Da quando mi è stato proposto di scrivere su SpazioGames, ho sempre tentato di focalizzare i miei sforzi sulla stesura di Speciali: al “rushare giochi dall’embargo imminente“, preferisco francamente dare visibilità a progetti promettenti, trattare di titoli in sviluppo, rivisitare vecchi giochi più o meno famosi, coprire eventuali controversie videoludiche passate in sordina, dare spazio a contenuti creati dalle community, fangames e via dicendo.
Quest’articolo inaugura quindi “Spazio Underground”, nuova rubrica di cui mi occuperò (quantomeno nelle intenzioni) con cadenza regolare.
Piccola premessa: credo che il mondo del gaming continui ad esistere in funzione dei giocatori, piuttosto che sviluppatori, publisher, investitori e giornalisti assortiti. Io stesso fatico ancora a calarmi del tutto nella parte del critico/giornalista di settore (o quel che sia), continuando fondamentalmente a sentirmi, in fondo, un semplice appassionato. In quanto tale, trovo venga dato fin troppo spazio (su riviste e siti specializzati) al lato più “commerciale” di quest’ambiente: gli occhi della stampa sono puntati sull’industria vera e propria, mentre solo di rado si offre un degno sguardo ai videogiocatori, alle community, al vero e proprio cuore pulsante di quest’hobby. Spinti unicamente dalla propria passione, i semplici fan possono però rivelarsi fonte instancabile di contenuti dalla qualità pseudo-professionale (tra fangames, patch amatoriali, overhaul e tutto il resto).
Per questa ragione, siete avvertiti: sfrutterò questa rubrica per dare ampio spazio (tra le altre cose) al florido mondo del modding, suggerendo di puntata in puntata i contenuti più interessanti, ambiziosi o sottovalutati che propone instancabilmente il web.
Un gioco da ragazzi
Se siete poco pratici con le mod, non lasciatevi intimorire: nella stragrande maggioranza dei casi, l’intero processo risulta decisamente più semplice di quanto possano suggerire le apparenze. Nessuno si aspetta abilità da hacker in stile Matrix; oggigiorno, per moddare un gioco basta spesso spostare un file (scaricato dal web) nella giusta cartella. Talvolta, è sufficiente cambiare un determinato valore (ad esempio, sostituire uno “0” con un “1”) in un documento di testo già presente sul vostro computer. Nel peggiore dei casi, se proprio siete negati (o semplicemente, previdenti), nulla vi vieta di ricorrere ad un rapido backup della cartella di turno, ovviamente. Insomma, servirsi di quanto condiviso pubblicamente dai modder è ben diverso dall’effettivo “creare mod“: la rubrica è quindi dedicata a tutti i giocatori PC, amanti del modding quanto assoluti novizi. Se siete già ferrati con il mondo delle mod, saltate pure quanto segue -per tutti gli altri, direi invece di partire dalle basi.
Pur offrendo l’illusione di ampi ed immersivi mondi virtuali, i videogiochi restano fondamentalmente semplici insiemi di files; in un senso molto ampio del termine, metter mano ai documenti di un qualunque gioco (che si tratti di modifiche, sostituzioni, aggiunte o rimozioni) è considerabile in quanto “modding“. Moddare i videogiochi non è considerato illegale, ma chiaramente, evitate le esperienze multiplayer: qualche sistema anti-cheat potrebbe scambiare le vostre mod per trucchi, portando spiacevoli ban o sospensioni dell’account immeritate. Legale o meno, l’interrogativo sorge spontaneo: perché moddare? Dopotutto, i videogiochi “vanno già bene” così come sono, no? Come se non bastasse, si rischia persino di “rovinare” il prodotto originale con evitabili aggiunte superflue.
Beh, i motivi per darsi al modding possono risultare molteplici -variando chiaramente da persona a persona, in base a gusti ed esigenze.
Tipologie principali
Innanzitutto, ricorrere al modding non significa necessariamente “rovinare la visione originale degli sviluppatori”: molte mod, infatti, si focalizzano banalmente sugli aspetti più tecnici del gioco. Possono servire (ad esempio) per rendere compatibile un vecchio titolo con i sistemi operativi moderni, ampliare la rosa delle opzioni grafiche, migliorarne framerate e prestazioni, introdurre la compatibilità con i controller, ed altre feature affini.
