Il mercato dei computer portatili, con l’eccezione delle proposte di Apple, sta attraversando un momento piuttosto convulso. Da un lato, contando anche la crisi sempre più nera dei netbook, il flop dei Chromebook di Acer e Samsung è stato cocente per Google e per la sua nuova concezione di “computing in the cloud”, mentre su un altro versante gli ultrabook nati lo scorso anno per contrapporsi allo strapotere del MacBook Air stanno acquistando quote di mercato sempre più interessanti. Non a caso Intel, che fornisce i processori a tutti gli ultrabook presenti oggi sul mercato, stima fino a 30 milioni di esemplari venduti da qui a fine anno, mentre nel 2013 questa cifra dovrebbe addirittura raddoppiare. La stessa Dell si è detta molto soddisfatta delle vendite del suo XPS 13 e ormai tutti i principali produttori mondiali di notebook (Asus, Toshiba, HP, Lenovo, Samsung) hanno in listino almeno un ultrabook. Se quindi l’accoglienza iniziale verso questo tipo di portatili era stata un po’ freddina soprattutto a causa di prezzi non proprio popolari, ora il mercato sembra abbastanza maturo da poter sperare in un successo sempre più vasto degli ultrabook, complice anche l’arrivo della seconda generazione di processori Intel identificati con la sigla Ivy Bridge.
Sony si lancia nella mischia degli ultrabook
Alla lista dei produttori appena citati non poteva mancare Sony, anche se il colosso giapponese ha deciso di affacciarsi su questo settore solo ora con i suoi primi due ultrabook, che naturalmente si inseriscono nella serie Vaio e si chiameranno T11 e T13. Non sono ancora stati comunicati né i prezzi né una data di uscita precisa (si parla comunque di fine maggio), ma si possono già inquadrare questi due nuovi ultrabook con le prime informazioni rilasciate da Sony nel comunicato stampa di pochi giorni fa. Innanzitutto le due diverse sigle si riferiscono all’ampiezza del display, ovvero 11,6” pollici per il primo modello (diagonale di 29,4 cm) e 13,3” pollici per il T13, che avrà invece una diagonale di 33,7 cm e una risoluzione di 1366×768 pixel. Come in ogni ultrabook anche in questo caso il design e l’ergonomia giocano un ruolo fondamentale e Sony non si è certo tirata indietro come da tradizione per i prodotti della linea Vaio. Lo chassis di magnesio e alluminio è molto sottile (17,8 mm) e il peso del modello da 13” è di 1,6 Kg, cifra non certo da record (il Portegé Z830 di Toshiba pesa 400 grammi in meno) ma inferiore ad altri modelli come l’HP Envy 14 Spectre o la Serie 5 di Samsung da 14 pollici. Basta poi vedere le prime immagini per accorgersi della bellezza delle linee e del design, ma osservando la scelta del processore interno rimaniamo con qualche dubbio. Contrariamente alle aspettative, che indicavano lecitamente una soluzione Ivy Bridge come per i nuovi IdeaPad di Lenovo, Sony ha optato per il “vecchio” Sandy Bridge, dotando il T11 e il T13 di una CPU Intel Core i3 2367M da 1,4 GHz e di un processore grafico integrato HD 3000. Si tratta in pratica della stessa configurazione dei primi due ultrabook di Toshiba, con l’unica (e non piccola) differenza che questi ultimi risalgono ormai al novembre dello scorso anno. La perplessità insomma è che Sony proponga sei mesi dopo due ultrabook dalla concezione non proprio nuovissima, ma non è detto che prossimamente arriveranno componenti più prestanti, magari con l’opzione per un Core i5 o direttamente con i nuovi Ivy Bridge.
L’importanza dell’autonomia
Al momento però la situazione è questa e speriamo quindi che i prezzi siano concorrenziali, anche se trattandosi di prodotti Vaio difficilmente Sony opterà per ultrabook economici. Accanto al processore troviamo 4 GB di RAM e una soluzione ibrida per quanto riguarda lo storage, affidata a un Hard Disk tradizionale da 320 GB e a un SSD da 32 GB, che anche grazie alle funzioni Eco e Rapid Wake permetterà di avviare il sistema operativo in pochi secondi; si potrà però scegliere anche un’unica soluzione SSD, ma al momento Sony non ha comunicato il taglio in GB di queste memorie (si parla comunque di 128 GB). A livello di connettività entrambi i modelli offrono Wi-Fi b/g/n, Bluetooth 4.0, un classico connettore USB 2.0 e uno USB 3.0, che permetteranno anche di ricaricare i device collegati a computer spento. Non mancano poi le uscite video VGA e HDMI, la presa di rete Ethernet, un lettore di schede di memoria SD/MMC e una webcam integrata nel display da 1.31 Megapixel. Nel suo comunicato stampa Sony ha insistito molto sull’autonomia, che stando alle previsioni del produttore nipponico dovrebbe attestarsi attorno alle 9 ore per i modelli non ibridi (quindi solo con disco SSD), mentre lo Sleep Mode si spingerebbe fino a 90 giorni. Dati tutti da confermare, ma contando che uno dei punti di forza degli ultrabook è proprio la durata della batteria non si tratta certo di numeri utopistici e in fondo, seppur con qualche lieve differenza, anche l’autonomia del HP Folio 13 si è avvicinata di molto al traguardo delle 9 ore. Da segnalare infine le tecnologie audio xLOUDTM e Clear Phase TM per ottenere una resa ottimale e senza distorsioni con alti livelli di volume, ma anche la custodia e il mouse wireless che Sony offrirà gratuitamente in bundle con i due ultrabook.
Difficile dire se i primi due ultrabook di Sony sapranno ritagliarsi un ruolo di primo piano in questa fetta di mercato in così grande fermento. Se infatti il T11 e il T13 si inseriscono alla perfezione nella linea Vaio e godono di particolari attenzioni al look e ai materiali costruttivi, entrambi arriveranno a breve sul mercato con processori Sandy Bridge di penultima generazione non certo innovativi o dalle prestazioni super. Tutti infatti speravano in una soluzione Ivy Bridge più al passo con i tempi, ma non per questo la proposta di Sony va criticata a priori. La casa nipponica promette infatti un’autonomia massima di 9 ore (e di 90 giorni in Sleep Mode), soluzioni storage ibride o affidate unicamente a dischi SSD, tecnologie audio all’avanguardia e un ottimo display con risoluzione di 1366×768 pixel. E se il prezzo fosse particolarmente aggressivo, il richiamo dell’accoppiata Sony-Vaio potrebbe fare davvero la differenza.