Google Nexus 10

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a cura di Naares

La presentazione ufficiale di Google è purtroppo saltata a causa dell’uragano Sandy, ma ciò non ha impedito all’azienda di Mountain View di presentare ciò che doveva. Tra i vari comunicati e video rilasciati i due nuovi terminali della serie Nexus hanno fatto la parte del leone. In questa sede andremo quindi analizzare il tablet top di gamma realizzato in collaborazione con Samsung, che promette di dare battaglia ad Apple e al suo iPad 4.
Diversamente dal già apprezzato Nexus 7, il fratello maggiore possiede – come il nome lascia intendere – uno schermo più capiente, di ben 10 pollici. La tecnologia utilizzata per il pannello è la PLS, che dovrebbe garantire contrasti e luminosità migliori dei normali IPS ma una saturazione dei colori inferiore a quanto offerto dalla tecnologia OLED. La risoluzione sarà una impressionante 2560 x 1600, che con questo polliciaggio porterà il DPI al ragguardevole valore di ben 300 punti per pollice quadrato. E’ ovviamente un valore estremamente elevato per un  tablet, che dovrebbe garantire un’alta definizione dei testi e delle immagini, aiutando nel rendere la fruizione dei contenuti riposante per gli occhi.
Il processore sarà un performante Exynos 5 Dual 5250 da 1.7 GHz, accompagnato da 2 GB di RAM. Le prestazioni dovrebbero essere più o meno riconducibili a quelle di iPad 4, ma ovviamente è necessario attendere dei test approfonditi prima di sbilanciarsi su capacità di calcolo e gestione della grafica tridimensionale.
Confermata purtroppo l’assenza di uno slot per scheda SD, che porterà a dover compiere una decisione ponderata riguardo la dotazione di memoria, offerta in tagli da 16 o 32GB. Supponiamo che il motivo per l’assenza dello slot di memoria sia il solito, ovvero la lentezza delle comuni schede SD rispetto al resto del sistema che comporterebbe un notevole peggioramento nelle prestazioni del tablet. Ad ogni modo Google ha voluto dichiarare che il motivo stia nel non voler complicare la vita all’utente costringendolo a scegliere di volta in volta dove salvare i propri dati. Come motivazione politica può anche starci, ma noi rispettosamente ci esimiamo dal crederci.
La batteria sarà una generosa 9000 mAh, che sulla carta dovrebbe assicurare una buona durata della carica anche perché, così come inizialmente avvenuto con Nexus 7, anche il fratello maggiore sarà sprovvisto di modulo 3G. Nonostante al momento non sia stata fatta alcuna dichiarazione in merito supponiamo che l’azienda potrà in futuro valutare l’implementazione del 3G qualora gli utenti lo richiedessero a gran voce, in modo simile a quanto appena avvenuto con il modello da sette pollici. Ovviamente presente un sistema WiFi.
Continuando a parlare di connettività è bene segnalare la presenza di un’uscita micro HDMI, mentre la ricarica avverrà tramite comune cavetto micro USB.
Il sistema operativo sarà fin da subito la versione 4.2 di Android, che porterà tutta una serie di novità per migliorare l’esperienza di utilizzo.
Il peso sarà di 603 grammi, in linea con quanto proposto dalla concorrenza, mentre lo spessore sarà di 8,9 millimetri.
Unitamente alle caratteristiche tecniche del prodotto uno degli elementi più interessanti è certamente prezzo, che sarà di 399 euro per la versione da 16 GB, e di 499 euro per la versione da 32.
Il tablet è atteso in Italia sul finire di quest’anno, per quanto attualmente manchino ancora delle conferme ufficiali.

La serie Nexus si espande con un device caratterizzato da un comparto tecnico sulla carta eccellente, forte di un pannello dalla risoluzione e dalle densità impressionanti. Strategicamente una mossa importante, che porta Google a coprire anche la fascia alta del mercato, con un Nexus 7 già ampiamente apprezzato in quella economica. Di nuovo, come per tutta la gamma l’azienda sarà molto attenta al prezzo, decisamente interessante in relazione alle caratteristiche tecniche del prodotto. Adesso bisognerà solo augurarsi che il colosso di Mountain View decida di aggiornare il proprio store anche nel nostro Paese, proponendo la vendita diretta dell’hardware così come già accade in buona parte del mondo.

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