Si ha la sensazione (magari sbagliata) che
Rise of the Tomb Raider non abbia raccolto quanto avrebbe meritato in termini di vendite e di “passaparola” sul web, pur rimanendo un signor action-adventure come abbiamo anche riportato
nella nostra recensione per Xbox One, alla quale vi rimandiamo per conoscere davvero tutto sul gioco. Già, perché Square Enix fa uscire il gioco su PC solo oggi, ovvero due mesi e mezzo dopo l’uscita sulle due console Microsoft e anche questo spezzettamento distributivo, che si concluderà prossimamente con la versione per PlayStation 4, ha influito sul discorso delle vendite a cui accennavamo prima. Poco male. Rise of the Tomb Raider su PC è lo stesso gioco visto su Xbox One solo più bello da vedere e, per fortuna, con un’ottimizzazione e con una stabilità al day one che si sono rivelate superiori alle aspettative. Dopo aver scaricato il codice review da Steam dedicato alla stampa (il gioco sarà disponibile per tutti da domani a 49,99 euro), è bastato poco per capire come Crystal Dynamics abbia lavorato bene a questa versione.
Basta una GTX 960?
Il nostro PC è equipaggiato con una GeForce GTX 960 (versione con 4 GB di VRAM), un processore Intel Core i7 930, 12 GB di RAM e SSD Samsung 850 EVO da 256 GB. Abbiamo testato il gioco in ambiente Windows 10 a 64 bit con driver Nvidia 361.43, ma giovedì verranno rilasciati quasi sicuramente nuovi driver vista anche la vicinanza del gioco a Nvidia sia a livello di tecnologie implementate, sia per la presenza del gioco gratuito per un periodo di tempo limitato se si acquista una nuova GTX 970. Le opzioni grafiche sono numerose e se volete giocare in Full HD a 50-60 fps con una configurazione simile alla nostra, dovrete scendere a qualche compromesso. Dopotutto la stessa Nvidia consiglia una GTX 970 per godersi il gioco in tutto il suo splendore, ma già con una 960 (o equivalente AMD) riuscirete a togliervi parecchie soddisfazioni. L’elemento da tenere più in considerazione è l’antialiasing. Con FXAA si possono tenere quasi tutti gli altri parametri su Molto Alto e viaggiare attorno ai 40-45 fps negli esterni e a 55-60 fps negli interni, anche se in alcune delle tombe con ambienti molto vasti e particolareggiati (soprattutto se c’è dell’acqua di mezzo) il frame-rate tende ad assomigliare molto a quelli che si ha in esterno.
Tutta questione di antialiasing
Se invece si opta per l’SSAA 2x, è consigliabile scendere ad Alto, mentre con SSAA 4x o si tiene tutto su Medio, con risultati visivi non proprio esaltanti, o diventa molto difficile salire sopra i 20 fps. Va anche detto che il salto qualitativo è maggiore passando da FXAA a SSAA 2x che non da quest’ultimo a SSAA 4x e alla fine abbiamo scelto la seconda ipotesi, ovvero SSAA 2x e livello generale su Alto. Se poi volete guadagnare altri 3-4 fps, vi consigliamo di non impostare l’opzione Pure Hair su Molto Alta; è vero che i capelli di Lara con questa tecnica spinta al massimo sono davvero bellissimi per realismo e “volume” e che, rispetto al precedente capitolo della serie sempre su PC, pesano meno in termini prestazionali, ma si può vivere benissimo anche senza. Se invece volete maxare tutto con tanto di SSAA 4x, una GTX 970 inizia a diventare obbligatoria, anche perché la qualità delle texture, la dinamicità del fogliame e l’HBAO+ come metodo di occlusione ambientale si fanno sentire non poco. Nel nostro caso ci siamo goduti un quadro grafico comunque bellissimo, viaggiando quasi sempre tra i 45 e i 55 fps a parte l’incipit sulle montagne con la tempesta di neve, dove non siamo mai saliti oltre i 40 fps forse proprio a casa dell’effetto della neve.
PC vs Xbox One
Per il resto Rise of the Tomb Raider su PC è tutta un’altra cosa rispetto a quanto visto su Xbox One con i suoi comunque spettacolari 1080p a 30 fps. Dettaglio più elevato, incarnati dettagliatissimi (il volto di Lara nella prima cut-scene è davvero impressionante), illuminazione più curata e superfici più realistiche, soprattutto per quanto riguarda le pareti ghiacciate, le rocce e i tronchi degli alberi. L’input lag che si verificava su Xbox One durante gli scontri a fuoco è scomparso e per il resto, tra una fauna riprodotta alla perfezione (gli orsi giganti fanno impressione), riflessi ed effetti volumetrici, è davvero un bel vedere e, da quel poco che abbiamo sperimentato con SSAA 4x giocando giusto qualche minuto a 15-20 fps, il quadro grafico acquista una compattezza maggiore, soprattutto se si arriva dal FXAA. Insomma, un gran lavoro e una stabilità rimarchevole considerando l’assenza di stuttering e di bug degni di nota. Che poi il gioco sia graficamente “impegnativo” non è certo una cosa inaspettata, ma lo è nel modo giusto e senza pretendere configurazioni hardware dell’altro mondo per essere giocato come si deve in Full HD.
– Ottimo comparto grafico
– Codice ben ottimizzato e stabile
– Miglioramento grafico netto rispetto a Xbox One
– Rimangono i limiti di gameplay evidenziati su Xbox One
Rise of the Tomb Raider ci era già piaciuto a novembre quando sbarcò su Xbox One (e Xbox 360) e ci è piaciuto ancora di più ora che Lara si è rifatta il look su PC. Crystal Dynamics ha fatto davvero un ottimo lavoro a livello di ottimizzazione e resa visiva, consegnandoci fin dal day one un titolo solido e privo di difetti degni di nota, con in più un upgrade grafico rispetto a Xbox One visibile in tutti i comparti. Anzi, se pur avete già giocato alle nuove avventure di Lara su Xbox One e avete un PC con una GTX 970 e un buon processore, una seconda run in Full HD con tutto maxato e SSAA 4x potrebbe anche darvi nuove soddisfazioni.