HTC One S

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a cura di ghigghi

L’inizio del 2012 non è stato molto favorevole per HTC, con un calo dei profitti di quasi il 35 per cento che ha portato il CEO Peter Chou a parlare di una vera e propria disfatta, soprattutto sul territorio americano. Colpa dei numeri travolgenti fatti registrare da iPhone 4S (che ha letteralmente divorato la concorrenza tra gli smartphone di fascia alta), ma anche di una politica dei prezzi di HTC piuttosto discutibile. I prossimi mesi rappresentano quindi per il produttore taiwanese una grande sfida per recuperare il divario con Apple apertosi lo scorso anno. La risposta all’imperante iPhone 4S e alla miliardaria branchia Galaxy di Samsung (Note, Nexus e S II) si chiama One, una nuova serie di smartphone Android con cui HTC tenta di rinnovare il successo della serie Sensation dello scorso anno.
Il processore delle meraviglie
In questa recensione ci occupiamo del One S, il modello di mezzo posizionato tra il top di gamma One X e il fratellino minore One V disponibile in Italia da alcune settimane a un prezzo di listino di 599 euro. Alla fine sempre di fascia alta si tratta, anche se su questo versante bisogna fare una piccola premessa. Il prezzo italiano è infatti molto più alto di quello di altri paesi europei come Germania e Francia, dove il One S si può trovare oggi anche a 470 euro ed è uscito sul mercato con un prezzo di listino di 499 euro. Una differenza di 100 euro francamente inspiegabile, anche perchè la dotazione tra la nostra versione e quella europea è identica e in entrambi i casi mancano purtroppo gli auricolari Monster Beats, con l’unica eccezione di Vodafone che ha deciso di offrirli gratuitamente per i suoi One S e One X brandizzati. Ma come si presenta il One S? HTC ha optato per una monoscocca in alluminio dagli angoli molto smussati e dalla comoda impugnatura, grazie anche a uno spessore di soli 7,8 mm contro i quasi 9 mm del One X. Il peso è di poco al di sotto dei 120 grammi (altro punto a favore per l’ergonomia del device) e una volta tenuto in mano, il One S trasmette fin da subito una forte sensazione di solidità e stabilità come capita quasi sempre con i terminali HTC di fascia alta. All’interno troviamo il nuovissimo processore dual-core S4 Snapdragon di Qualcomm con frequenza di 1,5 GHz abbinato a una GPU Adreno 225; una soluzione molto interessante, scelta anche da Asus per il suo Padfone e da Panasonic per l’Eluga Power e capace di abbinare un’elevata potenza di calcolo a consumi più ridotti rispetto alla generazione S3 a 45 nm. Tra le altre caratteristiche hardware spiccano la memoria RAM da 1 GB e due soluzioni che purtroppo non piaceranno a molti. Ci riferiamo sia alla batteria integrata da 1650 mAh (quindi impossibile da rimuovere), sia alla memoria interna di soli 16 GB che non può essere aumentata tramite schede di memoria esterne. Se per molti si trattava di un limite già con l’Xperia S e i suoi 32 GB “fissi”, con il One S l’assenza di uno slot per Micro SD si fa sentire ancora di più, anche perchè di fatto lo spazio per l’archiviazione dati si ferma a 9,5 GB mentre quello per l’installazione delle app a circa 2,5 GB. Da segnalare infine il posizionamento dell’antenna GSM/UMTS nella parte superiore del device, scelta intelligente per evitare di coprirla con il palmo o le dita della mano e per favorirne così il corretto funzionamento.  
