Personaggi - Shigeru Miyamoto

Avatar

a cura di Pregianza

Con questo primo speciale, Spaziogames inaugura una serie di articoli dedicati alle figure più importanti che hanno influenzato, e in molti casi lo fanno tutt’ora, il mondo del nostro medium preferito.Il nome di Shigeru Miyamoto risuona nel mondo dei videogiochi come un’esplosione nucleare in una stanzetta di due metri per due. Miyamoto non è una leggenda, è LA leggenda, l’iniziatore di tutto, quello dopo il cui operato i giochi sono cambiati definitivamente e in meglio. Certo, come tutti i personaggi storici il mitico designer giapponese ha delle peculiarità non indifferenti, stiamo pur sempre parlando di un uomo che ha cambiato il mondo congegnando un gioco dove un carpentiere con i baffi di nome Jumpman doveva salvare una ragazza di nome Pauline dalle grinfie di un gigantesco gorilla lanciabarili. Non è esattamente un’idea che negli anni ’80 sarebbe venuta a molta gente, ma il cervello del signor Shigeru non ha mai funzionato come quello dei comuni mortali e per i gamer questa è stata una fortuna enorme.

Vita e miracoli di MiyamotoMiyamoto nacque nella cittadina di Sonobe, nel distretto Funai di Kyoto il 16 novembre 1952. Il sommo ebbe un’infanzia normalissima, ma fin dalla giovane età si dimostrò estremamente curioso e attratto dall’ignoto, tanto da esplorare spesso caverne e alcove della foresta vicina alla sua abitazione.Il giovane Shigeru, amante del disegno e dell’arte in generale, si iscrisse al Kanazawa Municipal College of Industrial Arts nel 1970 e si diplomò in 5 anni. Disoccupato, diploma alla mano, venne assunto da Nintendo nel 1977 grazie all’amicizia tra suo padre e Hiroshi Yamauchi, il presidente dell’azienda. L’uomo giusto nel posto giusto visto che Nintendo stava tentando di conquistare il mercato nordamericano con RadarScope, un arcade simile a Space Invaders, e si trovava in un periodo molto delicato. Il progetto Radarscope fu un flop tremendo e la società rischiò il fallimento, fortunatamente, però, il presidente Yamauchi decise di tentare un ultima disperata mossa commerciale e affidò le unità invendute al giovane Miyamoto, sotto la supervisione di Gunpei Yokoi, game designer (inventore del primo Gameboy) che il sommo ha sempre considerato il suo mentore. I due riuscirono a convertire il progetto in un gioco che sarebbe poi divenuto un successo strabiliante: Donkey Kong (più di duemila cabinati venduti e moltissimi ordinati, per l’epoca numeri incredibili). Da lì in poi la carriera di Miyamoto fu costellata di successi. Dopo aver prodotto alcuni seguiti delle avventure dello scimmione, Shigeru creò le due serie che l’avrebbero fatto entrare di diritto nella storia come il più grande designer videoludico, Super Mario Bros e The Legend of Zelda, il resto è noto. Starfox, F-Zero, Animal Crossing, Pikmin, l’artista giapponese non si è più fermato, ha lavorato per tutte le piattaforme Nintendo sfornando un capolavoro dietro l’altro e dedicandosi a numerosissimi progetti con tutta l’anima. Ogni suo gioco è una magia per grandi e piccini, ogni sua idea rivoluziona il mondo dei videogames. Dopo i due Super Mario Galaxy attendiamo tutti con impazienza di scoprire come sarà il nuovo capitolo di Zelda presentato all’E3 e, soprattutto, di vedere cosa riuscirà a combinare il sommo con il 3DS. Ci aspettiamo, come sempre, grandi cose.

