Occhio Critico

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Dopo la pausa estiva, Occhio Critico torna più in forma che mai, un po’ arrossato per il sole preso ad agosto ma pronto a posarsi con la solita puntigliosità su uno degli argomenti che hanno arroventato la parte finale dell’estate: l’annuncio di una nuova console portatile da parte di Nintendo, il New Nintendo 3DS.Sì, lo so che il buon Valthiel si è già occupato della questione, dando voce al malcontento generale che emerge dai forum sparsi per la rete nello speciale di qualche giorno fa.Ma, come già accaduto mesi fa riguardo alla questione single player sì – single player no, in cui le mie idee erano diametralmente opposte a quelle del buon FireZ, anche stavolta la penso in maniera sensibilmente diversa dal mio collega, che pure ha argomentato a sufficienza il suo punto di vista. Ecco perché.

WTF?!?Il titolo del paragrafo riassume perfettamente il mio primo pensiero all’annuncio di New Nintendo 3DS, e in questo (come in altre cose, sia chiaro), sono totalmente d’accordo con l’articolo di Valthiel, che evidenzia lo stato di confusione in cui sembra versare Nintendo e la rabbia di alcuni dei possessori della console portatile della grande N.Se avessi dovuto scrivere un pezzo a caldo, nei giorni immediatamente successivi all’annuncio, forse sarei stato anche più netto e incazzato del collega, ma, a mente fredda, trovo che le reazioni della rete (come spesso accade) siano state eccessive.New Nintendo 3DS è un redesign, non una nuova console, e ha attirato su di sé l’ira di molti per svariati motivi: il secondo analogico, i due nuovi tasti dorsali, il rinforzato effetto tridimensionale e, soprattutto, la presunta maggiore potenza computazionale, con annessi giochi esclusivi previsti per il futuro.Eppure, analizzate una ad una, nessuna di queste differenze rende la console così rivoluzionaria e così diversa da quelle esistenti, e, personalmente, ritengo che nessuna di queste caratteristiche basterà a farne vendere milioni.Andiamo con ordine: il secondo stick analogico. A mio modo di vedere, una rapida occhiata alle foto che circolano in rete è sufficiente a dimostrare come Nintendo non abbia voluto rivoluzionare davvero l’ergonomia della sua macchina da gioco: le dimensioni e la posizione del secondo analogico sono segnali chiari di come il gigante giapponese abbia voluto accontentare milioni di fan abituati al doppio analogico delle console casalinghe, senza per questo snaturare la forma e la disposizione dei tasti frontali.Nessuna persona sana di mente avrebbe posizionato l’analogico di destra dov’è in New Nintendo 3DS, vista la quantità di spazio rimanente sotto ai pulsanti frontali: la scelta non è casuale, secondo me, ed è stata fatta nell’ottica di entrare in punta di piedi e non a gamba tesa sulla clientela. Che, beninteso, ha comunque tutto il diritto di risentirsi, visto che chiedeva a Nintendo questa aggiunta da anni.Quanto verranno sfruttati, poi, i due dorsali aggiuntivi?Quanti FPS ci sono, a tutt’oggi, nella libreria di Nintendo 3DS? E soprattutto, come possiamo giudicare l’ergonomia di un oggetto da una manciata di foto, senza averlo stretto tra le mani?Il succo, quindi, non è quello di difendere a priori Nintendo e le sue scelte, ma di non condannarle su basi che, al momento, appaiono quantomeno insufficienti per emettere un giudizio.

