Oppo Find 5

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a cura di Naares

Con ogni probabilità il nome Oppo non vi dirà assolutamente niente. Questo perché si tratta di un’azienda cinese dalle dimensioni modeste poco conosciuta in Europa ma già piuttosto affermata sia sui mercati asiatici che su quello statunitense. Nello specifico Oppo è nota per i propri lettori bluray, in effetti decisamente apprezzati per un ottimo rapporto qualità prezzo. Da poco lanciatasi anche nel mercato degli smartphone, Oppo prova adesso a sfondare con questo suo Find 5, primo telefono ad offrire una risoluzione full HD (ha anticipato Sony con il suo Xperia Z) e una scocca interna in acciaio.
Come si presenta
Sarà chiaro fin da subito come Oppo Find 5 sia un prodotto di livello premium, grazie alla grandissima cura riposta nei dettagli che a molti darà un feeling simil-Apple. Al momento dell’acquisto (rigorosamente tramite il sito ufficiale) l’azienda ci darà la possibilità di scegliere se desideriamo o meno ricevere il device in una confezione fatta in carta riciclata, un plus certamente gradito da parte di chi desideri impattare il meno possibile sull’ambiente. Il terminale si presenterà con grande eleganza e in due possibili colorazioni, bianca o nera. Seguendo la tradizione della linea 2012 di Sony Xperia, la cornice inferiore potrà presentarsi dunque di colore bianco qualora si optasse per questa versione, andando a spezzare con l’ampio pannello IPS da 5 pollici. Entrambi i colori garantiranno comunque un terminale elegante, caratterizzato da un design che senza dubbio non passerà inosservato. Il retro dello smartphone sarà a sua volta bianco o nero, ospitando nella parte bassa uno speaker che vi anticipiamo essere molto potente. Tasto di accensione sul lato sinistro, in controtendenza con la maggior parte degli smartphone odierni, mentre sul lato destro troveremo gli switch per la gestione del volume, assemblati meno bene di quanto fatto da Sony con i suoi ultimi modelli. Plug per le cuffie nella parte alta, e ingresso micro USB in quella bassa per la ricarica della batteria e il trasferimento dati via cavo. Come ci si aspetterebbe per un 5 pollici le dimensioni del terminale non sono esattamente modeste, cosa amplificata da un lavoro sulle cornici non paragonabile a quanto fatto da Samsung con il suo S4. Oppo Find 5 risulta infatti più voluminoso, decisamente più lungo e marginalmente più largo. Il peso va a risentire sia di tali scelte di design, che della solidissima struttura interna del device, per la prima volta realizzata in acciaio. Il fatto si concretizza in ben 165 grammi – non esattamente una piuma da tenere in mano – ma anche in una solidità e resistenza non indifferenti. Per completezza dobbiamo tenere presente il peso degli altri top di gamma Android delle principali aziende, ovvero i 130 grammi di Samsung Galaxy S4 (5 pollici in policarbonato), 143 grammi di HTC One (4,7 pollici in alluminio) e 146 grammi di Sony Xperia Z (5 pollici in alluminio). LG Optimus G Pro arriva invece a 172 grammi, ma si tratta pur sempre di un phablet da 5,5 pollici.
A dispetto del peso Oppo Find 5 trova comunque una buona collocazione nella mano, grazie a bordi smussati e ad una scelta dei materiali di primissima qualità, migliore delle plastiche di Samsung ma probabilmente non all’altezza di HTC One.
