbiamo partecipato. Siamo lieti di dire che il gioco ci ha piacevolmente impressionato: ArcheAge è un MMORPG pieno di spunti interessanti come da anni non capitava di vedere nell’universo dei GdR persistenti. Perchè? È presto detto.
ArcheAge si pone come un “sandpark”, ovvero un MMO ibrido, a metà strada tra un themepark guidato a la World of Warcraft e un sandbox dalla struttura aperta. Il gioco si presenta sotto mentite spoglie come un MMORPG classico, diviso in classi, con un combat system non action e millemila quest da completare. Tuttavia, a mano a mano che si expa (il leveling è veloce) al giocatore vengono presentate una serie di feature che aumentano di gran lunga la profondità dell’esperienza e fanno intravedere l’anima sandbox del titolo. Il mondo di ArcheAge è un vero open world, senza caricamenti o istanze, e può essere esplorato a 360°: entro i primi quindici livelli avremo già ottenuto una barca e un aliante, con cui è possibile navigar per mare e volare per i cieli, il tutto senza soluzione di continuità. Segue la stessa filosofia l’housing system, non separato dal resto del mondo, che ci permette di possedere case e fattorie che tutti i giocatori possano vedere e ammirare. A questo proposito, l’interazione con l’ambiente è ottima: è possibile chiudere e aprire porte, accendere e spegnere luci, sedersi sulle sedie, sdraiarsi sui letti e così via. L’economia è in mano ai player, valorizzando di conseguenza il ruolo di artigiani e mercanti. Estremamente sfaccettata persino la gestione della cavalcatura: la mount non è tutt’uno con il giocatore, ma una creatura a sé stante che bisogna nutrire e far crescere; non manca nemmeno la possibilità di stare in due sulla stessa mount, permettendo per esempio a un amico di montare a cavallo insieme a noi.
Dopo un certo livello, poi, le zone PvE possono divenire contested, trasformandosi di fatto in terre di frontiera in cui è concesso lo scontro tra giocatori. E proprio il PvP costituirà buona parte dell’endgame tanto in mare, dove i pirati potranno assalire navi e vascelli, quanto sulla terraferma, dove le gilde più grandi arriveranno ad assediare e conquistare le fortezze delle fazioni nemiche.
Anche in termini squisitamente tecnici il gioco si difende benissimo grazie all’uso del CryEngine 3 che riproduce personaggi dettagliati e ambientazioni spettacolari. Di roba da dire ce ne sarebbe ancora tanta, ma ciò che più conta è che ArcheAge è “non il solito MMORPG” bensì un titolo ricco di chicche e di potenzialità. Da approfondire meglio la questione abbonamento: ArcheAge infatti si avvarrà del free to play, ma senza pagare il canone mensile (chiamato Patron) gli utenti avranno delle limitazioni per quanto riguarda crafting, housing e auction house. In ogni caso, il gioco merita e torneremo sicuramente a trattarlo in vista della release. Intanto, Trion ha annunciato che il secondo evento di closed beta si terrà dal 30 luglio al 4 agosto.
Warlords of Draenor
Ora parliamo un po’ di quello che rimane, nonostante tutto e tutti, il Re dei MMORPG, ovvero quel World of Warcraft che prima della fine dell’anno si aggiornerà con la quinta espansione, la quale ancor prima di uscire sta facendo registrare numeri record: basti pensare che a maggio i preorder avevano già superato quota un milione.
World of Warcraft insomma è un po’ come il vino, invecchiando migliora. A meno che ovviamente non facciate parte di quei nostalgici che ritengono che il gioco abbia toccato il suo punto più alto nel periodo compreso tra The Burning Crusade e Wrath of the Lich King per poi iniziare un’inesorabile china discendente, nel qual caso potreste dissentire; ma questo è un discorso impervio nel quale non ci avventureremo oggi. Molto più proficuo, invece, discutere della nuova espansione che da un mesetto è entrata in beta. Questa volta Blizzard ci coinvolge in un vero e proprio viaggio nel tempo, per l’esattezza nel passato visto che la regione di Draenor non è altro che le Outland prima che venissero contaminate e corrotte. Warlords of Draenor sembra voler puntare fortemente sulla narrazione, per la gioia degli amanti del lore “warcraftiano”: le quest più importanti saranno impreziosite da cutscene e faranno evolvere la storia dell’universo di gioco. A prova di questo, come prima missione ci verrà chiesto di distruggere il Portale Oscuro nel tentativo di impedire all’Orda di Ferro di invadere Azeroth (a proposito, il Dark Portal verrà spostato nelle Caverns of Time). Questa espansione non implementa nuove classi o razze, ma avremo comunque il nostro bel daffare in PvE: stavolta infatti i livelli aggiuntivi di progressione non saranno cinque, come successo per Cataclysm e Mists of Pandaria, ma ben dieci. Per compensare questa scelta tante saranno le zone introdotte su Draenor, da Shadowmoon Valley a Frostfire Ridge, da Talador fino all’isola di Ashran. Da quanto visto finora si può notare il tentativo, da parte di Blizzard, di rendere l’esperienza di levelling più fluida e dinamica rispetto al passato, probabilmente anche per stare al passo con la concorrenza di MMO più recenti quali WildStar.
Inoltre ci sono le guarnigioni, che costituiscono forse la feature inedita più importante di Warlords of Draenor. La guarnigione rappresenta la risposta di Blizzard a chi chiedeva a gran voce un housing system: trattasi di un quartier generale che potremo personalizzare nei dettagli e da cui gestire le nostre operazioni, siano esse di crafting, interazione con i companion o semplice controllo della posta. Non si potrà scegliere dove costruire la roccaforte, ma in cambio questa potrà essere espansa con nuovi piani, edifici e attività.
Completa l’offerta il revamp dei modelli delle razze, dagli orchi ai nani fino ai troll, ora tutte in alta risoluzione. Ci sarebbe anche altro di cui parlare, come le nuove aree PvP o il processo di riduzione dei grandi numeri, ma per oggi concludiamo qui con la promessa di tornare presto ad occuparci di Warlords of Draenor.
Nel bel mezzo della stagione estiva, nel panorama dei giochi multiutente l’attenzione di tutti si volge verso i titoli in beta test che vedremo arrivare entro la fine dell’anno. Che sia closed o open beta, ce n’è per tutti i gusti, da Destiny a Swordsman fino a Warlords of Draenor. La vera new-entry del mese è però rappresentata da ArcheAge, MMO “sandpark” in closed beta che sembra capace di regalare grandi soddisfazioni a chi vi si dedicherà. Infine, non può non suscitare un po’ di interesse l’enorme quantità di novità in arrivo nei prossimi mesi per The Elder Scrolls Online: un MMORPG che è partito con qualche difficoltà di troppo e sicuramente bisognoso di aggiornamenti ma che sembra sulla strada giusta per recuperare il terreno perduto. Sperando che non si tratti di un fuoco fatuo, chi vivrà vedrà. Ad maiora!