Personaggi - Hideo Kojima

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a cura di JakDilemma

Pochi personaggi, nel mondo videoludico, hanno la caratteristica di far vendere un proprio gioco anche solo grazie all’importanza del nome, ma Hideo Kojima fa sicuramente parte di questi pochi eletti. Che stiamo parlando di un personaggio che non ha bisogno di presentazioni è fuori discussione, ma, per coloro che nell’ultima decade si sono persi pezzi di storia videoludica per strada, Kojima è considerato il creatore di una delle serie di videogame più popolari e influenti al mondo, Metal Gear (che ha poi guadagnato il suffisso Solid al passaggio in tre dimensioni), nonché il creatore del genere Stealth. Nella sua fortunata carriera numerosi sono i consensi e i riconoscimenti ottenuti, sia dalla critica specializzata che dal pubblico e questo non solo per la sua serie più nota, ma anche per altri titoli forse sconosciuti ai videogiocatori più giovani. Nel corso di questo speciale andremo ad analizzare insieme progetti passati e futuri, curiosità e passioni che hanno portato un giovane studente di economia a diventare uno dei creatori di videogiochi di maggior successo al mondo.

Gli inizi della carrieraPredisposto fin dalla giovane età alla scrittura e all’arte cinematografica, Kojima era inizialmente intenzionato ad intraprendere la carriera di regista. Nonostante ciò, al quarto anno di studi universitari egli prese la decisione di lanciarsi nel mondo dei videogame: si era accorto, infatti, che non solo tale carriera avrebbe potuto portargli maggiori soddisfazioni, ma che passava la maggior parte del suo tempo libero a giocare con il Famicon (conosciuto anche come Nintendo Entertainment System o NES), tanto popolare nel corso degli anni ’80. Kojima fu assunto quindi dal colosso giapponese Konami come progettista di videogame per MSX, ma non fu subito tutto rose e fiori: vedendo che inizialmente le sue idee e opinioni venivano trascurate, probabilmente a causa della sua scarsa conoscenza nel campo della programmazione e dell’informatica, egli pensò di mollare il lavoro. Il primo gioco che lo vide in un ruolo attivo, Lost World, fu infatti cancellato. Ciò, per fortuna, non gli impedì di realizzare nel 1987, un anno dopo la sua assunzione all’interno della compagnia, il primo episodio di una delle serie più acclamate di sempre: Metal Gear. A causa delle limitazioni hardware imposte dall’MSX2, freni che forse hanno contribuito involontariamente al successo del titolo, il game designer fu costretto a compiere delle scelte radicali a livello di struttura e gameplay: ispirato dal film del 1963 “La Grande Fuga“, egli realizzò forse il primo videogame in cui l’obiettivo veniva raggiunto non abbattendo il nemico, bensì solamente aggirandolo furtivamente, circostanza che lo rese meritevole del Guinness World Records: Gamer’s Edition 2008. Il titolo non solo presentava questo innovativo sistema di gioco, che prende il nome di Stealth, ma si vantava anche di un primo accenno di trama cinematografica, caratteristica diventata man mano più evidente nelle produzioni successive del designer giapponese. Intrapresa la strada del successo grazie a Metal Gear, che arrivò oltreoceano con un port su NES a cui Kojima, però, non partecipò direttamente, nel 1988 viene rilasciato un altro capolavoro scritto interamente da lui: l’avventura grafica Snatcher. Anche questa ispirata da un film di grande successo, Blade Runner, presentava una trama incentrata su temi noir e futuristici all’interno di un’affascinante atmosfera cyberpunk, con un protagonista affetto da amnesia alle prese con una terribile minaccia tecnologica.

!La maggior parte della successiva carriera di Hideo Kojima riguarda la serie di Metal Gear: prodotto e pubblicato inizialmente solo in Giappone, più di quindici anni dopo oltreoceano come extra in Metal Gear Solid 3: Subsistence, il secondo episodio consacrò il genere nel Sol Levante grazie a controlli più intuitivi, trama ricchissima e ad una grande enfasi posta sulla caratterizzazione dei personaggi, con filmati introdotti esclusivamente a fine narrativo. Poco prima del rilascio su PSX di Metal Gear Solid, che porterà il game designer alla fama mondiale, Kojima diede vita ad un ottimo titolo sci-fi che mai superò i confini del Giappone, Policenauts. Arrivato con questo già ottimo curriculum alle spalle, Kojima porta al mondo Metal Gear Solid, il primo della serie ad essere realizzato completamente in 3D. E’ subito successo: complice una trama di grande livello, che tocca argomenti delicati come guerra, nucleare e ingegneria genetica, un taglio cinematografico mai visto in un videogame, soprattutto grazie all’inclusione di un vero e proprio doppiaggio completo, e un gameplay complesso e profondo. Chi ha avuto la fortuna di giocare questi titoli ben conoscerà alcuni tocchi di classe tipici e unici di Kojima, spesso umoristici e curiosi, come i punti esclamativi sulle teste dei soldati che scoprono il giocatore, la possibilità di nascondersi in scatole di cartone, e, nei titoli successivi, la possibilità di rasare la barba di Snake o di sentirlo lamentarsi se rimane accucciato per troppo tempo, e così via… Non si sprecano poi le citazioni cinematografiche: Jack e Rose, ad esempio, al centro della contorta e oscura storia d’amore di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty, devono il loro nome ai protagonisti del capolavoro di James Cameron Titanic, così come Otacon deve il suo cognome (Emmerich) al regista preferito di Kojima, Big Boss deve il suo aspetto al famoso attore Sean Connery, e via dicendo.Tutte le produzioni sono comunque contraddistinte da una cura maniacale per il dettaglio tanto che, per quanto riguarda i titoli della serie principale, è raro imbattersi in pareri negativi da parte della critica. Sempre accompagnato da questa fondamentale qualità, Kojima è attualmente impegnato in diversi progetti per il futuro: accantonata la realizzazione di un adattamento cinematografico di Metal Gear Solid, possiamo aspettarci per il futuro diversi titoli che, qualcuno direbbe finalmente, si allontanano anche dalla serie tanto famosa. Ufficialmente si parla di Castlevania: Lord of Shadows, Metal Gear Rising e Metal Gear Solid 3DS, quest’ultimo il primo titolo della serie su DS. Le ultime voci, alimentate dallo stesso Kojima che per ora non smentisce, lo vogliono alle prese con il terzo episodio della serie Zone of The Enders e, secondo Chiyomaru Shikura, CEO di 5pb, anche con un titolo adventure completamente nuovo.

Hideo Kojima è uno dei più validi esponenti nel mondo dei videogame e questo per tutta una serie di motivi che una sola pagina non basterebbe a spiegare: per capire ciò i suoi titoli andrebbero non solo giocati, ma vissuti. Non si tratta, infatti, di semplici giochini con cui svagarsi, ma di vere e proprie storie nelle quali a parlare sono personaggi virtuali dotati di forte carisma e personalità, ognuno con la propria storia, con i suoi pregi e i suoi difetti, ognuno capace di farsi ricordare. La storia recente del game designer lo vede impegnato in un numero sempre maggiore di progetti, forse indice di una creatività ancora forte e pronta a esplodere. Che il meglio debba ancora venire?

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