Hearthstone rappresenta ormai una delle grandi certezze del panorama videoludico. Come ogni titolo prodotto da Blizzard, in poco tempo è riuscito ad affermarsi in maniera sensazionale, superando la soglia dei 50 milioni di utenti proprio in questi giorni ed imponendosi attualmente come il più influente TCG online. Da un po’ di tempo, però, nonostante l’uscita di nuove espansioni, anch’esse di buon livello qualitativo, il meta sembrava essersi pietrificato, dominato ovunque più o meno dalle stesse tipologie di mazzo.
Sussurri degli Dei antichi, la nuova espansione da poco uscita, sembra essere stata concepita proprio per dare una grande svolta non solo alle attuali tendenze di gioco, ma all’architettura stessa di Hearthstone. Ben 139 carte nuove, l’introduzione dei formati e delle nuove meccaniche, soprattutto tramite le quattro malevole divinità leggendarie protagoniste di questo set, si sono rivelate a tutti gli effetti un vero e proprio toccasana per ridare linfa vitale al tutto. I fan probabilmente non attendevano altro.
Una formula vincente
Per comprendere l’effettiva portata di un tale cambiamento è imprescindibile partire dalla fondamenta stesse che hanno reso Hearthstone il grande successo che oggi rappresenta. Un’effettiva analisi della formula impiegata da Blizzard per dare vita al suo TCG potrebbe essere ricercata all’interno di un parallelismo videoludico con quello che è un altro grande fenomeno degli ultimi anni: League of Legends.
A pensarci bene le premesse di sviluppo, rivelatesi vincenti, sono quantomeno simili.
League of Legends infatti, come molti ben sapranno, nasce come erede di Dota, pietra miliare del genere MOBA, che in fondo, tanto deve anch’esso all’universo Blizzard per quanto riguarda le sue origini. Riot aveva capito che la linea di pensiero inaugurata da Dota, avrebbe potuto raggiungere la maggior utenza possibile, nel minor tempo auspicabile, grazie ad un processo di snellimento del gameplay, tutto improntato ad una maggiore immediatezza e dinamicità.
La formula, oggi ne abbiamo la certezza, risultò essere vincente.
Blizzard, altrettanto accorta ed oculata, deve avere compreso le potenzialità di un tale iter di sviluppo. Hearthstone in effetti, bisogna ammetterlo, nasce come un semplice card game online, dalle meccaniche molto snelle ma intuitive, supportato in questa immediatezza di fruizione dal grande carisma di uno degli universi videoludici più famosi di tutti i tempi: World of Warcraft. E anche anche in questo caso i risultati parlano chiaro.
League of Legends dal canto suo non è più quello degli esordi. Una volta fidelizzata l’enorme utenza, la casa di sviluppo ha introdotto con delicatezza sempre maggiori parametri che rendessero il titolo al tempo stesso più articolato e mai stagnante.
Un ristagno di cui in questi ultimi tempi Hearthstone invece ha risentito davvero. Per questo motivo, Sussurri degli Dei antichi si potrebbe considerare l’espansione della svolta, tanto provvidenziale quanto attesa dalla community.
Standard e Wild
Non c’è alcun dubbio sul fatto che, prescindendo dall’intrinseca novità rappresentata dall’avvento delle nuove carte, il grosso cambiamento introdotto dall’espansione, quello di cui si discuterà di più d’ora in poi e che rappresenta il rischio più grosso, è costituito dall’introduzione dei due nuovi formati, Wild e Standard, che andranno a stravolgere completamente il meta. Un processo, riprendendo il discorso del precedente paragrafo, che avvicinerà Hearthstone ai giochi di carte collezionabili storici, in particolare a Magic: The Gathering.
Sì, perché il formato standard introdurrà nella Locanda le cosiddette rotazioni temporanee di espansioni che gli amanti del gioco di Wizards of the Coast già conoscono. Suddetto formato consentirà di utilizzare solo le carte uscite nell’anno precedente ed in quello in corso, oltre a quelle facenti parte del set base e classico, le quali continueranno sempre a far parte di questo nuovo modo di intendere il metagame. Siccome ogni volta che verrà pubblicata la prima espansione di ogni nuovo anno, tutti i set non pubblicati nel medesimo anno o in quello immediatamente precedente saranno esclusi dal formato standard, possiamo dire già addio a “La Maledizione di Naxxramas” e a “Goblin vs Gnomi”.
L’adozione di questo nuovo modo di giocare rappresenta sicuramente una svolta molto decisa e poco conforme alla linea spesso conservatrice adottata da Blizzard. È chiaro che, così come accade in Magic: The Gathering, il costo in denaro effettivo per risultare competitivi ad ogni rotazione potrebbe sensibilmente lievitare nell’immediato per non rischiare di possedere mazzi perennemente datati rispetto alle regole vigenti nel corso dell’anno specifico. C’è anche da dire, però, che nel lungo termine e con la fiducia da parte dei giocatori, il nuovo formato potrebbe apportare una serie di migliorie decisive al gameplay. Di sicuro ne gioverà il bilanciamento complessivo, visto che il numero effettivo di carte per il formato specifico sarà ridotto rispetto a quello che fino ad ora gli sviluppatori hanno dovuto tenere in considerazione. A ciò potrebbe conseguire un effettivo aumento della varietà e dinamicità del gioco, visto che la conseguenza primaria del maggior controllo sullo sviluppo delle carte da parte degli sviluppatori potrebbe invogliarli alla creazione di carte sempre più varie e caratteristiche, rendendo ogni espansione (proprio come nel caso di Sussurri degli Dei antichi) molto più caratterizzante. Ultimo, ma non meno importante, i neofiti non si troveranno di fronte ad un mare immenso e perennemente in espansione fatto di centinaia e centinaia di carte ad essi sconosciute e che in breve tempo potrebbe portarli ad abbandonare per l’eccessiva mole di lavoro iniziale.
