Più volte oggetto di discussione in seguito al boom dei servizi streaming dedicati al cinema, il gaming on demand (previo download) era solo una questione di tempo. Dopo PlayStation Now (di fatto una chimera per un paese retrogrado come il nostro) e EA Access, è Microsoft a lanciare un servizio destinato a crescere nel corso degli anni, che includerà molti titoli del grande catalogo Xbox.
Al momento in fase di rollout per alcuni membri del programma Xbox Insider, l’Xbox Game Pass diventerà realtà per tutti in primavera: al costo di 9,99 euro, i giocatori avranno inizialmente accesso a un centinaio di giochi, senza limiti. In attesa di ulteriori dettagli che non tarderanno ad arrivare, compresi quelli legati alla permanenza dei prodotti all’interno del catalogo, la loro freschezza e l’efficacia dell’offerta globale, accogliamo l’iniziativa con una buona dose di entusiasmo sul fronte della diffusione del medium. Per quanto riguarda tutto il resto, sono legittimi i dubbi che stanno già emergendo tra la community.
Servizi di questo tipo, se dovessero attecchire come le controparti dedicate al cinema, indicherebbero in maniera netta quale potrebbe essere il futuro della fruizione dei videogiochi e più in generale dei classici di qualche anno fa, che si trasformerebbero in prodotti da usare e non possedere, preservare e collezionare, in linea con le esigenze di un mercato bulimico.
Il passo è certamente di quelli importanti, a testimonianza del fatto che Microsoft sta spianando la strada alla sua nuova console. In attesa, si spera, che arrivino i primi veri sussulti da parte di nuove IP che possano colmare il vuoto da qui ai prossimi mesi.
Gli spunti per accendere il nostro dibattito ci sono e sono davvero molti, pertanto vi invitiamo ad allargare la discussione anche al di là delle domande più di rilievo che vi poniamo nel nostro commento finale.
1) Come accoglierete l’iniziativa: vi abbonerete all’istante, preferite aspettare o siete disinteressati?
2) Il gaming on demand è davvero il futuro dei videogiochi?
3) Vi preoccupa la possibilità che spariscano per sempre le copie fisiche e che possa dunque decadere per sempre il concetto di possesso di un videogioco?
4) Vi aspettate che anche la concorrenza operi allo stesso modo, magari correggendo il tiro per PlayStation Now? E Nintendo?
5) quali sono secondo voi gli aspetti negativi e quelli positivi di questo tipo di operazione?
Fatecelo sapere nei commenti.