Il Dibattito - No Man's Sky

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Di No Man’s Sky e di tutta la controversa faccenda che ne è nata se n’è parlato a lungo, ho espresso il mio parere in un fuori dai denti altrettanto discusso e se ne continua a parlare ancora oggi. 
Alla luce di ciò che è successo, questa nuova puntata del Dibattito vuole che prendiate finalmente una posizione netta, a mente fredda.
Ci sono delle colpe oggettive che vanno condivise (non di certo in egual misura, è evidente) tra Sean Murray, sviluppatori, marketing e utenti: ognuno si prenda le proprie responsabilità e, a suo modo, faccia ammenda. Ciononostante, la questione è tutto fuorché conclusa, perché è emerso in questi giorni che il gioco è finito al centro di un’indagine dell’Advertising Standards Authority con l’accusa di pubblicità ingannevole. Non ci sono ancora condanne né esiti di alcun tipo: gli organi competenti faranno le loro valutazioni ed eventualmente prenderanno dei provvedimenti; in ogni caso, non è questa la sede opportuna per discuterne o tirare le somme.
Possiamo però parlare di come Hello Games abbia sfruttato nella fase pre-lancio una popolarità inaspettata, di come sia stata gestita tutta la situazione a partire dallo sviluppo e proseguendo con le parole dette e dei dati di fatto che sono stati taciuti, o delle caratteristiche di gioco che sono state “alterate” e mal presentate.Geoff Keighley ha riassunto tutto con una frase che dovrebbe far riflettere i giocatori: “Ho sentito che questi ragazzi non avevano idea di dove sarebbero andati, ma avevano avuto un enorme momentum.” E hanno deciso di sfruttarlo.
Il giornalista ha rincarato la dose affermando che i giochi memorabili sono quelli creati dai bravi narratori e dai grandi team di sviluppo, e che la “matematica” (leggasi: proceduralità) non può sempre dare un senso. 
Chiudiamo il nostro spunto, come sempre, con la consueta raffica di domande.

– No Man’s Sky è davvero indifendibile oppure si è sollevato un polverone sin troppo esagerato?

– Quali sono le colpe di Murray ed Hello games, e quali invece quelle del marketing sin troppo audace?

– Pensate che la software house rimarrà per sempre segnata da questa faccenda, al punto da essere tagliata fuori per sempre da questo settore?

– Si può fare ancora qualcosa per risollevare il destino di questo gioco o la situazione è ormai completamente sfuggita di mano?

– Vi sentite colpevoli di aver dato credito con troppa superficialità a questo gioco, facendo crescere in modo esagerato l’hype?

– Pensate che sia stata una batosta utile all’utenza, che mitizza dei prodotti ancor prima che vengano pubblicati, oppure la foga di avere tutto e subito è più forte di ogni forma di buon senso?

Fatecelo sapere nei commenti.

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