NVIDIA Serie 600M

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a cura di AleZampa

Milano – Quello che stiamo attraversando è indubbiamente uno dei periodi più interessanti e rivolti al cambiamento degli ultimi anni, sopratutto sul fronte informatico. Il classico duopolio Pc Fisso/Laptop, simbolo di quasi tutto l’ultimo decennio è stato sconvolto dall’arrivo dei tablet, e dalle sempre maggiori performance dei notebook, che arrivano ad assottigliare sempre più il divario tra il tower case che avete sotto la scrivania e il portatile nel vostro zaino. Se c’è una compagnia che non ha avuto paura di buttarsi in questi nuovi mercati è sicuramente NVIDIA, che con GeForce mobile e i SoC Tegra ha guidato, e sta tuttora guidando, la rivincita in termini prestazionali delle piattaforme portatili. Dopo aver presentato nelle scorse settimane la GTX 680 è ora il momento della nuovissima serie serie GeForce 600M, che promette di portare le prestazioni dei laptop a livelli mai visti prima.

600M SeriesNella suggestiva cornice della Milano Design Week, abbiamo non solo potuto sbirciare nell’immediato futuro del gaming sui portatili, ma anche provare con mano le prestazioni dell’accoppiata Intel Ivy Bridge/600M sulla quale torneremo però più avanti. Come dicevamo in apertura c’è fermento nel settore mobile: prima l’avvento dei netbook, poi i gaming laptop, e infine gli Ultrabook, ognuno alla ricerca di una propria identità e di un proprio segmento di mercato, che nel futuro probabilmente vedrà gli ultrabook guadagnare sempre più spazio visto l’enorme interesse e sopratutto i miglioramenti in termini di prestazione. A spingere questo incremento ci sarà la serie 600M di NVIDIA, che con il passaggio al processo produttivo a 28nm guadagna, in certi casi, quasi il triplo dei core Cuda (ora 384) rispetto alla precedente generazione.

La miglior ottimizzazione in fase di progettazione però permette anche di migliorare il calore prodotto dalle schede e sopratutto l’utilizzo di energia, uno dei parametri più importanti per valutare un laptop. Grazie infatti alla nuova generazione di processori Ivy Bridge
e alla loro grafica integrata Intel, sarà possibile switchare tra quest’ultima e GPU in base alle necessità del processo, in modo da ottimizzare il consumo della batteria. A prendersi carico di questo importantissimo compito ci penserà ancora una volta la tecnologia proprietaria Optimus, in grado di dare un considerevole boost alle performance e alla durata del nostro lapotop/ultrabook. Grazie a questa nuova accoppiata, il confronto con il passato e con le precedenti generazioni della stessa serie M appare quasi impietoso: per ottenere le stesse (ragguardevoli) performance non è più necessario investire in un costoso (e ingombrante) laptop disegnato apposta per il gaming, in quanto anche l’Acer Timeline M3, equipaggiato con GeForce GT 640M (quindi nemmeno il top di gamma), raggiunge gli stessi livelli dell’Alienware M15x (equipaggiato con 460M), ma arriva quasi a triplicare la durata della batteria dimezzando le dimensioni. Il sogno le portatile (che sia portatile per davvero) che raggiunge le stessa performance del fisso (o almeno una soglia ritenuta buona da ogni gamer) è ormai ad un passo dall’avverarsi, e l’interesse è palesato non solo dal sempre più alto numero di utenti che cercano nel laptop una soluzione onnicomprensiva in ambito PC (magari affiancato da un tablet), ma delle stesse case produttrici, che sempre più numerose iniziano ad avere nel proprio catalogo Ultrabook ben carrozzati o gaming notebooks.

Il primo vero Ultrabook?Proviamo a rispondere subito a questa domanda: se con Ultrabook vogliamo intendere quella categoria di laptop dalle dimensioni contenute (che Intel non vorrebbe di spessore superiore ai 21mm, senza disco ottico, e con una durata della batteria superiore) allora l’Acer Timeline M3 che abbiamo provato ci rientra per il rotto della cuffia. Se invece vogliamo andare ricercare il perché Intel abbia voluto creare questa nuova categoria di laptop, e cioè arginare il successo dei MacBook Air, allora la nostra risposta non potrà che essere negativa. Nonostante le ridotte dimensione di questo M3 infatti, la portabilità e l’esiguo ingombro dell’Air (così come dello Zenbook se volessimo rimanere in ambiente Windows) rimangono tuttora insuperate. Stiamo però parlando di portabilità e non di prestazioni, sulle quali il portatile di casa Acer non ha nulla da rimproverarsi.

Nonostante il processore i7 di seconda generazione (32nm) infatti l’esperienza di gioco è stata al limite del sorprendente. Aiutato da 4GB di RAM e da una NVIDIA 640M siamo riusciti a giocare a Battlefield 3
sia offline (con dettagli grafici al massimo) che online (con dettagli medio/alti) senza mai scendere sotto i 30fps, e senza mai veder i rallentamenti troppo vistosi che potessero rovinare l’esperienza di gioco. D’altra parte NVIDIA promette che la nuova architettura Kepler permetterà di giocare ai più recenti titoli del 2012 con dettagli alti e senza mai scendere sotto i 30 fps, il che sembra una promessa che è sicuramente in grado di mantenere visto quello mostrato finora. Le prove che abbiamo potuto effettuare sono state per forza di cose superficiali visto il pochissimo tempo a disposizioni, ma non mancheremo di testare a fondo queste nuove soluzioni con recensioni approfondite.

L’ondata di laptop, siano essi Ultrabook o meno dotati di Intel Ivy Bridge e GeForce 600M sta per trasformare anche i portatili in macchine da gioco di tutto rispetto che si sentiranno sempre meno in difetto rispetto alla controparte fissa (ovviamente nei limiti del ragionevole). La prova effettuata con il Timeline M3 di Acer ci ha lasciato in questo senso favorevolmente impressionati, dandoci modo di giocare ad un titolo di ultima generazione su un Ultrabook senza dover fare quasi nessuna rinuncia nei confronti dell’esoso comparto tecnico. I tempi sono ormai maturi per poter godere di macchine che abbiano una considerevole autonomia, prestazioni di tutto rispetto, e siano sopratutto fruibili in assoluta mobilità.

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