Recensione

Hitman - Episodio 6: Hokkaido

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Informazioni sul prodotto

Immagine di Hitman
Hitman
  • Sviluppatore: IO Interactive
  • Produttore: Square-Enix
  • Distributore: Koch Media
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE
  • Generi: Azione
  • Data di uscita: 11 Marzo 2016 - 31 gennaio 2017 (retail) - 7 novembre 2017 (GOTY Edition) - 15 maggio 2018 (Definitive)

Era l’11 marzo scorso quando Hitman faceva il suo debutto con il primo episodio, con la missione parigina che ci avrebbe svelato la nuova filosofia a episodi della saga dell’Agente 47. Col passare dei mesi, IO Interactive ha mantenuto la sua promessa di far arrivare più o meno puntualmente sempre nuovi capitoli e, passando per l’Italia, per il Marocco, per la Thailandia e gli Stati Uniti, ci ritroviamo finalmente alla resa dei conti. Lo scenario, che fa il suo ritorno nella serie dopo essere rimasto piacevolmente nei nostri ricordi in Hitman 2: Silent Assassin, è tra i più suggestivi: le vette del Giappone.

Fiore all’occhiello
Al lancio dell’episodio 5, ambientato in Colorado, gli sviluppatori vollero sottolineare più volte che si sarebbe trattato di quello più difficile della stagione, visto il numero di bersagli e il livello di sorveglianza. Ebbene, scordatevelo: Episodio 6: Hokkaido vi darà ancora più filo da torcere, pretendendo da voi – dopo l’esperienza maturata da marzo a oggi – la messa in mostra tutto il meglio che avete imparato. Vi muoverete quindi in uno scenario civile, ma ad altissimo livello di sicurezza, intenti ad infiltrarvi nelle aree più intestine di una clinica di lusso nella già citata Hokkaido, dove non sembra che le cose si svolgano esattamente a norma di legge. Non che sia un problema di 47, comunque: il nostro infallibile sicario dovrà trovare i suoi due bersagli ed architettare il modo migliore per toglierli di mezzo, meglio ancora se riuscirà a farlo sembrare un incidente. Attenzione, però, perché l’intera clinica hi-tech è dotato di porte di sicurezza gestite da un’IA, il che significa che non c’è modo di forzare le porte in modo tradizionale. Se volete abbandonare le sole aree destinati ai pazienti, starà a voi trovare il modo di farlo, ricordando che non c’è modo di portare con sé corda di fibra, grimaldello e quant’altro.
Già da questa breve premessa, appare abbastanza chiaro che Episodio 6: Hokkaido sia uno degli episodi più ispirati di Hitman, insieme all’apprezzatissimo Episodio 2: Sapienza. Il design del livello è ottimo e ricchissimo di possibilità che aspettano solo di essere notate, al punto che – ad una seconda run – scoprirete sicuramente elementi, dettagli e stanze di cui non vi eravate accorti prima. Proprio grazie al level design in grande spolvero, il piacere di riuscire a mettere insieme i pezzi per eliminare il proprio target è notevole, al punto che il replay value sale alle stelle e vi verrà a tutti gli effetti voglia di provare approcci diversi, anche solo per completare tutte le diverse sfide proposte dagli sviluppatori. Se preferite invece essere guidati, segnaliamo che gli autori hanno proposto sette diverse opportunità per eliminare i due bersagli, seguendo le quali potrete sviscerare ulteriormente il nuovo scenario.
Oltre a lasciarsi giocare con piacere, Episodio 6: Hokkaido si rivela anche una goduria per gli occhi: l’immaginazione degli artisti di IO Interactive è riuscita a dare vita a scenari mozzafiato, con il Giappone che si staglia sotto le vette innevate su cui giganteggia la clinica. La stessa struttura vanta un look di rara raffinatezza e l’attenzione per i dettagli è stata lodevole: si va da nighiri, uramaki e futomaki fedelmente riprodotti nel vassoio del ristorante, fino ai WC inconfondibilmente nipponici con musichetta e pompette dell’acqua per l’igiene dell’utilizzatore. Niente, insomma, è stato lasciato al caso, al punto che gli scrittori, trovandosi di fronte ad intrecci che coinvolgono la Yakuza, si sono anche divertiti a far recitare a qualche NPC delle battute che tirano in ballo Sleeping Dogs, sempre targato Square Enix. Era esattamente questo il livello di dettaglio che ci aspettavamo dal season finale e possiamo dirci sicuramente soddisfatti.