Altre mod, invece, si spingono oltre, ridefinendo talvolta vere e proprie meccaniche in-game. Di tanto in tanto, spunta fuori qualche modifica specifica (ad esempio, al crafting di un survival), se non interi overhaul (dell’intero combat system di un determinato action RPG, per dirne una): l’obiettivo, è spesso quello di trasformare il titolo in un’esperienza più profonda e/o complessa. In questi casi, però, è meglio andarci cauti: il consiglio, è di prendere in considerazione l’uso di simili mod solo dopo aver completato il gioco in versione vanilla.
È comunque possibile ripiegare su modifiche più superficiali -limitandosi, ad esempio, a semplici ritocchi all’impatto grafico. Qualche gioco consente infatti di sostituire, senza troppa difficoltà, le texture (magari, al fine di migliorarne la risoluzione), introdurre modelli poligonali più dettagliati, talvolta persino animazioni rinnovate. Da qualche anno a questa parte, è inoltre possibile modificare -con estrema facilità- l’illuminazione, gli shader, i filtri ed i toni cromatici di quasi qualunque gioco.
Molti modder si focalizzano attivamente sulla creazione di contenti inediti -producendo qualcosa che potremmo definire, al giorno d’oggi, quanto di più simile a “fan-DLC” gratuiti (giusto per intenderci). Sebbene si parli generalmente di aggiunte a titoli piuttosto datati (ormai abbandonati dai propri publisher), qualche serie di successo vanta ancora di community spiccatamente attive e prolifiche, in tal senso (vengono in mente The Elder Scrolls, GTA, Minecraft, The Witcher o Fallout, per citarne qualcuna).
Allo stesso modo, esistono comunità di appassionati dedicate specificatamente a riportare in vita vecchi titoli multiplayer, ormai privi di supporto ufficiale da parte dell’originale developer.
Metter mano al codice
Se fate parte della fetta di nostalgici che ancora rimpiange la possibilità di smanettare coi trucchi (insomma, i tipici cheat codes di un tempo) le mod possono fare al caso vostro. Grazie a Trainer dedicati e Cheat Engine vari, è possibile modificare momentaneamente determinati parametri nel codice di pressoché qualunque titolo singleplayer -permettendo quindi di acquisire l’immortalità, il teletrasporto, risorse illimitate, super velocità e tutto il resto. Qualcuno si serve di software simili per sollazzarsi con “God mode” personalizzate, passare attraverso i muri, testare i limiti dell’IA e del gioco; altri, semplicemente, tentano di “accelerare” sezioni tediose all’interno del proprio playthrough (tentando di ovviare artificialmente ad eventuale grinding). Per evitare problemi di sorta, è comunque opportuno utilizzare i “trucchi” durante sessioni di gioco esclusivamente offline.
Insomma, quando si modda un gioco non si punta quasi mai alle stramberie mostrate dai video che spesso spopolano su YouTube (dai treni volanti di Skyrim alle mastodontiche lotte tra centinaia di Ghul in Fallout, fino all’armatura di Iron Man in GTA, l’incredibile Hulk in Street Fighter, il modello di Shrek nell’ultimo Zelda e… tutto il resto). In genere, le mod consistono semplicemente in leggeri tweak, finalizzati ad adattare il gioco alle proprie esigenze, ai propri gusti e alle proprie preferenze.
Possono quindi aiutarvi nell’aggirare eventuali problemi -che magari, da sempre vi tengono lontani da qualche particolare release; volete rivoluzionare uno scomodo schema dei comandi? Volete tornare su un determinato gioco, ma non avete voglia di superare “quella parte”? Avete sempre trovato un titolo troppo facile, o troppo difficile?
Le mod possono risolvere questi ed altri problemi. In altre parole, è possibile servirsi del modding per dare una seconda possibilità ad un qualunque videogioco incapace di conquistarvi la prima volta/durante il primo playthrough; rappresentano anche un perfetto pretesto per riprendere in mano un titolo a cui magari non giocavate da tempo.
Se un gioco vi soddisfa appieno in versione vanilla, chiaramente, non c’è alcuna ragione per moddarlo -ma dopotutto, anche le ragioni per non moddarlo spesso scarseggiano…
In ogni caso, non fraintendete: non tutti i giochi possono essere moddati. L’esistenza di una release PC non garantisce l’effettiva possibilità di intervenire attraverso il modding; molti titoli sono infatti limitati, in tal senso, a modifiche puramente superficiali (tra ritocchi grafici e cheat codes). In qualche caso -specialmente per quanto concerne i titoli giapponesi-, la creazione di mod risulta quasi del tutto impossibile. D’altro canto, in alcuni titoli il modding è persino promosso dagli sviluppatori -il che genera spesso una folta community dedicata (ergo, un costante flusso di nuove mod).