Uno schermo eccezionale
Lo schermo è come già detto un 5 pollici, soluzione che sempre più spesso va ad essere adottata dai produttori per i propri smartphone di fascia alta. La risoluzione full HD 1080p garantisce 441 ppi, ovvero la stessa densità di pixel che troviamo su Samsung Galaxy S4, seconda soltanto a quanto fatto da HTC One con il suo 469 ppi. Volendo fare un raffronto con il modello di punta di Apple, iPhone 5 si ferma a 326 ppi. Una simile densità di punti per pollice quadrato assicura un altissimo livello di definizione delle immagini, così come anche contorni perfetti e difficilmente distinguibili da quanto potremmo vedere su carta stampata. Proprio la carta stampata può rappresentare un ottimo metro di paragone, in quanto la leggibilità dei testi su questo Oppo Find 5 è in una parola eccellente. La navigazione sul web e la lettura di font dalle dimensioni ridotte risulta molto agevole, confortevole, e affatto stancante per gli occhi. Manca la sensazione “carta” tipica di un e-book reader basato su tecnologia e-ink, ma dobbiamo comunque riconoscere che anche dopo sessioni di lettura prolungate la vista non ne risulta affaticata, merito principalmente dell’altissima definizione del pannello. Questo è un IPS, con tutti i pregi e i difetti del caso. Potremo contare quindi su angoli di visione anche estremi che metteranno quasi in ridicolo il display di Sony Xperia Z, ancorato a un vetusto TFT. Inclinare Oppo Find 5 non comprometterà in alcun modo la leggibilità dei testi né soprattutto la qualità dei colori, che continueranno ad essere saturi e precisi come quanto visto su HTC One. Rispetto a Samsung Galaxy S4 il discorso è un po’ più complesso, in quanto il top di gamma dell’azienda coreana si affida a una tecnologia ad OLED, da sempre regina per quanto concerne la qualità dei neri, e in quest’ultima incarnazione migliorata anche sul piano della saturazione dei colori. Dopo le imbarazzanti incertezze iniziali Samsung è stata in grado di risolvere il problema dei bianchi, adesso di buon livello. Oppo Find 5 ha neri decisamente meno intensi di S4, e al massimo livello di luminosità è possibile distinguere lo stacco tra il pannello e il frame laterale, cosa che in S4 è pressoché impossibile. Tuttavia il terminale di Oppo può contare su un livello di luminosità leggermente più elevata rispetto a quanto visto sul dispositivo di Samsung, cosa che ne rende più agevole la lettura all’esterno e perfino sotto la luce diretta del sole. Diverso anche il livello di saturazione: per quanto Samsung stia davvero lavorando tantissimo nel compensare la sovrasaturazione tipica dei pannelli AMOLED, anche quest’ultimo Galaxy soffre di una riproduzione cromatica non molto realistica, piacevole certo alla vista, ma non molto riposante dopo sessioni prolungate. Molto più in generale lo schermo di Find 5 si configura su un livello di eccellenza simile a quello di HTC One, semplicemente diverso rispetto al Super AMOLED di Galaxy S4. Se dovessimo scegliere un vincitore ci sentiremmo forse di premiare lo schermo di S4, principalmente perché il lavoro di ottimizzazione svolto da Samsung lascia senza dubbio soddisfatti, ma non aspettiamoci differenze abissali.
I meno attenti saranno lieti di sapere che tanta qualità è protetta da un Corning Gorilla Glass 2, modello appena precedente a quanto proposto da Samsung con il suo S4. Un numero considerevole di utenti non apprezza i Gorilla Glass, perché ritenuti quasi delle trovate di marketing non comparabili per qualità a quanto proposto da alcune aziende giapponesi (Sony in prima linea) con i propri vetri minerali. Da parte nostra troviamo il lavoro svolto da Corning di ottimo livello, cosa che può trovare riscontro online grazie agli innumerevoli knife ed hammer test.
Sempre per quanto riguarda il display è doveroso sottolineare che la cornice poteva forse essere gestita in maniera più intelligente, così come fatto da Samsung. Gli utenti con le mani più piccole potrebbero avere qualche difficoltà a muoversi col pollice attraverso tutto lo schermo, elemento da non sottovalutare qualora faceste largo uso del web su smartphone. In questo caso vi consigliamo di provare con mano un terminale da 5,5 pollici come LG Optimus G Pro o Samsung Galaxy Note 2, tenendo a mente che Oppo Find 5 risulterà più piccolo e più comodo, ma non tanto quanto un HTC One o un Galaxy S4.
Sotto la scocca
Il terminale è mosso dall’ottimo processore a quattro core Qualcomm Snapdragon S4 Pro da 1,5 GHz, che non è l’ultimo ritrovato in fatto di tecnologia, ma che continua comunque a garantire una fluidità eccellente sia in campo gaming che più in generale sulle applicazioni Android. Il chipset è lo stesso utilizzato da Sony sul suo Xperia Z, leggermente inferiore allo Snapdragon 600 di HTC One (da 1,7GHz) e inferiore anche agli 1,9 GHz sempre di Snapdragon 600 su S4. In ciascuno di questi casi si tratta sempre di terminali con una dotazione di memoria di 2GB, che garantisce ottime prestazioni nel multitasking e nella generale fluidità dei sistemi operativi. Al momento in cui scriviamo è pressocché impossibile per delle applicazioni Android andare a mettere in difficoltà processori di questo livello, soprattutto in considerazione del fatto che i videogames (solitamente molto esosi in termini di richieste hardware) potranno appoggiarsi sulle eccellenti qualità del chipset grafico Adreno 320. A tutta la prima metà del 2013 i giochi presenti su PlayStore continuano ad essere godibilissimi anche con SoC ormai vecchiotti come il Tegra 3 di Nvidia, soluzione nettamente inferiore rispetto ad Adreno 320. E’ ipotizzabile quindi che – qualora fossimo interessati al gaming su smartphone –  il nostro Find 5 sarà in grado di garantirci prestazioni adeguate almeno per un paio d’anni, un lasso di tempo decisamente accettabile in proporzione all’investimento. 