Oltre ad essere ben sfruttata per la complessa missione relativa alla campagna, la mappa della clinica protagonista dell’Episodio 6 si presta in maniera eccellente alla creazione dei contratti da parte degli utenti, che stanno già fioccando e che vi forniranno ulteriore filo da torcere. Insieme alla missione principale, poi, debutta anche la nuova missione escalation, davvero più difficile che mai: quest’ultima, che nel primo livello vi chiede di eliminare il direttore della clinica (che si rivelerà già di per sé un obiettivo folle) risulta estremamente impegnativa già a livello 2, a causa delle protezioni e dei controlli di sicurezza. Diciamo pure che, se non avete soddisfatto sufficienti sfide quando avete giocato la missione della campagna, pensare di completare il contratto Escalation partendo disarmati e vestiti da pazienti nella vostra camera è praticamente una scalata verticale. Aumentando il proprio livello di professionalità portando a termine le sfide, invece (ad esempio, elimina un target con un colpo alla testa, esci dalla missione da questo punto, ruba questo travestimento e così via), avrete molte più possibilità di elaborare il vostro piano ancora prima di mettervi sulle tracce del direttore, magari cominciando con un travestimento che vi consente di accedere ai livelli di sicurezza più alti e, perché no, portando con voi una piccola pistola che non viene rilevata nelle perquisizioni.
Va da sé, insomma, che con il design del livello di Episodio 6: Hokkaido, i ragazzi di IO Interactive siano riusciti ad offrire un ulteriore fiore all’occhiello per il loro Hitman, che nonostante la release episodica che ha suscitato molto scetticismo riesce ad imporsi, nel complesso, come un’esperienza divertente e ben strutturata, capace di puntare forte su ciò che i fan della serie amano di più: la libertà di pianificazione.
Gameplay 1-0 Narrativa
Come abbiamo riferito anche nelle recensioni precedenti, sono pochi coloro che, dalle origini ad oggi, si precipitano ad acquistare un episodio della serie Hitman per godersi la sua scrittura. La trama a volte è risultata quasi un pretesto per far spostare 47 di qua e di là a completare i suoi contratti, anche se gli sceneggiatori si sono mostrati in grado di realizzare qualche momento memorabile (l’amicizia con il sacerdote in Hitman 2 era ben scritta, mentre il colpo di scena finale di Blood Money non ha bisogno di presentazione). Dopo l’Agente 47 forse troppo-poco-Agente-47 che abbiamo scoperto in Absolution, quindi, il nuovo Hitman episodico si proponeva di trovare un approccio nuovo, simile a quello di una serie TV, in cui gli eventi sarebbero stati svelati volta per volta, scenario dopo scenario. Il risultato, affiancato da una regia gradevole, è quello di una scrittura sicuramente ambiziosa, ma che si accontenta di essere solo e soltanto una cosa: un prologo. Se pensavate di trovarvi davanti ad una storia avvincente ed autoconcludente, insomma, sappiate che la Stagione 1 di Hitman non è altri che il prologo della trilogia di season che il team di Copenaghen sta preparando – motivo per cui, piuttosto che con qualche spiegazione, verrete lasciati, abbandonata Hokkaido, con nuovi dubbi. Peccato, perché si poteva sicuramente osare qualcosa di più, anche se quanto visto fino ad ora può fare ben sperare per l’arco narrativo che andrà a completarsi con la Stagione 2 e la Stagione 3.

– Ottimo level design

– Ambientazione molto ispirata, anche artisticamente

– Difficile ma stimolante

– La narrativa è solo un grosso prologo

– Missione escalation estremamente legata al completamento delle sfide

8.0

Arrivata al suo epilogo, la prima stagione di Hitman si rivela validissima. Quest’ultimo capitolo, in particolare, offre al giocatore tantissime possibilità di sperimentare e sbizzarrirsi e, complici le restrizioni di sicurezza applicate alle diverse aree, sarà sicuramente in grado di dargli filo da torcere, senza però finire con il frustrarlo. Il risultato è uno scenario realizzato con grande cura per i dettagli e che dimostra ancora una volta che la release episodica non ha certo messo in ombra il talento di IO Interactive: sebbene alcuni episodi siano più deboli di altri (sopratutto Bangkok e Marrakesh), infatti, nel complesso ci troviamo davanti ad un videogioco riuscito che, dopo Sapienza, trova in Hokkaido un altro capitolo che terrà compagnia ai giocatori per un bel po’. Peccato invece per la scrittura, che anche in quest’ultimo episodio, in fin dei conti, ci racconta pochissimo, accontentandosi di rimandare l’appuntamento alla prossima stagione.

Voto Recensione di Hitman - Recensione


8

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