Miyamoto FactsEcco alcuni fatti e leggende riguardanti Miyamoto e le sue opere:– L’idea per Zelda gli è venuta dalle esplorazioni che era solito fare in gioventù. Per le avventure di Link, Shigeru volle creare un gioco fortemente esplorativo che portasse i giocatori in caverne e in grandi zone aperte.– Il suo iniziale progetto per Donkey Kong era completamente diverso ma dovette cambiarlo perchè le tecnologie del tempo non permettevano di portarlo a termine. La forma definitiva del gioco venne decisa dopo un confronto con i programmatori Nintendo, necessario poichè Shigeru non aveva esperienza come sviluppatore.– Pare abbia un’agenda così fitta di impegni da non poter seguire neanche un quarto di ciò che vorrebbe fare. Si concentra tuttavia su alcuni progetti che ritiene particolarmente creativi o importanti.– Il noto attore Robin Williams ha chiamato la figlia Zelda in suo onore.– Afferma di aver impiegato 5 anni a diplomarsi al college perchè seguiva solo metà delle lezioni.– Il nome Mario non l’ha deciso lui, venne assegnato a Jumpman dai vertici di Nintendo America per via della notevole somiglianza tra il baffuto carpentiere e Mario Segali, uno degli impiegati dell’azienda. Miyamoto decise in seguito di mantenere il nome, di trasformare il carpentiere in un idraulico e di dargli anche un fratello, Luigi.– Dice di aver imparato moltissimo dalla notevole abilità di Yokoi nel notare le aree più importanti su cui lavorare all’interno di un progetto. La frase del suo mentore che più gli è rimasta impressa :“Le persone possono creare cose molto semplici, ma quando queste cose semplici vengono messe in pila nasce qualcosa di totalmente nuovo”– Sembra che sia davvero stressante lavorare con Miyamoto per via del suo perfezionismo quasi patologico e del fatto che, se qualcosa in un gioco di cui è supervisore non gli piace, costringe i programmatori a modificare completamente intere sezioni del titolo, questo processo viene definito “Miyamoto Test”. Chi lavora con lui fatica pertanto molto a rispettare i termini di programmazione. Ocarina of Time venne ritardato di due anni per questo, ma i risultati gli danno ragione.– A chi lo accusa di fare giochi per i più piccini ha sempre risposto: ” quando penso a un gioco, lo creo per renderlo piacevole tanto per un bambino quanto per una persona adulta fino ai 50 anni”.– Non ha mai parlato un buon inglese, pare che per l’E3 di quest’anno si sia impegnato molto per colmare questa sua lacuna.– È un addestratore di cani semi professionista.– Ha l’hobby di tirare ad indovinare le misure degli oggetti. Per confermare le sue teorie si porta dietro un metro allungabile ovunque vada.– Nonostante sia uno degli uomini più famosi al mondo, conduce una vita relativamente semplice con sua moglie e i suoi figli in Giappone, senza particolari lussi ne esagerazioni di alcun tipo.– Pare che fare sequel di giochi non gli piaccia moltissimo e che acconsenta a produrli solo se essi presentano delle grosse innovazioni rispetto al gioco orginiario. Basta vedere i vari Zelda, non ce n’è uno uguale all’altro.– Pare che il fallimento della sua dimostrazione all’E3 fosse dovuto ad interferenze non meglio precisate. I giornalisti presenti all’evento hanno confermato che il sistema di controllo funzionava egregiamente negli stand Nintendo.– Ritiene il fatto di lavorare per Nintendo una enorme fortuna poichè “non sarebbe stato in grado di creare giochi così innovativi da nessun’altra parte”.– È stato il primo a ricevere l’Interactive Achievement Award, è anche stato insignito Cavaliere nel 2006 dal ministro della cultura Francese.

Myia ha davvero cambiato la storia dei videogames. Pensate, fa parte della lista degli eroi asiatici più importanti degli ultimi 60 anni di TIME Asia, nella lista ci sono anche Gandhi, Madre Teresa di Calcutta, Bruce Lee e il Dalai Lama. Fa quasi sempre parte della lista di TIME delle 100 persone più influenti al mondo. Nel 2008 è arrivato primo con circa 1 milione e 800 mila voti. La maggior parte delle riviste del settore lo considerano il più grande creatore di videogames di tutti i tempi. Finché Nintendo avrà uno come lui dalla sua parte può stare tranquilla, la fantasia è ancora l’arma più potente nel mondo dei videogiochi.

Leggi altri articoli