Occhio Critico - Il fenomeno PS4

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Qualche mese fa, avevo dedicato una delle prime puntate di Occhio Critico allo stato di Xbox One, a circa sei mesi dall’uscita sul mercato.Oggi, alle soglie del primo anniversario del lancio sul mercato di Playstation 4, mi soffermerò invece sull’apparente paradosso riguardante gli ottimi risultati di vendita della macchina Sony: milioni di console vendute su tutti i mercati, e una line up che, invece, stenta a decollare.Dov’è allora la chiave di lettura di questo apparente mistero?

Freddi numeriNonostante l’ultimo aggiornamento ufficiale di Sony sui dati di vendita della sua ammiraglia risalga agli ultimi giorni di agosto, a oggi, quasi due mesi dopo, stime ufficiose parlano di dodici milioni scarsi di PS4 vendute in tutto il mondo, con l’Europa roccaforte di Sony.Questi dati di vendita sono eccezionali, e come candidamente ammesso anche da Yoshida in un’intervista di qualche mese fa, hanno sorpreso Sony in primis, andando oltre le più rosee aspettative del gigante nipponico, ancora scottato dalla partenza al rallentatore che caratterizzò i primi diciotto mesi di vita di Playstation 3.Se mi passate un parallelo calcistico, Playstation 3 aveva chiuso lo scorso campionato in grande rimonta, dopo una partenza ad handicap che aveva permesso a Xbox 360 di guadagnare la testa della classifica e mantenerla fino alla fine del 2012: quello che è successo durante l’estate (e non mi riferisco al calciomercato, ma all’E3 del 2013) ha poi fatto il resto, più per demeriti di Microsoft, che segnava la più tragicomica delle autoreti, che per meriti di Sony, che furbescamente percorse la strada più sicura e portò a casa il risultato, magari a scapito del bel gioco.Gli annunci dello scorso E3 e la lunga lista di titoli di primo piano in uscita nel 2015 (a meno di ulteriori rinvii…) fanno propendere per un futuro ancora più roseo per Sony e per i suoi utenti, che, a guardare lo stato attuale delle cose, hanno compiuto un vero e proprio atto di fede al momento dell’acquisto di PS4, se è vero che alla macchina della grande S manca ancora una vera e propria killer application e che la sua libreria è al momento composta da titoli disponibili anche altrove, con poche esclusive e di qualità buona ma non eccelsa (Killzone Shadow Fall e Infamous Second Son su tutte).Prendiamoci allora un secondo per analizzare quello che, a oggi, ha da offrire PS4 in termini di giochi, perché, si sa, sono i giochi a fare la differenza: valeva per il Commodore 64, vale per Playstation 4.

Il peso della lineupL’attuale ludoteca di Playstation 4 è varia, ricca di offerte di qualità e capace di soddisfare un ampio spettro di giocatori, dagli amanti dei titoli sportivi (da Fifa a Nba 2k15) a quelli degli FPS (Destiny, Wolfenstein The New Order), senza dimenticare gli action in terza persona (Assassin’s Creed IV Black Flag e il recente L’Ombra di Mordor).Eppure, se dalla lista dei titoli PS4 meglio votati sulle pagine di Spaziogames escludiamo i titoli multipiattaforma, cosa rimane? Poco.The Last of Us Remastered è un porting migliorato di uno dei più bei giochi della scorsa generazione (se non il più bello in assoluto, de gustibus), e come tale, aggiunge poco o nulla alla lista delle esclusive, nonostante l’eccelsa qualità del prodotto finale.Killzone: Shadow Fall ha la parziale scusante di essere un titolo di lancio, e ha fatto la sua parte nel mostrare di cosa è capace la macchina Sony a livello di pura potenza, ma si è rivelato uno sparatutto in prima persona poco coraggioso, che non ha saputo distaccarsi in maniera sensibile dal solco già tracciato dai precedenti capitoli.Lo stesso si può dire di Infamous Second Son, che il buon Valentini ha promosso ma con qualche riserva di troppo, soprattutto riguardo al sistema di combattimento e alla struttura generale incline alla ripetitività.Molto bene Resogun, una sorpresa decisamente positiva, mente DriveClub, pur promettente nel concept e nei suoi aspetti social, annaspa tra problemi ai server così pesanti da costringere gli sviluppatori a rinviare a data da destinarsi il lancio della versione PSPlus.In ultimo, meno dico di Knack e meglio è.Va detto, per amore del vero, che molte delle esperienze multipiattaforma hanno dato il loro meglio proprio su Playstation 4, la cui versione si è lasciata preferire a quella della concorrenza in quanto a fluidità, frame rate e risoluzione: titoli come Diablo III Ultimate Evil Edition, Metro Redux e Alien Isolation hanno nella versione per console Sony la meglio ottimizzata, ma le differenze sono spesso così sottili che solo gli occhi più clinici potranno davvero dire di averle notate.Se mi chiedeste, a bruciapelo, qual è il titolo che maggiormente ha giustificato i soldi spesi per la mia PS4, probabilmente risponderei Transistor, che, oltre ad essere un titolo download-only da poco più di 2GB, non è nemmeno un’esclusiva, visto che è disponibile anche per l’utenza PC.Senza nulla togliere all’ottimo lavoro dei ragazzi di Supergiant Games, credo che in questa risposta, del tutto personale, si nasconda comunque l’istantanea di una situazione software decisamente diversa da quella che molti early adopters si aspettavano.Ma allora il grande primo anno di vendite di PS4 a cosa è dovuto? Ci siamo rincitrulliti tutti o Sony ci ha lavato il cervello?

