In ogni mercato esistono degli andamenti che fanno sì che alcuni brand escano di scena definitivamente o solo per tornare in un secondo momento. Il più delle volte a causa dell’eccessivo immobilismo dell’azienda che non vuole o non riesce abbracciare le nuove tendenze o le nuove tecnologie più concorrenziali. Anche nel mondo della telefonia è successo diverse volte, con brand che sono entrati nel mercato e dopo il successo ne sono usciti: due marchi estremamente importanti nel periodo caldo della telefonia mobile ora si trovano a bussare di nuovo alla porta. Il primo è
Nokia, diventato leader del settore con i telefoni dal prezzo contenuto e dalla resistenza incomparabile, ma non è riuscita a tenere il passo nel mondo degli smartphone dovendo lasciare il tutto in mano a Microsoft ed aspettare il 2017 per riprovarci. L’altra è
Motorola che, dopo aver di fatto inventato il telefono cellulare, ha trovato il suo picco nell’era dei telefoni a conchiglia specialmente con lo Startak prima e il Razor V3 poi. Dopo quel periodo il marchio di Chicago è passato per diverse mani, tra cui anche Google che l’ha sfruttato brevemente per imparare di più sul lato hardware, fino a finire nelle mani dei cinesi di Lenovo, che l’anno scorso avevano addirittura oscurato il nome Motorola per commercializzare i vari “Moto” sotto il loro marchio diretto. Quest’anno l’aria è completamente cambiata e Lenovo vuole fare le cose per bene, mettendo l’utente al centro della situazione e non semplicemente dei giochi di nomi. Il primo prodotto a fuoriuscire sul mercato con la nuova ideologia è Motorola Moto Z2 Play, che si propone come un medio di gamma di valore e senza troppi compromessi.
Durata della batteria 8,5/10
Già la scheda tecnica ci fa capire di non essere di fronte ad un mostro di tecnologia, ma a un dispositivo conscio di quello che deve fare: il processore è un Qualcomm Snapdragon che non arriva dalla serie 8 come i top di gamma, ma un 626, accompagnato da 4GB di memoria RAM; una scelta oculata che mette il risparmio energetico e la versatilità di fronte alla pura potenza. Con i suoi 3000mAh riesce tranquillamente ad arrivare a sera durante una giornata di uno intenso e la modalità di risparmio energetico integrata di Android sembra lavorare al meglio su questo dispositivo. Nonostante ci sia stato una diminuzione fisica della batteria rispetto al modello del precedente anno, l’autonomia è comunque rimasta intatta ma non invariata, dato che resta comunque impossibile raggiungere il minutaggio di utilizzo realizzati dalla prima generazione.
Maneggevolezza 8,5/10
A cambiare è anche il design, che però non si discosta di molto dal fratello più anziano soprattutto per via delle Moto Mods. Ad ogni modo questo Z2 Play è più sottile e completamente in metallo: tenendolo in mano quasi scompare per la leggerezza e per la sua sottigliezza. Purtroppo però queste dimensioni ridottissime fanno sì che l’anello sotto il quale trova spazio la fotocamera sporga di parecchio. Per non parlare poi dell’enorme contattiera delle Moto Mods che rimanendo scoperta diventa particolarmente brutta da vedere. Fortunatamente in confezione è presente una delle Mods che hanno il semplice scopo di decorare il telefono, che aggiunge un piacevole strato di tessuto, utile anche per quando il telefono in rari casi di uso intensivo si scalda, ma che va anche ad aumentare lo spessore che non rientra così nei record. In generale è difficile parlare di un “bel design” a tutto tondo, specie per le bande nere che circondano la parte posteriore o per alcuni dettagli come il flash frontale il cui bianco stona veramente molto nella configurazione nera. D’altra parte però ci sono tocchi non indifferenti, come quello di inserire tutte le note legali miniaturizzate nella parte bassa vicino alla porta USB-C, oppure il tasto di accensione e spegnimento con una trama zigrinata che lo rende immediatamente distinguibile dai tasti del volume, nonostante siano posizionati tutti sul lato destro.
Interfaccia 9/10
Motorola Moto Z2 Play è l’esempio quasi perfetto di quanto possa essere vero il detto “facendo meno si fa meglio”, in quanto lo smartphone incorpora una versione di Android che si discosta di pochissimo da quanto pensato da Google stessa, e i risultati di usabilità sono più che evidenti: non ci sono software aggiuntivi che non aprirete mai, non ci sono menu ridisegnati o rimescolati per sembrare diversi, né tanto meno funzionalità nascoste che dovrebbero aiutare l’utente ma che si dimostrano essere inutilizzabili. L’unica vera e propria aggiunta è l’applicazione Moto che da accesso alle impostazioni di Moto Actions, Moto Display e Moto Voice; esclusa a priori l’ultima in quanto l’italiano non è tra le lingue supportate, nelle altre troviamo features interessanti. Ad esempio in Moto Actions troviamo gesti molto utili come lo scuotere il telefono per accedere alla fotocamera anche da bloccato, oppure due colpi in stile martello per accendere il flash, cosa che vi salverà nei momenti più concitati. C’è la possibilità in ogni momento di ridurre lo schermo per gestire il tutto con una sola mano, oppure capovolgere il telefono per mettere il Non Disturbare. La più interessante però è la possibilità di gestire i tasti navigazione attraverso il solo sensore di impronte: un tocco singolo viene interpretato come il tasto “Home”, facendo scorrere il dito verso sinistra si usa il tasto “Indietro”, mentre verso destra si va nel “Multitasking”. Un sistema che può sembrare complesso sulle prime, ma una volta presa la mano diventa via via sempre più naturale, ma non riesce comunque a rimpiazzare la semplicità e la velocità di avere tre tasti separati, costringendo così a rimettere i tasti a schermo e vivere quindi con la strana separazione tra tasto “Home” e sensore d’impronte. Per quanto riguarda Moto Display, invece, è possibile settare l’interpretazione di Motorola dell’allways on display, che in questo caso non resterà perennemente acceso, ma mostrerà ora, data e notifiche non appena il telefono rilevi un movimento verso il telefono; per certi versi si tratta di una soluzione più intelligente e conservativa rispetto a tenere lo schermo perennemente accesso, ma alcune volte la sensoristica non è del tutto precisa e quindi tenendo il telefono sulla scrivania verrete fin troppe volte distratti dallo schermo che si accende privo di qual si voglia notifica. Ad ogni modo questa schermata risulta particolarmente comoda nell’uso quotidiano, potendo avere accesso immediato all’anteprima delle notifiche ricevute.