Abbiamo provato a mettete il sistema in difficoltà con giochi particolarmente evoluti dal punto di vista grafico, facendo dei test approfonditi con Asphalt 7, Modern Warfare 4 e Nova 3. Le sessioni di gioco sono sempre state molto fluide, prive di incertezze, conferma che nel presente non è facile sfruttare al 100% processori e GPU di questo livello. L’unica reale variabile rispetto ad HTC One e a Galaxy S4 sono i tempi di caricamento, dove i MHz in più si fanno sentire in maniera più evidente.
Cambiando argomento e passando alla batteria questa è una 2500 Mah, e dopo aver provato il telefono per un po’ di giorni possiamo dirci soddisfatti dell’esperienza. I risultati sono inferiori rispetto a quelli di Galaxy S4, ma superiori sia rispetto ad HTC One che ad Xperia Z. In linea di massima la maggior parte degli utenti non avrà problemi a far durare un’unica carica fino a fine gionata, supponendo di fare un uso medio dello smartphone. Questo include ovviamente telefonate, navigazione web in 3G (è assente il modulo LTE) e fruizione di contenuti multimediali tramite YouTube. Disattivando il 3G e attivando il wi-fi la longevità della carica aumenta in maniera evidente, cosa che rende questo device ancora più appetibile per chi lavori in un’area coperta da tale servizio o passi molto tempo in casa. Stesso discorso per quanto riguarda la luminosità dello schermo, che va a impattare in maniera determinante sulle prestazioni della carica. Va inoltre considerato che – diversamente alla totalità delle altre marche – Oppo ha preso molto sul serio il lancio di questo Find 5 sul territorio occidentale, motivo per cui garantisce aggiornamenti costanti al firmware una volta ogni due settimane (consideriamo che gli altri produttori aggiornano nella migliore delle ipotesi ogni tre mesi), che vanno spesso a migliorare la gestione delle risorse hardware, ottimizzando il software e di conseguenza allungando la durata della batteria.
La personalizzazione software di Oppo
Qualsiasi smanettone Android troverà l’interfaccia scelta da Oppo piuttosto familiare. Questa somiglia infatti in maniera evidente alla custom ROM denominata Miui, davvero diffusa tra gli user del robottino verde. Lo stile tende al minimalismo e ad una notevole pulizia grafica, andando a strizzare l’occhio alle scelte operate da Apple con i suoi iOS. Il tutto resta chiaramente condito da tutta la libertà di configurazione tipica di Android. Le icone sono grandi e in alta risoluzione, ben definite e chiare. Un appunto può essere mosso alle dimensioni stesse di tali icone, che vanno ad occupare parecchio spazio conferendo un aspetto simile a quello di iPhone. Se questo sia o meno un difetto dipende ovviamente solo dal nostro gusto personale, ma in ogni caso nulla ci vieta di installare un launcher differente come l’apprezzatissimo Nova Launcher.
Decisamente atipici sono i widget, caratterizzati da forme morbide e arrotondate, se vogliamo vagamente fumettistiche, che personalmente abbiamo trovato molto gradevoli. 
Come già detto questo terminale viene aggiornato dalla casa madre con grande costanza e serietà ma, al momento in cui scriviamo, l’ultima versione ufficiale del software non supporta la lingua italiana, che è possibile ottenere solo attraverso l’installazione di una beta che come tale presenta tutta una serie di inconvenienti che potrebbero scoraggiare gli utenti meno pratici. Nulla di scandaloso, sia chiaro, ma è bene mettere in conto la possibilità di crash accidentali e altri piccoli intoppi.
Ottima la tastiera di base presentata in questo Find 5, davvero molto simile a quella stock di Android e caratterizzata da una grande reattività e precisione. È possibile scrivere in agevolezza, merito sia del software che delle dimensioni dello schermo. Proprio la tastiera stock è a nostro avviso uno degli elementi meno convincenti di S4, problema che Samsung si porta dietro ormai da parecchi Galaxy. Permane la possibilità di customizzare il tutto tramite PlayStore, ma se parliamo di esperienza stock è  giusto premiare il lavoro svolto da Oppo.
Solo sufficiente invece l’applicazione per la gestione delle e-mail, pulita e funzionale come ci si aspetterebbe ma come al solito sprovvista della possibilità di effettuate lo zoom out. Considerate le dimensioni dello schermo e la risoluzione si tratta di un difetto marginale, ma è giusto farlo notare.
Sorprende un po’ il fatto che Oppo non abbia proposto un browser web proprietario o integrato in Android, e abbia piuttosto deciso di affidarsi a Chrome preinstallato nella sistema. Un buon browser, che fa il suo lavoro senza troppi problemi, ma certamente non il più reattivo né il più completo per quanto riguarda il panorama Android. Chrome è infatti afflitto nella sua versione mobile da una lag generale non dipendente dal sistema su cui gira, motivo per cui ci permettiamo di consigliare l’installazione di un browser addizionale, su tutti il sempre ottimo Dolphin.
