Gli Indie del Mese - Luglio

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a cura di Francesco Ursino

Non tutti i titoli indipendenti sono uguali: sul mercato coesistono, in effetti, numerose produzioni che possono fregiarsi del tag “indie” ma che, difatti, sono il risultato di realtà produttive estremamente differenti. Questa situazione è dovuta soprattutto all’appoggio più o meno velato dei publisher: sappiamo bene che un titolo considerato indie riesce spesso a presentarsi in maniera differente rispetto a un classico tripla A, e quali implicazioni può avere questa differenza verso il pubblico; un titolo indipendente, infatti, può essere visto – a ragione o meno – più autentico e onesto del nuovo blockbuster di turno. In questa nuova rubrica, allora, cercheremo di occuparci proprio degli indie più puri, dei progetti più piccoli che a volte, per vari motivi, rischiano di rimanere dimenticati nei meandri del catalogo Steam. Presenteremo, di mese in mese, alcune rapide recensioni, che consentiranno di conoscere una parte della scena indie PC, Mac e Linux. Evidentemente non abbiamo la pretesa di raccogliere e intercettare la totalità degli indie più interessanti pubblicati sulla piattaforma Valve: in questo senso, anche il vostro parere sarà importante, e aiuterà a far crescere questo nuovo appuntamento mensile, che speriamo possa consolidarsi nel tempo. Vediamo allora quali sono stati, per il mese di luglio, i tre piccoli progetti indipendenti più strambi e originali che ci hanno colpito maggiormente.

I tormenti di una violinista: The Lion’s SongIl primo titolo in esame di questo mese è The Lion’s Song, avventura punta e clicca episodica che esordisce con il primo capitolo, disponibile gratuitamente, chiamato Silence. La produzione sviluppata e pubblicata da Mi’pu’mi Games basa i suoi quattro atti su un concept molto particolare: il rapporto tra gli artisti e la propria arte. In questo senso, Silence ci racconta la storia di Wilma, violinista viennese che, nei primi del ’900, deve fronteggiare la pressione di dover comporre una melodia che, nella migliore delle ipotesi, dovrà essere eseguita al Teatro dell’Opera. Il gameplay del titolo è in sostanza quello di un’avventura punta e clicca che, però, prevede una interattività abbastanza limitata; nel corso dei circa 70 minuti necessari a portare a termine il titolo, infatti, le attività principali del giocatore saranno quelle di dialogare con altri personaggi, e interagire con l’ambiente, di modo da creare le condizioni necessarie affinché Wilma possa comporre con profitto. Il titolo, tradotto in un italiano non privo di qualche errore, riesce ad intrattenere grazie alla sua breve durata, sebbene non proponga dinamiche di gioco particolarmente incisive. Dal punto di vista tecnico, la soluzione scelta è quella della ormai nota pixel art, cui si accompagna una palette cromatica che vira verso tonalità seppia; una soluzione azzeccata cui, peraltro, si affianca una buona realizzazione visiva dei personaggi. A detta degli sviluppatori, le scelte operate in questo primo capitolo avranno un riverbero anche nei successivi tre atti, in ogni caso non ancora giocabili. Un’avventura punta e clicca gratuita, assai semplificata nel gameplay, ma che in ogni caso propone pregevoli spunti narrativi: il primo episodio di The Lion’s Song è proposto esclusivamente su sistemi Windows.

