Recensione

Layton's Mystery Journey: Katrielle and the Millionaires' conspiracy

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Layton's Mystery Journey
Layton's Mystery Journey
  • Sviluppatore: Level 5
  • Piattaforme: SWITCH , MOBILE , 3DS
  • Generi: Avventura grafica
  • Data di uscita: 20 luglio 2017 (iOS/Android) - 6 Ottobre 2017 (3DS) - 8 novembre 2019 (Switch)

La saga del Professor Layton è stata una delle più amate degli utenti DS e 3DS, vuoi per il carisma dei personaggi, vuoi per le interessanti storie raccontate, vuoi per l’unicità del gameplay, che unisce avventura grafica ed enigmi in un mix fino a quel momento pressoché inedito. Oggi, la saga di Layton si prepara a tornare, ma non su 3DS: Layton Mystery Journey, infatti, giunge prima sugli schermi dei nostri telefoni, Android o IOS che siano (per la versione 3DS dovremo attendere l’autunno). Risolvere enigmi è ancora così divertente come in passato?
Professor Layton senza Professor Layton
Level 5 aveva promesso che le avventure del Professor Layton e di Luke si sarebbero concluse con la fine della seconda trilogia a lui dedicata (che cronologicamente si pone come l’inizio del suo viaggio). La promessa è stata mantenuta, infatti non ci troviamo di fronte ai personaggi che abbiamo imparato a conoscere nel corso di sei titoli, ma ad un cast completamente rinnovato, a partire dai protagonisti. Katrielle Layton (Kat), figlia di Hershel Layton, prende il posto del padre al timone della storia. Fin da subito, Kat colpisce per il suo carisma e per la sua distanza dal padre: il suo modo di fare dinamico e scoppiettante non ha niente a che spartire con la calma e la riflessività di Hershel Layton. Nonostante le apparenze, però, Kat ha ereditato la passione del padre per il risolvimento di misteri, al punto da aprire un suo ufficio e mettersi in proprio. All’inizio della storia Kat lavora da sola, ma presto incontra i due compagni che la accompagneranno nelle sue avventure: Ben Greegy, un ragazzo strampalato e forse un po’ imbranato, ma di buona volontà e deciso ad aiutare Kat; e Sherl, un cane parlante che soffre di amnesia e non ricorda come abbia cominciato a parlare. Sebbene il cast sia stato rinnovato, ritroviamo la stessa atmosfera che da sempre permea la serie, a partire dalla caratterizzazione dei personaggi, tutti quanti memorabili per le loro stramberie, e dalla location londinese, che farà immediatamente respirare aria di casa ai fan della serie. Lo stile grafico è rimasto pressoché invariato dagli ultimi capitoli, senza particolari migliorie dal punto di vista tecnico. Rimangono anche gli squisiti filmati animati in due dimensioni, comprensivi di un doppiaggio italiano di ottima fattura. Anche la colonna sonora ricorda quella dei titoli passati: un punto assolutamente positivo, visto che le tracce melodiche e sognanti della serie sono da sempre state un suo punto di forza.
Un’ispettrice alle prime armi
Come dicevamo, Kat vuole seguire le orme del padre, risolvendo misteri rocamboleschi proprio come quelli che Hershel ha dovuto affrontare negli episodi precedenti. Da qui partono le vicende narrative di Mystery Journey, e qui troviamo una prima novità. Se in passato ciascun titolo costituiva un’unica, grande storia, qui il gioco viene diviso in dodici capitoli, ciascuno dei quali contiene un mini-caso da risolvere. Ad esempio, il primo caso riguarda la scomparsa di una delle lancette del Big Ben a poche ore da un’importante visita diplomatica: starà a Kat scoprire il responsabile del furto e riportare la lancetta dove dovrebbe stare. Questa divisione in piccoli casi non significa che non ci sia una trama orizzontale che li abbraccia tutti: quella che riguarda i sette milionari di Londra a cui si accenna nel titolo. Certo, manca la soddisfazione che può regalare risolvere un lungo, intricato e impossibile caso come quelli a cui la serie ci aveva abituati, ma l’esperienza rimane comunque degna di essere vissuta e raccontata. La longevità si attesta sui livelli degli episodi passati, andando a toccare senza problemi le dodici ore, ma il tempo che effettivamente spenderemo sul titolo dipenderà, essenzialmente, dalla nostra voglia di raccogliere tutti i collezionabili e dalla nostra capacità nel risolvere enigmi, elementi che potrebbero aggiungere un altro paio d’ore al nostro contatore. Senza inoltrarci nei dettagli della trama, per evitare qualsiasi tipo di spoiler, Level 5 riesce, come da tradizione, a confezionare una storia intrigante ed avvincente, che saprà tenervi incollati agli schermi dei vostri smartphone fin dall’inizio grazie al carisma del cast di personaggi ed alle atmosfere tipiche della serie anche se, secondo il nostro giudizio, gli apici qualitativi raggiunti narrativamente dalla prima trilogia rimangono ancora lontani.