Fluidità 8/10
Come accennato all’inizio non siamo di fronte ad un top di gamma che vuole ridefinire il settore, ma piuttosto ad un lavoratore chino e cosciente della tanta strada da fare. Da questo punto di vista diventa molto più accettabile la scelta di scendere leggermente con le specifiche del processore, ma stupisce comunque come Android in forma pura sia in grado di girare senza problemi anche sotto stress, senza mai lasciarci a piedi nel momento del bisogno lavorativo. Per trovare dei rallentamenti e delle piccole incertezze bisogna spingere parecchio, come ad esempio in queste serate di caccia ai
Pokémon Leggendari su Pokémon Go con lo schermo accesso per ore consecutive e la batteria costantemente in ricarica. Per di più in questi frangenti è anche sì imputabile gran parte della problematica direttamente all’applicazione di Niantic che ancora ad oggi non riesce a vantare un’ottimizzazione eccellente.
Multimedia 8,5/10
A proposito di schermo, anche in questo campo la scelta è stata conservativa, con un Super Amoled dalla risoluzione di 1080×1920, contro la costante corsa alla risoluzione più alta e ai bordi più stretti che stiamo vendendo sugli altri brand. Anche in questo caso una componente che non strabilia ma convince, con colori ben calibrati, con giusto una punta verso il vivido, come da classico per gli Amoled. Lo speaker è integrato nella capsula auricolare e non riesce a produrre un suono veramente forte e deciso, ma il suo posizionamento vi tornerà particolarmente utile se siete assidui utilizzatori dei messaggi vocali perché potrete ascoltarli tenendo il volume a livelli bassi e avvicinando naturalmente il telefono all’orecchio, senza dover disturbare nessuno accanto. A fare la vera differenza nel confronto con gli altri telefono è la possibilità di sfruttare le Moto Mods: si tratta di vere e proprie estensioni che vanno ad attaccarsi sul retro del telefono. Ce ne sono di diversi tipi e si va dai power bank, alle fotocamere Hasselblad, passando pre i proiettori o i gamepad. Noi ad esempio abbiamo provato la SoundBoost 2 di JBL, che trsforma il telefono in un vero e proprio stereo d’altri tempi, con un suono potente e profondo nei bassi, oltre ad avere un pratico stand che posiziona il telefono in modo perfetto per godersi dei video.
Comparto Fotografico 7,5/10
Tralasciando la possibilità di collegare ottiche Hasselblad tramite le Mods e restando a quanto montato di serie sul Moto Z2 Play, anche in questo caso si ricade nella fascia media a cui questo telefono nonostante tutto appartiene. La posteriore è una fotocamera da 12 megapixel in grado di registrare anche filmati in 4K oppure a 1080p e 60 FPS, però la qualità né delle foto, né delle riprese è esaltante, specialmente per quanto riguarda la videocamera dato che la stabilizzazione non lavora al meglio. Il software della fotocamera è una versione appositamente sviluppata da Motorola e, in linea con le idee fondati di questo telefono, è snella e facile da usare, lasciando gli aggiustamenti manuali un po’ nascosti.
Dotazione 8/10
All’interno della confezione d’acquisto, oltre al telefono con 64GB di memoria interna, espandibile tramite micro-SD senza andare a sacrificare il dual-sim, è presente il cavo USB-C a USB-A che fa il paio con il caricabatterie con tecnologia “TurboPower” che non si discosta più di tanto da quanto già visto con QuickCharge 3.0 e riesce a ricaricare il telefono in tempi estremamente brevi, sfruttando così ogni momento di sosta. In oltre sono presenti delle cuffie in-ear dalla fattura standard e dal suono nella media, oltre alla sopra citata Moto Mods in tessuto che vi farà scoprire questo nuovo mondo e vi manderà immediatamente sugli store online a cercarne di nuove.
– Le MotoMods lo rendono unico
– Batteria duratura
– Sistema operativo pulito
– Design poco raffinato
– La navbar in un solo tasto è poco pratica
Nonostante Motorola non se ne sia mai del tutto andata, con questo Motorola Moto Z2 Play l’azienda vuole sottolineare il suo ritorno, non solo perché il marchio è nuovamente parte integrante del prodotto, ma anche perché c’è la voglia e la passione di cambiare la situazione con prodotti solidi e allo stesso tempo innovativi. Z2 Play ne è l’emblema: resistente, duraturo, conservativo, pulito, ma contemporaneamente versatile e pronto ad ogni sfida grazie alle Moto Mods. Certo a scoraggiare leggermente c’è il prezzo consigliato di €500 che con il crollo che stanno avendo LG G6 e Samsung S8 risulta forse un po’ troppo alto. Ma nonostante tutto non vediamo l’ora di mettere le mani sul vero prodotto di fascia alta di Motorola, ossia l’imminente Moto Z2 Force.