Il meglio fuori casa - I migliori giochi portatili di gennaio 2018

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Come spesso succede in questo periodo dell’anno, il calendario delle uscite videoludiche parte in sordina, come un diesel in una fredda mattina d’inverno: gennaio non ha riservato titoli memorabili agli appassionati, eppure abbiamo trovato quattro titoli da consigliarvi, soprattutto se siete amanti dei giochi di ruolo di matrice giapponese.
Stranamente, dopo tanti mesi sulla cresta dell’onda, 3DS è assente dalla nostra lista dei consigli: segno dei tempi che cambiano?
Lo scopriremo solo vivendo.
Seconda opera di Atsushi Hashimoto e del suo team, i ragazzi di Tokyo RPG Factory, Lost Sphear è giunto su Switch dopo il buon successo ottenuto da I am Setsuna, e, usando il suo predecessore come base di partenza, ha saputo costruire un’avventura dai toni forse meno melanconici ma più strutturata ed avvincente.
Perfetto per una fruizione portatile, con la possibilità di salvare ovunque e dungeon mai troppo estesi, il gioco di ruolo con protagonista Kanata non si limita al mero citazionismo, ma tenta di proporre una approccio moderno a meccaniche che hanno scritto la storia del genere, come gli attacchi incrociati, il combat system basato sull’active time battle e la possibilità di indossare degli esoscheletri (qui chiamati Vulcosuits) per affrontare i combattimenti più impegnativi.
Chi cerca novità e una realizzazione tecnica stupefacente farebbe bene a guardare altrove, ma siamo sicuri che coloro i quali sono cresciuti a pane e giochi di ruolo nipponici trascorreranno una trentina di ore assai piacevoli in compagnia del prodotto.
Alla luce dell’incoraggiante primo anno sul mercato di Nintendo Switch (il cui compleanno si festeggerà alle idi di marzo), tantissimi sviluppatori stanno portando i loro prodotti sulla console ibrida di mamma Nintendo, nella speranza di accalappiare un pubblico inedito.
Furi, che già aveva raccolto consensi al tempo del suo debutto sulle altre piattaforme, torna quindi sugli schermi della grande N, conservando l’estetica particolare, la magnetica colonna sonora e, soprattutto, il furioso combat system, che ne fanno una delle esperienze più intense e impegnative tra quelle disponibili al momento nella libreria di Switch.
Come evidenziato dal nostro Big V in sede di recensione, la configurazione portatile, che pure consente di godere del gioco ovunque, non è la più comoda in assoluto, e per gustarsi al meglio le minuzie del sistema di combattimento non c’è nulla di meglio di un bel controller Pro, ma, in ogni caso, recuperare Furi se amate i picchiaduro appare una mossa sensata.
Nonostante al nostro Dark Nightmare non sia piaciuto particolarmente, perlopiù a causa del massiccio (e innegabile) riciclo di contenuti ed asset dal capitolo uscito l’anno scorso, Digimon Story Cyber Sleuth Hacker’s Memory rappresenta l’unica uscita degna di nota (a parte il prossimo prodotto…) per il mese per tutti i coraggiosi possessori di Playstation Vita, che continua ad ottenere supporto solamente dagli sviluppatori indipendenti e da quelli giapponesi.
Disponibile in Italia nel solo formato digitale, il titolo Bandai Namco porta ad oltre trecentoventi il numero totale di Digimon da catturare o farmare e propone un’avventura corposa e discretamente scritta, che non porterà via meno di una cinquantina di ore: grasso che cola, visti i tempi che corrono sulla piccola e bistrattata console di casa Sony.
La frequenza dei punti di salvataggio, peraltro, sembra strizzare espressamente l’occhio ai possessori della console portatile della grande S, che in Giappone costituiscono non a caso l’ossatura portante della fanbase del titolo.
In un mese di magra, insomma, l’acquisto potrebbe essere comunque consigliato nel caso siate alla ricerca di un JRPG longevo e dalle meccaniche rodate.
A chiusura di un mese prepotentemente dedicati agli appassionati di giochi di ruolo provenienti dal Sol Levante, segnaliamo il debutto europeo, con soli venticinque anni di ritardo rispetto al Giappone, del secondo episodio della trilogia di Romancing SaGa, che, nonostante abbia saputo crearsi un seguito entro i confini patri, ha sempre ballato sul confine tra capolavoro incompreso e titolo mediocre, quantomeno nella percezione di noi occidentali.
Lo stesso Valthiel, che si è occupato della recensione, si è mantenuto nel suo giudizio, diviso tra caratteristiche interessanti (dalla narrativa al differente approccio alle consuete dinamiche da gioco di ruolo) e scivoloni inattesi (come una curva della difficoltà a tratti discontinua e un lavoro di porting un po’ pigro): il consiglio è quello di leggere bene la recensione ed informarsi quanto più possibile se siete neofiti del genere, per evitare di trovarvi impreparati di fronte alle bizzarre scelte di game design che il titolo porta in dote.
Da parte nostra, riteniamo la trilogia originale e abbastanza sottovalutata, sebbene non esente da difetti, e ci allineiamo alla valutazione data da Valthiel in sede di recensione.
Su Vita, d’altronde, non è che il convento passi molto altro, al momento.

Ci siamo lasciati alle spalle un gennaio interlocutorio, che però sembra preannunciare un anno ricco di soddisfazioni per gli amanti del gioco in mobilità, soprattutto grazie a Switch. Per la console ibrida di Nintendo sono usciti Lost Sphear, omaggio ai migliori JRPG della storia, e Furi, porting di uno degli indie più interessanti della scorsa stagione, mentre Playstation Vita è uscita dal torpore degli ultimi mesi del 2017 grazie all’arrivo di due giochi di ruolo assai diversi tra loro, come Digimon Story Cyber Sleuth Hacker’s Memory e Romancing SaGa 2, entrambi disponibili esclusivamente su Playstation Store.

Febbraio si preannuncia assai più movimentato, quindi non possiamo che darvi appuntamento al mese prossimo!

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