Infamous: First Light
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a cura di FireZdragon
Playstation 4 sta avendo un successo incredibile e le oltre 10 milioni di unità vendute parlano chiaro: l’utenza è molto contenta della console e Sony può ritenersi ultra soddisfatta della campagna marketing effettuata, poiché, diciamocelo chiaro, a trainare le vendite difficilmente può essere stato il parco giochi, ad oggi non particolarmente brillante in termini di perle indimenticabili. Lo scorso marzo ha visto arrivare sugli scaffali dei negozi Infamous: Second Son, terzo capitolo di un marchio decisamente forte su Playstation e, nonostante il nostro otto dato con diverse riserve, il titolo è stato apprezzato da gran parte della community, lasciando forse giusto una punta di amaro una volta arrivati alla fine del gioco.Dopo cinque mesi dal suo rilascio, ecco approdare su PSN e anche in versione scatolata il primo DLC, o meglio il primo Spin off, visto che First Light è completamente stand alone ed il suo peso raggiunge la notevole dimensione di ben 10 GB. Vediamo allora se davvero vale la pena cimentarsi anche in questa nuova avventura..
Fetch Time!Ve la ricordate Fetch? La ragazza conduit dai poteri al neon tanto ribelle quanto dal passato straziante? Bene, perché questo episodio è interamente dedicato a lei. Niente Delsin tra le scatole, ad eccezione di un piccolo cameo, visto che rivivremo passo passo tutti gli accadimenti che hanno portato Fetch a divenire quel personaggio freddo e triste che abbiamo conosciuto, frugando nelle sue memorie attraverso il classico escamotage dei flashback.La nostra punkettona si ritroverà imprigionata nella fortezza di Curdun Cay , base segreta dei DUP completamente ammantata dalla neve. Qui Augustine proverà in tutti i modi a farle emergere l’odio più profondo tramite i ricordi, stuzzicandole le memorie attraverso tutta una serie di battaglie simulate che verranno utilizzate al contempo per aumentare le sue abilità combattive.Il giocatore si troverà così sballottato tra una zona circoscritta della Seattle vista in Infamous: Second Son e questa arena che farà grossomodo da collante per la narrazione.Nelle fasi open World Fetch avrà a disposizione da subito i poteri al neon e i primi scontri contro gli Akulani portano spesso il gioco a prendere la forma di un semplice shooter in terza persona. Un paio di colpi messi a segno al punto giusto e ci sbarazzeremo della maggior parte dei nemici, con una struttura delle missioni purtroppo estremamente ripetitiva, e quegli stessi identici problemi emersi durante la recensione del gioco originale. Il problema in First Light è purtroppo amplificato dalla mancanza dei diversi poteri e dunque quella varietà che permetteva a Second Son di restare a galla qui svanisce velocemente.Non ci sono nuove meccaniche per quanto riguarda il combattimento, anzi in questo spin off troviamo alcune semplificazioni, come la mancanza di una vera e propria parte decisionale affidata al giocatore, laddove uccidere nemici e civili barbaramente non avrà praticamente ripercussioni su storia o abilità.I rami di crescita sono stati semplificati e schematizzati al massimo con abilità divise semplicemente per tier e tipologia. Potremo quindi decidere di accrescere la skill corpo a corpo di Fetch, di garantirle un doppio sprint aereo o ancora la capacità di lanciare più esplosivi al neon, ma è solo una questione di tempo e farming prima di riuscire ad avere il 100% dei potenziamenti a nostra disposizione. Sparsi per la città ci saranno infatti decine di Lumen, spesso sospesi a mezz’aria o nascosti, che corrispondono a punti esperienza da spendere per acquistare le skill. L’esplorazione è quindi incentivata dalla necessità di raccoglierli, ma ben presto vi troverete a gironzolare per la città praticamente solo per quello, visto che le poche missioni secondarie non aggiungono davvero niente in più al titolo. Purtroppo anche le missioni principali mancano di profondità e, ad eccezione di una storia che si fa seguire volentieri, le task proposte risultano banali e di vecchio stampo non portando nulla di realmente nuovo al gioco.La routine prenderà ben presto il sopravvento e solo l’animo da farmer che risiede in voi potrà spingervi a completare il titolo al 100%.
Tante cose da fare ma.. noiosetteAbbiamo missioni di salvataggio, sparatorie dai tetti in simil modalità cecchino, gare di velocità con i lume e battaglie più grosse, ma il tutto ha un livello di difficoltà troppo basso, non risultando nemmeno stimolante. L’unica cosa che potrebbe tenervi incollati allo schermo è l’arena di sopravvivenza presente nella base di Curdun Cay dove potrete dare sfogo ai vostri poteri liberamente, questa volta anche usando Delsin se possedete il gioco base, nel tentativo di superare delle sfide che vi ricompenseranno con punti esperienza e di piazzarvi al top delle classifiche di punteggio globali.Il titolo vi potrà tenere impegnati per circa sette orette, mentre la sola storia non ve ne porterà via più di quattro, un contenuto non completamente da buttare per i quindici euro a cui è venduto il pacchetto. Non capiamo tuttavia la volontà degli sviluppatori di sbloccare alcuni dei poteri più divertenti per Fetch, come il controllo mentale, solo dopo aver finito la campagna, un punto in cui con buona probabilità la maggior parte di voi avrà deciso di non mettere più mano al gioco.
– Diversi retroscena sulla storia di Fetch
– Poteri comunque divertenti da usare
– Dedicato ai fan
– Monotono e ripetitivo
– Nessuna idea nuova nel gameplay
6.5
First Light è un contenuto usa e getta, una semplice aggiunta di una manciata d’ore utile solo ad approfondire la storia di Fetch e regalarci un curioso retroscena, incapace tuttavia di offrire quel qualcosa in più che davvero ci faccia consigliare l’acquisto a occhi chiusi. I maggiori problemi si riscontrano in missioni eccessivamente ripetitive e già abusate in passato. Uno spin off apprezzabile solo dai fan più accaniti, per gli altri la noia potrebbe ben presto prendere il sopravvento.
Voto Recensione di Infamous: First Light - Recensione
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