Passato, presente e futuroNessuna delle due ipotesi precedenti mi sembra plausibile. Credo che i motivi siano diversi, e ognuno di questi ha concorso nel creare la situazione attuale: la costante voglia di nuovo che attanaglia noi videogiocatori, l’innaturale lunghezza del ciclo vitale di PS3 e Xbox 360, il marketing furbo (e ben fatto, sia chiaro) di Sony e il design di PS4.Sulla prima, c’è poco da dire: l’entusiasmo e la fame perenne del videogiocatore sono due dei pilastri su cui si fonda la moderna industria del videogioco, e non da oggi.Milioni di videogiocatori nel mondo (e questo vale anche per elettronica di consumo come smartphone, tablet, televisioni) tendono ad accaparrarsi “the next big thing” senza troppo spirito critico, confidando nel produttore e nel futuro, finendo spesso con il prendere dei granchi e rimpiangere l’acquisto nel giro di pochi mesi.Spesso, non sempre, fortunatamente.Ad aiutare questo fenomeno, che già si verificava puntuale da diversi decenni, c’è stata poi la straordinaria longevità della settima generazione di console, iniziata alla fine del 2005 con il lancio di Xbox 360 e, di fatto, non ancora conclusasi, perché le “vecchie console” proprio non sembrano volersi ritirare di buon ordine dalla scena: ecco che allora la fame di novità di cui sopra era più animalesca del solito, e qui veniamo al terzo punto, quello che chiama direttamente in causa Sony e le sue strategie di vendita e di marketing.Per soddisfare questa fame atavica, i giocatori avevano a disposizione due opzioni, visto che Nintendo continua a fare storia a sé dai tempi del lancio del Wii: una costava 499 euro, e veniva dalla retromarcia più clamorosa della recente storia videoludica in quanto a DRM e always online, l’altra costava cento euro in meno e si proponeva come la soluzione più classica e sicura per il videogiocatore, con un focus più che mai puntato sulla videoludica piuttosto che sull’intrattenimento in senso più ampio.L’esito, quindi, era già scontato, quantomeno nella prima fase: Microsoft ha il coltello tra i denti, e se Sony dovesse sedersi sugli allori, sarà pronta a ribaltare la situazione in un attimo.La meno significativa tra queste concause è invece legata al puro design di PS4: soprattutto nella sua recente versione bianca, la macchina Sony è indiscutibilmente sexy, molto di più dell’ammiraglia Microsoft, molto di più della console Sony che l’ha preceduta, e quantomeno al pari di Playstation 2, quel monolito nero che fece innamorare milioni di giocatori ad inizio secolo.Come se non bastasse, PS4 è una macchina silenziosa, che ha superato la sua prima estate senza problemi di surriscaldamento di sorta, nonostante disponga di un alimentatore interno, e che, in attesa del firmware 2.0, ha già migliorato molto la sua interfaccia e le features rispetto al lancio, che già era stato assai più lusinghiero di quello della terza Playstation.

Dopo aver aperto i portafogli anche mentre la loro console non sfornava le esclusive di peso tanto desiderate, gli utenti che hanno scelto PS4 si aspettano un 2015 grandi firme, che li ripaghi di un primo anno solo discreto.

Il fenomeno PS4 sta tutto qui: Sony ha saputo guadagnarsi la fiducia dei consumatori, facilitata dalle indecisioni di Microsoft, e può ritenersi più che soddisfatta della base installata a nemmeno dodici mesi dal lancio.

Adesso, quindi, non ci sono più scuse per non offrire a noi videogiocatori una stagione di capolavori e titoli emozionanti.

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