L’altro formato, che però con il tempo riteniamo possa perdere colpi, soprattutto visto l’orientamento molto competitivo ormai tipico di Hearthstone, sarà quello Wild, denominazione che non starà ad indicare altro che il gioco come lo abbiamo conosciuto fino ad ora. Tutte le carte saranno sempre disponibili e a mano a mano ovviamente aumenteranno, dando vita ad un gameplay sempre più folle e selvaggio. E forse nome migliore non avrebbero potuto scegliere per rappresentarlo, in effetti. Il vecchio Hearthstone quindi continuerà ad esistere affiancandosi al nuovo formato di punta.
La stagione attuale, quella inaugurale per il formato standard, prende il nome di Anno del Kraken. Preparatevi a qualcosa di molto grosso, quindi.
Un sibilo dagli Abissi
Come gli appassionati dell’universo Blizzard già sapranno, l’universo alla base della nuova espansione riguarderà la particolare versione Blizzard dei miti di Cthulhu, nati dalla penna del visionario H.P. Lovecraft. A fare da protagonisti saranno i quattro dei antichi: C’thun, Yogg-Saron, Y’Shaarj e N’Zoth; il primo e più importante tra essi, ottenibile gratuitamente, sarà proprio C’thun. Con ben 16 carte capaci di creare interazioni con il suo devastante potere anche quando sarà ancora nel vostro deck, rappresenterà sicuramente una delle carte intorno alla quale si parlerà maggiormente in termini di costruzione. Le altre due divinità, Y’Shaarj e N’Zoth, non introdurranno invece nuove meccaniche, ma potrebbero dare il via a un processo di recupero di archetipi interessanti e mai a fondo sfruttati. N’Zoth, Il Corruttore, in particolare, grazie alla capacità di rimettere in gioco tutti i minion dotati dell’abilità Rantolo di Morte distrutti durante la partita, presenta somiglianze, quanto a deck strutturabili intorno al suo potere, con il vecchio Kel’Thuzad. Chiude il cerchio la follia di Yogg-Saron, il cui Grido di Battaglia, consentendo il casting automatico di magie casuali pari al numero di magie lanciate fino al suo ingresso sul terreno di gioco, potrebbe portare davvero a situazioni esilaranti e, perché no, nelle mani giuste dare vita a qualcosa dotato pur sempre di una certa consistenza tattica.
Per il resto, divinità malevoli a parte, Sussurri degli Dei antichi si presenta come un’espansione fortemente caratterizzata e caratterizzante anche dal punto di vista grafico, senza mai rinunciare, nonostante il tema di fondo, a quel tocco di ironia tipico sin dall’inizio dello stile di Hearthstone.
Gli altri come se la passano?
Bisogna essere onesti fino in fondo. Per comprendere l’effettiva incisività sul metagame da parte delle nuove carte aggiunte bisognerà attendere almeno un mese circa di test e di futuri sviluppi in fatto di deck-building. Sussurri degli Dei antichi è un’espansione davvero incisiva ma per valutarne gli effettivi meriti finali c’è bisogno di un lasso maggiore di tempo.
Possiamo però provare ad ipotizzare il futuro delle altre classi, magari partendo da quelle che sono proprio le nuove carte leggendarie ad esse specificamente associate.Lo Sciamano è di sicuro la classe su cui a prima vista la nuova espansione andrà ad impattare maggiormente, grazie ad una serie di aggiunte che gli consentiranno di riprendere in considerazione anche carte base ormai dimenticate. La nuova leggendaria poi, Hallazeal l’Asceso, presenta un interessante effetto, consentendo di recuperare punti vita pari ai danni inflitti tramite le magie di attacco. Già si può immaginare cosa sia in grado di fare in combinazione con carte come Tempesta di Fulmini o Distruzione Elementale.Cho’gall offrirà invece al Warlock qualche spunto di sicuro interesse in situazioni drammatiche, grazie alla possibilità di pagare il costo in mana della prossima magia giocata dopo il suo arrivo sul terreno di gioco in punti vita. Davvero molto utile per una classe dotata di magie molto forti ad alto costo di mana, come ad esempio Anatema della Rovina.Passando al Druido, classe che ha subito il maggior numero di nerf, come ad esempio quello che ha investito l’ormai inflazionata ed immancabile Forza della Natura, il nuovo Fandral Elmocervo sarà una carta leggendaria capace di trasformare la flessibilità tipica della classe, contraddistinta da carte a doppia scelta in una solidità doppia, visto che consentirà di attivare entrambi gli effetti di questa particolare tipologia di carte.Si potrebbe continuare per ancora molto nella disamina di quello che è l’effettivo potenziale apportato dalla nuova espansione e magari potremmo tornarci con calma in altra sede discutendone insieme quando la situazione si sarà maggiormente stabilizzata.
Resta il fatto che Sussurri degli Dei antichi si conferma come il vero ed effettivo nuovo corso che doveva essere intrapreso da Hearthstone. Un corso che sembra poter regalare molte sorprese e soprattutto essere in grado di portare le dinamiche di gioco ad un più alto livello qualitativo, gettando le basi per un futuro ancora più roseo per il TCG online di Blizzard.