La giusta misura 
Passando al display multitouch HTC ha optato per una diagonale di 4,3”, misura ritenuta da molti ottimale come perfetta via di mezzo tra i “maxi” display di Galaxy Note e One X e quello medio di iPhone 4S con i suoi 3,5”. Lo stesso polliciaggio di un bestseller come il Galaxy S II, rispetto al quale il One S deve accontentarsi di un Super Amoled con Gorilla Glass (non Plus) offrendo però in cambio una risoluzione maggiore (960×540 pixel contro 800×480 pixel del Galaxy S II). La qualità è eccellente sia nella riproduzione dei colori, sia nella luminosità e nel contrasto, anche se abbiamo notato una leggera tendenza dei bianchi all’azzurrino e un livello del nero più alto rispetto a quello del Galaxy S II. Dopo aver visto il display del Xperia S con i suoi 720p, la minor risoluzione del One S si nota chiaramente fin dalla schermata principale, ma si tratta di differenze che influenzano pochissimo l’utilizzo giornaliero e che su schermi di queste dimensioni verranno apprezzate solo dagli appassionati più “tecnofili”. Il reparto imaging è affidato a una fotocamera anteriore VGA e una posteriore con sensore da 8 MP, autofocus, flash LED, sensore BSI e registrazione video a 1080p. Anche in questo caso il mercato offre device Android più performanti in termini di Megapixel, ma a differenza di molti altri concorrenti il One S può contare su soluzioni software al top. Ci riferiamo soprattutto alla velocità del multiscatto (fino a 99 foto consecutive) e ai tantissimi filtri da applicare alle immagini prima e dopo lo scatto, senza dimenticare le altrettante soluzioni in fase di registrazione video. Ne esce un’integrazione tra hardware e software davvero eccellente e anche la qualità delle foto e dei filmati ci pienamente convinti, grazie ai colori pieni e alla poca compressione che fanno subito dimenticare le magagne riscontrare in passato con altri device HTC come l’HD2 e il Legend. Rimanendo sempre in ambito hardware, il One S non si fa mancare nulla nemmeno a livello di connettività grazie al GPS, al Wi-Fi b/g/n, al Bluetooth in versione 4.0 e all’uscita HDMI, mentre l’assenza del chip NFC (presente invece nel One X) potrebbe scontentare più di un utente per un’ottica futura, anche se al momento l’utilità di questa di funzione in Italia è quanto mai limitata.    
Nuova interfaccia, nuove comodità
Nell’utilizzo giornaliero il One S si è dimostrato efficace con qualsiasi app e in ogni contesto possibile e immaginabile. La batteria non fa miracoli (chi riesce a farli oggi?), ma dopo quattro o cinque cariche siamo riusciti ad arrivare a fine giornata senza tanti problemi con un uso piuttosto intenso di 3G, Wi-Fi, giochi e circa mezz’ora di navigazione GPS. I 4500 punti ottenuti con il test completo di Quadrant (1300 in più rispetto all’Xperia S) riconfermano l’efficacia del S4 come processore di fascia alta e, trattandosi di un device ancora recentissimo, i margini per ulteriori miglioramenti ci sono tutti. L’unico limite riscontrato dopo quattro giorni di prova è la navigazione web sui siti flash. In alcuni siti lo scrolling e il rendering delle pagine subiscono infatti qualche lieve rallentamento; nulla di drammatico e in fondo anche il fratello maggiore One X si è attirato contro più di una critica proprio a causa della gestione dei siti in flash, ma più che di limiti hardware si tratta quasi sicuramente di un “dialogo” software non ancora ottimale tra il plug-in di Adobe e il processore Qualcomm che speriamo venga risolto con futuri aggiornamenti. L’esemplare in nostro possesso monta la versione 4.0.3 di Android ICS e naturalmente l’interfaccia Sense 4.0, uno dei marchi di fabbrica degli smartphone HTC che in questa nuova versione ha fatto vedere cose molto interessanti a livello di leggerezza, fluidità e organizzazione dei widget, del multitasking e della Home. La reattività nello scrolling delle varie schermate è eccellente e con 1 GB di RAM a disposizione non abbiamo mai notato rallentamenti di sorta, nemmeno con molte app in background. Ottima anche la gestione del comparto multimediale, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione e l’interfaccia dei brani musicali. Rimane giusto il rammarico per l’assenza degli auricolari Monster Beats nella confezione (quelli presenti sono in-ear piuttosto economici), ma per il resto le funzioni software di Beats Audio agiscono come una sorta di loudness ampliando lo spettro in gamma bassa e acuta. E’ un bel sentire e già immaginiamo cosa possa venire fuori accoppiando al One S un paio di auricolari di fascia alta, ma già così preparatevi a un’esperienza musicale superiore a molti altri smartphone nella stessa fascia di prezzo. 
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