Cellulari da hackerare e scenari orwelliani: ReplicaCambiamo completamente scenario e tematiche parlando di Replica, titolo creato dallo sviluppatore coreano Somi. Il gioco in questione si contraddistingue per una certa audacia: è da sottolineare l’assoluta staticità dell’esperienza, visto che la totalità dell’azione prenderà piede sullo schermo di uno smartphone. Il giocatore, entrato in possesso del telefono, dovrà allora scavare nei segreti del proprietario del dispositivo, assecondando i dettami di un governo assolutista ed autoritario. Si comprende come il gioco in questione si concentri su tematiche quanto mai attuali quali la censura, la privacy, le ingerenze governative, e le tracce lasciate sulla rete da ogni persona connessa a internet. Nel concreto, tutto ciò si traduce in un’avventura testuale infarcita di puzzle, in cui il giocatore dovrà capire come aggirare password, login e quant’altro per cercare di sviscerare i dati dello smartphone. La prima sfida, tanto per fare un esempio, sarà costituita dall’individuazione del codice PIN del terminale; per fare ciò, bisognerà aguzzare lo sguardo, e fidarsi dei consigli del nostro sfuggente contatto governativo. Tutto ciò è possibile semplicemente interagendo col cellulare, che d’altra parte riprende le sembianze un normale device con sistema operativo Android. Nonostante quanto si sia portati a credere, Replica consente una notevole libertà d’azione: il giocatore, in effetti, sarà pieno padrone delle proprie azioni, e saranno le sue decisioni a determinare quali dei dodici finali apparirà su schermo. Gli approcci, come si può comprendere, sono molti: schierarsi con il governo, simpatizzare con il misterioso proprietario dello smartphone, oppure vestire i pericolosi panni del doppiogiochista.  Un’avventura testuale sicuramente interessante, dunque, e che peraltro risulta facilmente fruibile grazie alla più che buona localizzazione in italiano, cui si accompagna l’ormai classica estetica in simil 8 bit di numerosi prodotti indipendenti.Una piccola produzione che riesce a proporre notevoli e attuali spunti di riflessione, oltre che un gameplay al confine tra avventura testuale e puzzle game: Replica è disponibile su PC e Mac a € 2,99.

Un piede avanti e l’altro indietro: Ragdoll RunnersAbbiamo anticipato che in questa rubrica troveranno posto anche titoli decisamente “creativi” e assai strambi, ma non per questo incapaci di sorprendere: Ragdoll Runners, in questo senso, rappresenta pienamente il concetto. Sviluppato da Samuel Manier, il gioco in questione mette i giocatori davanti a una sfida che, a una prima occhiata, pare stucchevole. Nei panni di un (assai brutto) atleta, infatti, dovremo lanciarci in competizioni classiche come il salto in lungo, il salto triplo, e corsa su pista su distanze differenti (dai 30 m ai classici 100 m). L’inghippo, però, risiede nel gameplay: al contrario di quanto proposto dalla quasi totalità dei titoli del genere, per correre non sarà necessario premere un solo tasto, o frantumare il pad a colpi di button smashing. Le due gambe del nostro atleta, infatti, sono indipendenti tra di loro, e devono essere comandate di conseguenza sfruttando le frecce direzionali della tastiera. Il risultato, complice una fisica di gioco tutt’altro che realistica (il nome del titolo è già tutto un programma), è un’esperienza esilarante; il nostro atleta salterà, cappotterà e prenderà delle legnate tremende sotto i nostri colpi di tastiera ignoranti. Si tratta di un gioco che, in effetti, riesce a divertire anche per sessioni di gioco medio-lunghe, e non è difficile capire il perché. Ragdoll Runners riesce a colpire il nervo scoperto di ogni videogiocatore, ovvero la volontà di migliorarsi sempre un po’ di più, ed è proprio questo quello che il gioco invita a fare nelle sue modalità offline e anche in multiplayer, sia esso locale o online. Tra decine di tentativi andati a vuoto, e culminati con achievement che hanno nomi che lasciano poco all’immaginazione (come i grandi classici “Frattura del coccige” e “Trauma Cranico”), spunteranno così dei tentativi perfetti, in cui il nostro alter ego finalmente riesce a mettere una gamba avanti all’altra in maniera continuata, e a vincere la gara.Un gioco basato su un’idea semplice, con un gameplay divertente, e a cui ci si ritroverà a giocare più di quanto si possa pensare: Ragdoll Runners è attualmente disponibile su PC a € 4,99.

Gli indie presi in esame questo mese accontenteranno gli appassionati delle avventure basate sulla narrativa, dei puzzle game testuali, e dei prodotti maggiormente “ignoranti” e divertenti. Tra tutti, soprattutto Ragdoll Runners ci ha sorpresi per la sua semplicità e l’avvincente livello di sfida, capace di strappare imprecazioni ma anche più di una risata.

Per questo mese, allora, è tutto: l’appuntamento è per l’edizione di agosto, in cui andremo nuovamente a caccia dei (veri) giochi indipendenti più strambi, originali e promettenti disponibili sul catalogo Steam. Se volete essere aggiornati sulle produzioni che – per un motivo o per un altro – sfuggono ai radar delle recensioni più approfondite, allora, non dovete fare altro che continuare a seguirci, alla scoperta dei prossimi Indie del Mese!

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