Il Consumer Electronic Show 2013 è appena iniziato e già iniziano i fuochi artificiali, almeno in ambito videoludico-mobile. Il primo giorno della manifestazione di Las Vegas è stato infatti dominato dalla discesa in campo di Nvidia, che ha stupito tutti con il nuovo processore Tegra 4 a 72 core grafici (e non è un errore ortografico) e soprattutto con Project Shield. Dietro questo nome, che non sappiamo ancora se cambierà da qui all’uscita pronosticata a giugno negli USA, si nasconde infatti la prima console portatile del colosso californiano e naturalmente si tratta di un device Android.
Il nuovo “scudo” videoludico
La conferenza stampa di Nvidia ha sorpreso un po’ tutti e non è difficile capirne il motivo. L’andamento delle console portatili di questi tempi è tutt’altro che esaltante, senza contare gli altri progetti videoludici con Android sullo sfondo (Ouya, Game Stick) e la difficoltà nel trovare publisher disposti a investire in grandi produzioni per Android, il cui tasso di pirateria nel mercato delle app (e soprattutto dei giochi) è elevatissimo. A Nvidia però piacciono le scommesse e in effetti Project Shield si pone come qualcosa di mai visto in ambito mobile, superando come vedremo in seguito il semplice concetto di console portatile. Partiamo però dalle specifiche tecniche, che in quanto a potenza e prestazioni stracciano nettamente qualsiasi device concorrente. Nvidia ha infatti dotato la sua console del nuovissimo processore Tegra 4 e di un pacco batterie che permette un’autonomia di 10 ore di gioco continue, che diventano invece 25 per la riproduzione video. Il tutto è racchiuso in un pad dalle dimensioni molto simili al controller di Xbox 360 su cui spiccano due speaker, quattro pulsanti azione, altri tasti (Start, Volume, Back ecc), una croce direzionale e due stick analogici, che ci paiono però fin troppo vicini tra loro. Sul retro del pad si trovano invece un’uscita HDMI 1.4 con supporto 4K per i TV di nuova generazione, uno slot MicroSD, l’uscita cuffie e una MicroUSB per il collegamento a un PC. Gli altri elementi degni di attenzione sono il sistema audio bass-reflex, che promette una qualità sonora ai massimi livelli per un device mobile, e soprattutto il display reclinabile da 5 pollici con risoluzione di 1280×720 pixel e densità quasi Retina di 294 ppi.
L’extender che non ti aspetti
Il tutto sarà mosso da Android Jelly Bean (immaginiamo in versione 4.2) e Nvidia ha promesso che manterrà un sistema operativo il più “liscio” possibile, senza quindi personalizzazioni o interfacce elaborate come capita ad esempio sui device Android di Samsung o HTC. Ci sarà spazio naturalmente per Tegra Zone, da cui acquistare i giochi, e per Google Play, che con il suo ecosistema di musica, libri e soprattutto video può trasformare Project Shield in un device multimediale a 360 gradi, con in più la comodità di riprodurre qualsiasi contenuto sul nostro TV tramite HDMI. Qualcuno ha già detto che Nvidia non ha fatto altro che unire un mini tablet a un controller fisico e in effetti, considerando Project Shield come una console portatile stand-alone, questa critica non è del tutto campata in aria. In realtà una delle armi vincenti di Nvidia è la possibilità di giocare in streaming sul display della console o su un televisore i titoli installati sul nostro PC, sfruttando semplicemente un collegamento Wi-Fi tra Project Shield e il nostro router. Già si è visto su Wii U come sia comodo e a volte più rilassante giocare sul solo GamePad spegnendo il televisore.
PS Vita ha i giorni contati?
Con Project Shield si potrà fare lo stesso con i nostri giochi su PC (almeno una parte di essi) e godere di una qualità grafica molto elevata, con l’unico requisito di una GeForce GTX 650 (o un modello superiore) installata nel nostro PC. Insomma, le potenzialità per una console Android di altissimo livello ci sono tutte, non ultime le prestazioni super di Tegra 4 e un’autonomia che promette meraviglie anche rispetto a 3DS e PS Vita. Come detto in precedenza però, non va sottovalutato il rischio di trovarsi in mano un hardware strepitoso ma con accanto pochissimo software capace di spremerlo a dovere.
Infine, a parte il discorso sul prezzo (non si sa ancora nulla a proposito), chi sarà disposto ad acquistare un ulteriore device Android se si possiede già uno smartphone (o un tablet) al quale collegare un controller fisico tramite Bluetooth o cavo USB? E quando arriveranno i primi giochi in grado di sfruttare Tegra 4 visto che ancora oggi quelli ottimizzati per Tegra 3 scarseggiano? L’uscita video 4K a chi potrà interessare nel breve periodo? Tanti interrogativi che non nascondono però la curiosità verso un device a suo modo unico e il cui eventuale successo, volenti o nolenti, potrebbe infliggere il definitivo KO all’odierna generazione di console portatili.