3D plus ed esclusivePassando in rassegna gli altri due pomi della discordia, ovvero il rinnovato effetto tridimensionale e le esclusive dedicate all’hardware più performante della nuova versione della console, vanno fatte altre osservazioni, basandosi sui dati e sulla storia di Nintendo.Quanti di voi giocano con il 3D sempre attivato, o possono comunque dire di farne un elemento importante della loro esperienza di gioco con la console portatile a due schermi?Così pochi che il lancio del 2DS l’anno scorso è stato letto da tutti, stampa specializzata e pubblico, come una mezza ammissione, da parte della grande N, del fallimento del progetto legato alla tridimensionalità autostereoscopica. Perché, allora, indignarsi se Nintendo migliora l’angolo di visuale del 3D?Non eravamo pronti a farne a meno?Last but not least, la presunta iniezione di steroidi che Nintendo avrebbe fatto all’hardware del nuovo modello, rendendolo, di fatto, una console decisamente più performante delle precedenti.Anche qui, in assenza di specifiche ufficiali, non possiamo che basarci su rumors e illazioni, che vorrebbero la RAM di sistema raddoppiata, dai 128 dei primi modelli ai 256 di New Nintendo 3DS: dati per buoni questi dati (tutti da verificare), non saremmo comunque di fronte ad una rivoluzione copernicana, e questo miglioramento si rifletterebbe più che altro in una maggiore velocità del sistema operativo e dei download dallo shop digitale…oltre che nelle temutissime esclusive.L’unica al momento annunciata, Xenoblade Chronicles, è un porting di un titolo per Wii di un paio di anni fa, che, nonostante io ritenga uno dei migliori JRPG usciti nell’ultima decade, ha venduto così poco da avere bisogno di una petizione online per arrivare negli Stati Uniti, non propriamente un mercato secondario.Allo stato attuale delle cose, non sono stati fatti altri annunci esclusivi, e, se la storia ci insegna qualcosa, non ce ne saranno nemmeno in futuro. La storia di Nintendo è zeppa di evoluzioni e rivisitazioni delle sue console portatili, ma è scevra da titoli di peso esclusivi per uno solo dei redesign: è stato così per il GameBoy Advance, per il Ds, e sono pronto a scommettere sarà la stessa cosa anche per il 3DS.I motivi sono presto detti: oltre a guadagnarsi l’odio dei suoi stessi clienti, delegando esclusive di peso al New Nintendo 3DS, Nintendo getterebbe nell’inceneritore circa 50 milioni di utenti in tutto il mondo. Mica pizza e fichi. E con esclusive di peso, non mi riferisco ad un porting di un JRPG (genere, ahimè, di nicchia) uscito tre anni prima, ma ad un nuovo capitolo di saghe come Mario, Zelda, Pokemon, Super Smash Bros. e compagnia cantante.Certo, il fatto che, storicamente, Nintendo non abbia mai agito in questa maniera non ci mette al riparo fuor di ogni dubbio, ma credo che, dopo decenni di videogiochi (e di pratiche commerciali assai meno sgradevoli di quelle della concorrenza), gli si possa concedere quantomeno il beneficio del dubbio.

Torce e forconiFin qui la mia analisi basata sui dati attualmente in nostro possesso. Adesso concedetemi una piccolissima provocazione finale: 3DS ha debuttato sul mercato oltre tre anni e mezzo fa, e torce e forconi si sono levati al cielo per l’annuncio del passaggio da 128 a 256 MB di RAM, peraltro tutto da verificare.Conosco compagnie che tengono eventi a cadenza annuale, quando non semestrale, in cui presentano al pubblico dispositivi totalmente rivoluzionati (dal processore allo schermo), immessi sul mercato a prezzo pieno e con la “minaccia” di interrompere il supporto ai vecchi modelli nel giro di 24-36 mesi. E quando dico “prezzo pieno”, intendo dai 400 agli 800 euro, mica i duecento scarsi che serviranno per acquistare New Nintendo 3DS.E non venitemi a dire che non sono concorrenti diretti, perché il mercato delle console portatili ha risentito enormemente della concorrenza degli smartphone negli ultimi 6-7 anni.E allora la domanda è: durante quegli eventi di presentazione, dove sono torce e forconi???Meditate, gente, meditate.

Mai come negli ultimi anni, Nintendo sta dividendo la sua clientela con scelte discutibili, quando non cervellotiche. Eppure, a memoria, la casa di Kyoto non si è mai segnalata per pratiche scorrette nei confronti di noi consumatori, e ritengo che l’annuncio di New Nintendo 3DS, che pure non mi ha fatto spiccare balzi di gioia, non meriti l’onda di indignazione che si è generata in rete.

In altre parole, i redesign non sono una novità in casa Nintendo tanto quanto invece lo sarebbe l’esclusività di prodotti amati dal pubblico, da Mario a Zelda: per adesso, quindi, non rimane che attendere prima di lasciarsi andare a giudizi eccessivamente entusiastici o catastrofici.

Posseggo tre diversi modelli di 3DS, e probabilmente non comprerò la nuova versione, ma non vivo il suo lancio sul mercato come un’offesa personale da parte della casa di Donkey Kong.

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