Buona l’applicazione Note, che vi permetterà di prendere appunti velocemente usando la tastiera, oppure scrivendo o disegnando a mano nella modalità doodle. Ci è inoltre data la possibilità di usare la fotocamera direttamente all’interno del programma, qualora volessimo aggiungere delle istantanee ai nostri appunti, cosa che può far comodo in ottica università o in generale nello studio.
Foto e Video
La fotocamera principale è una 13 megapixel nominalmente in linea con quanto proposto da Galaxy S4, dotata di un doppio flash ma sprovvista di stabilizzatore. Se sulla carta dovrebbe trattarsi di un’ottima camera a conti fatti così non è, e il sensore si dimostra soltanto adeguato invece che eccellente. Le foto in particolare, per quanto ad alta risoluzione, potranno soffrire di un certo rumore video in caso di scarsa luminosità. Nessun problema invece a scena bene illuminata. Diciamo che per avere un raffronto questo Oppo si configura sotto le proposte dei top di gamma Sony, con un S4 a guidare ampiamente la scena soprattutto in virtù dell’eccellente personalizzazione software. Facendo invece un confronto con la tecnologia Ultra Pixel di HTC One, Oppo si comporta come tutti gli altri top di gamma: HTC vince a mani basse contro chiunque quando si tratta di foto con scarsa luminosità, ma paga la scelta dei 4 megapixel in caso di macro e buona illuminazione.
A completare la situazione del Find 5 c’è il discorso software. Da questo punto di vista avremo poche impostazioni con cui giocare per scegliere e modificare i nostri scatti, e nonostante la possibilità di settare un buon HDR la quantità di opzioni risulta a nostro avviso insufficiente per uno smartphone di questo livello. Ma non tutto è perduto, perché come più volte ripetuto la casa madre è attenta ad aggiornare di continuo software e applicazioni proprietarie, cosa che ha nei mesi migliorato drasticamente la qualità della fotocamera, probabilmente non ancora capace di esprimere tutto il suo potenziale. È quindi ragionevole presumere che la situazione continuerà a migliorare nei mesi a venire, con un arricchimento via software e un conseguente miglioramento prestazionale per quanto riguarda le fotografie. 
Parlando invece di video il discorso cambia un po’, in quanto registrando in full HD 1080p sensori di questo tipo viaggiano sul morbido, garantendo un’ottima fluidità e una buona riproduzione cromatica.
Spostandoci sulla parte anteriore dello smartphone troviamo invece una piccola camera da 1,9 megapixel, più che adeguata quando si tratta di videochiamate, Skype, Vine e quant’altro.
Prezzi e disponibilità
Uno degli elementi più interessanti di questo smartphone è certamente il rapporto qualità prezzo. Se da una parte i prezzi di listino di Galaxy S4 e di HTC One si aggirano intorno ai 650 euro, Oppo Find 5 è venduto a soli 399 euro nella sua versione 16 GB e 429 per il modello nero con 32 GB di memoria. Le prestazioni di Oppo Find 5 e le caratteristiche costruttive ne fanno quindi a tutti gli effetti un telefono top di gamma venduto al prezzo di un mid range. Facendo qualche ricerca online siamo riusciti a trovare HTC One venduto in promozione a 560 euro, Galaxy S4 a 550 euro, entrambi con garanzia europea. In entrambi i casi parliamo quindi di una notevole differenza a livello di prezzo, spiegata certamente da un maggior prestigio associato alle marche in questione, così come anche ad alcuni indubbiamente vantaggi sotto il profilo tecnico. 
Sta a ciascuno di noi in effetti capire che tipo di consumer siamo e cosa desideriamo da un prodotto di questo tipo, ma è indubbio che i più esperti androidiani vorranno certamente lasciarsi tentare dallo splendido bilanciamento raggiunto da Oppo, alla quale non possiamo che fare i nostri migliori auguri per un futuro al vertice della scena smartphone.

Oppo Find 5 rappresenta il prodotto ideale per gli smanettoni di Android che non temono l’installazione di software alternativo e il doversi muovere tra le varie configurazioni e personalizzazioni. Se non siete legati ad una marca particolare e desiderate spendere relativamente poco per un vero top di gamma acquistate questo device ad occhi chiusi. Se invece preferite gli apparecchi pesantemente preimpostati optate per S4 o HTC One, prodotti più costosi ma forse più adatti alle vostre esigenze. A nostro avviso Oppo Find 5 è ad oggi il terminale col miglior rapporto prestazioni/prezzo, ma non è per tutti, principalmente a causa di una personalizzazione software più acerba di quella di altri brand più noti.

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