Nuova storia, stesso gioco
Il gameplay del titolo rimane praticamente identico a quanto abbiamo imparato a conoscere. Dovremo muoverci la tra le varie location londinesi, indagando sugli oggetti e sulle ambientazioni, interrogando i passanti allo scopo di ottenere indizi sul caso in corso. E, soprattutto, dovremo risolvere enigmi, da sempre la colonna portante della serie. La loro difficoltà è variabile, ma ci troveremo a dover spremere le meningi fin dall’inizio del gioco. Come sempre, non tutti gli enigmi devono essere necessariamente risolti per proseguire nella storia, ma ci troveremo ben presto a volerli raccogliere e risolvere tutti per raggiungere l’agognato completamento. Questa formula, nonostante gli anni, si rivela ancora funzionante, grazie anche al fatto di essere praticamente unica nel suo genere. Certo, chi si aspettava novità potrebbe rimanere deluso, ma se Layton non vi ha mai stancato, non sarà certo questo titolo a farvi cambiare idea sulla bontà della serie.  Il passaggio a smartphone ha cambiato ben poco: si gioca tenendo il telefono in verticale, e lo schermo si dividerà in due parti, mimando quello che succede su 3DS. Durante i filmati, è possibile cambiare metodo di visualizzazione e tenere il telefono in orizzontale, a seconda delle preferenze. La possibilità di salvare praticamente sempre rende il titolo molto adatto alla portabilità, su 3DS come su smartphone: potrete fare partite mordi e fuggi sull’autobus senza temere di non poter salvare in tempo utile. Inoltre, è possibile giocare offline, in modo da non dover interrompere le proprie partite a causa di problemi con la connessione dati. Questi elementi rendono la versione per smartphone particolarmente appetibile, sia per la sua uscita anticipata che per il prezzo, nettamente inferiore rispetto alla controparte 3DS. Certo, molto dipende anche dalle preferenze personali di ciascun giocatore ed anche dal dispositivo che utilizza (nel nostro caso, si tratta di Galaxy S7), ma questa versione non ha niente da invidiare a quella 3DS, rendendosi dunque un’alternativa più che valida alla classica esperienza su console.
Fino ad ora abbiamo parlato di ciò che è rimasto identico al passato: non ci sono novità, dunque? Qualcosa c’è, ma si tratta perlopiù di novità secondario che non vanno ad intaccare il cuore pulsante del gioco. Potremo cambiare d’abito Kat, sia con vestiti sbloccati durante l’avventura, sia con vestiti acquistati a parte come DLC, e potremo arredare il nostro ufficio come più ci piace. Questi elementi di personalizzazione non influiscono sull’avventura, ma possono essere un buon passatempo tra un caso e l’altro. La novità più grande riguarda il risolvimento dei casi: ciascun indizio raccolto assume la forma di un pezzo di puzzle, che incastrato insieme agli altri ci porterà alla soluzione. A dire il vero, però, cambia ben poco: si tratta, in fondo, di un ennesimo minigioco, in dovremo solamente inserire il pezzo di puzzle nella forma corrispondente, senza preoccuparci di risolvere concettualmente il caso, azione compiuta sempre da Kat in totale autonomia.

– L’atmosfera della serie è rimasta intatta

– Risolvere enigmi è sempre divertente

– Cast di personaggi interessante

– Mancanza di novità consistenti

– La qualità narrativa della prima trilogia è ancora lontana

8.5

Il Professor Layton torna, ma senza Professor Layton, sui nostri smartphone. Katerine Layton non è suo padre, ma il suo carisma ed il cast di personaggi che la circonda riescono a non far rimpiangere i vecchi tempi, anche se l’apice raggiunto dalla prima trilogia rimane lontano. La sostanza del gioco non cambia, e chi non ha mai amato la serie o se ne è stancato, non troverà qui motivo per cambiare idea. Chi invece vuole tornare a respirare le atmosfere sognanti e fumose della Londra di Layton, o chi semplicemente ha voglia di godersi una bella storia e spremere le meningi su dei rompicapo, troverà qui pane per i suoi denti.

Voto Recensione di Layton's Mystery Journey - Recensione


8.5

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